domenica 23 maggio 2010
Promemoria, maggio a Gatteo, festa del volontariato
Sabato, 29 maggio
al mattino ore 10 presso Sala Consigliare del Comune di gatteopresentazione del libro di Claudia Farneti
"Diversa Mente"
pomeriggio dalle ore 14
Piazza Vesi
Mercatino delle Associazioni, bancarelle per la solidarietà
dalle pre 16 nella Piazza Vesi
rappresentazione teatrale IL PRINCIPE SERPENTE
a cura della Compagnia
TANA LIBERA TUTTI
a seguire il coro multietnico
UN CORO DAL MONDO
ore 21
nella Chiesa Parocchiale S.Lorenzo
concerto Mariano del coro MAGNIFICANT
dedicato ai nostri figli in cielo
Sabato - 29.05.2010 ore 20.45
Chiesa Parrocchiale di Gatteo MareSANTA MESSA IN CANTO in suffragio di Lina Pagliughi e Primo Montanarl.
Domenica 30 Maggio
dalle ore 19 in Teatro L.Pagliughi festa finale del catechismo
con lo spettacolo realizzato dai ragazzi del Lab-Oratorio
alla fine della quale nel cortile della chiesa un buffet preparato dai genitori
Stesso giorno a Gatteo Mare
foce del fiume Rubicone
FUOCHI ARTIFICIALI DI PANTECOSTE
sabato 22 maggio 2010
Incidente mortale a Gatteo il 22 maggio
Stanotte all'una circa un motociclista di 38 anni, Stefano Vitali che lavorava a Savignano sul Rubicone come falegname, ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto a Gatteo, sul cavalcavia di via Pablo Neruda sopra la A14. A dare l'allarme è stato un automobilista in transito che ha trovato il corpo del centauro ed i detriti della sua Ducati Supermotard sparsi lungo la carreggiata. Quando i sanitari del "118" di Savignano sono intervenuti sul posto per il 38enne non c'era già più nulla da fare.
Inutili i disperati tentativi di rianimazione.
A quanto pare la vittima, che lascia i genitori ed un fratello, ha perso improvvisamente il controllo del mezzo, per poi finire contro un guard-rail.
Inutili i disperati tentativi di rianimazione.
A quanto pare la vittima, che lascia i genitori ed un fratello, ha perso improvvisamente il controllo del mezzo, per poi finire contro un guard-rail.
venerdì 21 maggio 2010
Belletti vince a Cesenatico la 13 tappa del giro d'Italia
Manuel Belletti aveva un sogno, l'ha realizzato. Il romagnolo della Colnago-Csf si impone a Cesenatico, sulle strade di casa, portando a termine una lunga fuga con altri 16 coraggiosi.
Belletti, classe 1985, risiede a cinque km da Cesenatico, luogo d'arrivo della tappa. Proprio per questo il corridore della Colnago ci teneva tantissimo a vincerla:
"È il giorno più bello della mia vita, l’ultimo chilometro è stato infinito - dice Manuel Belletti -. A un certo punto Lewis aveva 150 metri di vantaggio, l’avevo data per persa. Poi lo sprint, indescrivibile. Ho sofferto per essere qui. Ho male ai tendini del ginocchio dalla tappa del Terminillo. Se ho stretto i denti è stato solo per essere qui. Vincere qui, dove ha vissuto Pantani, è un sogno per me. Io da bambino lo guardavo vincere in tv. E' il giorno più bello della mia vita".
Al traguardo i fiori, i complimenti di papà Pantani, l’abbraccio della fidanzata.
Il gruppo della rosa arriva a 7'26" dal vincitore. L'australiano Richie Porte (Saxo) conserva la maglia rosa.
La corsa Belletti è cominciata al km 62, e ha deciso la tappa odierna che ha visto protagonisti 17 corridori. Nella volata finale il corridore di Cesena ha preceduto il neozelandese Gregory Henderson del team Sky. Si fa per dire. La distanza era di mezza ruota ed è di usanza far vincere uno del posto. E Belletti se lo ha meritato un gesto così, visto anche, che non avrebbe potuto "scompigliare" la classifica generale.
Terzo lo spagnolo Iban Mayoz Echeverria della Footon Servetto. Il russo Vladimir Karpets (Katusha), scattato da solo sul Perticara, ha tagliato il traguardo a 5'02" da Belletti e con un vantaggio di 2'24" sul gruppo della maglia rosa, regolato allo sprint da Filippo Pozzato (Katusha). Quella di Belletti è la seconda vittoria di tappa di un italiano in questa edizione della corsa rosa dopo quella ottenuta ieri da Pozzato.
LA CLASSIFICA GENERALE
1. Richie Porte (Aus) - Saxo Bank - 56h20’56"
2. David Arroyo (Spa) - Caisse d’Epargne + 1’42"
3. Robert Kiserlovski (Cro) - Liquigas-Doimo + 1’56"
4. Xavier Tondo (Spa) - Cervelo + 3’54"
5. Valerio Agnoli (Ita) - Liquigas-Doimo + 4’41"
6. Alexander Efimkin (Rus) - Ag2r + 5’16"
7. Linus Gerdemann (Ger) - Milram + 5’34"
8. Carlos Sastre (Spa) - Cervelo + 7’09"
9. Laurent Didier (Lux) - Saxo Bank + 7’24"
10. Bradley Wiggins (Gbr) - Sky + 8’14".
Belletti, classe 1985, risiede a cinque km da Cesenatico, luogo d'arrivo della tappa. Proprio per questo il corridore della Colnago ci teneva tantissimo a vincerla:
"È il giorno più bello della mia vita, l’ultimo chilometro è stato infinito - dice Manuel Belletti -. A un certo punto Lewis aveva 150 metri di vantaggio, l’avevo data per persa. Poi lo sprint, indescrivibile. Ho sofferto per essere qui. Ho male ai tendini del ginocchio dalla tappa del Terminillo. Se ho stretto i denti è stato solo per essere qui. Vincere qui, dove ha vissuto Pantani, è un sogno per me. Io da bambino lo guardavo vincere in tv. E' il giorno più bello della mia vita".
Al traguardo i fiori, i complimenti di papà Pantani, l’abbraccio della fidanzata.
Il gruppo della rosa arriva a 7'26" dal vincitore. L'australiano Richie Porte (Saxo) conserva la maglia rosa.
La corsa Belletti è cominciata al km 62, e ha deciso la tappa odierna che ha visto protagonisti 17 corridori. Nella volata finale il corridore di Cesena ha preceduto il neozelandese Gregory Henderson del team Sky. Si fa per dire. La distanza era di mezza ruota ed è di usanza far vincere uno del posto. E Belletti se lo ha meritato un gesto così, visto anche, che non avrebbe potuto "scompigliare" la classifica generale.
Terzo lo spagnolo Iban Mayoz Echeverria della Footon Servetto. Il russo Vladimir Karpets (Katusha), scattato da solo sul Perticara, ha tagliato il traguardo a 5'02" da Belletti e con un vantaggio di 2'24" sul gruppo della maglia rosa, regolato allo sprint da Filippo Pozzato (Katusha). Quella di Belletti è la seconda vittoria di tappa di un italiano in questa edizione della corsa rosa dopo quella ottenuta ieri da Pozzato.
