Mercoledì, 6 gennaio tutti in teatro!
In occasione del centenario della morte di Don Luigi Ghinelli,
(Don Guanella sarà beato a marzo 2010)
alle ore 14 la recita intitolata:
"La vita di Don Luigi Ghinelli" (Dennis Faedi)
eseguita dai ragazzi del lab-Oratorio teatrale di Gatteo.
SEGUIRA' :
La premiazione del Presepe che la giuria avrà scelto tra quelli visitati per le vie di Gatteo.
L'estrazione dei biglietti vincenti della Lotteria di Natale 2009 alla presenza della nostra missionaria Suor Carla Raggini, che consegnerà il ricavato della vendita dei biglietti alle consorelle della Casa Famiglia Maria Madre della Tenerezza (in Brasile); dove sono ospitati diversi bambini in difficoltà.
Arriva la Befana....per tutti i bambini presenti, portando doni e tanta simpatia.
All'uscita sarà consegnato a tutti i presenti un segnalibro-ricordo, preparato dalle "famiglie dei figli in cielo" che per il secondo anno consecutivo sostengono queste opere parrocchiali a favore dei bambini e dei ragazzi del territorio.
domenica 27 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
Statue di Gesu Bambino nella storia della chiesa S.Lorenzo di Gatteo
La parrocchia di S.Lorenzo di Gatteo è in possesso di diverse statue di Gesù bambino provenienti da diversi periodi storici.
Eccole:
1) Gesù fasciato. É bello ma non ha valore artistico ed è di recente fabbricazione.
2) Gesù bambino con perizoma. Raffigurazione abbastanza antica (1600) di lunghezza 15-20 cm. Si pensa che il perizoma sia stato inserito successivamente e che la statua fosse inizialmente un angioletto da appendere, data la presenza di ganci sulla parte posteriore. Ha un certo valore artistico.
3) Gesù fanciullo. Raffigurazione di Gesù fanciullo di età 4-5 anni circa. Utilizzato da don Borghesi (1891-1965) il quale faceva svolgere una processione con questa immagine alla “Associazione della santa infanzia” il giorno d'Epifania.
4) Gesù piccolo. Forse è risalente al 1700. Al momento è danneggiato.(foto in arrivo)
5) Gesù bambino. Attualmente utilizzato in esposizione nella chiesa parocchiale, è di fabbricazione recente.
(foto: Dennis Faedi)
Eccole:
1) Gesù fasciato. É bello ma non ha valore artistico ed è di recente fabbricazione.
2) Gesù bambino con perizoma. Raffigurazione abbastanza antica (1600) di lunghezza 15-20 cm. Si pensa che il perizoma sia stato inserito successivamente e che la statua fosse inizialmente un angioletto da appendere, data la presenza di ganci sulla parte posteriore. Ha un certo valore artistico.
3) Gesù fanciullo. Raffigurazione di Gesù fanciullo di età 4-5 anni circa. Utilizzato da don Borghesi (1891-1965) il quale faceva svolgere una processione con questa immagine alla “Associazione della santa infanzia” il giorno d'Epifania.
4) Gesù piccolo. Forse è risalente al 1700. Al momento è danneggiato.(foto in arrivo)
5) Gesù bambino. Attualmente utilizzato in esposizione nella chiesa parocchiale, è di fabbricazione recente.
(foto: Dennis Faedi)
mercoledì 23 dicembre 2009
Gli strani presepi a Gatteo, foto
Sono diversi i modi e i materiali con i quali si può costruire presepe. A Gatteo quest'anno ne hanno esposto alcuni che sono delle opere d'arte e d'ingegno.
Ecco le foto:
GATTEO E I SUOI PRESEPI
In questi anni, per certi versi difficoltosi, nei quali le simbologie cristiane devono sopportare attacchi inconcepibili (leggi: rimozione dei crocefissi da luoghi pubblici) a Gatteo, così come in tanti altri paesi e località della nostra penisola e in tutto il mondo cristiano, ad ogni ricorrenza natalizia, si rinnova la bella e quasi commovente tradizione del presepe. Ognuno di noi ha ricordi indelebili fin dall’infanzia. Chi non ricorda la bella e magica avventura dell’allestimento del proprio presepe quando, aiutati dal babbo e sotto lo sguardo protettivo e compiaciuto della mamma, costruivamo la capanna con i zocchi di legna ritorti, ricoperti dal muschio e poi e poi tutto il resto, fino a quando, la vigilia di Natale, con reverenza e amore, nella piccolissima e rosea culla vi adagiavamo il nostro Bambin Gesù che già ci allargava le braccia per accogliere la nostra anima. Ed i Re Magi là. ad aspettare.
Quanti bei ricordi abbiamo detto.
Bene!!!! Il mondo continua eccome !!!!!!
E GATTEO, a proposito di presepi, vuole essere protagonista.
Quest’anno, per il terzo anno consecutivo, il Comitato che in estate organizza La Ligaza, si stà adoperando per allestire e soprattutto far allestire, nelle finestre, nelle vetrine, ed in ogni posto disponibile del centro storico di Gatteo, tanti e tanti presepi, di ogni dimensione e di ogni tipo. Ognuno stà contribuendo, dai privati ai bravi artigiani, alle associazioni tutte e soprattutto dalle ragazze e ragazzi ospiti dell’Opera Don Guanella, questi ultimi condotti dai bravi e volenterosi Cristian e Mario sotto l’occhio benevole di Don Vincenzo.
Il 18 Dicembre alle ore 20.30, presenti Don Giuseppe Brigliadori e Don Giuseppe Calandrini, meglio noti come il vecchio ed il nuovo arciprete, presente il sindaco Tiziano Gasperoni, nonché tutta la popolazione di Gatteo, avrà inizio ufficialmente la bella manifestazione. Partendo dall’oratorio di San Rocco, per l’occasione ricolmo di piccoli presepi, accompagnati dagli immancabili zampognari, che ci allieteranno con musiche e canti della tradizione, ci incammineremo per le vie del paese. Visiteremo i presepi più suggestivi, nonché l’imponente albero natalizio in piazza Vesi, addobbato con grandi scarponi natalizi dipinti dai bimbi dell’asilo, dai frequentatori dei centri ricreativi e da vari volontari. Sono previste alcune gradevoli soste al fuoco dei bracieri per un piccolo ristoro con panettone e vin brulè.
Viviamo questa bella iniziativa, viviamola come la visse San Francesco quando a Greccio prese vita il primo presepe.
Viviamola in consapevolezza e nella convinzione che, pur rispettando ogni idea diversa dalla nostra, abbiamo il dovere ed il diritto di affermare il nostro credo.
Ecco le foto:
Il presepe costruito con pietre.
Si trova a Gatteo, Istituto Don Ghinelli.
Maestro Cristian con i ragazzi disabili dell'Istituto
(quindi un immenso impegno e sacrificio nel farlo)
Il presepe riciclato di latta, esposto accanto
alla BCC di Gatteo in via Pascoli.
Il presepe di legno, rotonda Giovanni XXIII a Gatteo
Si trova a Gatteo, Istituto Don Ghinelli.
