NOSTRO SIGNORE, ANGELO E LE VONGOLEEh si, lo avevano capito tutti fin da quando erano piccoli piccoli.
Quando le loro mamme,(la Tina e l’Irma), li portavano a spasso col passeggino, loro due già con lo sguardo si cercavano e quando lui vedeva quel bel faccino e lei vedeva quegli occhietti da furbetto, erano tanto contenti e già da allora si promisero amore eterno. Fin dalla seconda asilo lui le chiese di sposarlo. Lei non aspettava altro e lo capì anche l’Irma che cominciò a fare il corredo ricamando sopra ogni pezzo le loro iniziali: la
G, che stà per Giagia e anche Giuliana e la
A che stà per Andrea ed anche Abbondanza.
Poi hanno frequentato le elementari, poi le altre scuole fino a quando, diventati più grandi e in età giusta….diciamo….ecco il grande passo, il matrimonio, che oggi purtroppo è un po’ decaduto, ma speriamo che ritorni nelle coscienze e che coinvolga tutti coloro che si amano, vogliono farsi una famiglia ed avere dei figli.
Ed a proposito di figli, ecco che dall’amore di Giagia e Andrea, signore e signori, ragazze e ragazzi, nasce il primogenito Angelo, che fin dalla nascita si presentò in tutto il suo splendore di stazza corporea.
Pesava quasi quattro chili e mezzo, era bello come il sole, e già rideva, contento di essere al mondo, con quel suo sorriso coinvolgente e felice. Sua mamma aveva faticato non poco ma, seppur esausta, era felicissima, così come gli occhi di Andrea brillavano più che mai.
Dopo due anni circa, con un parto meno faticoso, vista la stazza un po’ più normale, venne al mondo il secondogenito, Enrico chiamato Riky. Simpatico e bravo come il fratello maggiore.
Angelo quindi cresce, cresce bene, è un bravo ragazzo amato da tutti. Trovatemi voi uno come lui che tutti salutano con affetto con delle gran pacche sulle spalle. Se era più debole si riduceva come il gobbo di Notre Dame de Paris.
Invece Angelo è la: alto robusto e sportivo.
Ma quale sport pratica il nostro Angelo? Non pensiate, signore e signori, ragazze e ragazzi, ad uno sport per tutti i comuni mortali, lui pratica lo sport delle vongole, lo sport dei funghi e qualche altro sport similare. Non corre certo a piedi (avete visto voi qualcuno che mangia mentre corre a piedi? Noooooo. Non corre certo in bicicletta. Avete visto voi qualcuno mangiare mentre corre in bicicletta? Nooooooo
Si, forse al Giro d’Italia, ma questa è un'altra storia. Noi stiamo a Gatteo e qui da noi in bicicletta non si mangia, si pedala.
Angelo va a vongole, a funghi, non disdegnando qualche altre cibarie perché poi diventano tutte cose da mangiare, eccome!!!!!! E questo è un bello sport. Se no cosa ti mangi? Il mozzo della bicicletta?
E da lassù qualcuno lo guarda e pensa: "ma quarda che bravo ragazzo e quante vongole raccoglie. E pensare che a me piacciono tanto. Ma non mi è dato mangiarle.
Visto che io sono il Signore, sono quassù, le vongole sono laggù in fondo al mare…ma ci faccio una voglia!!!"
In verità Nostro Signore ci aveva provato e aveva mandato Gesù sulla terra dicendogli che se avesse trovato un po’ di tempo poteva andare a prendere se non le vongole, almeno le poveracce, che andavano bene anche quelle.
Ma ci fu subito un problema perché Gesu imparò fin da bambino a camminare sulle acque così non riusciva ad andare sott’acqua.
Aveva cercato di convincere San Pietro che era lì anche lui, ma San Pietro era vecchio e non sopportava l’apnea per più di tre secondi, e poi in tutto quel barbone bianco gli si impigliavano le dita. Così Nostro Signore, dall’alto della sua infinita pazienza si rassegnò a stare senza vongole ne poveracce.
Fino a che non vide Angelo e allora pensò: "mando lui a prendere un po’ di vongole anche per me".
Ed infatti per qualche giorno il nostro Angelo dovrebbe, diciamo dovrebbe, (ma a noi non è dato saperlo), essere stato nei pressi del Paradiso forse a colloquio con Nostro Signore. Si può pensare che in quell’occasione abbia insegnato a qualcuno lassù come si fa a raccogliere le vongole e anche che l’Onnipotente lo abbia ascoltato con molto interesse.
Ma se Nostro Signore è onnipotente anche noi, quando vogliamo, non scherziamo.
La nostra fede, la nostra volontà, il nostro amore ma soprattutto quello che hanno fatto la Giagia e Andrea, tutto ha contribuito a risolvere al meglio la storia di Angelo.
Nostro Signore mangerà le vongole fra cent’anni e passa, e noi, signore e signori, ragazze e ragazzi, bambine e bambini ci godiamo ancora il nostro ANGELO qui, sulla terra.
Che le vongole crescano ancora.
Il Signore è paziente.
scritto da: "anti"