Una targa per i negozianti più attaccati al loro esercizio.
L'amministrazione comunale di Gatteo ha premiato cinque titolari (ormai pensionati) di esercizi pubblici che per decine di anni hanno operato sul territorio comunale.
La premiazione è avvenuta il 18 dicembre nella sala consigliare efettuata dal sindaco Tiziano Gasperoni alla presenza degli assesori.
"Credo che molti di voi possono ancora raccontare i tempi in cui si andava a comprare il pane o i generi alimentari con il librettino cosidetto "dei segni". Ora il tutto è cambiato. Oggi si paga con la carta di credito. Con questo premio abbiamo voluto ringraziarvi per quello che avete operato con una targa che non può certo ricompensarvi del lavoro fatto per tanti anni (per questo sono i $$$ e la pensione guadagnati n.d.r.), ma che resterà nelle vostre case" - ha detto Gasperoni.
I premiati sono:
Antonio Buda e Anna Guerra con attivita di lavanderia prima e merceria poi in via Garibaldi dal 1955 al 2001
Giovanna Crociati alimenteri in via Garibaldi dal 1945 al 2009 (64 anni!)
Maria Giovanna Fabbri forno in piazza Vesi dal 1950 al 2000
Romano Mazzotti e Rosanna Rossi con la tabaccheria in via Garibaldi dal 1962 al 2010
Elisabetta Pizzinelli detta Maura forno al Castello dal 1963 al 2004.
Il negozio più vecchio di tutti è il forno in piazza Vesi che aprì i battenti in 1860.
I commercianti che fanno parte dell'associazione "Il Castello e dintorni" hanno ringraziato e hanno detto di avere fatto per una vita il lavoro con tanta passione e amore, di aver sempre tenuto un bel rapporto con i clienti che non erano quelli della fretta e del mordi e fuggi di oggi, ma si fermavano a fare quattro chiacchere. Negozi, come è stato sottolineato da tutti dove primeggiava il rapporto personale con i clienti.
lunedì 27 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Testo riforma Gelmini
Dopo una lunghissima sessione parlamentare la Camera ha dato il via libera al DDL Gelmini, un provvedimento fortemente contrastato sia dalle opposizioni parlamentari che dalla grande maggioranza degli studenti che hanno protestato in maniera veemente con cortei, scioperi e occupazioni. Molto si è dibattuto in merito alla Riforma Gelmini, con il Governo che ha parlato di “svolta epocale” e le opposizioni di “disastro omeopatico”; proviamo dunque a fare chiarezza sui principali punti in oggetto.
Norme anti – baroni e Parentopoli: Il divieto di chiamata da parte degli Atenei per docenti fino al quarto grado di parentela con un altro docente universitario della stessa sede accademica è considerato uno dei cavalli di battaglia della lotta anti – parentopoli. Tuttavia, in sede di discussione il testo è stato emendato e la norma si applica ora solo all’interno dello stesso dipartimento o struttura.
Settore ricerca: La Riforma contiene un articolato passaggio nel quale si programmano “interventi volti a favorire la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica“. Il nuovo sistema per i ricercatori sarà basato su contratti di 6 anni, al termine dei quali l’Ateneo deciderà se confermare una assunzione a tempo determinato o terminare il rapporto lavorativo. Di opposto parere le opposizioni che parlano di “meccanismo lento e farraginoso” citando l’esempio di Kostya Novoselov, 36 anni e nobel per la fisica che in Italia “non sarebbe ancora un professore”.
Meritocrazia: Il cuore della Riforma prevede norme volte a garantire “trasparenza e meritocrazia nelle assunzioni”, anche attraverso il varo di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi e la maggiore presenza di membri esterni nei “nuclei di valutazione del merito”. Su questo punto c’è grande scetticismo, dal momento che non è ancora chiaro il modo in cui si intende agire nel concreto (ricordando anche gli ultimi anni di immobilismo).