Maestro Cristian con i ragazzi disabili dell'Istituto
(quindi un immenso impegno e sacrificio nel farlo)
Il presepe riciclato di latta, esposto accanto
alla BCC di Gatteo in via Pascoli.
Il presepe di legno, rotonda Giovanni XXIII a Gatteo
GATTEO E I SUOI PRESEPI
In questi anni, per certi versi difficoltosi, nei quali le simbologie cristiane devono sopportare attacchi inconcepibili (leggi: rimozione dei crocefissi da luoghi pubblici) a Gatteo, così come in tanti altri paesi e località della nostra penisola e in tutto il mondo cristiano, ad ogni ricorrenza natalizia, si rinnova la bella e quasi commovente tradizione del presepe. Ognuno di noi ha ricordi indelebili fin dall’infanzia. Chi non ricorda la bella e magica avventura dell’allestimento del proprio presepe quando, aiutati dal babbo e sotto lo sguardo protettivo e compiaciuto della mamma, costruivamo la capanna con i zocchi di legna ritorti, ricoperti dal muschio e poi e poi tutto il resto, fino a quando, la vigilia di Natale, con reverenza e amore, nella piccolissima e rosea culla vi adagiavamo il nostro Bambin Gesù che già ci allargava le braccia per accogliere la nostra anima. Ed i Re Magi là. ad aspettare.
Quanti bei ricordi abbiamo detto.
Bene!!!! Il mondo continua eccome !!!!!!
E GATTEO, a proposito di presepi, vuole essere protagonista.
Quest’anno, per il terzo anno consecutivo, il Comitato che in estate organizza La Ligaza, si stà adoperando per allestire e soprattutto far allestire, nelle finestre, nelle vetrine, ed in ogni posto disponibile del centro storico di Gatteo, tanti e tanti presepi, di ogni dimensione e di ogni tipo. Ognuno stà contribuendo, dai privati ai bravi artigiani, alle associazioni tutte e soprattutto dalle ragazze e ragazzi ospiti dell’Opera Don Guanella, questi ultimi condotti dai bravi e volenterosi Cristian e Mario sotto l’occhio benevole di Don Vincenzo.
Il 18 Dicembre alle ore 20.30, presenti Don Giuseppe Brigliadori e Don Giuseppe Calandrini, meglio noti come il vecchio ed il nuovo arciprete, presente il sindaco Tiziano Gasperoni, nonché tutta la popolazione di Gatteo, avrà inizio ufficialmente la bella manifestazione. Partendo dall’oratorio di San Rocco, per l’occasione ricolmo di piccoli presepi, accompagnati dagli immancabili zampognari, che ci allieteranno con musiche e canti della tradizione, ci incammineremo per le vie del paese. Visiteremo i presepi più suggestivi, nonché l’imponente albero natalizio in piazza Vesi, addobbato con grandi scarponi natalizi dipinti dai bimbi dell’asilo, dai frequentatori dei centri ricreativi e da vari volontari. Sono previste alcune gradevoli soste al fuoco dei bracieri per un piccolo ristoro con panettone e vin brulè.
Viviamo questa bella iniziativa, viviamola come la visse San Francesco quando a Greccio prese vita il primo presepe.
presepe di sabbia |
lunedì 14 dicembre 2009
Tesina sulla solitudine
Aspetti negativi
Aspetti positivi
La lingua inglese ha due parole ben distinte per esprimere il concetto di solitudine: solitude e loneliness.
Il termine solitude indica l’aspetto positivo intrinseco alla solitudine, ovvero la capacità di stare bene con se stessi e di poter esprimere liberamente la propria creatività. Loneliness è invece l’opposto: è una condizione tipica delle società contemporanee legata all’ incapacità di vivere da soli, a un senso di smarrimento che porta ad una costante dipendenza da altri esseri umani.
Loneliness.
L’aspetto negativo della solitudine è relativo alla condizione di persone che non hanno più le risorse economiche o psicologiche per vivere, che non hanno più progetti; è ad esempio la solitudine del giovane che non trova ascolto all'interno della famiglia e con prospettive per il futuro incerte; può essere quella del lavoratore estromesso precocemente dal mondo produttivo, preoccupato dalla precarietà del suo impiego, dalla possibilità del licenziamento, della disoccupazione.
E' inoltre senz'altro quella che riguarda, almeno qualche volta nel corso dell'esistenza ciascun essere umano: capita infatti di ritirarsi da un mondo in cui ci se sente a disagio, circondati talora da norme e valori non condivisi.
La negatività della solitudine è ben rappresentata nella lirica di Quasimodo (Modica, 1901-Napoli,1968) ”Ed è subito sera”, parte della raccolta pre-ermetica Acque e terre (1930).
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
I nuclei tematici di questa lirica sono la solitudine, la pena del vivere, e la morte, e sono espressi in tre versi secondo un modello di essenzialità che vagamente richiama la poetica ungarettiana dei versicoli e della poesia pura e che anticipa la corrente ermetica.
Nel primo verso: “Ognuno sta solo sul cuor della terra…” viene contrapposta la grandezza della terra alla limitatezza dell’uomo che pur vivendo al centro delle cose, si sente solo, incapace di comunicare con i suoi simili.
Nel secondo verso la pena del vivere è rappresentata da quel momento di felicità, definita “raggio di sole” che non riesce ad illuminare e quindi a rendere felice, l’uomo. Al contrario la felicità addolora l’uomo in quanto dona la consapevolezza di quanto effimera sia essa stessa.
Il sopraggiungere della sera "ed è subito sera" , è una metafora della morte che ne accentua la drammaticità, in quanto le illusioni crollano con il rapido sopraggiungere della sera, ovvero della fine della vita stessa.
Il tema dalla solitudine umana, insieme all’incombere della morte e agli altri grandi temi dell’espressionismo quali l’angoscia esistenziale, la crisi dei valori etici e religiosi, l’ incertezza del futuro e la disumanizzazione di una società borghese, é presente nella pittura del norvegese Edvard MUNCH (1863-1944).
Dopo aver subito diversi lutti, egli ha una visione della vita legata all’attesa angosciosa della morte.
(hm...alcuni sostengono che la morte può essere la liberazione)
Ne “IL GRIDO” (1893), realizzato con olio, tempera e pastelli su cartone, è condensato tutto il rapporto di angoscia che l’artista avverte nei confronti della vita. Lo spunto del quadro è infatti autobiografico ed è descritto nel suo diario:
“Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue; mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto ; sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo pervadeva la natura.”
