domenica 19 aprile 2009

Settecentesca Villa Bilancioni ora e' di Zanotti

Era rimasto l'uni­co edificio a Savigna­no che portava i se­gni della guerra. Ora stanno per scomparire: parlia­mo dell'ex villa Bilancioni lungo la via Emilia. Il complesso settecentesco sta tor­nando all'antico splendo­re~ Nel 2001 venne acqui­stata da una delle società immobiliari che fanno capo a Giuseppe Zanotti fa­moso designer calzaturiero e dalla moglie Cinzia Casadei /la figlia d'altro modaiolo delle scarpe/
La villa che si trova in corso Perticari confina con l'istituto educativo Merlara, l'ospedale Santa Co­lomba e la via Emilia. La villa ha anche un parco di 5 mila metri quadrati, disabitata da decenni, era stata venduta nel 1998 dagli eredi di Alberto Bilancioni all'impren­ditore bellariese Marco Vasini. Poi l'acquisto da parte dei coniugi Zanotti e la ristrutturazione.
E' lo stesso Giuseppe Zanotti che rac­conta: «Ho realizzato il mio sogno d'acquistarla nel 2001 e da anni sono in corso i lavori di ristrutturazione. L'ex Villa Bilancioni da un anno è diventata l'abitazione della nostra famiglia. Nel tempo potrebbe diventare quella casa-studio ipotiz­zata già 20 anni fa». Come ha eseguito la ri­strutturazione?
"Abbiamo prima consoli­dato le strutture del corpo centrale della villa che è di circa 900 metri quadrati. Poi c'erano i vecchi granai e le antiche stalle con una superficie di circa 600 me­tri quadrati. La villa è ri­masta con le sue caratteristiche originali. Abbiamo demolito alcune parti accessorie costruite nel dopo­guerra per mantenere l'originaria struttura settecen­tesca. Prima di tutto il parco è stato ripulito e conser­vati gli alberi secolari. Corso Perticari a Savignano è uno dei più belli della Romagna. I lavori attuali riguardano una ristrutturazione conservativa in quanto i solai erano distrutti e il tetto era compromesso. Si rischiava il deperimento totale. Successivamente met­teremo mani all'interno dove forse trasferirò il mio studio o creerò uno spazio polivalente. E' stato emozionante in questi gior­ni il ritrovamento di schegge e resti di granate nei buchi dei muri perimetrali dei granai e delle stalle".
Ennanno Pasolini

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