Calandrini & Ardini sono due soci "secolari" che operano a Gatteo in via Giovanni XXIII n.45-51 , tel: 0541/930113
L'esposizione è presente nelle vetrine dei due edifici attigui, subito dopo la rotonda.
Là potete trovare non solo elettrodomestici e articoli per la casa, ma stipulare una lista nozze o aggiustare tutto ciò che è guasto: TV, registratori, frigoriferi, radio, ferri da stiro... o comprarne dei pezzi di ricambio.
Decoder? SKY? Piastra per capelli? Pile o ricaricatori?
Da Calandrini & Ardini non c'è problema.
La societa Calandrini & Ardini fa parte dell'associazione dei commercianti di Gatteo nota come: "Castello e Dintorni".
E' molto attiva e sponsorizza tantissime attività sul territorio, tipo: feste d'estate, feste d'autunno, corsi di lingue, concerti in beneficienza, e ricorrenze varie, offrendo premi di elevato valore.
Giorgio e Marco Calandrini poi, sono attivi nella consulta comunale portando una ventata di modernità e competenza.
UPDATE
Ora, come si vede sull'allegato, la ditta Calandrini&Ardini ha cambiato la generazione; cioè Calandrini e Ardini continua ...in mano ai figli:
domenica 11 gennaio 2009
sabato 10 gennaio 2009
Gianfranco Zavalloni scrive da Brasile
Ieri 16 novembre 2008, eravamo a Mariana, una località storica del Minas Gerais. Mi sono svegliato nel pieno della notte e non sono riuscito più ad addormentarmi. Ero agitato, ma non sapevo il perché. Poi ieri sera ho saputo che nelle stesse ore è morto Zio Pippo, Giuseppe Martini, di Brescia... fratello di mia mamma. Uno zio semplice, raccontatore che incantava, un grande contadino. Aveva lavorato come responsabile dirigente del personale della stazione FS di Brescia. Il 15 di agosto ci eravamo visti e, anche il giorno stesso della partenza per i Brasile, era fra coloro che mi hanno abbracciato. Aveva una memoria di ferro: sapeva tutti i chilometri che occorevano da Brescia a tutte le stazioni d'Italia… memore di un periodo in cui non si usavano ancora i computer. Grande lettore di libri, gli passavo soprattutto quelli sulla storia della Romagna, dove aveva profonde radici. Nei 14 giorni di cure termali, in agosto, ha letto il mio libro "La PEDAGOGIA DELLA LUMACA" e lo ha così commentato...: "è stupendo, un capolavoro, c’è solo una cosa che non va: tu le cose che dici in fatto di lentezza sono belle, non le devi prima di tutto mettere in pratica. Devi andare più lento!". Poi ci siamo salutati il 31 agosto e ci siamo detti: beh, ci vedremo fra un anno. Invece è volato via. Un po' di ospedale e poi si è fatto portare a casa perché è lì che voleva morire. Cosciente fino alla fine, ha salutato i suoi cari prima di andarsene...
giovedì 8 gennaio 2009
Le rondini, Giovanni Pascoli
LE RONDINI
E per nove anni egli aspettò la morte
che fuor del mare gli dovea soave
giungere; e sì, nel decimo, su l'alba,
giunsero a lui le rondini, dal mare.
Egli dormia sul letto traforato
cui sosteneva un ceppo d'oleastro
barbato a terra; e marinai sognava
parlare sparsi per il mare azzurro.
E si destò con nell'orecchio infuso
quel vocìo fioco; ed ascoltò seduto:
erano rondini, e sonava intorno
l'umbratile atrio per il lor sussurro.
E si gittò sugli Omeri le pelli
caprine, ai piedi si legò le dure
uose bovine: e su la testa il lupo
facea nell'ombra biancheggiar le zanne.
E piano uscì dal talamo, non forse
udisse il lieve cigolio la moglie;
ma lei teneva un sonno alto, divino,
molto soave, simile alla morte.
E il timone staccò dal focolare,
affumicato, e prese una bipenne.
Ma non moveva il molto accorto al mare,
subito, sì per colli irti di quercie,
per un vïotterello aspro, e mortali
trovò ben pochi per la via deserta;
e disse a un mandriano segaligno,
che per un pioppo secco era la scure;
e disse ad una riccioluta ancella,
che per uno stabbiolo era il timone:
così parlava il tessitor d'inganni,
e non senz'ali era la sua parola.