LA CLASSIFICA GENERALE
1. Richie Porte (Aus) - Saxo Bank - 56h20’56"
2. David Arroyo (Spa) - Caisse d’Epargne + 1’42"
3. Robert Kiserlovski (Cro) - Liquigas-Doimo + 1’56"
4. Xavier Tondo (Spa) - Cervelo + 3’54"
5. Valerio Agnoli (Ita) - Liquigas-Doimo + 4’41"
6. Alexander Efimkin (Rus) - Ag2r + 5’16"
7. Linus Gerdemann (Ger) - Milram + 5’34"
8. Carlos Sastre (Spa) - Cervelo + 7’09"
9. Laurent Didier (Lux) - Saxo Bank + 7’24"
10. Bradley Wiggins (Gbr) - Sky + 8’14".
La Siola d'oro 2010, 30 anni dalla morte di Lina Pagliughi
Associazione LA SIOLA D'ORO
PREMIO INTERNAZIONALE PER LA LIRICA
Biennale per Soprani dedicata a Lina Pagliughi nel trentennale della sua morte
PROGRAMMA CONCERTI ANNO 2010
"Rassegna la Musica in canto"
Sabato - 29.05.2010 ore 20.45
Chiesa Parrocchiale di Gatteo Mare
SANTA MESSA IN CANTO in suffragio di Lina Pagliughi e Primo Montanarl.
F. J. Haydn : "MISSA SANCTI JOHANNIS DE DEO" con Orchestra Ist. Musicale G.LETTIMI - Rimini e Coro Polifonico AD NOVAS di Cesenatico diretto da Monica POLETTI.
Martedì - 08.06.2010:
"CONCERTO PER PINO" - Concerto di musica classica.
"Orchestra Allievi Liceo Musicale A.MASINI - Forlì
Direttore: M° Fausto FIORENTINI
Martedì 29.06.2010:
DEDICATO A BRUNO CERNAZ
Concerto di musica classica
Camille Saint-Saens: "IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI"
Orchestra sinfonica di Pesaro
Sabato - 10.06.2010:
OMAGGIO A LINA PAGLIUGHI
Concerto di musica lirica con:
GLEDYS ROSSI - Soprano
MAURIZIO LEONI - Baritono
Sabato - 17 O 24.2010
CONCERTO "LA SIOLA D'ORO"
Concerto di musica classica e lirica
Esecutori: QUINTETTO DI FIATI
"SYNPHONIA "WINND QUINTET" + Soprano solista
Sala Banca di Credito Cooperativo di Gatteo
Sabato - 04.09.2010:
"CONCERTO PER LINA E PRIMO"
Concerto di musica sacra e lirica
Esecutori: "QUARTETTO ALLEGRO GIUSTO" - Montiano (FC)
con: Valentina RAMBELLI - Soprano
Francesca BAGLI - Mezzosoprano
Christian COLA - Tenore
Filippo POLLINI - Baritono
Al pianoforte:
Fabiola CRUDELI
N.B.
I concerti sono ad ingresso libero e saranno organizzati tutti presso la Chiesa Cattolica di Gatteo Mare. Ogni variazione sarà resa nota.
Il Presidente
( Casadei Aureliano )
Organizzazione: Associazione "LA SIOLA D'ORO" , 47043 GATTEO A MARE (FC)
PREMIO INTERNAZIONALE PER LA LIRICA
Biennale per Soprani dedicata a Lina Pagliughi nel trentennale della sua morte
PROGRAMMA CONCERTI ANNO 2010
"Rassegna la Musica in canto"
Sabato - 29.05.2010 ore 20.45
Chiesa Parrocchiale di Gatteo Mare
SANTA MESSA IN CANTO in suffragio di Lina Pagliughi e Primo Montanarl.
F. J. Haydn : "MISSA SANCTI JOHANNIS DE DEO" con Orchestra Ist. Musicale G.LETTIMI - Rimini e Coro Polifonico AD NOVAS di Cesenatico diretto da Monica POLETTI.
Martedì - 08.06.2010:
"CONCERTO PER PINO" - Concerto di musica classica.
"Orchestra Allievi Liceo Musicale A.MASINI - Forlì
Direttore: M° Fausto FIORENTINI
Martedì 29.06.2010:
DEDICATO A BRUNO CERNAZ
Concerto di musica classica
Camille Saint-Saens: "IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI"
Orchestra sinfonica di Pesaro
Sabato - 10.06.2010:
OMAGGIO A LINA PAGLIUGHI
Concerto di musica lirica con:
GLEDYS ROSSI - Soprano
MAURIZIO LEONI - Baritono
Sabato - 17 O 24.2010
CONCERTO "LA SIOLA D'ORO"
Concerto di musica classica e lirica
Esecutori: QUINTETTO DI FIATI
"SYNPHONIA "WINND QUINTET" + Soprano solista
Sala Banca di Credito Cooperativo di Gatteo
Sabato - 04.09.2010:
"CONCERTO PER LINA E PRIMO"
Concerto di musica sacra e lirica
Esecutori: "QUARTETTO ALLEGRO GIUSTO" - Montiano (FC)
con: Valentina RAMBELLI - Soprano
Francesca BAGLI - Mezzosoprano
Christian COLA - Tenore
Filippo POLLINI - Baritono
Al pianoforte:
Fabiola CRUDELI
N.B.
I concerti sono ad ingresso libero e saranno organizzati tutti presso la Chiesa Cattolica di Gatteo Mare. Ogni variazione sarà resa nota.
Il Presidente
( Casadei Aureliano )
Organizzazione: Associazione "LA SIOLA D'ORO" , 47043 GATTEO A MARE (FC)
lunedì 17 maggio 2010
La politica "dopo Gasperoni"
...."Spesso le anime belle sono incapaci di governare, non hanno senso pratico; ci vuole tenacia, carattere, fegato per imbarcarsi in certe imprese o gestire cose grevi; e spesso i caratteri forti e tenaci che sanno gestirle, sono senza scrupoli. Ma è da lì che bisogna ripartire. Non con grandi annunci e piccoli tagli ma in modo radicale. Bisogna rifare le convocazioni, avviare la rivoluzione del merito e della qualità.
Come? Lancio tre criteri e una proposta.
Il primo: esaminate i politici uno per uno e chiedetevi cosa resta di loro quando togliete loro la carica che coprono. Se non resta niente non valgono niente. Buttateli via.
Il secondo: riaprite le classi dirigenti a chi pensa, a chi è motivato, a chi ha passione politica. Qui è venuta meno la destra, che un tempo aveva mille difetti, ma aveva forti motivazioni ideali. Non si governa con i pasionari, lo dicevo prima, ma serve tra i criteri di selezione la motivazione politica; se non c’è, se si nasconde dietro l’ossequio al capo, allora è sospetta e pericolosa.
Il terzo criterio è di genere: aprite di più la politica alle donne, sono più attente, più meticolose, più oneste con il denaro pubblico. Magari usano la seduzione, a volte il sesso, ma le donne non sono quasi mai coinvolte in casi di corruzione e tangenti. Fate spazio a loro, non per la stupida logica delle quote rosa, ma perché risultano meno inclini al malaffare.
