giovedì 8 gennaio 2009

Le rondini, Giovanni Pascoli

LE RONDINI

E per nove anni egli aspettò la morte
che fuor del mare gli dovea soave
giungere; e sì, nel decimo, su l'alba,
giunsero a lui le rondini, dal mare.
Egli dormia sul letto traforato
cui sosteneva un ceppo d'oleastro
barbato a terra; e marinai sognava
parlare sparsi per il mare azzurro.
E si destò con nell'orecchio infuso
quel vocìo fioco; ed ascoltò seduto:
erano rondini, e sonava intorno
l'umbratile atrio per il lor sussurro.
E si gittò sugli Omeri le pelli
caprine, ai piedi si legò le dure
uose bovine: e su la testa il lupo
facea nell'ombra biancheggiar le zanne.
E piano uscì dal talamo, non forse
udisse il lieve cigolio la moglie;
ma lei teneva un sonno alto, divino,
molto soave, simile alla morte.
E il timone staccò dal focolare,
affumicato, e prese una bipenne.
Ma non moveva il molto accorto al mare,
subito, sì per colli irti di quercie,
per un vïotterello aspro, e mortali
trovò ben pochi per la via deserta;
e disse a un mandriano segaligno,
che per un pioppo secco era la scure;
e disse ad una riccioluta ancella,
che per uno stabbiolo era il timone:
così parlava il tessitor d'inganni,
e non senz'ali era la sua parola.
E poi soletto deviò volgendo
l'astuto viso al fresco alito salso.
Le quercie ai piedi gli spargean le foglie
roggie che scricchiolavano al suo passo.
Gemmava il fico, biancheggiava il pruno,
e il pero avea ne' rosei bocci il fiore.
E di su l'alto Nerito il cuculo
contava arguto il su e giù de l'onde.
E già l'Eroe sentiva sotto i piedi
non più le foglie ma scrosciar la sabbia;
né più pruni fioriti, ma vedeva
i giunchi scabri per i bianchi nicchi;
e infine apparve avanti al mare azzurro
l'Eroe vegliardo col timone in collo
e la bipenne; e l'inquieto mare,
mare infinito, fragoroso mare,
su la duna lassù lo riconobbe
col riso innumerevole dell'onde.

ps. A San Mauro Pascoli la scuola d'infanzia ha nome de"Le Rondini"

martedì 6 gennaio 2009

Sgabanaza a Gatteo

Sabato, 10 gennaio alle ore 20,30 al cinema-teatro Lina Pagliughi a Gatteo si terrà la festa d'inverno organizzata dall'associazione:"Castello e dintorni".
Durante questa festa, come ogni anno a gennaio si esibiranno i Pasquaroli, comico romagnolo Sgabanaza al vapore di vin brulè e ciambella, e a conclusione, tombola!
Vi attendiamo numerosi.


PS.Invece il 16 Gennaio il grande comico sarà presente a Gambettola.

sabato 20 dicembre 2008

Dennis Faedi racconta de "I Presepi per le strade" di Gatteo

Quest'anno, come l'anno scorso, si rinnova l'iniziativa dei presepi per le strade di Gatteo. Per Natale infatti il paese si colora di alberelli, presepi e angioletti, non solo quelli che esponiamo noi fuori dalle nostre case, ma anche di quelli che questa iniziativa provvede a installare sul territorio pubblico o nelle vetrine di alcuni negozi. Non dovete pensare che a contribuire sia solo una cerchia ristretta di persone: l'iniziativa è aperta a tutti, grandi e piccoli.
Vengono usati materiali di riciclo come barattoli, ritagli di stoffa, di legno o di carta, ed il resto è affidato alla creatività dei produttori. Li potete trovare in piazza castello, nelle vetrine di via Garibaldi, all'istituto don Ghinelli, in piazza Vesi, nella rotonda di via Giovanni XXIII, ma anche in altri luoghi del paese. I presepi possono essere grandi o piccoli, classici o originali, riutilizzati o di nuova creazione: ma sono tutti frutto dell'impegno di queste persone che lavorano per dare un aria festiva al nostro paese. Ognuno da liberamente quello che può. La loro speranza è che le famiglie possano trascorrere allegramente le feste anche nel loro paese e che magari questi piccoli ma importanti simboli, che ricordano la venuta di Gesù in mezzo a noi, possano essere un motivo di unione per le famiglie (magari organizzando una visita pomeridiana a tutti i presepi) e uno stimolo a vivere questa importante festa come una vera comunità. Questa iniziativa riscuote interesse e il numero dei partecipanti aumenta. E che dire: un applauso virtuale a tutti e un augurio che questa iniziativa possa felicemente continuare negli anni avvenire!