E poi soletto deviò volgendo
l'astuto viso al fresco alito salso.
Le quercie ai piedi gli spargean le foglie
roggie che scricchiolavano al suo passo.
Gemmava il fico, biancheggiava il pruno,
e il pero avea ne' rosei bocci il fiore.
E di su l'alto Nerito il cuculo
contava arguto il su e giù de l'onde.
E già l'Eroe sentiva sotto i piedi
non più le foglie ma scrosciar la sabbia;
né più pruni fioriti, ma vedeva
i giunchi scabri per i bianchi nicchi;
e infine apparve avanti al mare azzurro
l'Eroe vegliardo col timone in collo
e la bipenne; e l'inquieto mare,
mare infinito, fragoroso mare,
su la duna lassù lo riconobbe
col riso innumerevole dell'onde.
ps. A San Mauro Pascoli la scuola d'infanzia ha nome de"Le Rondini"
E per nove anni egli aspettò la morte
che fuor del mare gli dovea soave
giungere; e sì, nel decimo, su l'alba,
giunsero a lui le rondini, dal mare.
Egli dormia sul letto traforato
cui sosteneva un ceppo d'oleastro
barbato a terra; e marinai sognava
parlare sparsi per il mare azzurro.
E si destò con nell'orecchio infuso
quel vocìo fioco; ed ascoltò seduto:
erano rondini, e sonava intorno
l'umbratile atrio per il lor sussurro.
E si gittò sugli Omeri le pelli
caprine, ai piedi si legò le dure
uose bovine: e su la testa il lupo
facea nell'ombra biancheggiar le zanne.
E piano uscì dal talamo, non forse
udisse il lieve cigolio la moglie;
ma lei teneva un sonno alto, divino,
molto soave, simile alla morte.
E il timone staccò dal focolare,
affumicato, e prese una bipenne.
Ma non moveva il molto accorto al mare,
subito, sì per colli irti di quercie,
per un vïotterello aspro, e mortali
trovò ben pochi per la via deserta;
e disse a un mandriano segaligno,
che per un pioppo secco era la scure;
e disse ad una riccioluta ancella,
che per uno stabbiolo era il timone:
così parlava il tessitor d'inganni,
e non senz'ali era la sua parola.
E poi soletto deviò volgendo
l'astuto viso al fresco alito salso.
Le quercie ai piedi gli spargean le foglie
roggie che scricchiolavano al suo passo.
Gemmava il fico, biancheggiava il pruno,
e il pero avea ne' rosei bocci il fiore.
E di su l'alto Nerito il cuculo
contava arguto il su e giù de l'onde.
E già l'Eroe sentiva sotto i piedi
non più le foglie ma scrosciar la sabbia;
né più pruni fioriti, ma vedeva
i giunchi scabri per i bianchi nicchi;
e infine apparve avanti al mare azzurro
l'Eroe vegliardo col timone in collo
e la bipenne; e l'inquieto mare,
mare infinito, fragoroso mare,
su la duna lassù lo riconobbe
col riso innumerevole dell'onde.
ps. A San Mauro Pascoli la scuola d'infanzia ha nome de"Le Rondini"
martedì 6 gennaio 2009
Sgabanaza a Gatteo
Sabato, 10 gennaio alle ore 20,30 al cinema-teatro Lina Pagliughi a Gatteo si terrà la festa d'inverno organizzata dall'associazione:"Castello e dintorni".
Durante questa festa, come ogni anno a gennaio si esibiranno i Pasquaroli, comico romagnolo Sgabanaza al vapore di vin brulè e ciambella, e a conclusione, tombola!
Vi attendiamo numerosi.
PS.Invece il 16 Gennaio il grande comico sarà presente a Gambettola.
Durante questa festa, come ogni anno a gennaio si esibiranno i Pasquaroli, comico romagnolo Sgabanaza al vapore di vin brulè e ciambella, e a conclusione, tombola!
Vi attendiamo numerosi.
PS.Invece il 16 Gennaio il grande comico sarà presente a Gambettola.
sabato 20 dicembre 2008
Dennis Faedi racconta de "I Presepi per le strade" di Gatteo
Quest'anno, come l'anno scorso, si rinnova l'iniziativa dei presepi per le strade di Gatteo. Per Natale infatti il paese si colora di alberelli, presepi e angioletti, non solo quelli che esponiamo noi fuori dalle nostre case, ma anche di quelli che questa iniziativa provvede a installare sul territorio pubblico o nelle vetrine di alcuni negozi. Non dovete pensare che a contribuire sia solo una cerchia ristretta di persone: l'iniziativa è aperta a tutti, grandi e piccoli.