Infine la proposta regina. La selezione si può fare solo se si inserisce in una riforma radicale di sistema: e allora puntate a dimezzare il personale politico. Volontari in politica a volontà, ma incarichi retribuiti dimezzati. Dimezzate il parlamento, dimezzate gli enti locali, dimezzate i consigli, le presidenze, le authority. E nel dimezzare giocoforza si dovrà adottare una selezione. Magari agevolata da una riforma elettorale che preveda come democrazia comanda, che gli elettori possano scegliere gli eletti.
Ma sono quelli i passaggi obbligati per risanare la politica e tagliare il marcio insieme ai costi. Ci state? Siete pronti a sobbarcarvi una riforma così ambiziosa e tosta, con tanti effetti collaterali? Se la fate, riacquistate fiducia e chi si riconoscerà in questa battaglia politica e civile, sarà spinto più dal riconoscimento pubblico che da una casa a prezzi sospetti, una ristrutturazione gratis o un conto in banca all’estero. Per quel che vale, vi sosterrò se intraprenderete sul serio questa riforma; in caso contrario mi ritirerò tra i libri e il mare"....
da M.Veneziani
"Si sente tantissimo la necessità del cristianesimo sociale. I cattolici hanno perduto la propria missione all´interno degli schieramenti poiché i loro valori non sono stati tradotti in politica. Bisogna annunciare i valori e starci dentro. Senza un progetto hai perso. I valori non tradotti in conseguente azione politica sono solo enunciazione. E le enunciazioni in politica non contano niente. Non farle seguire da atti coerenti lascia spazio a qualsiasi aberrazione".
Come? Lancio tre criteri e una proposta.
Il primo: esaminate i politici uno per uno e chiedetevi cosa resta di loro quando togliete loro la carica che coprono. Se non resta niente non valgono niente. Buttateli via.
Il secondo: riaprite le classi dirigenti a chi pensa, a chi è motivato, a chi ha passione politica. Qui è venuta meno la destra, che un tempo aveva mille difetti, ma aveva forti motivazioni ideali. Non si governa con i pasionari, lo dicevo prima, ma serve tra i criteri di selezione la motivazione politica; se non c’è, se si nasconde dietro l’ossequio al capo, allora è sospetta e pericolosa.
Il terzo criterio è di genere: aprite di più la politica alle donne, sono più attente, più meticolose, più oneste con il denaro pubblico. Magari usano la seduzione, a volte il sesso, ma le donne non sono quasi mai coinvolte in casi di corruzione e tangenti. Fate spazio a loro, non per la stupida logica delle quote rosa, ma perché risultano meno inclini al malaffare.
Infine la proposta regina. La selezione si può fare solo se si inserisce in una riforma radicale di sistema: e allora puntate a dimezzare il personale politico. Volontari in politica a volontà, ma incarichi retribuiti dimezzati. Dimezzate il parlamento, dimezzate gli enti locali, dimezzate i consigli, le presidenze, le authority. E nel dimezzare giocoforza si dovrà adottare una selezione. Magari agevolata da una riforma elettorale che preveda come democrazia comanda, che gli elettori possano scegliere gli eletti.
Ma sono quelli i passaggi obbligati per risanare la politica e tagliare il marcio insieme ai costi. Ci state? Siete pronti a sobbarcarvi una riforma così ambiziosa e tosta, con tanti effetti collaterali? Se la fate, riacquistate fiducia e chi si riconoscerà in questa battaglia politica e civile, sarà spinto più dal riconoscimento pubblico che da una casa a prezzi sospetti, una ristrutturazione gratis o un conto in banca all’estero. Per quel che vale, vi sosterrò se intraprenderete sul serio questa riforma; in caso contrario mi ritirerò tra i libri e il mare"....
da M.Veneziani
"Si sente tantissimo la necessità del cristianesimo sociale. I cattolici hanno perduto la propria missione all´interno degli schieramenti poiché i loro valori non sono stati tradotti in politica. Bisogna annunciare i valori e starci dentro. Senza un progetto hai perso. I valori non tradotti in conseguente azione politica sono solo enunciazione. E le enunciazioni in politica non contano niente. Non farle seguire da atti coerenti lascia spazio a qualsiasi aberrazione".
venerdì 14 maggio 2010
Inno alla musica, ben venga maggio a Gatteo
Italia Nostra sezione Vallate del Rubicone e dell'Uso il 22 Maggio nel Borgo Antico di Gatteo presenta:
dalle ore 21:30 fino a notte fonda suoneranno e canteranno
GRUPPI MUSICALI:
Coro lirico "Alessandro Bonci" di Cesena con Carmina Burana
il folclore e le serenate del gruppo Gnint l'è pèzz....
la musica tradizionale della Piccola orchestra Zaclen,
la musica popolare de I Briacabanda e La Leggera,
lo swing, rockabilly di The Strikeballs,
il folk de Le sterpaglie,
il rock '70 Rangzen.
A cura di:
Comune di Gatteo,
Provincia di Forlì-Cesena,
Banca di Credito Cooperativo di Gatteo,
Farmacia Dott. Broccoli,
Ristorante "Le Felloniche"
In caso di maltempo la manifestazione sarà annullata.
"Ben Venga Maggio" in Biblioteca che sarà aperta all'occasione dalle ore 21 alle ore 22.30 al Centro Culturale Antonelli - Via Roma 13, a Gatteo
In programma:
- Apertura ai visitatori delle sale della Biblioteca Comunale
- Momento musicale in Biblioteca con Gianpietro Girotti al pianoforte che eseguirà musiche di Brahms, Chopin, Schubert e il “Concerto di Varsavia” di Addinsell
- Esposizione delle note musicali colorate dai nostri piccoli lettori
Ingresso libero
Si precisa che non saranno attivi i servizi bibliotecari.
foto: Hanna
Inno alla Musica in tutte le sue espressioni
"Ben Venga Maggio"
"Ben Venga Maggio"
dalle ore 21:30 fino a notte fonda suoneranno e canteranno
GRUPPI MUSICALI:
Coro lirico "Alessandro Bonci" di Cesena con Carmina Burana
il folclore e le serenate del gruppo Gnint l'è pèzz....
la musica tradizionale della Piccola orchestra Zaclen,
la musica popolare de I Briacabanda e La Leggera,
lo swing, rockabilly di The Strikeballs,
il folk de Le sterpaglie,
il rock '70 Rangzen.
A cura di:
Comune di Gatteo,
Provincia di Forlì-Cesena,
Banca di Credito Cooperativo di Gatteo,
Farmacia Dott. Broccoli,
Ristorante "Le Felloniche"
In caso di maltempo la manifestazione sarà annullata.