Fusioni e riorganizzazione interna: Agli Atenei sarà data la possibilità di fondersi o federarsi tra loro, mentre allo stesso tempo non potranno avere più di 12 facoltà e dovranno introdurre membri esterni nel loro Cda. Caustica la risposta di opposizioni e organizzazioni studentesche: miriade di norme, di nessuna efficacia senza dettagliati regolamenti attuativi.
Diritto allo Studio: la costituzione del fondo nazionale per il merito per assegnare borse di studio e prestiti d’onore è una delle novità sostanziali, anche se in effetti i tagli ai trasferimenti e la carenza di risorse potrebbero ostacolare un progetto molto ambizioso.
Concorsi e Commissioni: Il decreto Gelmini “introduce l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato“, attribuita da una commissione in base a specifici parametri di qualità (a far parte di tale organismo anche membri stranieri). In seguito i posti saranno attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università. Sotto questo aspetto va registrata una seppur minima convergenza tra gli schieramenti parlamentari anche se in Aula non è mancato il riferimento al mancato controllo operato finora dal Ministero proprio in tema di trasparenza e rigore.
Controllo e gestione finanziaria: è questo il vero terreno di scontro fra le opposte fazioni. La Riforma prevede l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra MIUR e Tesoro, di fatto una sorta di “commissariamento” al Ministero guidato da Giulio Tremonti secondo molti esponenti del mondo accademico. Durissimo il dibattito sulle risorse complessive messe a disposizione per la Riforma, con il Governo che garantisce la consistenza dei fondi e le opposizioni che, dopo aver setacciato il decreto, rilevano “solo generiche promesse ed imprecisi riferimenti”. Non mancano in effetti locuzioni del tipo “secondo le disponibilità del momento” “relativamente alle risorse” e finanche un “fino a…” che hanno provocato le proteste e i tentativi di correzione nell’infuocato dibattito parlamentare.
Scuola pubblica – scuola privata: sulla effettiva volontà di rilanciare il settore pubblico da parte del Governo vi sono opinioni discordanti. Mentre il Ministro pone l’accento sul coraggio di innovare e cambiare il volto all’Istruzione Pubblica, gli studenti individuano in alcuni punti del decreto il “segno di una resa incondizionata”, il “via libera ad una scuola pubblica mediocre ed a basso costo” e incentivi “a scuole e centri di eccellenza privati e riservati a pochi”.
Norme anti – baroni e Parentopoli: Il divieto di chiamata da parte degli Atenei per docenti fino al quarto grado di parentela con un altro docente universitario della stessa sede accademica è considerato uno dei cavalli di battaglia della lotta anti – parentopoli. Tuttavia, in sede di discussione il testo è stato emendato e la norma si applica ora solo all’interno dello stesso dipartimento o struttura.
Settore ricerca: La Riforma contiene un articolato passaggio nel quale si programmano “interventi volti a favorire la formazione e l’accesso dei giovani studiosi alla carriera accademica“. Il nuovo sistema per i ricercatori sarà basato su contratti di 6 anni, al termine dei quali l’Ateneo deciderà se confermare una assunzione a tempo determinato o terminare il rapporto lavorativo. Di opposto parere le opposizioni che parlano di “meccanismo lento e farraginoso” citando l’esempio di Kostya Novoselov, 36 anni e nobel per la fisica che in Italia “non sarebbe ancora un professore”.
Meritocrazia: Il cuore della Riforma prevede norme volte a garantire “trasparenza e meritocrazia nelle assunzioni”, anche attraverso il varo di un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi e la maggiore presenza di membri esterni nei “nuclei di valutazione del merito”. Su questo punto c’è grande scetticismo, dal momento che non è ancora chiaro il modo in cui si intende agire nel concreto (ricordando anche gli ultimi anni di immobilismo).
Fusioni e riorganizzazione interna: Agli Atenei sarà data la possibilità di fondersi o federarsi tra loro, mentre allo stesso tempo non potranno avere più di 12 facoltà e dovranno introdurre membri esterni nel loro Cda. Caustica la risposta di opposizioni e organizzazioni studentesche: miriade di norme, di nessuna efficacia senza dettagliati regolamenti attuativi.