L’uomo in primo piano che urla è l’artista stesso; sulla destra il paesaggio è innaturale: desolato e poco accogliente, mentre in alto il cielo è striato di un rosso drammatico. Il protagonista, come tutti i suoi personaggi, è rappresentato in maniera visionaria: ha un aspetto sinuoso che fa pensare ad uno spirito piuttosto che ad un vero corpo, è una figura spettrale che non ha riferimenti con la realtà ma la rappresenta per simboli universali: la testa è completamente calva come un teschio ricoperto da pelle mummificata, le guance smunte, gli occhi fissi hanno uno sguardo allucinato e terrorizzato, ha il naso quasi assente mentre la bocca si apre in uno spasmo innaturale. Proprio l’ovale della bocca è il centro compositivo del quadro: da esso le onde sonore del grido agitano sia il corpo dell’uomo sia le onde che definiscono il paesaggio ed il cielo. L’andamento curvilineo del quadro non coinvolge solo alcuni degli elementi compositivi, quali il ponte e le sagome dei suoi amici che, sordi all’urlo dell’uomo, sono incuranti della sua angoscia, testimoniando in questo modo la falsità dei rapporti umani.
(per fortuna c'è smartphone ehehehe)
Le linee nette e sinuose e i colori, contrastanti tra loro, puri e decisi e stesi per campiture piatte, hanno una valenza fortemente simbolica: l’intento dell’ artista è dipingere non quello che ha osservato, bensì ciò che ha provato e che l’ ha condotto a quell’ urlo disperato che si ripercuote in tutta la natura circostante.
Solitude.
Al contrario, il termine solitude, corrispondente ad una condizione cercata anziché subita, esprime una condizione intesa come opportunità di sviluppo interiore per poter riflettere.
-------------------
La felicità della solitudine:
Cercando d’individuare un percorso, si rende necessario rieducare le persone alla solitudine rendendola uno strumento che permette sia di realizzare un vero incontro, con il proprio sé, sia di far germogliare le emozioni che proviamo, leggiamo, sentiamo, compiamo ed inventiamo, sia di ridare valore al silenzio, come atto preparatorio al comunicare con gli altri.
La solitudine forzata:
Esistono dei casi in cui l’individuo non può sfuggire alla solitudine: condizioni in cui l’esterno impone alle persone la solitudine. Dalla solitudine forzata può nascere la creatività, come “dal fango è potuto nascere un fiore di loto”.
La solitudine voluta:
Si parla molto del desiderio e della paura della solitudine, poco della capacità d’essere soli. Durante il nostro sviluppo psicofisico, se non abbiamo subito dei traumi gravi, dall’infanzia ad oggi, abbiamo sperimentato, magari gradualmente, un essere soli anche in presenza dell’altro.
La fiducia, costruita dentro di noi negli anni della crescita, ci ha permesso di controllare la solitudine di riconoscere i sentimenti che animano la parte profonda della nostra mente e di esprimerli.
La solitudine diviene, così, condizione privilegiata e da ricercarsi per aiutare l’individuo ad integrare i pensieri interni con i sentimenti. La meditazione, e, a livello inconscio, il sonno operano questa trasformazione. Costruire un momento di solitudine e di silenzio aiuta la persona a ritrovare se stesso nell’oceano della vita. L’anelito di questo momento permette l’abbandono a qualcosa o qualcuno sopra di lui, in grado di dare significato alla vita, alle emozioni quotidiane ed al silenzio ricercato.
La solitudine, fuga o difesa:
Il saper star soli, rappresenta una preziosa risorsa. Permette agli uomini di entrare in contatto con i propri sentimenti più intimi, di riorganizzare le idee, di mutare atteggiamento.
Esiste ancora una forma di solitudine, quella più semplice, di tutti i giorni, che si realizza come via di fuga dalla tensione della vita quotidiana. Alcune persone isolandosi riescono ad evitare un leggero stato di depressione o di apatia ed investono in creatività.
Si può arrivare ad affermare che questo tipo d’investimento permette una vera e propria fuga dalla malattia mentale. Osservate le persone dedite prevalentemente al lavoro, sembra che non ne possano fare a meno. A volte si ha addirittura l’impressione che siano drogate. Non vi è da stupirsi se appaiono avide di lavoro. Per loro, forse, l’incapacità di reggere le emozioni di una relazione umana alla pari, le spinge alla solitudine. Spesso queste persone appaiono fredde, distaccate e poco accattivanti, ma è solo una conseguenza, volta a mascherare la debolezza e la vulnerabilità verso gli altri.
Io aggiungerei anche notissimo volume di Giordano "La solitudine dei numeri primi"
Aspetti positivi
La lingua inglese ha due parole ben distinte per esprimere il concetto di solitudine: solitude e loneliness.
Il termine solitude indica l’aspetto positivo intrinseco alla solitudine, ovvero la capacità di stare bene con se stessi e di poter esprimere liberamente la propria creatività. Loneliness è invece l’opposto: è una condizione tipica delle società contemporanee legata all’ incapacità di vivere da soli, a un senso di smarrimento che porta ad una costante dipendenza da altri esseri umani.
Loneliness.
L’aspetto negativo della solitudine è relativo alla condizione di persone che non hanno più le risorse economiche o psicologiche per vivere, che non hanno più progetti; è ad esempio la solitudine del giovane che non trova ascolto all'interno della famiglia e con prospettive per il futuro incerte; può essere quella del lavoratore estromesso precocemente dal mondo produttivo, preoccupato dalla precarietà del suo impiego, dalla possibilità del licenziamento, della disoccupazione.
E' inoltre senz'altro quella che riguarda, almeno qualche volta nel corso dell'esistenza ciascun essere umano: capita infatti di ritirarsi da un mondo in cui ci se sente a disagio, circondati talora da norme e valori non condivisi.
La negatività della solitudine è ben rappresentata nella lirica di Quasimodo (Modica, 1901-Napoli,1968) ”Ed è subito sera”, parte della raccolta pre-ermetica Acque e terre (1930).
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
I nuclei tematici di questa lirica sono la solitudine, la pena del vivere, e la morte, e sono espressi in tre versi secondo un modello di essenzialità che vagamente richiama la poetica ungarettiana dei versicoli e della poesia pura e che anticipa la corrente ermetica.
Nel primo verso: “Ognuno sta solo sul cuor della terra…” viene contrapposta la grandezza della terra alla limitatezza dell’uomo che pur vivendo al centro delle cose, si sente solo, incapace di comunicare con i suoi simili.
Nel secondo verso la pena del vivere è rappresentata da quel momento di felicità, definita “raggio di sole” che non riesce ad illuminare e quindi a rendere felice, l’uomo. Al contrario la felicità addolora l’uomo in quanto dona la consapevolezza di quanto effimera sia essa stessa.
Il sopraggiungere della sera "ed è subito sera" , è una metafora della morte che ne accentua la drammaticità, in quanto le illusioni crollano con il rapido sopraggiungere della sera, ovvero della fine della vita stessa.
Il tema dalla solitudine umana, insieme all’incombere della morte e agli altri grandi temi dell’espressionismo quali l’angoscia esistenziale, la crisi dei valori etici e religiosi, l’ incertezza del futuro e la disumanizzazione di una società borghese, é presente nella pittura del norvegese Edvard MUNCH (1863-1944).
Dopo aver subito diversi lutti, egli ha una visione della vita legata all’attesa angosciosa della morte.
(hm...alcuni sostengono che la morte può essere la liberazione)
Ne “IL GRIDO” (1893), realizzato con olio, tempera e pastelli su cartone, è condensato tutto il rapporto di angoscia che l’artista avverte nei confronti della vita. Lo spunto del quadro è infatti autobiografico ed è descritto nel suo diario:
“Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue; mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto ; sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo pervadeva la natura.”