"Ben Venga Maggio" in Biblioteca che sarà aperta all'occasione dalle ore 21 alle ore 22.30 al Centro Culturale Antonelli - Via Roma 13, a Gatteo
In programma:
- Apertura ai visitatori delle sale della Biblioteca Comunale
- Momento musicale in Biblioteca con Gianpietro Girotti al pianoforte che eseguirà musiche di Brahms, Chopin, Schubert e il “Concerto di Varsavia” di Addinsell
- Esposizione delle note musicali colorate dai nostri piccoli lettori
Ingresso libero
Si precisa che non saranno attivi i servizi bibliotecari.
foto: Hanna
giovedì 6 maggio 2010
L’Istituto Don Ghinelli di Gatteo
ALMA MATER STUDIORUM
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Per gentile concessione dell'autrice mi permetto di copiare i frammenti più salienti del:
CAPITOLO III
L’Istituto Don Luigi Ghinelli negli ultimi anni
L’Istituto rimase nel paese di Gatteo con funzione prevalentemente scolastica per molti anni fino alla fine degli anni ’80. Poi visse un periodo di declino, sia funzionale che strutturale. Gatteo era divenuto un paese di provincia abbastanza grande, il tenore di vita degli abitanti si era notevolmente elevato nei paesi limitrofi, era aumentato il numero delle scuole ed i mezzi di trasporto per raggiungerle si erano moltiplicati. Un Istituto che era nato per dare conforto,
educare, riabilitare i fanciulli poveri del paese perdeva così il suo più intimo significato.
Negli anni ’90 venne chiuso e nel ’96 è stato completamente ristrutturato grazie all’Opera Don Guanella di Como ed in particolare grazie all’azione dell’ultimo ed attuale direttore Don Vincenzo Zolla.
La sua volontà, il suo coraggio e l’onesta collaborazione con Don Gabriele Cominazzi sono state fondamentali per la ricostruzione della struttura. I lavori di ristrutturazione sono durati cinque anni, ma hanno reso al paese l’Istituto che li ha accompagnati per più di un secolo, che
ha attraversato con loro la Storia.
Oggi l’istituto ha una superficie quadrata di 6000 metri che comprendono edificio, piscina all’aperto, uliveto, orto, parcheggi, campo da pallavolo ed uno spazioso gazebo. La struttura ospita 27 utenti residenziali con problemi psichiatrici, suddivisi in due gruppi appartamento ed un Centro socio – riabilitativo residenziale; essi provengono da zone limitrofe (un gruppo di essi proviene dall’AUSL di Ferrara e dal Consorzio dei Servizio Sociali dell’Asl di Ravenna),
ma anche da tutta la nazione e presentano disabilità psichiche e/o fisiche gravi, un centro diurno comprendente 29 utenti suddivisi in due gruppi: Centro socio riabilitativo diurno “Parsifal” (diciannove utenti con disabilità di tipo grave seguiti da sei educatori professionali) e Centro socio educativo assistenziale diurno “Over 40” rivolto a persone disabili con più di quarant’anni. L’edificio si sviluppa su due piani, il piano superiore è adibito a zona notte in cui sono presenti camere, un’infermeria, tre cucine attrezzate, una palestra, una guardiola ed un’ala destinata alle stanze dei sacerdoti; il piano inferiore ospita: la chiesa, segreteria, biblioteca, direzione, una sala ricreativa con televisore e camino, un refettorio, cucina, bagni,
ambulatorio di fisioterapia e sette laboratori. Durante i mesi estivi agli utenti del centro diurno si aggiungono circa otto minori che frequentano il Centro Estivo.
Tali ragazzi hanno un’età compresa tra i 9 ed i 16 anni e presentano disabilità psichica di tipo medio - grave.
(...)
L’istruzione nel suo vero significato non conosce limiti di età e va proseguita lungo tutto il corso della vita.
Viene offerta dunque anche alle persone anziane la possibilità di mantenere efficienti e ampliare le conoscenze e gli interessi culturali, che contribuiscono a tener vivo il loro mondo interiore.
Oltre all’istruzione vengono valorizzate anche la forma fisica e la riabilitazione che passano anche attraverso una buona igiene, infatti nella convinzione che tutti hanno diritto alla salute sia fisica che psichica, gli educatori guanelliani cercano di attuare interventi di prevenzione e di cura delle malattie. Viene incentivata una sana e regolata alimentazione, una accurata igiene personale, un abbigliamento conveniente e decoroso, adeguati momenti di distensione e riposo, vengono programmati controlli medici periodici e terapie secondo i singoli casi. Nel medesimo tempo ci si impegna ad offrire idonei esercizi che rafforzino o mantengano l’efficienza delle capacità biofisiche.
Alle persone anziane e in condizione di handicap vengono offerte quelle terapie riabilitative psico-fisiche che favoriscono, per quanto possibile, il loro benessere globale e il recupero delle facoltà compromesse.
Anche i momenti di svago e divertimento sono incentivati all’interno delle case infatti Don Guanella ha intuito l’importanza per tutti, in educazione, di uno spazio dedicato a possibilità artistico - espressive, al divertimento e allo sport. Li ritiene occasioni che rivelano i sentimenti dell’animo, creano legami di amicizia, tengono lontano tristezza e malinconia, rendono animato l’ambiente, più sereno e meno monotono il ritmo quotidiano. Si programmano e si attuano pertanto varie e molteplici attività di questo tipo, adatte e utili alle singole categorie di persone, cercando di dare quel tocco di novità e di freschezza che le rendono attraenti.
Prendendo spunto da ricorrenze liete delle persone e della comunità e dalle occasioni della vita quotidiana, si organizzano momenti di festa comunitaria, in cui cresca lo spirito di famiglia, gli animi si riconcilino e riprendano coraggio e si riscopra la gioia di stare insieme. Sia per i fanciulli, i ragazzi e i giovani come per le persone insufficienti mentali si cura con particolare attenzione il gioco e lo sport nelle sue varie manifestazioni; lo si usa come strumento di formazione all’autocontrollo e all’impegno, momento di liberazione positiva delle tensioni
interiori e mezzo di sviluppo fisico. Vengono privilegiati soprattutto gli sport e le attività di gruppo, che sollecitano a mettere le proprie capacità e la propria azione a servizio degli obiettivi comuni.
(...)
Le attività sportive che vengono eseguite con regolarità all’interno della casa sono: piscina, sia in estate che in inverno (presso la piscina comunale di Cesenatico), tale attività è utile per
rafforzare gli schemi motori e per migliorare la tonicità muscolare in soggetti che ne deficiano. Grazie alla presenza di un’attrezzata palestra al piano superiore si possono eseguire esercizi sia con attrezzi che al tappeto. Oltre alle attività sportive e ricreative sopra citate un ruolo importante lo svolge il lavoro, i ragazzi più autonomi si occupano della manutenzione e della cura della loro casa.
Il lavoro è proposto come mezzo di espressione e di sviluppo della creatività dell’individuo e delle sue capacità senso-motorie, momento di potenziamento delle facoltà volitive e intellettive, occasione di socializzazione e di partecipazione alla vita sociale. Per questo tutti, non esclusi i ragazzi occupati prevalentemente nei doveri di scuola e di studio, sono indirizzati ad applicarsi in misura adeguata a una qualche attività. Anche le persone anziane, quando le loro forze lo permettono, vengono occupate in piccole attività alla loro portata, che tengano vivi i loro interessi e le loro abilità operative, contribuendo così al mantenimento della loro serenità e vitalità interiore. Nell’educazione delle persone insufficienti mentali, viene dato al lavoro particolare rilievo e significato riabilitativo, in quanto suscita il sentimento del proprio valore, rafforza la fiducia in se stessi, dà loro la gioia di sentirsi utili e inoltre favorisce la comprensione dei concetti astratti. Senza trascurare i lavori domestici, fra le molteplici attività da offrire loro si preferiscono quelle di facile esecuzione e insieme ricche di stimoli per la personalità dell’individuo; là dove è possibile, si privilegia, secondo l’invito del Fondatore, il lavoro a contatto con la natura. L’uomo afferma e realizza sé stesso anche attraverso la socializzazione e quindi il dialogo.