Diritto allo Studio: la costituzione del fondo nazionale per il merito per assegnare borse di studio e prestiti d’onore è una delle novità sostanziali, anche se in effetti i tagli ai trasferimenti e la carenza di risorse potrebbero ostacolare un progetto molto ambizioso.
Concorsi e Commissioni: Il decreto Gelmini “introduce l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato“, attribuita da una commissione in base a specifici parametri di qualità (a far parte di tale organismo anche membri stranieri). In seguito i posti saranno attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università. Sotto questo aspetto va registrata una seppur minima convergenza tra gli schieramenti parlamentari anche se in Aula non è mancato il riferimento al mancato controllo operato finora dal Ministero proprio in tema di trasparenza e rigore.
Controllo e gestione finanziaria: è questo il vero terreno di scontro fra le opposte fazioni. La Riforma prevede l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale uniforme, secondo criteri nazionali concordati tra MIUR e Tesoro, di fatto una sorta di “commissariamento” al Ministero guidato da Giulio Tremonti secondo molti esponenti del mondo accademico. Durissimo il dibattito sulle risorse complessive messe a disposizione per la Riforma, con il Governo che garantisce la consistenza dei fondi e le opposizioni che, dopo aver setacciato il decreto, rilevano “solo generiche promesse ed imprecisi riferimenti”. Non mancano in effetti locuzioni del tipo “secondo le disponibilità del momento” “relativamente alle risorse” e finanche un “fino a…” che hanno provocato le proteste e i tentativi di correzione nell’infuocato dibattito parlamentare.
Scuola pubblica – scuola privata: sulla effettiva volontà di rilanciare il settore pubblico da parte del Governo vi sono opinioni discordanti. Mentre il Ministro pone l’accento sul coraggio di innovare e cambiare il volto all’Istruzione Pubblica, gli studenti individuano in alcuni punti del decreto il “segno di una resa incondizionata”, il “via libera ad una scuola pubblica mediocre ed a basso costo” e incentivi “a scuole e centri di eccellenza privati e riservati a pochi”.
sabato 30 ottobre 2010
La notte dei morti, Giovanni Pascoli
LA NOTTE DEI MORTI
I
La casa è serrata; ma desta:
ne fuma alla luna il camino.
Non filano o torcono: è festa.
Scoppietta il castagno, il paiolo
borbotta. Sul desco c'è il vino,
cui spilla il capoccio da solo.
In tanto essi pregano al lume
del fuoco: via via la corteccia
schizza arida... Mormora il fiume
con rotto fragore di breccia...
II
È forse (io non odo: non sento
che il fiume passare, portare
quel murmure al mare) d'un lento
vegliardo la tremula voce
che intuona il rosario, e che pare
che venga da sotto una croce,
da sotto un gran peso; da lunge
Quei poveri vecchi bisbigli
sonora una romba raggiunge
col trillo dei figli de' figli.
III
Oh! i morti! Pregarono anch'essi,
la notte dei morti, per quelli
che tacciono sotto i cipressi.
Passarono... O cupo tinnito
di squille dagli ermi castelli!
o fiume dall'inno infinito!
Passarono... Sopra la luna
che tacita sembra che chiami,
io vedo passare un velo, una
breve ombra, ma bianca, di sciami.
Da MyrIcae - GIOVANNI PASCOLI
"Rimangano, rimangano questi canti
sulla tomba di mio padre! ...
Sono frulli d'uccelli,
stormire di cipressi,
lontano cantare di campane:
non disdicono a un camposanto. [...]
Uomo che leggi,
furono uomini che apersero quella tomba.
E in quella finì tutta una famiglia.
E la tomba [...] è greggia,
tetra, nera. Ma l'uomo che da quel nero
ha oscurata la vita,
ti chiama a benedire la vita,
che è bella, tutta bella; cioè sarebbe;
se noi non la guastassimo a noi e agli altri".
Così inizia la prefazione che Giovanni Pascoli (1855 - 1913) premise nel 1894 alla terza edizione del suo primo libro di poesie, Myricae.