L’uomo in primo piano che urla è l’artista stesso; sulla destra il paesaggio è innaturale: desolato e poco accogliente, mentre in alto il cielo è striato di un rosso drammatico. Il protagonista, come tutti i suoi personaggi, è rappresentato in maniera visionaria: ha un aspetto sinuoso che fa pensare ad uno spirito piuttosto che ad un vero corpo, è una figura spettrale che non ha riferimenti con la realtà ma la rappresenta per simboli universali: la testa è completamente calva come un teschio ricoperto da pelle mummificata, le guance smunte, gli occhi fissi hanno uno sguardo allucinato e terrorizzato, ha il naso quasi assente mentre la bocca si apre in uno spasmo innaturale. Proprio l’ovale della bocca è il centro compositivo del quadro: da esso le onde sonore del grido agitano sia il corpo dell’uomo sia le onde che definiscono il paesaggio ed il cielo. L’andamento curvilineo del quadro non coinvolge solo alcuni degli elementi compositivi, quali il ponte e le sagome dei suoi amici che, sordi all’urlo dell’uomo, sono incuranti della sua angoscia, testimoniando in questo modo la falsità dei rapporti umani.
(per fortuna c'è smartphone ehehehe)
Le linee nette e sinuose e i colori, contrastanti tra loro, puri e decisi e stesi per campiture piatte, hanno una valenza fortemente simbolica: l’intento dell’ artista è dipingere non quello che ha osservato, bensì ciò che ha provato e che l’ ha condotto a quell’ urlo disperato che si ripercuote in tutta la natura circostante.
Solitude.
Al contrario, il termine solitude, corrispondente ad una condizione cercata anziché subita, esprime una condizione intesa come opportunità di sviluppo interiore per poter riflettere.
-------------------
La felicità della solitudine:
Cercando d’individuare un percorso, si rende necessario rieducare le persone alla solitudine rendendola uno strumento che permette sia di realizzare un vero incontro, con il proprio sé, sia di far germogliare le emozioni che proviamo, leggiamo, sentiamo, compiamo ed inventiamo, sia di ridare valore al silenzio, come atto preparatorio al comunicare con gli altri.
La solitudine forzata:
Esistono dei casi in cui l’individuo non può sfuggire alla solitudine: condizioni in cui l’esterno impone alle persone la solitudine. Dalla solitudine forzata può nascere la creatività, come “dal fango è potuto nascere un fiore di loto”.
La solitudine voluta:
Si parla molto del desiderio e della paura della solitudine, poco della capacità d’essere soli. Durante il nostro sviluppo psicofisico, se non abbiamo subito dei traumi gravi, dall’infanzia ad oggi, abbiamo sperimentato, magari gradualmente, un essere soli anche in presenza dell’altro.
La fiducia, costruita dentro di noi negli anni della crescita, ci ha permesso di controllare la solitudine di riconoscere i sentimenti che animano la parte profonda della nostra mente e di esprimerli.
La solitudine diviene, così, condizione privilegiata e da ricercarsi per aiutare l’individuo ad integrare i pensieri interni con i sentimenti. La meditazione, e, a livello inconscio, il sonno operano questa trasformazione. Costruire un momento di solitudine e di silenzio aiuta la persona a ritrovare se stesso nell’oceano della vita. L’anelito di questo momento permette l’abbandono a qualcosa o qualcuno sopra di lui, in grado di dare significato alla vita, alle emozioni quotidiane ed al silenzio ricercato.
La solitudine, fuga o difesa:
Il saper star soli, rappresenta una preziosa risorsa. Permette agli uomini di entrare in contatto con i propri sentimenti più intimi, di riorganizzare le idee, di mutare atteggiamento.
Esiste ancora una forma di solitudine, quella più semplice, di tutti i giorni, che si realizza come via di fuga dalla tensione della vita quotidiana. Alcune persone isolandosi riescono ad evitare un leggero stato di depressione o di apatia ed investono in creatività.
Si può arrivare ad affermare che questo tipo d’investimento permette una vera e propria fuga dalla malattia mentale. Osservate le persone dedite prevalentemente al lavoro, sembra che non ne possano fare a meno. A volte si ha addirittura l’impressione che siano drogate. Non vi è da stupirsi se appaiono avide di lavoro. Per loro, forse, l’incapacità di reggere le emozioni di una relazione umana alla pari, le spinge alla solitudine. Spesso queste persone appaiono fredde, distaccate e poco accattivanti, ma è solo una conseguenza, volta a mascherare la debolezza e la vulnerabilità verso gli altri.
Io aggiungerei anche notissimo volume di Giordano "La solitudine dei numeri primi"
domenica 13 dicembre 2009
Fusione Cassa di Risparmio di Cesena e Unibanca
Clienti e dipendenti non dovrebbero accorgersi di nulla, ma la fusione della Cassa di Risparmio di Cesena con Unibanca garantirà un bel risparmio: dalle prime stime almeno 6 milioni di euro.
La fusione della holding con la banca controllata permetterà in primo luogo di aggirare le nuove norme sull'Iva volute dal ministro dell'Economia Tremonti: "Risparmieremo fino a due milioni di euro sui pagamenti Iva infragruppo - ha affermato in conferenza stampa il direttore generale di Unibanca e Crc Adriano Gentili - ed altri 8 o 900 mila euro sulla tassazione dei dividendi infragruppo".
Risparmi virtuali questi, dato che permettono di non pagare tasse di nuova introduzione. Diverso è il caso dei risparmi in strutture e servizi: "Il contratto di gestione del nostro servizio informatico è arrivato a scadenza - ha spiegato il presidente di Unibanca Germano Lucchi - così abbiamo colto l'occasione per cambiare fornitore di servizi, da Cedacli a Cse. In questo modo risparmieremo fino a 3 milioni di euro".
Bisogna mettere in conto poi le "poltrone" che salteranno nella fusione: ci sarà un solo Cda e un solo consiglio di revisori dei conti, con meno persone e meno riunioni. Unibanca al momento ha un consiglio d'amministrazione di 13 persone, la Cassa di Risparmio di Cesena di 9. Il numero dei nuovi amministratori non è stato ancora deciso ma oggi molto spesso la stessa persona siede in entrambi i Cda.
Con questa fusione però la Cassa di Risparmio di Cesena non torna all'antico, restando comunque una holding: "Manterremo il controllo della Banca di Romagna - ha spiegato Bruno Piraccini, presidente della Carisp - e questo ci permetterà di mantenere quel patrimonio di regole, impostazioni e sistemi organizzativi che
Unibanca ha saputo creare in dieci anni. Questa è una fusione che nasce dal basso: l'iniziativa è venuta dalla banca e le Fondazioni l'hanno sposata".
Il piano fusione e razionalizzazione dei costi messo a punto dal direttore Gentili, lodato dai vertici di Unibanca, non prevede tagli al personale, tanto che i sindacati non hanno mosso rilievi in merito. Diverso sarebbe stato il caso di una fusione con la Banca di Romagna, che avrebbe quanto meno comportato alcuni trasferimenti da Faenza e Lugo a Cesena.