«L’uomo - afferma don Guanella - è socievole e ha bisogno di versare il suo cuore nel cuore dei fratelli, per sentirne la voce, gli affetti e i discorsi».
Per educare alla socialità, guidiamo le persone affidateci a cercare volentieri la relazione con gli altri e a comunicare con loro in modo autentico, senza maschere o ipocrisie, e in spirito di fraternità e di servizio, che rifugge ogni atteggiamento e comportamento di dominio.
A questo scopo gli utenti vengono formati all’accettazione cordiale degli altri, specialmente dei meno dotati sul piano psico-fisico, e al rispetto della loro mentalità e del loro stile di vita. Soprattutto si coltiva la capacità di dialogo con gli altri, nonostante le differenze di età e cultura, e di inserimento attivo in contesti e gruppi socio-culturali diversi.
Oltre che alla comunicazione, i ragazzi vengono educati all’acquisizione sempre maggiore di una mentalità sociale, in cui sia vivo il senso di appartenenza al proprio gruppo e lo spirito di fratellanza universale.
Infine vengono stimolati a partecipare attivamente alla vita del gruppo e della comunità ecclesiale e civile in cui vive, a far propri i loro problemi, i progetti e le iniziative, e, secondo il ruolo e le capacità, a mettersi al servizio della loro crescita materiale, morale e spirituale.
(...)
Con un’immagine espressiva, don Luigi Guanella diceva che :
"Il cuore di una persona è come terra da orto e da giardino che, coltiva e produce fiori e frutti"
Queste parole fanno ben capire che educare è impegnarsi a rendere la persona, nonostante le gravi limitazioni psichiche e fisiche, artefice del proprio sviluppo in base alle potenzialità possedute. Tale impegno consiste nell’accogliere le caratteristiche della persona e nell’attivare tutte le sue possibilità, anche quando si tratta di soggetti con gravi deficit intellettivi.
Clima dell’ambiente educativo
I centri vogliono contraddistinguersi per un’atmosfera di cordiale familiarità, che rende attraente lo stare insieme e fa sentire le persone a proprio agio. In essi perciò si dà particolare attenzione a tutti quei fattori che favoriscono un clima di famiglia: il senso dell’accoglienza, la generosità nel servizio reciproco, l’interesse sincero per la crescita di ognuno.
Ogni relazione si svolge in modo tale che l’autorità non incuta timore, né le varie differenze di età o di ruolo impediscano la conversazione spontanea nelle molteplici occasioni quotidiane. Ciascuno, anche il più piccolo e il più fragile, deve sentirsi utile e stimato e trovare il modo di esprimere con naturalezza le sue capacità.
Come in una buona famiglia, si bada a non “restringere troppo” quella libertà che la ragione può permettere e che aiuta a manifestare le proprie attitudini e mettere a frutto le risorse della mente e del cuore.
Nello stesso tempo si ritiene importante una disciplina equilibrata e subordinata alle necessità del servizio: la sua funzione è quella di tutelare il bene comune dagli egoismi, favorire uno sviluppo ordinato dei rapporti tra le persone e delle attività e infondere in tutti sicurezza. Altre importanti caratteristiche dei centri guanelliani sono un forte impegno operativo e un grande spirito di sacrificio da parte di tutti.
Ognuno cerca di dare il proprio contributo quotidiano di lavoro, di sofferenza e di preghiera per la crescita delle persone e il benessere materiale e morale del centro stesso.
Nessuno deve ritenere di non essere capace o di non avere nulla da dare, ma tutti devono impegnarsi con spirito di sacrificio e allo stesso tempo con tranquillità e senza lasciarsi prendere dall’ansia.
Un clima di grande serenità, infatti, deve permeare negli ambienti, che si prefiggono come meta educativa indispensabile quella di mettere le persone in condizione di essere contente e sentirsi sostenute in ogni momento da segni di amore e ragioni di speranza...
Fine citazione.
Lavoro all'Istituto come volontaria da più di un anno e non posso che fare la conferma di quanto asserito da TANIA MATRICARDI nella sua tesi.
Le 4 foto mostrano Istituto Don Ghinelli d'estate e d'inverno, DON VINCENZO ZOLLA all'opera e l'autrice della tesi: Tania "carnevalesca"
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
CORSO DI LAUREA IN EDUCATORE SOCIALE
tesi di laurea presentata da Tania Matricardi intitolata: CORSO DI LAUREA IN EDUCATORE SOCIALE
"L’Istituto Don Ghinelli di Gatteo tra passato e presente"
Per gentile concessione dell'autrice mi permetto di copiare i frammenti più salienti del:
CAPITOLO III
L’Istituto Don Luigi Ghinelli negli ultimi anni
L’Istituto rimase nel paese di Gatteo con funzione prevalentemente scolastica per molti anni fino alla fine degli anni ’80. Poi visse un periodo di declino, sia funzionale che strutturale. Gatteo era divenuto un paese di provincia abbastanza grande, il tenore di vita degli abitanti si era notevolmente elevato nei paesi limitrofi, era aumentato il numero delle scuole ed i mezzi di trasporto per raggiungerle si erano moltiplicati. Un Istituto che era nato per dare conforto,
educare, riabilitare i fanciulli poveri del paese perdeva così il suo più intimo significato.
Negli anni ’90 venne chiuso e nel ’96 è stato completamente ristrutturato grazie all’Opera Don Guanella di Como ed in particolare grazie all’azione dell’ultimo ed attuale direttore Don Vincenzo Zolla.
La sua volontà, il suo coraggio e l’onesta collaborazione con Don Gabriele Cominazzi sono state fondamentali per la ricostruzione della struttura. I lavori di ristrutturazione sono durati cinque anni, ma hanno reso al paese l’Istituto che li ha accompagnati per più di un secolo, che
ha attraversato con loro la Storia.
Oggi l’istituto ha una superficie quadrata di 6000 metri che comprendono edificio, piscina all’aperto, uliveto, orto, parcheggi, campo da pallavolo ed uno spazioso gazebo. La struttura ospita 27 utenti residenziali con problemi psichiatrici, suddivisi in due gruppi appartamento ed un Centro socio – riabilitativo residenziale; essi provengono da zone limitrofe (un gruppo di essi proviene dall’AUSL di Ferrara e dal Consorzio dei Servizio Sociali dell’Asl di Ravenna),
ma anche da tutta la nazione e presentano disabilità psichiche e/o fisiche gravi, un centro diurno comprendente 29 utenti suddivisi in due gruppi: Centro socio riabilitativo diurno “Parsifal” (diciannove utenti con disabilità di tipo grave seguiti da sei educatori professionali) e Centro socio educativo assistenziale diurno “Over 40” rivolto a persone disabili con più di quarant’anni. L’edificio si sviluppa su due piani, il piano superiore è adibito a zona notte in cui sono presenti camere, un’infermeria, tre cucine attrezzate, una palestra, una guardiola ed un’ala destinata alle stanze dei sacerdoti; il piano inferiore ospita: la chiesa, segreteria, biblioteca, direzione, una sala ricreativa con televisore e camino, un refettorio, cucina, bagni,
ambulatorio di fisioterapia e sette laboratori. Durante i mesi estivi agli utenti del centro diurno si aggiungono circa otto minori che frequentano il Centro Estivo.
