UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
CORSO DI LAUREA IN EDUCATORE SOCIALE
tesi di laurea presentata da Tania Matricardi intitolata: CORSO DI LAUREA IN EDUCATORE SOCIALE
"L’Istituto Don Ghinelli di Gatteo tra passato e presente"
Per gentile concessione dell'autrice mi permetto di copiare i frammenti più salienti del:
CAPITOLO III
L’Istituto Don Luigi Ghinelli negli ultimi anni
L’Istituto rimase nel paese di Gatteo con funzione prevalentemente scolastica per molti anni fino alla fine degli anni ’80. Poi visse un periodo di declino, sia funzionale che strutturale. Gatteo era divenuto un paese di provincia abbastanza grande, il tenore di vita degli abitanti si era notevolmente elevato nei paesi limitrofi, era aumentato il numero delle scuole ed i mezzi di trasporto per raggiungerle si erano moltiplicati. Un Istituto che era nato per dare conforto,
educare, riabilitare i fanciulli poveri del paese perdeva così il suo più intimo significato.
Negli anni ’90 venne chiuso e nel ’96 è stato completamente ristrutturato grazie all’Opera Don Guanella di Como ed in particolare grazie all’azione dell’ultimo ed attuale direttore Don Vincenzo Zolla.
La sua volontà, il suo coraggio e l’onesta collaborazione con Don Gabriele Cominazzi sono state fondamentali per la ricostruzione della struttura. I lavori di ristrutturazione sono durati cinque anni, ma hanno reso al paese l’Istituto che li ha accompagnati per più di un secolo, che
ha attraversato con loro la Storia.
Oggi l’istituto ha una superficie quadrata di 6000 metri che comprendono edificio, piscina all’aperto, uliveto, orto, parcheggi, campo da pallavolo ed uno spazioso gazebo. La struttura ospita 27 utenti residenziali con problemi psichiatrici, suddivisi in due gruppi appartamento ed un Centro socio – riabilitativo residenziale; essi provengono da zone limitrofe (un gruppo di essi proviene dall’AUSL di Ferrara e dal Consorzio dei Servizio Sociali dell’Asl di Ravenna),
ma anche da tutta la nazione e presentano disabilità psichiche e/o fisiche gravi, un centro diurno comprendente 29 utenti suddivisi in due gruppi: Centro socio riabilitativo diurno “Parsifal” (diciannove utenti con disabilità di tipo grave seguiti da sei educatori professionali) e Centro socio educativo assistenziale diurno “Over 40” rivolto a persone disabili con più di quarant’anni. L’edificio si sviluppa su due piani, il piano superiore è adibito a zona notte in cui sono presenti camere, un’infermeria, tre cucine attrezzate, una palestra, una guardiola ed un’ala destinata alle stanze dei sacerdoti; il piano inferiore ospita: la chiesa, segreteria, biblioteca, direzione, una sala ricreativa con televisore e camino, un refettorio, cucina, bagni,
ambulatorio di fisioterapia e sette laboratori. Durante i mesi estivi agli utenti del centro diurno si aggiungono circa otto minori che frequentano il Centro Estivo.
Tali ragazzi hanno un’età compresa tra i 9 ed i 16 anni e presentano disabilità psichica di tipo medio - grave.
(...)
L’istruzione nel suo vero significato non conosce limiti di età e va proseguita lungo tutto il corso della vita.
Viene offerta dunque anche alle persone anziane la possibilità di mantenere efficienti e ampliare le conoscenze e gli interessi culturali, che contribuiscono a tener vivo il loro mondo interiore.
Oltre all’istruzione vengono valorizzate anche la forma fisica e la riabilitazione che passano anche attraverso una buona igiene, infatti nella convinzione che tutti hanno diritto alla salute sia fisica che psichica, gli educatori guanelliani cercano di attuare interventi di prevenzione e di cura delle malattie. Viene incentivata una sana e regolata alimentazione, una accurata igiene personale, un abbigliamento conveniente e decoroso, adeguati momenti di distensione e riposo, vengono programmati controlli medici periodici e terapie secondo i singoli casi. Nel medesimo tempo ci si impegna ad offrire idonei esercizi che rafforzino o mantengano l’efficienza delle capacità biofisiche.