martedì 16 dicembre 2008

Banca BCC di Gatteo e Gabriele Galassi

Si è svolto venerdì 14 Dicembre al teatro Pagliughi di Gatteo il tradizionale appuntamento di fine anno che la BCC di Gatteo dedica ai propri Soci. Il Presidente della Banca, Dott.Gabriele Galassi /sulla foto/ e l’intero CdA hanno presentato ai numerosi Soci intervenuti, i risultati conseguiti nel corso del 2007, dati ancora provvisori ma che delineano già un brillante andamento. La raccolta cresce del 6,2%, gli impieghi del 9,6%, il risultato di gestione segna un +13,0% rispetto allo stesso periodo del 2006 e i Soci aumentano dell’11% raggiungendo a fine novembre il numero di 1.266....
Altro momento significativo della serata, il saluto a tutti i soci da parte del Direttore Generale della Banca, Rag. Secondo Grassi, che a fine dicembre lascia l’incarico dopo 40 anni di servizio di cui 33 da Direttore, “lascio una Banca che si è sviluppata in modo equilibrato e che quando ho iniziato contava solo 7 dipendenti mentre ora ne ha oltre 70”. Un passaggio di consegne con il nuovo Direttore Generale Rag. Rino Sarpieri che ha salutato i Soci presenti. La serata è proseguita con la consegna dei riconoscimenti ai soci con oltre 40 anni di appartenenza alla compagine sociale. I 19 Soci premiati sono: Abbondanza Alberto, Baiardi Lazzaro, Bigucci Mario, Brigliadori Don Giuseppe, Di Lorenzo Gino, Fabbri Bruno, Fabbri Fabio, Fabbri Giovanni, Guidi Emilio, Lucchi Pasquale, Manzi Primo, Mazzocchi Luigi, Morigi Gastone, Onofri Bruno, Paolucci Angelo, Pazzaglia Giovanni, Piras Fabio, Raggini Pierluigi, Toni Paolo...
Alla fine la simbolica cena da Zani.

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BANCA BCC

sabato 13 dicembre 2008

Fiera di Santa Lucia a Savignano sul Rubicone

Programma della Fiera di Santa Lucia
Sagra del Torrone



Questa sopra è la pubblicità dell'OPEN DAY al Liceo Scientifico - Technico Industriale
via Togliatti, 5

12 dicembre

ore18,30

Poi al Teatro Moderno alle ore 21
ADUTEMA UNA FIOLA?
Compagnia il teatro dialettale "Attori per caso" di Santa Giustina.

13 dicembre
ore 16
Oltre il museo la biblioteca
inaugurazione della biblioteca specializzata del Museo archeologico del Compito

ore 18
Colleggiata di Santa Lucia
liturgia solenne, presieduta dal Vescovo Monsignore Lambiasi
Esposizione del gonfalone di S.Lucia realizzato dal M.Ilario Fioravanti

ore19
Arena Gregorini
Ritrovo conviviale aperto a tutta la cittadinanza

ore21
TEATRO MODERNO
Cose che mi sono capitate di Gene Gnocchi

14 dicembre
dalle ore 9 alle 20
Mercato ambulante-giostre-mostre-appuntamenti culturali al centro storico

ore 10 - 19
Vecchia Pescheria
C'ERA UNA VOLTA "LE AZDORE"
Assagi a base di erbe nella tradizione romagnola
a cura dell'Associazione Culturale LA VERBENA

ORE 10-12 / 14-19
Vecchia Pescheria
CONVIVIO, IL BANCHETTO DEI FOTOGRAFI
a cura di Cristina Paglionico

ore9-13 / 14-19
Sala Allende
ANNO INTERNAZIONALE DELLA TERRA
"ECOLOGIA AMBIENTE"
29 MOSTRA FILATELISTICA

stessa sala, stesso orario
RITORNANO I MERLETTI, RICAMI...

dalle ore 8
35 MARATONINA DI SANTA LUCIA
gara competitiva di km 14,300
a cura dell Quartiere Valle Ferrovia

venerdì 12 dicembre 2008

Vu cumpra, poesia di Amos Piccini in dialetto romagnolo

VU CUMPRA'
T è slunghè la mèna
e a t'ho guardè un pò stòrt
perchè a s'era cunvint
che t vulés la carità.
Invece t zarchevte sna
un cincin d'amicizia,
una parola bòna
ch'l'an fòs ad cumpasioun.
T'avevte vsèina i pid
una ligaza pina ad cianfrusaj
e int i ècc'una gran disperazioun.
Alora ho zarchè ad capì
cus che patés un òm
- ch'l'ha ènca la pèla nera
­da lòng dè su paes:
è zcar un'èlta lèngua,
u n'ha da lavurè,
e quel ch'l'è ancora pèz
un sa cume campè.
Dal nosti pèrti ù
it cèma ''Vu cumprà"
e sa cal dò paroli
i t'ha zà liquidè.
Ma ades per nun cris-cènt
ci dvèint una gròsa quis-cioun:
perchè la nòsta fèda
l'as dis che t ci un fradèl.
1988
Uomini e animali di GF Zavalloni