Vengono usati materiali di riciclo come barattoli, ritagli di stoffa, di legno o di carta, ed il resto è affidato alla creatività dei produttori. Li potete trovare in piazza castello, nelle vetrine di via Garibaldi, all'istituto don Ghinelli, in piazza Vesi, nella rotonda di via Giovanni XXIII, ma anche in altri luoghi del paese. I presepi possono essere grandi o piccoli, classici o originali, riutilizzati o di nuova creazione: ma sono tutti frutto dell'impegno di queste persone che lavorano per dare un aria festiva al nostro paese. Ognuno da liberamente quello che può. La loro speranza è che le famiglie possano trascorrere allegramente le feste anche nel loro paese e che magari questi piccoli ma importanti simboli, che ricordano la venuta di Gesù in mezzo a noi, possano essere un motivo di unione per le famiglie (magari organizzando una visita pomeridiana a tutti i presepi) e uno stimolo a vivere questa importante festa come una vera comunità. Questa iniziativa riscuote interesse e il numero dei partecipanti aumenta. E che dire: un applauso virtuale a tutti e un augurio che questa iniziativa possa felicemente continuare negli anni avvenire!
Vengono usati materiali di riciclo come barattoli, ritagli di stoffa, di legno o di carta, ed il resto è affidato alla creatività dei produttori. Li potete trovare in piazza castello, nelle vetrine di via Garibaldi, all'istituto don Ghinelli, in piazza Vesi, nella rotonda di via Giovanni XXIII, ma anche in altri luoghi del paese. I presepi possono essere grandi o piccoli, classici o originali, riutilizzati o di nuova creazione: ma sono tutti frutto dell'impegno di queste persone che lavorano per dare un aria festiva al nostro paese. Ognuno da liberamente quello che può. La loro speranza è che le famiglie possano trascorrere allegramente le feste anche nel loro paese e che magari questi piccoli ma importanti simboli, che ricordano la venuta di Gesù in mezzo a noi, possano essere un motivo di unione per le famiglie (magari organizzando una visita pomeridiana a tutti i presepi) e uno stimolo a vivere questa importante festa come una vera comunità. Questa iniziativa riscuote interesse e il numero dei partecipanti aumenta. E che dire: un applauso virtuale a tutti e un augurio che questa iniziativa possa felicemente continuare negli anni avvenire!
martedì 16 dicembre 2008
Banca BCC di Gatteo e Gabriele Galassi
Si è svolto venerdì 14 Dicembre al teatro Pagliughi di Gatteo il tradizionale appuntamento di fine anno che la BCC di Gatteo dedica ai propri Soci. Il Presidente della Banca, Dott.Gabriele Galassi /sulla foto/ e l’intero CdA hanno presentato ai numerosi Soci intervenuti, i risultati conseguiti nel corso del 2007, dati ancora provvisori ma che delineano già un brillante andamento. La raccolta cresce del 6,2%, gli impieghi del 9,6%, il risultato di gestione segna un +13,0% rispetto allo stesso periodo del 2006 e i Soci aumentano dell’11% raggiungendo a fine novembre il numero di 1.266....
Altro momento significativo della serata, il saluto a tutti i soci da parte del Direttore Generale della Banca, Rag. Secondo Grassi, che a fine dicembre lascia l’incarico dopo 40 anni di servizio di cui 33 da Direttore, “lascio una Banca che si è sviluppata in modo equilibrato e che quando ho iniziato contava solo 7 dipendenti mentre ora ne ha oltre 70”. Un passaggio di consegne con il nuovo Direttore Generale Rag. Rino Sarpieri che ha salutato i Soci presenti. La serata è proseguita con la consegna dei riconoscimenti ai soci con oltre 40 anni di appartenenza alla compagine sociale. I 19 Soci premiati sono: Abbondanza Alberto, Baiardi Lazzaro, Bigucci Mario, Brigliadori Don Giuseppe, Di Lorenzo Gino, Fabbri Bruno, Fabbri Fabio, Fabbri Giovanni, Guidi Emilio, Lucchi Pasquale, Manzi Primo, Mazzocchi Luigi, Morigi Gastone, Onofri Bruno, Paolucci Angelo, Pazzaglia Giovanni, Piras Fabio, Raggini Pierluigi, Toni Paolo...