Ridotti i costi e varato il piano industriale per i prossimi tre anni, la banca si prepara ad un aumento di capitale di 24,3 milioni di euro, con l'emissione di una nuova azione ogni 20 vecchie al prezzo di 18,50 euro contro un valore ad azione stimato in 19,35 euro. In questo modo sarà garantito lo sviluppo della banca, anche con l'apertura di nuovi sportelli, secondo le indicazioni del piano industriale triennale 2010-2012.
Michelangelo Bucci
La fusione della holding con la banca controllata permetterà in primo luogo di aggirare le nuove norme sull'Iva volute dal ministro dell'Economia Tremonti: "Risparmieremo fino a due milioni di euro sui pagamenti Iva infragruppo - ha affermato in conferenza stampa il direttore generale di Unibanca e Crc Adriano Gentili - ed altri 8 o 900 mila euro sulla tassazione dei dividendi infragruppo".
Risparmi virtuali questi, dato che permettono di non pagare tasse di nuova introduzione. Diverso è il caso dei risparmi in strutture e servizi: "Il contratto di gestione del nostro servizio informatico è arrivato a scadenza - ha spiegato il presidente di Unibanca Germano Lucchi - così abbiamo colto l'occasione per cambiare fornitore di servizi, da Cedacli a Cse. In questo modo risparmieremo fino a 3 milioni di euro".
Bisogna mettere in conto poi le "poltrone" che salteranno nella fusione: ci sarà un solo Cda e un solo consiglio di revisori dei conti, con meno persone e meno riunioni. Unibanca al momento ha un consiglio d'amministrazione di 13 persone, la Cassa di Risparmio di Cesena di 9. Il numero dei nuovi amministratori non è stato ancora deciso ma oggi molto spesso la stessa persona siede in entrambi i Cda.
Con questa fusione però la Cassa di Risparmio di Cesena non torna all'antico, restando comunque una holding: "Manterremo il controllo della Banca di Romagna - ha spiegato Bruno Piraccini, presidente della Carisp - e questo ci permetterà di mantenere quel patrimonio di regole, impostazioni e sistemi organizzativi che
Unibanca ha saputo creare in dieci anni. Questa è una fusione che nasce dal basso: l'iniziativa è venuta dalla banca e le Fondazioni l'hanno sposata".
Il piano fusione e razionalizzazione dei costi messo a punto dal direttore Gentili, lodato dai vertici di Unibanca, non prevede tagli al personale, tanto che i sindacati non hanno mosso rilievi in merito. Diverso sarebbe stato il caso di una fusione con la Banca di Romagna, che avrebbe quanto meno comportato alcuni trasferimenti da Faenza e Lugo a Cesena.
Ridotti i costi e varato il piano industriale per i prossimi tre anni, la banca si prepara ad un aumento di capitale di 24,3 milioni di euro, con l'emissione di una nuova azione ogni 20 vecchie al prezzo di 18,50 euro contro un valore ad azione stimato in 19,35 euro. In questo modo sarà garantito lo sviluppo della banca, anche con l'apertura di nuovi sportelli, secondo le indicazioni del piano industriale triennale 2010-2012.
Michelangelo Bucci
martedì 17 novembre 2009
Centro per le Famiglie, incontri "I FIGLI SONO COME GLI AQUILONI"
Il "Centro per le Famiglie"
di Savignano sul Rubicone
organizza
SERATE PUBBLICHE
come occasione di ascolto, confronto, scambio su tematiche riguardanti
l'infanzia, l'adolescenza e la relazione fra genitori e figli.
I FIGLI SONO COME GLI AQUILONI
(...)"Giorno dopo giorno
l'aquilone si allontana sempre di piu
e tu senti che non passerà molto
tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce
e si innalzi: come è giusto che sia, libera e sola.
Allora soltanto saprai di aver assolto il tuo compito "~
(Erma Bombeck)
PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
Martedì 3 Novembre 2009
ore 20.30
"Comunicazione ed emozioni nei legami familiari"
Relatore: Enrico Mantovani
Martedì 17 Novembre 2009
ore 20.30
"Tutti i nomi delle emozioni . . come riconoscere le espressioni emotive dei nostri figli" Relatrice: Francesca Contento
Martedì 1 Dicembre 2009
ore 20.30
"Ti racconto...mi racconto..
parlare ai nostri figli per parlare
a noi"
Relatrice: Silvia Donati
Martedì 15 Dicembre 2009
ore 20.30
"Il significato del regalo . .. ai tempi della play-station"
Relatore: Enrico Mantovani
LA PARTECIPAZIONE E' GRATUITA
GLI INCONTRI SONO PUBBLICI
(Non serve l'iscrizione)
Le serate pubbliche si terranno presso il Centro per le Famiglie di Savignano sul Rubicone, in Via Roma, 10 (ex Direzione Didattica)
PER INFO
"Centro per le Famiglie"
te1: 0541/943595
dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 9.00 alle ore 13.00
cpf@unionecomunidelrubicone.fc.it
di Savignano sul Rubicone
organizza
SERATE PUBBLICHE
come occasione di ascolto, confronto, scambio su tematiche riguardanti
l'infanzia, l'adolescenza e la relazione fra genitori e figli.
I FIGLI SONO COME GLI AQUILONI
(...)"Giorno dopo giorno
l'aquilone si allontana sempre di piu
e tu senti che non passerà molto
tempo
prima che quella bella creatura
spezzi il filo che vi unisce
e si innalzi: come è giusto che sia, libera e sola.
Allora soltanto saprai di aver assolto il tuo compito "~
(Erma Bombeck)
PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
Martedì 3 Novembre 2009
ore 20.30
"Comunicazione ed emozioni nei legami familiari"
Relatore: Enrico Mantovani
Martedì 17 Novembre 2009
ore 20.30
"Tutti i nomi delle emozioni . . come riconoscere le espressioni emotive dei nostri figli" Relatrice: Francesca Contento
Martedì 1 Dicembre 2009
ore 20.30
"Ti racconto...mi racconto..
parlare ai nostri figli per parlare
a noi"
Relatrice: Silvia Donati
Martedì 15 Dicembre 2009
ore 20.30
"Il significato del regalo . .. ai tempi della play-station"
Relatore: Enrico Mantovani
LA PARTECIPAZIONE E' GRATUITA
GLI INCONTRI SONO PUBBLICI
(Non serve l'iscrizione)
Le serate pubbliche si terranno presso il Centro per le Famiglie di Savignano sul Rubicone, in Via Roma, 10 (ex Direzione Didattica)
PER INFO
"Centro per le Famiglie"
te1: 0541/943595
dal Lunedì al Venerdì
dalle ore 9.00 alle ore 13.00
cpf@unionecomunidelrubicone.fc.it
sabato 14 novembre 2009
Asfalto fotocatalittico per casello autostradale del Rubicone su A14
"La dove c'era l'erba"...40 anni dal popolare 'manifesto' musicale lanciato da Adriano Celentano contro l'inquinamento dilagante, la provincia di Forlì-Cesena ha dato ascolto all'appello del "molleggiato" nazionale. Mentre, infatti, è imminente l'avvio dei lavori di realizzazione del casello del Rubicone sull' autostrada A14, il servizio provinciale infrastrutture viarie si prepara a stendere tappeti fotocatalittici lungo la rampa di decelerazione e nei rami del nuovo svincolo in corrispondenza dell'abitato di Fiumicino- Gatteo.