VU CUMPRA'

Hai allungato la mano
e ti ho guardato con sospetto
perché ero convinto
che volessi l'elemosina.
Invece cercavi solo
un briciolo d'amicizia,
una parola buona
che non fosse di compassione.
A vevi vicino ai piedi
un fagotto pieno di cianffusaglie
e negli occhi
una gran disperazione.
Allora ho cercato di capire
cosa patisce un uomo
- che ha anche la pelle nera ­
lontano dal suo paese:
parla un'altra lingua,
non ha da lavorare
e quel che é ancora peggio
non sa come campare.
Dalle nostre parti
ti chiamano ''Vu cumprà"
e con quelle due parole
ti hanno già liquidato.
Ma adesso per noi cristiani
sei diventato un grosso problema:
perché la nostra fede
ci dice che sei un fratello.

martedì 9 dicembre 2008

La Befana di Giovanni Pascoli

La Befana

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.

mercoledì 26 novembre 2008

A dicembre nel Gazzettino di Gatteo

Conosci la tua Parrocchia!
Terzo Numero: Altre raffigurazioni della Madonna



Statua dell'Immacolata: Questa statua ha valore devozionale; Ogni anno la prima domenica dopo Pasqua (in Albis) si celebra la processione in ricordo di un voto fatto alla Madonna Immacolata. Questo voto venne fatto nel 1569 dalle donne di Gatteo affinché il paese fosse liberato dalle calamità della guerra.




Madonna con bambino: Questo dipinto è in stile orientale e si pensa che sia stato introdotto nella parrocchia di Gatteo nel 1859. É però incerta la data della sua realizzazione: infatti l'iscrizione riportata su di essa potrebbe essere posteriore alla creazione del quadro. L'iscrizione è la seguente: “Conte Carlo Ghiselli dell'Ordine militare di S. Elena donò questa Santa Immagine al popolo di Gatteo 1859”.







dalla testimonianza di Don Giuseppe Brigliadori
(Foto Dennis Faedi)

domenica 16 novembre 2008

Festa d'autunno a Gatteo

Oggi,domenica del 16 novembre al centro di Gatteo, cioè piazza Vesi e dintorni, si è svolta la festa d'autunno offerta dalla banca BCC di Gatteo e l'associazione Castello e Dintorni.

La festa sponsorizzata dalla BCC di Gatteo
Con delle gran griglie per arrostire castagne

Tra tanti divertimenti offerti ai più piccoli
c'era anche il trampoliere!

domenica 9 novembre 2008

La notte dei morti, Pascoli nella rubrica del Gazzettino di Gatteo

Il Cimitero della Recoleta è il più famoso cimitero storico argentino e prende il nome dal quartiere di Buenos Aires nel quale si estende.


Tristezze

LA NOTTE DEI MORTI

La casa è serrata; ma desta:
ne fuma alla luna il camino.
Non filano o torcono: è festa.
Scoppietta il castagno, il paiolo
borbotta. Sul desco c'è il vino,
cui spilla il capoccio da solo.
In tanto essi pregano al lume
del fuoco: via via la corteccia
schizza arida... Mormora il fiume
con rotto fragore di breccia...
È forse (io non odo: non sento
che il fiume passare, portare
quel murmure al mare) d'un lento
vegliardo la tremula voce
che intuona il rosario, e che pare
che venga da sotto una croce,
da sotto un gran peso; da lunge
Quei poveri vecchi bisbigli
sonora una romba raggiunge
col trillo dei figli de'figli.
Oh! i morti! Pregarono anch'essi,
la notte dei morti, per quelli
che tacciono sotto i cipressi.
Passarono... O cupo tinnito
di squille dagli ermi castelli!
o fiume dall'inno infinito!
Passarono... Sopra la luna
che tacita sembra che chiami,
io vedo passare un velo, una
breve ombra, ma bianca, di sciami.

A caccia di profitti

Considerando che il "buono" se lo prende la SAMSO, l'appaltatore cerca di rifilarci il bonus facciate, e via....alle votazioni...