Nella parrocchia di San Lorenzo a Gatteo abbiamo in questo momento (e per un breve periodo) un vice-parroco venuto da Roma, un frate francescano,
Giscard Kevin Dessinga – saggista, romanziere e drammaturgo originario del Congo-Brazzaville.

Il frate ha appena 36 anni. Ma secondo la mia opinione ragiona come un vecchio saggio...
Lo scorso 12 luglio la comunità parrocchiale di Milano Marittima ha incontrato
Giscard Kevin Dessinga che ha presentato la sua ultima fatica letteraria - sta volta in lingua italiana - il saggio
“Cosa manca realmente all’Africa? Il racconto di una storia negata”
Il libro pone la questione dell’Africa, la sua Africa, in modo schietto e lucido, prendendo le distanze da quella ipocrita visione del continente nero dove fame e povertà sono rappresentate come una fatalità da combattere con l’appello ai buoni sentimenti.
“Con l’Unità d’Italia, Massimo Tapparelli dichiarò che fatta l’Italia bisognava fare gli italiani – scrive Dessinga – ora si tratta di unire l’Africa e fare gli africani”.
Io aggiungo:
restituire l'Africa agli Africani"
"L'Africa non ha solo un doloroso e triste passato da raccontare e da ricordare, ma ha anche e soprattutto un futuro da costruire.
Non vogliamo più la carità,
quella falsa ed ipocrita, ma l'Africa, la mia Africa vuole essere rispettata!
Non vogliamo più la carità, quella falsa ed ipocrita, ma vogliamo l'aiuto che porti a non avere più bisogno di aiuti!
Non vogliamo più la carità, quella falsa ed ipocrita, ma vogliamo essere noi stessi e non quello che gli altri pensano di noi, decidono per noi e ci impongono!
Non vogliamo più la carità, quella rumorosa e mediatica perché il bene non fa rumore e il rumo re non fa bene.
Non vogliamo più la carità, quella falsa ed ipocrita, vogliamo la libertà di essere e di pensare!".
Quasi come una preghiera,no?
L'autore, di nuova generazione, cerca di porre il problema dell'Africa in termini di responsabilità condivisa, di sfruttamento a livello internazionale, di ingiustizia a livello nazionale, di ignoranza a livello personale. È la famosa teoria delle "tre C": complicità internazionale, complicità nazionale e complicità personale.
Non cerca più chi sia il colpevole e chi sia la vittima, perché in Africa come altrove, le parole liberazione e giustizia sono di scottante attualità. È convinto di due cose: quando i topi del giardino vengono a mangiare il formaggio in casa, la strada gli è stata mostrata ed indicata dai topi di casa; inoltre, ignoranza ed indigenza sono le armi più potenti per sottomettere un popolo.
Giscard Kevin Dessinga laureato in Lettere e dottorando in Filosofia, saggista, romanziere, drammaturgo, ha pubblicato già una bella raccolta: .
La mort en procès (2004);
Germaine: le choix de ma vie (Mediaspaul 2007);
Entre la persévérance et l'abandon (Edilivre 2012);
Etranger parmi les siens (Edilivre 2013);
Manifeste de la renaissance africaine.
Entre la mémoire et la prophétie (L'Harmattan 2013).
Cosa manca realmente all'Africa - è il suo primo libro in italiano.( Il Filo, 2013, prezzo 9,90 euro pagine 76)
Questo libro io l'ho già ordinato, dalle recensioni mi stupisce (mi meraviglia) la sua forza e il coraggio di Kevin.
Il frate, l'altro giorno è stato vittima di un fatto pregiudiziale. Proprio qui a Gatteo!
Io lo conosco come un tipo gioviale, espansivo, allegro e super-simpatico.
Una di queste sere ha salutato dei ragazzini accovaciati davanti al bar. Semplici, dirette parole:"ciao! come state? bello qui, siete dei bravi ragazzi...lo si vede da subito" a questo punto ha datto qualche pacca sulle spalle dei ragazzini e se ne è andato in canonica, accanto al bar...
Il giorno dopo io ero presente quando una delle ragazzine , 12 anni circa (quella della sera prima) si è presentata con la madre in parrocchia e per diverso tempo pretendeva delle scuse dal frate; la madre agitata lo rimproverava perchè aveva spaventato la sua figliola, e incurante delle scuse del
Dessinga, continuava a ripetere: "Non ci si comporta così con i ragazzi, mia figlia si è spaventata da morire!"
(perchè? mi chiedevo, perchè è nero?) Mammamia che tirata!
Forse noi italiani rischiamo di essere impauriti dalle numerose notizie negative che i telegiornali e la stampa spesso ci riportano a riguardo della pedofilia, della violenza e delle molestie, a volte (spesso sottolineando) anche i casi in cui vengono coinvolti uomini di Chiesa.
Facciamo però attenzione a non vedere un mondo violento e corrotto laddove sono solo i nostri pensieri a costruire i presunti malfattori.
In funzione da sfondo la emulazione comportamentale....
Loro, in tv hanno detto che... hanno saputo che.... stalking di qua, molestie di là....
Eppoi la gente pare sia affetta da sindrome di protagonismo...(e vittimismo).