"L'asfalto fotocatalittico - spiega il dirigente del servizio provinciale Gestione strade per il Comprensorio di Cesena ing. Leopoldo Raffoni - ha un' azione eccezionale contro l'inquinamento, genera delle reazioni chimiche di alcuni componenti che, reagendo con l'aria e la luce, abbattono in larga misura, per ossidazione, agenti inquinanti come il biossido di azoto, il monossido di carbonio e le polveri sottili".
"In considerazione del notevole traffico previsto in prossimità del nuovo casello - aggiunge l'assessore provinciale alla Mobilità Marino Montesi - abbiamo ritenuto opportuno prevedere l'uso dei manti fotocatalittici e dei pannelli fonoassorbenti, per diminuire il tasso di inquinamento e, più, in generale, migliorare la qualità di vita dei residenti e degli stessi utenti delle strade".
La spesa necessaria per realizzare queste opere ammonta a 150 mila euro che rientrano in un piano finanziario di complessivi 1 milione 400 mila euro, stanziati per eseguire lavori di rifacimento dei manti di usura tradizionali su alcune strade provinciali del Comprensorio cesenate.
In dettaglio, le strade interessate sono le seguenti: S.P. 30 Sogliano - Siepi (tratto Sogliano - Ponte Uso) nel territorio del comune di Sogliano al Rubicone; S.P. 79 SMaria Riopetra (tratto Bivio Montegelli Rontagnano) nei comuni di Mercato Saraceno e Sogliano; S.P. 93 La Radice (tratto Verghereto - Riofreddo) nel comune di Verghereto; S.P.108 Rigossa (tratto San Angelo - Gatteo Mare) nel comune di Gatteo; S.P.138 Savio (tratto Borello - Mercato S.) nel comune di Mercato Saraceno; S.P. 128 Fanante (tratto Sarsina - S.Agata Feltria) nel comune di Sarsina; S.P.140 Diegaro - S.Egidio (vie Diegaro-Pievesestina, Torino, Mariana, Calcinaro) in comune di Cesena.
"L'asfalto fotocatalittico - spiega il dirigente del servizio provinciale Gestione strade per il Comprensorio di Cesena ing. Leopoldo Raffoni - ha un' azione eccezionale contro l'inquinamento, genera delle reazioni chimiche di alcuni componenti che, reagendo con l'aria e la luce, abbattono in larga misura, per ossidazione, agenti inquinanti come il biossido di azoto, il monossido di carbonio e le polveri sottili".
"In considerazione del notevole traffico previsto in prossimità del nuovo casello - aggiunge l'assessore provinciale alla Mobilità Marino Montesi - abbiamo ritenuto opportuno prevedere l'uso dei manti fotocatalittici e dei pannelli fonoassorbenti, per diminuire il tasso di inquinamento e, più, in generale, migliorare la qualità di vita dei residenti e degli stessi utenti delle strade".
La spesa necessaria per realizzare queste opere ammonta a 150 mila euro che rientrano in un piano finanziario di complessivi 1 milione 400 mila euro, stanziati per eseguire lavori di rifacimento dei manti di usura tradizionali su alcune strade provinciali del Comprensorio cesenate.
In dettaglio, le strade interessate sono le seguenti: S.P. 30 Sogliano - Siepi (tratto Sogliano - Ponte Uso) nel territorio del comune di Sogliano al Rubicone; S.P. 79 SMaria Riopetra (tratto Bivio Montegelli Rontagnano) nei comuni di Mercato Saraceno e Sogliano; S.P. 93 La Radice (tratto Verghereto - Riofreddo) nel comune di Verghereto; S.P.108 Rigossa (tratto San Angelo - Gatteo Mare) nel comune di Gatteo; S.P.138 Savio (tratto Borello - Mercato S.) nel comune di Mercato Saraceno; S.P. 128 Fanante (tratto Sarsina - S.Agata Feltria) nel comune di Sarsina; S.P.140 Diegaro - S.Egidio (vie Diegaro-Pievesestina, Torino, Mariana, Calcinaro) in comune di Cesena.
La "Trattoria dell'Autista a Savignano sul Rubicone
Dopo aver sostenuto nel 2008 ben 7 sfide del Campanile nell'ambito della trasmissione La Prova del Cuoco di Rai 1 condotta da Antonella Clerici, classificandosi 3^ assoluti in Italia, Mauro e Valentina Gobbi della Trattoria dell' Autista di Savignano sono tornati in tivù. L'ospitata alla Prova del Cuoco, condotta quest' anno da Elisa Isoardi, è avvenuta il 12 ottobre nella rubrica di Beppe Bigazzi 'Osti Custodi' in cui i Gobbi, partendo da Savignano sul Rubicone, hanno presentato un itinerario artistico-gastronomico nel Rubicone toccando anche Longiano, Gambettola, Sogliano e Montetiffi.La ricetta protagonista della puntata sono stati i fegatelli di maiale con la rete, un pretesto per parlare anche delle altre tipicità della Romagna come lo Squacquerone di Savignano, il Fossa di Sogliano, le tele stampate di Gambettola e le teglie di Montetiffi fino all'olio di Brisighella, il tutto accompagnato da un buon Sangiovese. I Gobbi hanno raccontato il Belpaese nostrano, in quanto eletti ad "Osti custodi" della cucina tipica romagnola.
"Mi complimento ancora una volta con Mauro e Valentina Gobbi e desidero ringraziarli - ha detto il sindaco di Savignano sul Rubicone Elena Battistini perché con il loro ottimo lavoro danno lustro a tutto il territorio, si fanno veicolo di potenziali visitatori e fruitori delle nostre eccellenze" .
Beppe Bigazzi riserva ampio spazio alla Trattoria dell'Autista anche in Osti Custodi. Segreti e ricette della cucina tradizionale italiana, il libro edito da Giunti in cui il noto autore si occupa della ristorazione italiana con un occhio alla tipicità e alle tradizioni locali. Il libro descrive gli osti secondo una suddivisione geografica Nord, Centro e Sud citando in tutto 28 ristoranti italiani. Alla Trattoria dell'Autista l'onore e l'onere di rappresentare l'Emilia Romagna.
"Mi complimento ancora una volta con Mauro e Valentina Gobbi e desidero ringraziarli - ha detto il sindaco di Savignano sul Rubicone Elena Battistini perché con il loro ottimo lavoro danno lustro a tutto il territorio, si fanno veicolo di potenziali visitatori e fruitori delle nostre eccellenze" .
