martedì 10 febbraio 2009

Monsignor Cristoforo Borghesi, arciprete di Gatteo

Il 24 febbraio ricorre il 44° anniversario della morte di Monsignor Cristoforo Borghesi, arciprete di Gatteo dal 1927 al 1965. Don Giuseppe Brigliadori ricorda: "Quando venni in questa Parrocchia nell'avanzata estate del 1965 tutto parlava di Mons. Cristoforo: non solo l'ambiente materiale, come casa, Chiesa, ufficio, registri, ma soprattutto l'ambiente dei suoi figli che si sentivano privati di un tale padre". Sono passati tanti anni da quei giorni e, anche se i segni di Mons. Cristoforo parlano ancora, molti ormai non riescono più a sentirli e forse di quelli che tenevano viva la sua memoria nel proprio cuore, ne sono rimasti pochi. E' bene allora che noi tutti parrocchiani di Gatteo veniamo a conoscenza di ciò che questo buon sacerdote e parroco ha fatto (che non è poco) e prestiamo attenzione a ciò che rimane, anche visibilmente, delle sue azioni. Cristoforo Borghesi nasce a Longiano nel 1881; la sua vita in seminario è travagliata prima dalla chiamata per la campagna militare in Libia e successivamente dalla prima guerra mondiale, a cui lui partecipa come soldato di sanità. Nel settembre del '27 prende possesso della parrocchia di Gatteo. Costituirà nuovi gruppi di Azione Cattolica, inaugurerà un nuovo campanile (1929), acquisterà una nuova statua della Madonna del Popolo, rifarà la facciata della parrocchiale e svolgerà alcuni lavori interni, si interesserà per l'ampliamento del cimitero e la costruzione della nuova cappella, prima della II guerra rifarà il tetto della parrocchiale, durante la guerra istituisce il "Segretariato del Soldato" per dare conforto e assistenza con varie iniziative, istituisce la filodrammatica parrocchiale "Antonio Talacci", verso la fine del conflitto fa rimuovere le macerie della Chiesa parrocchiale e del campanile dopodichè, nel '46 la fa ricostruire su progetto dell'Ing. Francesco Gualandi; nel '47 fa ricoprire la semidistrutta chiesa di S. Rocco e festeggia il 25° di sacerdozio e il 20° di parrocchia. Fu vicino ai suoi parrocchiani. Mons. Alfeo Guidi nell'omelia tenuta nella chiesa parrocchiale di Gatteo il 27/02/85 per il XX anniversario della morte di Mons. Borghesi, dice:«Egli ha avvicinato sempre tutti: i piccoli, i giovani ai quali ha dedicato tante energie per la loro formazione, le persone adulte, gli ammalati, le famiglie nelle loro reali esigenze... E' stato accanto ai suoi giovani militari con un assidua e interessante corrispondenza (...) la porta della canonica era sempre aperta... Egli aveva legato a se le nostre anime con la generosità e la totalità di dedizione». «Era un po' il padre di tutti a Gatteo» afferma Suor Carla Bertani, maestra Pia in USA. In una sua lettera ad un parrocchiano in guerra in Somalia, Gino Urbini, Mons. Cristoforo scrive: "Proprio oggi è venuta da me tua madre e mi ha recato insieme con le tue attesissime notizie i tuoi sempre cari saluti.(...) Ora sento che stai bene, che il Signore visibilmente ti ha protetto, che ti trovi un po a riposo e di tutto ringrazio di gran cuore con te il Signore e la cara nostra Madonna del Popolo alla quale non cesso di raccomandarti ogni giorno". Mons. Cristoforo conosceva la guerra, e la aveva vissuta valorosamente tanto da venire decorato e fare mostra dei suoi riconoscimenti nelle sfilate. Infatti dice l'Urbini: "Don Cristoforo in Gatteo fraternizzò con i dirigenti e gli associati della sezione Combattenti e Reduci e fu spesso visto sfilare in mezzo a loro fiero delle sue medaglie e dei suoi nastrini; a loro volta gli ex commilitoni furono sempre fieri del loro Arciprete-Soldato". Tanti sono gli aspetti importanti della ricca e piena esistenza di Mons. Cristoforo, e mi auguro che anche solo le piccole cose che ho citato possano darvi un idea di quello che fù probabilmente uno dei più grandi arcipreti di Gatteo. Spero che la sua memoria non vada perduta ma che sia continuamente di stimolo anche per noi, per poter vivere similmente ai giorni nostri una intensa vita parrocchiale e cristiana come quella che Mons. Cristoforo ci ha mostrato durante il suo cammino terreno.
FAEDI DENNIS

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