Tali ragazzi hanno un’età compresa tra i 9 ed i 16 anni e presentano disabilità psichica di tipo medio - grave.
(...)
L’istruzione nel suo vero significato non conosce limiti di età e va proseguita lungo tutto il corso della vita.
Viene offerta dunque anche alle persone anziane la possibilità di mantenere efficienti e ampliare le conoscenze e gli interessi culturali, che contribuiscono a tener vivo il loro mondo interiore.
Oltre all’istruzione vengono valorizzate anche la forma fisica e la riabilitazione che passano anche attraverso una buona igiene, infatti nella convinzione che tutti hanno diritto alla salute sia fisica che psichica, gli educatori guanelliani cercano di attuare interventi di prevenzione e di cura delle malattie. Viene incentivata una sana e regolata alimentazione, una accurata igiene personale, un abbigliamento conveniente e decoroso, adeguati momenti di distensione e riposo, vengono programmati controlli medici periodici e terapie secondo i singoli casi. Nel medesimo tempo ci si impegna ad offrire idonei esercizi che rafforzino o mantengano l’efficienza delle capacità biofisiche.
Alle persone anziane e in condizione di handicap vengono offerte quelle terapie riabilitative psico-fisiche che favoriscono, per quanto possibile, il loro benessere globale e il recupero delle facoltà compromesse.
Anche i momenti di svago e divertimento sono incentivati all’interno delle case infatti Don Guanella ha intuito l’importanza per tutti, in educazione, di uno spazio dedicato a possibilità artistico - espressive, al divertimento e allo sport. Li ritiene occasioni che rivelano i sentimenti dell’animo, creano legami di amicizia, tengono lontano tristezza e malinconia, rendono animato l’ambiente, più sereno e meno monotono il ritmo quotidiano. Si programmano e si attuano pertanto varie e molteplici attività di questo tipo, adatte e utili alle singole categorie di persone, cercando di dare quel tocco di novità e di freschezza che le rendono attraenti.
Prendendo spunto da ricorrenze liete delle persone e della comunità e dalle occasioni della vita quotidiana, si organizzano momenti di festa comunitaria, in cui cresca lo spirito di famiglia, gli animi si riconcilino e riprendano coraggio e si riscopra la gioia di stare insieme. Sia per i fanciulli, i ragazzi e i giovani come per le persone insufficienti mentali si cura con particolare attenzione il gioco e lo sport nelle sue varie manifestazioni; lo si usa come strumento di formazione all’autocontrollo e all’impegno, momento di liberazione positiva delle tensioni
interiori e mezzo di sviluppo fisico. Vengono privilegiati soprattutto gli sport e le attività di gruppo, che sollecitano a mettere le proprie capacità e la propria azione a servizio degli obiettivi comuni.
(...)
Le attività sportive che vengono eseguite con regolarità all’interno della casa sono: piscina, sia in estate che in inverno (presso la piscina comunale di Cesenatico), tale attività è utile per
rafforzare gli schemi motori e per migliorare la tonicità muscolare in soggetti che ne deficiano. Grazie alla presenza di un’attrezzata palestra al piano superiore si possono eseguire esercizi sia con attrezzi che al tappeto. Oltre alle attività sportive e ricreative sopra citate un ruolo importante lo svolge il lavoro, i ragazzi più autonomi si occupano della manutenzione e della cura della loro casa.
Il lavoro è proposto come mezzo di espressione e di sviluppo della creatività dell’individuo e delle sue capacità senso-motorie, momento di potenziamento delle facoltà volitive e intellettive, occasione di socializzazione e di partecipazione alla vita sociale. Per questo tutti, non esclusi i ragazzi occupati prevalentemente nei doveri di scuola e di studio, sono indirizzati ad applicarsi in misura adeguata a una qualche attività. Anche le persone anziane, quando le loro forze lo permettono, vengono occupate in piccole attività alla loro portata, che tengano vivi i loro interessi e le loro abilità operative, contribuendo così al mantenimento della loro serenità e vitalità interiore. Nell’educazione delle persone insufficienti mentali, viene dato al lavoro particolare rilievo e significato riabilitativo, in quanto suscita il sentimento del proprio valore, rafforza la fiducia in se stessi, dà loro la gioia di sentirsi utili e inoltre favorisce la comprensione dei concetti astratti. Senza trascurare i lavori domestici, fra le molteplici attività da offrire loro si preferiscono quelle di facile esecuzione e insieme ricche di stimoli per la personalità dell’individuo; là dove è possibile, si privilegia, secondo l’invito del Fondatore, il lavoro a contatto con la natura. L’uomo afferma e realizza sé stesso anche attraverso la socializzazione e quindi il dialogo.
«L’uomo - afferma don Guanella - è socievole e ha bisogno di versare il suo cuore nel cuore dei fratelli, per sentirne la voce, gli affetti e i discorsi».
Per educare alla socialità, guidiamo le persone affidateci a cercare volentieri la relazione con gli altri e a comunicare con loro in modo autentico, senza maschere o ipocrisie, e in spirito di fraternità e di servizio, che rifugge ogni atteggiamento e comportamento di dominio.
A questo scopo gli utenti vengono formati all’accettazione cordiale degli altri, specialmente dei meno dotati sul piano psico-fisico, e al rispetto della loro mentalità e del loro stile di vita. Soprattutto si coltiva la capacità di dialogo con gli altri, nonostante le differenze di età e cultura, e di inserimento attivo in contesti e gruppi socio-culturali diversi.
Oltre che alla comunicazione, i ragazzi vengono educati all’acquisizione sempre maggiore di una mentalità sociale, in cui sia vivo il senso di appartenenza al proprio gruppo e lo spirito di fratellanza universale.
Infine vengono stimolati a partecipare attivamente alla vita del gruppo e della comunità ecclesiale e civile in cui vive, a far propri i loro problemi, i progetti e le iniziative, e, secondo il ruolo e le capacità, a mettersi al servizio della loro crescita materiale, morale e spirituale.
(...)
Con un’immagine espressiva, don Luigi Guanella diceva che :
"Il cuore di una persona è come terra da orto e da giardino che, coltiva e produce fiori e frutti"
Queste parole fanno ben capire che educare è impegnarsi a rendere la persona, nonostante le gravi limitazioni psichiche e fisiche, artefice del proprio sviluppo in base alle potenzialità possedute. Tale impegno consiste nell’accogliere le caratteristiche della persona e nell’attivare tutte le sue possibilità, anche quando si tratta di soggetti con gravi deficit intellettivi.