Alla fine la simbolica cena da Zani.
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BANCA BCC
Altro momento significativo della serata, il saluto a tutti i soci da parte del Direttore Generale della Banca, Rag. Secondo Grassi, che a fine dicembre lascia l’incarico dopo 40 anni di servizio di cui 33 da Direttore, “lascio una Banca che si è sviluppata in modo equilibrato e che quando ho iniziato contava solo 7 dipendenti mentre ora ne ha oltre 70”. Un passaggio di consegne con il nuovo Direttore Generale Rag. Rino Sarpieri che ha salutato i Soci presenti. La serata è proseguita con la consegna dei riconoscimenti ai soci con oltre 40 anni di appartenenza alla compagine sociale. I 19 Soci premiati sono: Abbondanza Alberto, Baiardi Lazzaro, Bigucci Mario, Brigliadori Don Giuseppe, Di Lorenzo Gino, Fabbri Bruno, Fabbri Fabio, Fabbri Giovanni, Guidi Emilio, Lucchi Pasquale, Manzi Primo, Mazzocchi Luigi, Morigi Gastone, Onofri Bruno, Paolucci Angelo, Pazzaglia Giovanni, Piras Fabio, Raggini Pierluigi, Toni Paolo...
Alla fine la simbolica cena da Zani.
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sabato 13 dicembre 2008
Fiera di Santa Lucia a Savignano sul Rubicone
Programma della Fiera di Santa Lucia
Sagra del Torrone
Sagra del Torrone
Questa sopra è la pubblicità dell'OPEN DAY al Liceo Scientifico - Technico Industriale
via Togliatti, 5
12 dicembre
ore18,30
Poi al Teatro Moderno alle ore 21
ADUTEMA UNA FIOLA?
Compagnia il teatro dialettale "Attori per caso" di Santa Giustina.
13 dicembre
ore 16Oltre il museo la biblioteca
inaugurazione della biblioteca specializzata del Museo archeologico del Compito
ore 18
Colleggiata di Santa Lucia
liturgia solenne, presieduta dal Vescovo Monsignore Lambiasi
Esposizione del gonfalone di S.Lucia realizzato dal M.Ilario Fioravanti
ore19
Arena Gregorini
Ritrovo conviviale aperto a tutta la cittadinanza
ore21
TEATRO MODERNO
Cose che mi sono capitate di Gene Gnocchi
14 dicembre
dalle ore 9 alle 20Mercato ambulante-giostre-mostre-appuntamenti culturali al centro storico
ore 10 - 19
Vecchia Pescheria
C'ERA UNA VOLTA "LE AZDORE"
Assagi a base di erbe nella tradizione romagnola
a cura dell'Associazione Culturale LA VERBENA
ORE 10-12 / 14-19
Vecchia Pescheria
CONVIVIO, IL BANCHETTO DEI FOTOGRAFI
a cura di Cristina Paglionico
ore9-13 / 14-19
Sala Allende
ANNO INTERNAZIONALE DELLA TERRA
"ECOLOGIA AMBIENTE"
29 MOSTRA FILATELISTICA
stessa sala, stesso orario
RITORNANO I MERLETTI, RICAMI...
dalle ore 8
35 MARATONINA DI SANTA LUCIA
gara competitiva di km 14,300
a cura dell Quartiere Valle Ferrovia
venerdì 12 dicembre 2008
Vu cumpra, poesia di Amos Piccini in dialetto romagnolo
VU CUMPRA'
T è slunghè la mèna
e a t'ho guardè un pò stòrt
perchè a s'era cunvint
che t vulés la carità.
Invece t zarchevte sna
un cincin d'amicizia,
una parola bòna
ch'l'an fòs ad cumpasioun.
T'avevte vsèina i pid
una ligaza pina ad cianfrusaj
e int i ècc'una gran disperazioun.
Alora ho zarchè ad capì
cus che patés un òm
- ch'l'ha ènca la pèla nera
da lòng dè su paes:
è zcar un'èlta lèngua,
u n'ha da lavurè,
e quel ch'l'è ancora pèz
un sa cume campè.
Dal nosti pèrti ù
it cèma ''Vu cumprà"
e sa cal dò paroli
i t'ha zà liquidè.
Ma ades per nun cris-cènt
ci dvèint una gròsa quis-cioun:
perchè la nòsta fèda
l'as dis che t ci un fradèl.