Alle persone anziane e in condizione di handicap vengono offerte quelle terapie riabilitative psico-fisiche che favoriscono, per quanto possibile, il loro benessere globale e il recupero delle facoltà compromesse.
Anche i momenti di svago e divertimento sono incentivati all’interno delle case infatti Don Guanella ha intuito l’importanza per tutti, in educazione, di uno spazio dedicato a possibilità artistico - espressive, al divertimento e allo sport. Li ritiene occasioni che rivelano i sentimenti dell’animo, creano legami di amicizia, tengono lontano tristezza e malinconia, rendono animato l’ambiente, più sereno e meno monotono il ritmo quotidiano. Si programmano e si attuano pertanto varie e molteplici attività di questo tipo, adatte e utili alle singole categorie di persone, cercando di dare quel tocco di novità e di freschezza che le rendono attraenti.
Prendendo spunto da ricorrenze liete delle persone e della comunità e dalle occasioni della vita quotidiana, si organizzano momenti di festa comunitaria, in cui cresca lo spirito di famiglia, gli animi si riconcilino e riprendano coraggio e si riscopra la gioia di stare insieme. Sia per i fanciulli, i ragazzi e i giovani come per le persone insufficienti mentali si cura con particolare attenzione il gioco e lo sport nelle sue varie manifestazioni; lo si usa come strumento di formazione all’autocontrollo e all’impegno, momento di liberazione positiva delle tensioni
interiori e mezzo di sviluppo fisico. Vengono privilegiati soprattutto gli sport e le attività di gruppo, che sollecitano a mettere le proprie capacità e la propria azione a servizio degli obiettivi comuni.
(...)
Le attività sportive che vengono eseguite con regolarità all’interno della casa sono: piscina, sia in estate che in inverno (presso la piscina comunale di Cesenatico), tale attività è utile per
rafforzare gli schemi motori e per migliorare la tonicità muscolare in soggetti che ne deficiano. Grazie alla presenza di un’attrezzata palestra al piano superiore si possono eseguire esercizi sia con attrezzi che al tappeto. Oltre alle attività sportive e ricreative sopra citate un ruolo importante lo svolge il lavoro, i ragazzi più autonomi si occupano della manutenzione e della cura della loro casa.
Il lavoro è proposto come mezzo di espressione e di sviluppo della creatività dell’individuo e delle sue capacità senso-motorie, momento di potenziamento delle facoltà volitive e intellettive, occasione di socializzazione e di partecipazione alla vita sociale. Per questo tutti, non esclusi i ragazzi occupati prevalentemente nei doveri di scuola e di studio, sono indirizzati ad applicarsi in misura adeguata a una qualche attività. Anche le persone anziane, quando le loro forze lo permettono, vengono occupate in piccole attività alla loro portata, che tengano vivi i loro interessi e le loro abilità operative, contribuendo così al mantenimento della loro serenità e vitalità interiore. Nell’educazione delle persone insufficienti mentali, viene dato al lavoro particolare rilievo e significato riabilitativo, in quanto suscita il sentimento del proprio valore, rafforza la fiducia in se stessi, dà loro la gioia di sentirsi utili e inoltre favorisce la comprensione dei concetti astratti. Senza trascurare i lavori domestici, fra le molteplici attività da offrire loro si preferiscono quelle di facile esecuzione e insieme ricche di stimoli per la personalità dell’individuo; là dove è possibile, si privilegia, secondo l’invito del Fondatore, il lavoro a contatto con la natura. L’uomo afferma e realizza sé stesso anche attraverso la socializzazione e quindi il dialogo.
«L’uomo - afferma don Guanella - è socievole e ha bisogno di versare il suo cuore nel cuore dei fratelli, per sentirne la voce, gli affetti e i discorsi».
