Le osservazioni che Leonardo da Vinci svolse durante i suoi viaggi in Romagna agli inizi del '500, giunte sino a noi attraverso i manoscritti, aprono una straordinaria finestra sulla storia di questo territorio, in grado di mostrare gli aspetti architettonici delle città, di rievocare le tradizioni e gli usi popolari smarriti nel corso del tempo.
Dai fogli manoscritti riemerge la rara testimonianza etnologica di una cultura a noi remota, dalle inclinazioni semplici e a volte geniali per l'unicità delle soluzioni che sorpresero lo stesso Leonardo. Questo piccolo museo, grazie alla presentazione di documenti, di ricerche, di disegni e di modelli tratti dagli appunti di Leonardo, può stimolare la nostra curiosità ed indurci a guardare, riattivando la relazione col passato, come ha auspicato con lungimiranza il prof. Carlo Pedretti:
Col tempo si arriverà forse - c'è da augurarselo - a un concetto nuovo di museo vinciano, dove i modelli di macchine, presentati con l'accuratezza scientifica imposta dal disegno che li ispira, serviranno a mettere a fuoco, storicamente, il contributo di Leonardo alla tecnologia e, al tempo stesso serviranno a illuminare i vari aspetti di una capacità inventiva che è costantemelnte rapportata a una visione scenica e dinamica del mondo.
Affreschi sul soffitto del museo a Sogliano sul Rubicone
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lunedì 16 giugno 2008
sabato 14 giugno 2008
Il museo Leonardo da Vinci e la Romagna
Il palazzo Ripa-Marcosanti di Sogliano al Rubicone è divenuto ormai da alcuni anni meta degli appassionati di arte e cultura, che sanno di trovarvi tre interessanti mostre permanenti: la Raccolta Antonio Veggiani (dedicata a mineralogia ed archeologia), la Collezione d'Arte Povera (antichi volumi ed opere artistiche realizzate con la carta) ed il Museo Linea Christa (sulla Seconda Guerra Mondiale). Fra pochi giorni lo stesso palazzo ospiterà un'altra importante collezione, dedicata al grande artista e scienziato Leonardo da Vinci (1452-1519). Il Museo sarà inaugurato ufficialmente sabato 14 giugno 2008 alle ore 17,00 e prenderà il nome di "Leonardo da Vinci e la Romagna". All'inaugurazione, oltre al sindaco Enzo Baldazzi e all'assessore alla Cultura Luciana Berretti, interverranno il progettista e direttore dei lavori arch. Pino Montalti e Carlo Pedretti, professore dell'University of Califomia di Los Angelès (UCLA), massimo esperto mondiale di Leonardo. Quest'ultimo presenterà un'interessantissima relazione riguardante, principalmente, i rapporti del grande artista-scienziato con la gente ed i luoghi di Romagna. Dopo l'inaugurazione i partecipanti si sposteranno presso il vicino parco San Donato, dove saranno accolti da un piacevole buffet e da un momento musicale.Il Museo è dedicato al 'periodo romagnolo' di Leonardo da Vinci ed è suddiviso in due sezioni principali: sezione scientifica e sezione etnografica. La sezione scientifica raccoglierà copie anastatiche di manoscritti, studi e disegni inerenti aspetti di fisica, di meccanica e di idraulica; documenti realizzati da Leonardo durante il suo soggiorno in Romagna (1502).
Nella sezione etnografica saranno raccolti studi sugli usi e costumi della tradizione romagnola del XVI secolo con particolare riferimento al tema dell'acqua, del suono, della natura. In detta sezione troveranno collocazione anche i modelli e le immagini delle 'concavità' realizzate nel parco San Donato. Per spiegare cosa siano queste concavità, citiamo le parole dello stesso Leonardo: ".. fanno li pastori, in quel di Romagna, nella radice dell'Appennino, certe gran concavità nel monte a uso di corno, e da parte commettono un corno e quello piccol corno diventa un medesimo con la già fatta concavità, onde fa grandissimo sono" .
Il museo "Leonardo da Vinci e la Romagna" vuole proporsi come originale contributo alla conoscenza del nostro territorio e delle sue tradizioni, attraverso le osservazioni, le esplorazioni e le analisi del più grande genio del Rinascimento. Sarà completato da un sistema informatico e multimediale tramite il quale l'utente avrà accesso interattivo a diverso materiale divulgativo (immagini, video, animazioiii tridimensionali di alcuni modelli esposti al museo). Nelle due sale del museo troveranno posto anche la mappa con le tappe dell'vìaggìo di Leonardo in Romagna e alcuni modelli, tra cui la finestra di Cesena, il meccanismo della fiera di San Lorenzo, il carro di Cesena e l'ingegnoso sistema per appendere l'uva, ulteriori testimonianze dell'indole curiosa ed attenta di Leonardo verso tutto ciò che scoprivano i suoi occhi. "Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira et fu valentissimo in tirari et in edifizi d'acque, et altri ghiribizzi, né mai co l'animo suo si quietava, ma sempre con l'ingegno fabricava cose. nuove". (Anonimo Gaddiano, 1542)
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