Clima dell’ambiente educativo
I centri vogliono contraddistinguersi per un’atmosfera di cordiale familiarità, che rende attraente lo stare insieme e fa sentire le persone a proprio agio. In essi perciò si dà particolare attenzione a tutti quei fattori che favoriscono un clima di famiglia: il senso dell’accoglienza, la generosità nel servizio reciproco, l’interesse sincero per la crescita di ognuno.
Ogni relazione si svolge in modo tale che l’autorità non incuta timore, né le varie differenze di età o di ruolo impediscano la conversazione spontanea nelle molteplici occasioni quotidiane. Ciascuno, anche il più piccolo e il più fragile, deve sentirsi utile e stimato e trovare il modo di esprimere con naturalezza le sue capacità.
Come in una buona famiglia, si bada a non “restringere troppo” quella libertà che la ragione può permettere e che aiuta a manifestare le proprie attitudini e mettere a frutto le risorse della mente e del cuore.
Nello stesso tempo si ritiene importante una disciplina equilibrata e subordinata alle necessità del servizio: la sua funzione è quella di tutelare il bene comune dagli egoismi, favorire uno sviluppo ordinato dei rapporti tra le persone e delle attività e infondere in tutti sicurezza. Altre importanti caratteristiche dei centri guanelliani sono un forte impegno operativo e un grande spirito di sacrificio da parte di tutti.
Ognuno cerca di dare il proprio contributo quotidiano di lavoro, di sofferenza e di preghiera per la crescita delle persone e il benessere materiale e morale del centro stesso.
Nessuno deve ritenere di non essere capace o di non avere nulla da dare, ma tutti devono impegnarsi con spirito di sacrificio e allo stesso tempo con tranquillità e senza lasciarsi prendere dall’ansia.
Un clima di grande serenità, infatti, deve permeare negli ambienti, che si prefiggono come meta educativa indispensabile quella di mettere le persone in condizione di essere contente e sentirsi sostenute in ogni momento da segni di amore e ragioni di speranza...
Fine citazione.
Lavoro all'Istituto come volontaria da più di un anno e non posso che fare la conferma di quanto asserito da TANIA MATRICARDI nella sua tesi.
Le 4 foto mostrano Istituto Don Ghinelli d'estate e d'inverno, DON VINCENZO ZOLLA all'opera e l'autrice della tesi: Tania "carnevalesca"
martedì 4 maggio 2010
L'appello, 5 per mille all'Accademia Pascoliana
La recente crisi economica ha prodotto gravi problemi di ordine finanziario le cui conseguenze sono ben visibili agli occhi di tutti perché toccano le tasche di molti soggetti, ma vi è una crisi che rifugge l'evidenzà, è quella degli Istituti Culturali che si sono visti decurtare contributi e finanziamenti così da rendere assai incerta la propria attività specifica, produrre cioè cultura, la base per ogni umana convivenza. Anche l'Accademia Pascoliana sconta pesantemente questa difficoltà ed è fortemente limitata nel programmare un'attività adeguata al grande nome che rappresenta. Giovanni Pascoli è la maggior gloria sammaurese, il più grande poeta italiano del Novecento conosciuto e studiato in tutto il mondo e sarebbe una imperdonabile mancanza sul piano sociale, morale e culturale non poterlo onorare come si conviene solo per mancanza di fondi. Chiediamo ad ogni cittadino di San Mauro e a ogni individuo amante della poesia e della cultura di destinare il 5 x 1000 della propria denuncia dei redditi all'Accademia Pascoliana per far sì che si possa con sempre maggiore efficacia perpetuare l'opera e la memoria del grande Poeta.
Questo il numero per il versamento all'Accademia: 90004690401.
Appello del vice presidente Piero Maroni
Questo il numero per il versamento all'Accademia: 90004690401.
Appello del vice presidente Piero Maroni
lunedì 3 maggio 2010
Popolazione provincia Forlì-Cesena 2009
La Camera di Commercio di Forlì-Cesena offre con tempestività un'articolata e puntuale informazione sulla popolazione della provincia rendendo disponibile sul proprio sito, il 'Quaderno della Popolazione', che riporta le notizie demografiche aggiornate al 31/12/2009 (il volume in formato cartaceo uscirà a breve).
Mediante lo strumento informatico "Demografia Online" database della popolazione che fornisce i dati - consultabile sul sito al medesimo indirizzo è possibile ricavare gran parte delle informazioni sulla consistenza e dinamica demografica dei 30 Comuni della Provincia, informazioni che concorrono a produrre statistiche utili alla comprensione dei fenomeni e delle situazioni locali.
I dati rilevano che al 31 dicembre 2009 sono residenti in provincia di Forlì-Cesena 392.329 persone, con un tasso di crescita pari a 1,11 % rispetto al 2008. Il Comprensorio più popolato è quello di Cesena con 205.581 abitanti, contro i 186.748 del Comprensorio forlivese; in diminuzione, rispetto all'anno precedente, i tassi di crescita di entrambi i comprensori (da + 1,26% a +0,96%, Forlì, e da + 1,34% a + 1,25% Cesena). Stabile la popolazione dei comuni montani (+0,11 %), in aumento invece la pianura e la collina, con crescita pari a, rispettivamente, + 1,21 % e +0,81 %. Uno sguardo alle famiglie residenti che sono, alla fine dell'anno, 164.756 (+1 ,7% rispetto al 2008), con un numero medio di componenti uguale a 2,38 per famiglia.
Diminuisce lievemente la passività del saldo naturale, pari a -371 (nel 2008 era pari a -392) determinato da 3.721 nati contro 4.092 morti. Il saldo migratorio invece, dato dalla differenza tra iscritti e cancellati, è pari a +4.680; il saldo totale della popolazione ammonta a +4.309. Il movimento migratorio con le altre province italiane ha riguardato 4.565 immigrati contro 3.206 emigrati; la parte più consistente è quella riferita alle province della nostra regione; le altre principali regioni di provenienza degli immigrati continuano ad essere, in gran parte come per gli anni passati: Campania (420, il 9,2% del totale), Puglia (417, il 9,1 %), Lombardia (290, il 6,4%), Sicilia (267, il 5,8%).
Il movimento con l'Estero ha fatto rilevare 4.417 immigrati e 574 emigrati.
I Paesi più significativi per flusso d'immigrazione sono:
la Romania, con 760 immigrati (erano 1.189 nel 2008 - rappresenta il 17,2% del totale immigrati stranieri);
segue la Cina con 565,
l'Albania con 518;
il Marocco con 475,
l'Ucraina con 267,
la Polonia con 228 e
il Bangladesh con 136.
I flussi di emigrazione sono come di consueto molto più contenuti; il Paese di destinazione col numero più elevato di emigrati dalla nostra provincia è la Romania con 87. I cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena: al 31 dicembre 2009 ammontano a 38.887, di cui 19.375 maschi e 19.512 femmine.
Rispetto allo scorso anno l'aumento è stato del + Il, 1%. La distribuzione per sesso risulta piuttosto equilibrata, dal momento che i maschi sono il 49,8% del totale (erano il 50,7% nel 2008).