Evidentemente il poeta vuole preannunciare senza equivoci quello che ad una semplice lettura appare come il carattere dominante della raccolta: il tema mortuario, solo in parte bilanciato, come indica il seguito della prefazione, da quello di una natura materna e rasserenatrice... Ma altrettanto esplicita è la scelta di introdurre a partire da questa stessa edizione la raccolta con un nuovo testo, Il giorno dei morti, eccezionalmente lungo (212 versi) e posto in particolarissima evidenza: precede addirittura la pagina che reca il titolo complessivo del libro.
Il giorno dei morti è un componimento di notevole interesse, anche per valutare quanto profondamente inquietante e radicato sia nel poeta il suo personalissimo "mito" della morte. I morti della famiglia, a cominciare naturalmente dal padre assassinato, più la madre e vari fratelli e sorelle, stanno nel camposanto morti sì ma, nella fantasia ossessiva del poeta, misteriosamente coscienti, consapevoli e attenti a ciò che accade nel mondo dei vivi, ancora in un certo senso vivi, ma solo di dolore. Così sembra a Pascoli di vederli:
Io vedo, vedo, vedo un camposanto,
oscura cosa nella notte oscura:
odo quel pianto della tomba, pianto
d'occhi lasciati dalla morte attenti,
pianto di cuori cui la sepoltura lasciò,
ma solo di dolor, viventi.
E in un giorno dei morti battuto dalla pioggia essi si stringono assieme, come a ricostituire sottoterra un'unità familiare, quella vera, più profonda.
Stretti tutti insieme,
insieme tutta la famiglia morta,
sotto il cipresso fumido che geme,
stretti così come altre sere al foco.
Si parlano l'un l'altro, si rivolgono al poeta, ma soprattutto incessantemente piangono, piangono per lamentare la condizione di oblio, di abbandono in cui si sentono lasciati.
E qui appare l'aspetto più inquietante appunto della fantasia mortuaria pascoliana: i morti abbandonati, indifesi, disperati, sono però qualcuno a cui ci si rivolge per cercare protezione, o meglio riconciliazione, se non perdono. Per quale colpa? Quella di essere vivi. Questo in fondo è l'animo con cui il pensiero di Giovanni Pascoli si rivolge al congiunto che un giorno sotterra, al verno, si risvegliò dal sogno della vita.
I
La casa è serrata; ma desta:
ne fuma alla luna il camino.
Non filano o torcono: è festa.
Scoppietta il castagno, il paiolo
borbotta. Sul desco c'è il vino,
cui spilla il capoccio da solo.
In tanto essi pregano al lume
del fuoco: via via la corteccia
schizza arida... Mormora il fiume
con rotto fragore di breccia...
II
È forse (io non odo: non sento
che il fiume passare, portare
quel murmure al mare) d'un lento
vegliardo la tremula voce
che intuona il rosario, e che pare
che venga da sotto una croce,
da sotto un gran peso; da lunge
Quei poveri vecchi bisbigli
sonora una romba raggiunge
col trillo dei figli de' figli.
III
Oh! i morti! Pregarono anch'essi,
la notte dei morti, per quelli
che tacciono sotto i cipressi.
Passarono... O cupo tinnito
di squille dagli ermi castelli!
o fiume dall'inno infinito!
Passarono... Sopra la luna
che tacita sembra che chiami,
io vedo passare un velo, una
breve ombra, ma bianca, di sciami.
Da MyrIcae - GIOVANNI PASCOLI
"Rimangano, rimangano questi canti
sulla tomba di mio padre! ...
Sono frulli d'uccelli,
stormire di cipressi,
lontano cantare di campane:
non disdicono a un camposanto. [...]
Uomo che leggi,
furono uomini che apersero quella tomba.
E in quella finì tutta una famiglia.
E la tomba [...] è greggia,
tetra, nera. Ma l'uomo che da quel nero
ha oscurata la vita,
ti chiama a benedire la vita,
che è bella, tutta bella; cioè sarebbe;
se noi non la guastassimo a noi e agli altri".
Così inizia la prefazione che Giovanni Pascoli (1855 - 1913) premise nel 1894 alla terza edizione del suo primo libro di poesie, Myricae.
