domenica 13 dicembre 2009

Fusione Cassa di Risparmio di Cesena e Unibanca

Clienti e dipendenti non dovrebbero ac­corgersi di nulla, ma la fusione della Cassa di Ri­sparmio di Cesena con Uni­banca garantirà un bel ri­sparmio: dalle prime stime almeno 6 milioni di euro.
La fusione della holding con la banca controllata permetterà in primo luogo di aggirare le nuove norme sull'Iva volute dal ministro dell'Economia Tremonti: "Risparmieremo fino a due milioni di euro sui paga­menti Iva infragruppo - ha affermato in conferenza stampa il direttore generale di Unibanca e Crc Adriano Gentili - ed altri 8 o 900 mi­la euro sulla tassazione dei dividendi infragruppo".
Risparmi virtuali questi, da­to che permettono di non pagare tasse di nuova introduzione. Diverso è il caso dei risparmi in strutture e servizi: "Il contratto di ge­stione del nostro servizio informatico è arrivato a scadenza - ha spiegato il presidente di Unibanca Germano Lucchi - così ab­biamo colto l'occasione per cambiare fornitore di servi­zi, da Cedacli a Cse. In que­sto modo risparmieremo fi­no a 3 milioni di euro".
Bisogna mettere in conto poi le "poltrone" che salte­ranno nella fusione: ci sarà un solo Cda e un solo con­siglio di revisori dei conti, con meno persone e meno riunioni. Unibanca al mo­mento ha un consiglio d'amministrazione di 13 persone, la Cassa di Rispar­mio di Cesena di 9. Il nu­mero dei nuovi ammini­stratori non è stato ancora deciso ma oggi molto spes­so la stessa persona siede in entrambi i Cda.
Con questa fusione però la Cassa di Risparmio di Cese­na non torna all'antico, restando comunque una hol­ding: "Manterremo il con­trollo della Banca di Roma­gna - ha spiegato Bruno Pi­raccini, presidente della Ca­risp - e questo ci permetterà di mantenere quel patrimo­nio di regole, impostazioni e sistemi organizzativi che
Unibanca ha saputo creare in dieci anni. Questa è una fusione che nasce dal bas­so: l'iniziativa è venuta dal­la banca e le Fondazioni l'hanno sposata".
Il piano fusione e raziona­lizzazione dei costi messo a punto dal direttore Gentili, lodato dai vertici di Uni­banca, non prevede tagli al personale, tanto che i sindacati non hanno mosso ri­lievi in merito. Diverso sa­rebbe stato il caso di una fu­sione con la Banca di Ro­magna, che avrebbe quanto meno comportato alcuni trasferimenti da Faenza e Lugo a Cesena.
Ridotti i costi e varato il pia­no industriale per i prossi­mi tre anni, la banca si pre­para ad un aumento di ca­pitale di 24,3 milioni di eu­ro, con l'emissione di una nuova azione ogni 20 vec­chie al prezzo di 18,50 euro contro un valore ad azione stimato in 19,35 euro. In questo modo sarà garantito lo sviluppo della banca, an­che con l'apertura di nuovi sportelli, secondo le indica­zioni del piano industriale triennale 2010-2012.
Michelangelo Bucci

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