lunedì 7 aprile 2008
X Agosto, poesia di Pascoli, youtube
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NOTTE DI SAN LORENZO
10 agosto 1867 uccisero il padre di G.Pascoli, Ruggero, e per ricordare l'evento Zvani scrisse questa poesia struggente:
X AGOSTO
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Beh, oggi a Gatteo, nella notte di San Lorenzo fanno il pianto di fuochi artificiali.
Analisi della poesia 10 agosto
Questa poesia rievoca uno degli eventi più dolorosi della vita di Pascoli. Attraverso essa il poeta, infatti, vuole comunicare al lettore la sua tristezza per la scomparsa del padre assassinato e la accentua mettendo a confronto una rondine abbattuta col cibo nel becco per i suoi rondinini comee il padre che ritornava a casa portando due bambole alle figlie, in modo tale da sottolineare l’ingiustizia e il male che prevalgono su questa terra .
Il nido e la casa, per di più svolgono il ruolo di metafora degli unici rapporti d'amore possibili in un mondo d'insidie e di contrasti.
A partecipare a questa tragica situazione vi è, non solo Pascoli in persona, ma anche il Cielo che con, appunto, la notte di San Lorenzo famosa per il fenomeno delle stelle cadenti, raffigura il pianto.
Successivamente la figura del cielo si contrappone a quella della terra. Il cielo è infinito, immortale, immenso, mentre la terra non è altro che un piccolo atomo di dolore.
In conclusione, secondo Pascoli, il cielo di fronte a questo fatto triste invade la terra con un pianto di stelle.
Il nido che intendeva Pascoli era il nucleo familiare, la protezione dei conoscenti più stretti dove ogni uomo può rifugiarsi. Nella poesia il nido è evidenziato bene perché, oltre al padre che tornava alla propria casa, c’è un paragone con una rondine che torna al suo “nido” ; ma entrambi sono aspettati invano dai familiari: questi versi sono, secondo me molto autobiografici perché descrivono una sensazione che lui ha provato veramente. Subentra in questo tema, anche l’amore familiare, la tenerezza e la gioia di un padre che torna a casa con doni, ma per Pascoli, quella sera, c'è stata una mancanza, una delusione, che si riflette sul suo senso di giustizia e nel mistero del male.
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Questa è una delle pochissime poesie che ricordo ancora dai tempi della scuola e a mio parere è una delle più belle non di Pascoli ma in assoluto. Maria
RispondiEliminaX Agosto mi allaccia ad una storia toccante di uno speciale volatile, il fenicottero. È stata riportata sul giornale online Sicilia Informazioni.
RispondiEliminaClicca su La mirabile storia della morte di un fenicottero.
Saluti, Gaetano
una poesia che mi è rimasta impressa, la più bella in assoluto che descrive come il cielo piange di luce, perchè è troppo buio, cupo e nero il male che c'è sulla terra
RispondiEliminaAlessia
Alessia!
RispondiEliminahai fatto un bel colpo con questa tua interpretazione!
forse il pascoli crede in dio autorizzandolo a scaricare la luminosa speranza e il calore della fede?