1988
e a t'ho guardè un pò stòrt
perchè a s'era cunvint
che t vulés la carità.
Invece t zarchevte sna
un cincin d'amicizia,
una parola bòna
ch'l'an fòs ad cumpasioun.
T'avevte vsèina i pid
una ligaza pina ad cianfrusaj
e int i ècc'una gran disperazioun.
Alora ho zarchè ad capì
cus che patés un òm
- ch'l'ha ènca la pèla nera
da lòng dè su paes:
è zcar un'èlta lèngua,
u n'ha da lavurè,
e quel ch'l'è ancora pèz
un sa cume campè.
Dal nosti pèrti ù
it cèma ''Vu cumprà"
e sa cal dò paroli
i t'ha zà liquidè.
Ma ades per nun cris-cènt
ci dvèint una gròsa quis-cioun:
perchè la nòsta fèda
l'as dis che t ci un fradèl.
1988
Uomini e animali di GF Zavalloni
VU CUMPRA'
Hai allungato la mano
e ti ho guardato con sospetto
perché ero convinto
che volessi l'elemosina.
Invece cercavi solo
un briciolo d'amicizia,
una parola buona
che non fosse di compassione.
A vevi vicino ai piedi
un fagotto pieno di cianffusaglie
e negli occhi
una gran disperazione.
Allora ho cercato di capire
cosa patisce un uomo
- che ha anche la pelle nera
lontano dal suo paese:
parla un'altra lingua,
non ha da lavorare
e quel che é ancora peggio
non sa come campare.
Dalle nostre parti
ti chiamano ''Vu cumprà"
e con quelle due parole
ti hanno già liquidato.
Ma adesso per noi cristiani
sei diventato un grosso problema:
perché la nostra fede
ci dice che sei un fratello.
martedì 9 dicembre 2008
La Befana di Giovanni Pascoli
La Befana
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.
mercoledì 26 novembre 2008
A dicembre nel Gazzettino di Gatteo
Conosci la tua Parrocchia!
Terzo Numero: Altre raffigurazioni della Madonna
Statua dell'Immacolata: Questa statua ha valore devozionale; Ogni anno la prima domenica dopo Pasqua (in Albis) si celebra la processione in ricordo di un voto fatto alla Madonna Immacolata. Questo voto venne fatto nel 1569 dalle donne di Gatteo affinché il paese fosse liberato dalle calamità della guerra.
Madonna con bambino: Questo dipinto è in stile orientale e si pensa che sia stato introdotto nella parrocchia di Gatteo nel 1859. É però incerta la data della sua realizzazione: infatti l'iscrizione riportata su di essa potrebbe essere posteriore alla creazione del quadro. L'iscrizione è la seguente: “Conte Carlo Ghiselli dell'Ordine militare di S. Elena donò questa Santa Immagine al popolo di Gatteo 1859”.
Terzo Numero: Altre raffigurazioni della Madonna
Statua dell'Immacolata: Questa statua ha valore devozionale; Ogni anno la prima domenica dopo Pasqua (in Albis) si celebra la processione in ricordo di un voto fatto alla Madonna Immacolata. Questo voto venne fatto nel 1569 dalle donne di Gatteo affinché il paese fosse liberato dalle calamità della guerra.
Madonna con bambino: Questo dipinto è in stile orientale e si pensa che sia stato introdotto nella parrocchia di Gatteo nel 1859. É però incerta la data della sua realizzazione: infatti l'iscrizione riportata su di essa potrebbe essere posteriore alla creazione del quadro. L'iscrizione è la seguente: “Conte Carlo Ghiselli dell'Ordine militare di S. Elena donò questa Santa Immagine al popolo di Gatteo 1859”.
dalla testimonianza di Don Giuseppe Brigliadori
(Foto Dennis Faedi)
domenica 16 novembre 2008
Festa d'autunno a Gatteo
Oggi,domenica del 16 novembre al centro di Gatteo, cioè piazza Vesi e dintorni, si è svolta la festa d'autunno offerta dalla banca BCC di Gatteo e l'associazione Castello e Dintorni.
La festa sponsorizzata dalla BCC di Gatteo
Con delle gran griglie per arrostire castagne
Tra tanti divertimenti offerti ai più piccoli
c'era anche il trampoliere!
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A caccia di profitti
Considerando che il "buono" se lo prende la SAMSO, l'appaltatore cerca di rifilarci il bonus facciate, e via....alle votazioni...
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