L'incidenza degli stranieri sul totale dei residenti è aumentata, passando dal 9% del 2008 al9 ,9% a fine 2009; per quanto riguarda i due comuni maggiori, la presenza straniera a Forlì è pari al 10,6% dei residenti, mentre a Cesena è del 8,7%. La maggior componente straniera si registra in alcuni comuni del comprensorio forlivese, in particolare a Galeata, dove si tocca la punta massima del 20;3%, a Civitella di Romagna (i5,3%) e a Savignano (13,9%). I principali Paesi di provenienza sono:
Albania (6.612 residenti pari al 17% del totale dei residenti non italiani), Romania (6.033, il 15,5%),
Marocco (5.554, il "14,3%),
Cina (2.875, il7 ,4%),
Bulgaria (1.894, il 4,9%),
Polonia (1.773, il 4,6%).
I residenti stranieri provenienti da questi paesi, costituiscono il 63,7% del totale degli stranieri residenti nella nostra Provincia. Per concludere un'analisi sintetica, di tipo strutturale, dei principali indici demografici relativi all'intera provincia evidenzia che cala l'indice di invecchiamento della popolazione (167,9 nel 2009, contro 170,1 nel 2008), il tasso di variazione naturale della popolazione è negativo; il tasso di mortalità è più alto di quello di natalità; la componente femminile della popolazione è leggermente più elevata rispetto a quella maschile; la popolazione anziana è ancora superiore a quella giovane.
Gli indici di attrattività confermano il carattere attrattivo del nostro territorio: a fronte di un tasso di emigrazione provinciale pari a 9,7 (emigrati su 1000 abitanti) abbiamo infatti un tasso d'immigrazione di 23,0 (immigrati su 1000 abitanti); il tasso migratorio netto è pari a 13,3.
Mediante lo strumento informatico "Demografia Online" database della popolazione che fornisce i dati - consultabile sul sito al medesimo indirizzo è possibile ricavare gran parte delle informazioni sulla consistenza e dinamica demografica dei 30 Comuni della Provincia, informazioni che concorrono a produrre statistiche utili alla comprensione dei fenomeni e delle situazioni locali.
I dati rilevano che al 31 dicembre 2009 sono residenti in provincia di Forlì-Cesena 392.329 persone, con un tasso di crescita pari a 1,11 % rispetto al 2008. Il Comprensorio più popolato è quello di Cesena con 205.581 abitanti, contro i 186.748 del Comprensorio forlivese; in diminuzione, rispetto all'anno precedente, i tassi di crescita di entrambi i comprensori (da + 1,26% a +0,96%, Forlì, e da + 1,34% a + 1,25% Cesena). Stabile la popolazione dei comuni montani (+0,11 %), in aumento invece la pianura e la collina, con crescita pari a, rispettivamente, + 1,21 % e +0,81 %. Uno sguardo alle famiglie residenti che sono, alla fine dell'anno, 164.756 (+1 ,7% rispetto al 2008), con un numero medio di componenti uguale a 2,38 per famiglia.
Diminuisce lievemente la passività del saldo naturale, pari a -371 (nel 2008 era pari a -392) determinato da 3.721 nati contro 4.092 morti. Il saldo migratorio invece, dato dalla differenza tra iscritti e cancellati, è pari a +4.680; il saldo totale della popolazione ammonta a +4.309. Il movimento migratorio con le altre province italiane ha riguardato 4.565 immigrati contro 3.206 emigrati; la parte più consistente è quella riferita alle province della nostra regione; le altre principali regioni di provenienza degli immigrati continuano ad essere, in gran parte come per gli anni passati: Campania (420, il 9,2% del totale), Puglia (417, il 9,1 %), Lombardia (290, il 6,4%), Sicilia (267, il 5,8%).
Il movimento con l'Estero ha fatto rilevare 4.417 immigrati e 574 emigrati.
I Paesi più significativi per flusso d'immigrazione sono:
la Romania, con 760 immigrati (erano 1.189 nel 2008 - rappresenta il 17,2% del totale immigrati stranieri);
segue la Cina con 565,
l'Albania con 518;
il Marocco con 475,
l'Ucraina con 267,
la Polonia con 228 e
il Bangladesh con 136.
I flussi di emigrazione sono come di consueto molto più contenuti; il Paese di destinazione col numero più elevato di emigrati dalla nostra provincia è la Romania con 87. I cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena: al 31 dicembre 2009 ammontano a 38.887, di cui 19.375 maschi e 19.512 femmine.
Rispetto allo scorso anno l'aumento è stato del + Il, 1%. La distribuzione per sesso risulta piuttosto equilibrata, dal momento che i maschi sono il 49,8% del totale (erano il 50,7% nel 2008).
L'incidenza degli stranieri sul totale dei residenti è aumentata, passando dal 9% del 2008 al9 ,9% a fine 2009; per quanto riguarda i due comuni maggiori, la presenza straniera a Forlì è pari al 10,6% dei residenti, mentre a Cesena è del 8,7%. La maggior componente straniera si registra in alcuni comuni del comprensorio forlivese, in particolare a Galeata, dove si tocca la punta massima del 20;3%, a Civitella di Romagna (i5,3%) e a Savignano (13,9%). I principali Paesi di provenienza sono:
Albania (6.612 residenti pari al 17% del totale dei residenti non italiani), Romania (6.033, il 15,5%),
Marocco (5.554, il "14,3%),
Cina (2.875, il7 ,4%),
Bulgaria (1.894, il 4,9%),
Polonia (1.773, il 4,6%).
I residenti stranieri provenienti da questi paesi, costituiscono il 63,7% del totale degli stranieri residenti nella nostra Provincia. Per concludere un'analisi sintetica, di tipo strutturale, dei principali indici demografici relativi all'intera provincia evidenzia che cala l'indice di invecchiamento della popolazione (167,9 nel 2009, contro 170,1 nel 2008), il tasso di variazione naturale della popolazione è negativo; il tasso di mortalità è più alto di quello di natalità; la componente femminile della popolazione è leggermente più elevata rispetto a quella maschile; la popolazione anziana è ancora superiore a quella giovane.
Gli indici di attrattività confermano il carattere attrattivo del nostro territorio: a fronte di un tasso di emigrazione provinciale pari a 9,7 (emigrati su 1000 abitanti) abbiamo infatti un tasso d'immigrazione di 23,0 (immigrati su 1000 abitanti); il tasso migratorio netto è pari a 13,3.
domenica 2 maggio 2010
Hanna in ItalianBloggers
Grazie a qualcuno che m'ha inculcato la volontà rankiana, del carattere d'affermazione di sé nell'esperienza di superamento dell'eredità familiare, del milieu sociale, dell'insuccesso e caduta di credenze religiose, ideologie miticizzanti, ideali amorosi, dei molteplici problemi esistenziali e nevrotici della modernità.
Superato tutto, non faccio che trastullarmi passionale d'ogni occasione.
Senza consumare l'eredità: i riti ri-compiuti, le regole stra-fatte, le robe concluse...
Volontà di creare, volontà d'essere felice...Vivo in un mondo a sè; con il mio spazio ed il mio tempo.
Superato tutto, non faccio che trastullarmi passionale d'ogni occasione.
Senza consumare l'eredità: i riti ri-compiuti, le regole stra-fatte, le robe concluse...
Volontà di creare, volontà d'essere felice...Vivo in un mondo a sè; con il mio spazio ed il mio tempo.
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