L’Amministrazione comunale di Gatteo, in collaborazione con la BCC di Gatteo e la ditta Oikos di Gatteo a Mare, ha scelto di sostenere la realizzazione di una interessante pubblicazione sullo stemma comunale, edita dalla Casa Editrice il Ponte Vecchio di Cesena.
L’idea di questa iniziativa editoriale nasce dal lavoro e dalla proposta di un appassionato cultore di storia locale e della “scienza araldica”, il gatteese di origine santangiolese, Giulio Zamagni, membro del Consiglio direttivo della prestigiosa Rubiconia Accademia dei Filopatridi ed autore, fra le altre cose, di alcune apprezzate pubblicazioni di araldica ecclesiastica.
L’indagine dell’autore è stata estesa, oltre che al vero e proprio stemma araldico, ai diversi sigilli usati dall’amministrazione comunale nei vari periodi storici che hanno contrassegnato gli ultimi due secoli di storia del Comune. Si ripercorre quindi, in qualche modo, anche il cammino che ha accompagnato la località di Gatteo dall’amministrazione pontificia all’Unità d’Italia, per giungere ai nostri giorni.
L’araldica è il linguaggio figurativo di una tradizione importante che ritorna a parlarci: anche gli stemmi risalgono a una civiltà che qualcuno giustamente ha definito emblematica, proprio perché si esprimeva attraverso emblemi e concepiva l'universo e la storia come un sistema di simboli, di significati che legavano nel profondo le parole e le cose, le sostanze e le apparenze.
Lo stemma comunale è quindi rappresentativo dell'identità sociale. Una città, così come ogni altro Organismo territoriale è per sua stessa natura una Comunità. Come tale, deve allora essere capace di comunicare l'insieme dei valori che la sorreggono. Il desiderio di identità deve dunque avere i suoi simboli, ovviamente accanto alla sostanza di quell'identità.
La scoperta di una vecchia mappa, recuperata diversi anni fa da un privato cittadino durante la demolizione di un’antica villa, contenente un inedito stemma comunale rappresentante un castello turrito ha suscitato la curiosità dell’autore e dato l’avvio alle sue ricerche. Quello che poteva sembrare una fantasia del disegnatore si è rivelato frutto di una complessa vicenda che nella prima metà del secolo scorso aveva visto i gatteesi in lotta con la Consulta araldica per togliere il “gatto” dallo stemma comunale e sostituirlo con il “castello”, simbolo ritenuto più nobile e storicamente adatto a rappresentare l’antico Comune. Tentativi che andarono a vuoto, come documenta la ricerca di Giulio Zamagni, e che costrinsero i gatteesi a mantenere il simpatico animale domestico nel proprio stemma e gonfalone.
La prima presenza del “gatto” è attestata all’interno di un sigillo apposto in un documento del 1816. Stranamente, al contrario di alcuni comuni vicini, per i quali l’uso di un simbolo identificativo e di un sigillo comunale di tipo araldico è documentato in epoca più antica (vedi Savignano e Gambettola), sembra che il Comune di Gatteo non abbia sentito l’esigenza di dotarsi di un proprio simbolo identificativo. Solo con l’arrivo delle armate napoleoniche ci si preoccuperà di realizzare un sigillo ufficiale del Comune per attestare l’autenticità dei documenti e sigillare la corrispondenza (il primo uso di un sigillo comunale recante l’emblema della Repubblica Cisalpina è documentato nel 1798).
L’Autore sottolinea come sia del tutto arbitraria la spiegazione data da alcuni in passato, vale a dire, come ci si sia ispirati alla “gatta” presente in alcuni stemmi del celebre capitano di ventura Erasmo da Narni detto il Gattamelata, personaggio che passò da queste parti nel 1431 e dal cui cognome sarebbe derivato il toponimo “Gatteo”. Nel nostro caso trattasi quasi certamente di uno “stemma parlante”, vale a dire allusivo al presunto significato del nome del titolare.
L’opera è corredata da un ricco apparato documentario e fotografico, che rende più fruibile e accattivante il testo, aiutando il lettore nella comprensione delle argomentazioni sviluppate dall’autore che chiuse il suo lavoro con un piccolo dizionario araldico, utile a comprendere i termini tecnici necessariamente utilizzati in questa interessante monografia.
Una copia della pubblicazione sarà inviata ad ogni nucleo familiare di Gatteo con il prossimo numero del periodico La Gazzetta del Rubicone.
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