Beppe Bigazzi riserva ampio spazio alla Trattoria dell'Autista anche in Osti Custodi. Segreti e ricette della cucina tradizionale italiana, il libro edito da Giunti in cui il noto autore si occupa della ristorazione italiana con un occhio alla tipicità e alle tradizioni locali. Il libro descrive gli osti secondo una suddivisione geografica Nord, Centro e Sud citando in tutto 28 ristoranti italiani. Alla Trattoria dell'Autista l'onore e l'onere di rappresentare l'Emilia Romagna.
sabato 31 ottobre 2009
Risolvere conflitto, a Gatteo il punto d'incontro
Servizio di Mediazione / Accompagnamento nel conflitto
L'Amministrazione Comunale di Gatteo con l'Unione dei Comuni del Rubicone informa dell'apertura di un nuovo servizio gratuito di mediazione e accompagnamento nel conflitto denominato : Punto d'incontro, finalizzato a realizzare una diversa modalità di gestione dei conflitti interindividuali o tra gruppi di soggetti, offrendo ai cittadini la possibilità di essere ascoltati da persone qualificate, capaci di comprendere i loro disagi e di proporre strategie alternative di gestione della situazione conflittuale.
Il servizio nasce da un' analisi dei bisogni del territorio e da una riflessione critica intorno ai temi della convivenza fra persone e gruppi diversi. I diversi uffici dell' Amministrazione e di altri Enti pubblici hanno raccolto in questi anni diverse segnalazioni relative a situazioni che non si configuravano come la violazione di una norma o in cui, anche quando questo elemento era presente, non era sufficiente intervenire con gli strumenti classici della sanzione di comportamenti. Queste situazioni generano conflitti destinati ad alimentare sensazioni personali di malessere, che talvolta sfociano in esposti amministrativi e/o percorsi legali dai tempi lunghi e costi elevati.
Questi ragionamenti hanno portato all'apertura di un luogo fisico, uno sportello della mediazione dei conflitti denominato 'punto d' incontro' , quale luogo visibile di un progetto complessivo che agisce in diversi ambiti:
- Conflitti di vicinato generato da tensioni tra vicini di casa o condomini che possono arrecare vario disturbo o ledere l'altrui privacy, anche legati alla convivenza tra le diverse culture;
- Conflitti territoriali generati, ad esempio, da disturbi della quiete pubblica da parte di gruppi giovanili o da scorretti comportamenti dei cittadini nei confronti della cosa pubblica;
- Conflitti domestici causati da incomprensioni e disagi all'interno del nucleo familiare;
- Conflitti scolastici nati fra alunni di una classe che creano particolare disagio agli insegnanti, incomprensioni fra docenti e alunni e all'interno del corpo insegnante stesso;
- Conflitti aziendali originati sul luogo di lavoro fra colleghi e collaboratori.
Il progetto comprende fra gli obiettivi anche la sensibilizzazione e l'attivazione di sinergie con Servizi, Enti e Organizzazioni pubbliche e private che possono essere collegate al servizio di mediazione (Forze dell'Ordine, Servizi Sociali Comunali, Associazioni, etc).
Ideatore e realizzatore del progetto è la cooperativa "Fratelli è possibile" con il patrocinio dell'Unione dei Comuni del Rubicone.
Servizio di mediazione/accompagnamento nel conflitto Punto d'incontro, via Roma 10,
47039 Savignano sul Rubicone; tel. 392/9401652;
e-mail: mediazioneconflitto@unionecomunidelrubicone.fc.it
Orario d'apertura:
martedì ore 9.00 -13.30
giovedì ore 15.00 -19.30
sabato ore 8.30 -12.30.
L'Amministrazione Comunale di Gatteo con l'Unione dei Comuni del Rubicone informa dell'apertura di un nuovo servizio gratuito di mediazione e accompagnamento nel conflitto denominato : Punto d'incontro, finalizzato a realizzare una diversa modalità di gestione dei conflitti interindividuali o tra gruppi di soggetti, offrendo ai cittadini la possibilità di essere ascoltati da persone qualificate, capaci di comprendere i loro disagi e di proporre strategie alternative di gestione della situazione conflittuale.
Il servizio nasce da un' analisi dei bisogni del territorio e da una riflessione critica intorno ai temi della convivenza fra persone e gruppi diversi. I diversi uffici dell' Amministrazione e di altri Enti pubblici hanno raccolto in questi anni diverse segnalazioni relative a situazioni che non si configuravano come la violazione di una norma o in cui, anche quando questo elemento era presente, non era sufficiente intervenire con gli strumenti classici della sanzione di comportamenti. Queste situazioni generano conflitti destinati ad alimentare sensazioni personali di malessere, che talvolta sfociano in esposti amministrativi e/o percorsi legali dai tempi lunghi e costi elevati.
Questi ragionamenti hanno portato all'apertura di un luogo fisico, uno sportello della mediazione dei conflitti denominato 'punto d' incontro' , quale luogo visibile di un progetto complessivo che agisce in diversi ambiti:
- Conflitti di vicinato generato da tensioni tra vicini di casa o condomini che possono arrecare vario disturbo o ledere l'altrui privacy, anche legati alla convivenza tra le diverse culture;
- Conflitti territoriali generati, ad esempio, da disturbi della quiete pubblica da parte di gruppi giovanili o da scorretti comportamenti dei cittadini nei confronti della cosa pubblica;
- Conflitti domestici causati da incomprensioni e disagi all'interno del nucleo familiare;
- Conflitti scolastici nati fra alunni di una classe che creano particolare disagio agli insegnanti, incomprensioni fra docenti e alunni e all'interno del corpo insegnante stesso;
- Conflitti aziendali originati sul luogo di lavoro fra colleghi e collaboratori.
Il progetto comprende fra gli obiettivi anche la sensibilizzazione e l'attivazione di sinergie con Servizi, Enti e Organizzazioni pubbliche e private che possono essere collegate al servizio di mediazione (Forze dell'Ordine, Servizi Sociali Comunali, Associazioni, etc).
Ideatore e realizzatore del progetto è la cooperativa "Fratelli è possibile" con il patrocinio dell'Unione dei Comuni del Rubicone.
Servizio di mediazione/accompagnamento nel conflitto Punto d'incontro, via Roma 10,
47039 Savignano sul Rubicone; tel. 392/9401652;
e-mail: mediazioneconflitto@unionecomunidelrubicone.fc.it
Orario d'apertura:
martedì ore 9.00 -13.30
giovedì ore 15.00 -19.30
sabato ore 8.30 -12.30.
mercoledì 28 ottobre 2009
Banca Montepaschi e Youtube
Un canale YouTube dedicato alla comunicazione istituzionale Montepaschi.