Per educare alla socialità, guidiamo le persone affidateci a cercare volentieri la relazione con gli altri e a comunicare con loro in modo autentico, senza maschere o ipocrisie, e in spirito di fraternità e di servizio, che rifugge ogni atteggiamento e comportamento di dominio.
A questo scopo gli utenti vengono formati all’accettazione cordiale degli altri, specialmente dei meno dotati sul piano psico-fisico, e al rispetto della loro mentalità e del loro stile di vita. Soprattutto si coltiva la capacità di dialogo con gli altri, nonostante le differenze di età e cultura, e di inserimento attivo in contesti e gruppi socio-culturali diversi.
Oltre che alla comunicazione, i ragazzi vengono educati all’acquisizione sempre maggiore di una mentalità sociale, in cui sia vivo il senso di appartenenza al proprio gruppo e lo spirito di fratellanza universale.
Infine vengono stimolati a partecipare attivamente alla vita del gruppo e della comunità ecclesiale e civile in cui vive, a far propri i loro problemi, i progetti e le iniziative, e, secondo il ruolo e le capacità, a mettersi al servizio della loro crescita materiale, morale e spirituale.
(...)
Con un’immagine espressiva, don Luigi Guanella diceva che :
"Il cuore di una persona è come terra da orto e da giardino che, coltiva e produce fiori e frutti"
Queste parole fanno ben capire che educare è impegnarsi a rendere la persona, nonostante le gravi limitazioni psichiche e fisiche, artefice del proprio sviluppo in base alle potenzialità possedute. Tale impegno consiste nell’accogliere le caratteristiche della persona e nell’attivare tutte le sue possibilità, anche quando si tratta di soggetti con gravi deficit intellettivi.
Clima dell’ambiente educativo
I centri vogliono contraddistinguersi per un’atmosfera di cordiale familiarità, che rende attraente lo stare insieme e fa sentire le persone a proprio agio. In essi perciò si dà particolare attenzione a tutti quei fattori che favoriscono un clima di famiglia: il senso dell’accoglienza, la generosità nel servizio reciproco, l’interesse sincero per la crescita di ognuno.
Ogni relazione si svolge in modo tale che l’autorità non incuta timore, né le varie differenze di età o di ruolo impediscano la conversazione spontanea nelle molteplici occasioni quotidiane. Ciascuno, anche il più piccolo e il più fragile, deve sentirsi utile e stimato e trovare il modo di esprimere con naturalezza le sue capacità.
Come in una buona famiglia, si bada a non “restringere troppo” quella libertà che la ragione può permettere e che aiuta a manifestare le proprie attitudini e mettere a frutto le risorse della mente e del cuore.
Nello stesso tempo si ritiene importante una disciplina equilibrata e subordinata alle necessità del servizio: la sua funzione è quella di tutelare il bene comune dagli egoismi, favorire uno sviluppo ordinato dei rapporti tra le persone e delle attività e infondere in tutti sicurezza. Altre importanti caratteristiche dei centri guanelliani sono un forte impegno operativo e un grande spirito di sacrificio da parte di tutti.
Ognuno cerca di dare il proprio contributo quotidiano di lavoro, di sofferenza e di preghiera per la crescita delle persone e il benessere materiale e morale del centro stesso.
Nessuno deve ritenere di non essere capace o di non avere nulla da dare, ma tutti devono impegnarsi con spirito di sacrificio e allo stesso tempo con tranquillità e senza lasciarsi prendere dall’ansia.
Un clima di grande serenità, infatti, deve permeare negli ambienti, che si prefiggono come meta educativa indispensabile quella di mettere le persone in condizione di essere contente e sentirsi sostenute in ogni momento da segni di amore e ragioni di speranza...
Fine citazione.
Lavoro all'Istituto come volontaria da più di un anno e non posso che fare la conferma di quanto asserito da TANIA MATRICARDI nella sua tesi.
Le 4 foto mostrano Istituto Don Ghinelli d'estate e d'inverno, DON VINCENZO ZOLLA all'opera e l'autrice della tesi: Tania "carnevalesca"