Nasce all’insegna della brand awareness la partnership tra la community di video sharing più famosa e la più antica banca del mondo, innovativa da oltre 530 anni. La collaborazione, con la partecipazione attiva di Google, è nata nel corso delle riprese del nuovo spot televisivo della Banca e si inserisce nella strategia Montepaschi, sempre più orientata a utilizzare il web come uno strumento fondante e strategico della propria attività di comunicazione. E credo che utilizzerà dunque il Promoted Video lanciato da Google come nuova modalità espressiva e nuovi tipi di pubblicità, oltre al proprio canale YouTube visibile all’indirizzo www.youtube.com/bancamps, per raccontare e sviluppare su internet la propria immagine istituzionale. Per valorizzare al massimo la collaborazione, Montepaschi ha scelto di presentare in anteprima sul brand channel il nuovo spot istituzionale “una storia italiana dal 1472”, firmato dal regista Marco Bellocchio e in programmazione sulle reti televisive e radiofoniche nazionali a partire dal primo novembre. Si tratta del primo esempio di spot trasmesso su YouTube in anteprima rispetto ai media tradizionali.
La versione visibile sul canale è un taglio da 94'', realizzato appositamente per YouTube, che sarà affiancato ad alcune versioni dei nuovi film (60 e 30 secondi), con la musica “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano.
Il brand channel Montepaschi ospiterà molti altri contenuti come il backstage dello shooting lungo tutta l’Italia, le interviste esclusive a tutti i protagonisti e giocherà in sinergia con il sito ideato dalla Banca per raccontare passo dopo passo la creazione della nuova campagna pubblicitaria.
La strategia di comunicazione prevede un’evoluzione del canale determinata da un potenziamento del contenuto video, che permetterà di integrare il canale standard con un gadget interattivo (carousel), in modo da rendere la visualizzazione dei video più dinamica e coinvolgente. Sono allo studio altre iniziative per implementare il canale Montepaschi con una serie di contributi innovativi che andranno a coinvolgere direttamente gli utenti della rete.
L'iniziativa rappresenta un importante punto di incontro tra due culture diverse, la solidità della banca più antica del mondo e la dinamicità di Youtube che oggi conta oltre un miliardo di video visualizzati ogni giorno, accomunate però da un elemento, quello dell'innovazione.
Nasce all’insegna della brand awareness la partnership tra la community di video sharing più famosa e la più antica banca del mondo, innovativa da oltre 530 anni. La collaborazione, con la partecipazione attiva di Google, è nata nel corso delle riprese del nuovo spot televisivo della Banca e si inserisce nella strategia Montepaschi, sempre più orientata a utilizzare il web come uno strumento fondante e strategico della propria attività di comunicazione. E credo che utilizzerà dunque il Promoted Video lanciato da Google come nuova modalità espressiva e nuovi tipi di pubblicità, oltre al proprio canale YouTube visibile all’indirizzo www.youtube.com/bancamps, per raccontare e sviluppare su internet la propria immagine istituzionale. Per valorizzare al massimo la collaborazione, Montepaschi ha scelto di presentare in anteprima sul brand channel il nuovo spot istituzionale “una storia italiana dal 1472”, firmato dal regista Marco Bellocchio e in programmazione sulle reti televisive e radiofoniche nazionali a partire dal primo novembre. Si tratta del primo esempio di spot trasmesso su YouTube in anteprima rispetto ai media tradizionali.
La versione visibile sul canale è un taglio da 94'', realizzato appositamente per YouTube, che sarà affiancato ad alcune versioni dei nuovi film (60 e 30 secondi), con la musica “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano.
Il brand channel Montepaschi ospiterà molti altri contenuti come il backstage dello shooting lungo tutta l’Italia, le interviste esclusive a tutti i protagonisti e giocherà in sinergia con il sito ideato dalla Banca per raccontare passo dopo passo la creazione della nuova campagna pubblicitaria.
La strategia di comunicazione prevede un’evoluzione del canale determinata da un potenziamento del contenuto video, che permetterà di integrare il canale standard con un gadget interattivo (carousel), in modo da rendere la visualizzazione dei video più dinamica e coinvolgente. Sono allo studio altre iniziative per implementare il canale Montepaschi con una serie di contributi innovativi che andranno a coinvolgere direttamente gli utenti della rete.
L'iniziativa rappresenta un importante punto di incontro tra due culture diverse, la solidità della banca più antica del mondo e la dinamicità di Youtube che oggi conta oltre un miliardo di video visualizzati ogni giorno, accomunate però da un elemento, quello dell'innovazione.
venerdì 23 ottobre 2009
Foglie morte, Giovanni Pascoli
Foglie morte
Oh! che già il vento volta
e porta via le pioggie!
Dentro la quercia folta
ruma le foglie roggie
che si staccano, e fru ...
partono; un branco ad ogni
soffio che l'avviluppi.
Par che la quercia sogni
ora, gemendo, i gruppi
del novembre che
fu.
Volano come uccelli,
morte nel bel sereno:
picchiano nei ramelli
del roseo pesco, pieno
de' suoi cuccoli già.
E il roseo pesco oscilla
pieno di morte foglie:
quale s'appende e prilla,
quale da lui si toglie
con un sibilo, e va.
Ma quelle foglie morte
che il vento, come roccia,
spazza, non già di morte
parlano ai fiori in boccia,
ma sussurrano—Orsù!
Dentro ogni cocco all'uscio
vedo dei gialli ugnoli:
tu che costì nel guscio
di più covar ti duoli,
che ti pèriti più?
Fuori le aluccie pure,
tu che costì sei vivo!
Il vento ruglia... eppure
esso non è cattivo.
Ruglia, brontola: ma
contende a noi! Chè tutto
vuol che sia mondo l'orto
pei nuovi fiori, e il brutto,
il secco, il vecchio, il morto,
vuol che netti di qua.
Noi c'indugiammo dove
nascemmo, un po', ma era
per ricoprir le nuove
gemme di primavera...-
Così dicono, e fru...
partono, ad un rabbuffo
più stridulo e più forte.
E tra un voletto e un tuffo
vanno le foglie morte,
e non tornano più.
Oh! che già il vento volta
e porta via le pioggie!
Dentro la quercia folta
ruma le foglie roggie
che si staccano, e fru ...
partono; un branco ad ogni
soffio che l'avviluppi.
Par che la quercia sogni
ora, gemendo, i gruppi
del novembre che
fu.
Volano come uccelli,
morte nel bel sereno:
picchiano nei ramelli
del roseo pesco, pieno
de' suoi cuccoli già.
E il roseo pesco oscilla
pieno di morte foglie:
quale s'appende e prilla,
quale da lui si toglie
con un sibilo, e va.
Ma quelle foglie morte
che il vento, come roccia,
spazza, non già di morte
parlano ai fiori in boccia,
ma sussurrano—Orsù!
Dentro ogni cocco all'uscio
vedo dei gialli ugnoli:
tu che costì nel guscio
di più covar ti duoli,
che ti pèriti più?
Fuori le aluccie pure,
tu che costì sei vivo!
Il vento ruglia... eppure
esso non è cattivo.
Ruglia, brontola: ma
contende a noi! Chè tutto
vuol che sia mondo l'orto
pei nuovi fiori, e il brutto,
il secco, il vecchio, il morto,
vuol che netti di qua.
Noi c'indugiammo dove
nascemmo, un po', ma era
per ricoprir le nuove
gemme di primavera...-
Così dicono, e fru...
partono, ad un rabbuffo
più stridulo e più forte.
E tra un voletto e un tuffo
vanno le foglie morte,
e non tornano più.
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