Evidentemente il poeta vuole preannunciare senza equivoci quello che ad una semplice lettura appare come il carattere dominante della raccolta: il tema mortuario, solo in parte bilanciato, come indica il seguito della prefazione, da quello di una natura materna e rasserenatrice... Ma altrettanto esplicita è la scelta di introdurre a partire da questa stessa edizione la raccolta con un nuovo testo, Il giorno dei morti, eccezionalmente lungo (212 versi) e posto in particolarissima evidenza: precede addirittura la pagina che reca il titolo complessivo del libro.
Il giorno dei morti è un componimento di notevole interesse, anche per valutare quanto profondamente inquietante e radicato sia nel poeta il suo personalissimo "mito" della morte. I morti della famiglia, a cominciare naturalmente dal padre assassinato, più la madre e vari fratelli e sorelle, stanno nel camposanto morti sì ma, nella fantasia ossessiva del poeta, misteriosamente coscienti, consapevoli e attenti a ciò che accade nel mondo dei vivi, ancora in un certo senso vivi, ma solo di dolore. Così sembra a Pascoli di vederli:
Io vedo, vedo, vedo un camposanto,
oscura cosa nella notte oscura:
odo quel pianto della tomba, pianto
d'occhi lasciati dalla morte attenti,
pianto di cuori cui la sepoltura lasciò,
ma solo di dolor, viventi.
E in un giorno dei morti battuto dalla pioggia essi si stringono assieme, come a ricostituire sottoterra un'unità familiare, quella vera, più profonda.
Stretti tutti insieme,
insieme tutta la famiglia morta,
sotto il cipresso fumido che geme,
stretti così come altre sere al foco.
Si parlano l'un l'altro, si rivolgono al poeta, ma soprattutto incessantemente piangono, piangono per lamentare la condizione di oblio, di abbandono in cui si sentono lasciati.
E qui appare l'aspetto più inquietante appunto della fantasia mortuaria pascoliana: i morti abbandonati, indifesi, disperati, sono però qualcuno a cui ci si rivolge per cercare protezione, o meglio riconciliazione, se non perdono. Per quale colpa? Quella di essere vivi. Questo in fondo è l'animo con cui il pensiero di Giovanni Pascoli si rivolge al congiunto che un giorno sotterra, al verno, si risvegliò dal sogno della vita.
venerdì 29 ottobre 2010
Rassegna cinematografica alla biblioteca di Gatteo
Comune di Gatteo
Assessorato alla Cultura
Associazione Diffusione Musica
Biblioteca Comunale Ceccarelli
Centro Culturale “Gli Antonelli”
Via Roma, 13 - Gatteo
Ingresso gratuito
Info: 0541932377
Oltre lo schermo
Rassegna cinematografica per ragazzi
Per ragionare, condividere e approfondire divertendosi tematiche diverse legate al mondo giovanile
“Io la capisco, sai, questa vostra esigenza di autonomia. E’ una cosa sana, una cosa bella. Anche a me, alla vostra età…certe regole…bisogna stare a tavola con i genitori, mamma mia. Mi facevano impazzire!”
(Dal film: “Caterina va in città”)
L'avventura nella capitale della famiglia Iacovoni: Giancarlo è un insegnante di ragioneria animato da propositi di riscossa, che tra le pareti domestiche soffoca di complessi la moglie provinciale Agata e spinge la figlia Caterina a farsi avanti tra le amiche della classe che hanno alle spalle una famiglia rilevante. La ragazzina, col suo spaesamento ed il suo candore, diviene oggetto di contesa e di rivalità tra Margherita e Daniela, la prima figlia di una scrittrice e di un noto intellettuale, la seconda rampolla di un importante esponente dell'attuale governo...
Con "Caterina va in città" il regista di "Ovosodo" e "My name is Tanino", Paolo Virzì, ci porta con Caterina, la giovane protagonista della pellicola, che si trasferisce con la famiglia da Montaldo di Castro a Roma, nella caotica quotidianità della grande capitale, che sconvolgerà sia la sua esistenza che quella dei genitori.
Questa opera del regista toscano, più che un racconto di formazione, è una galleria di preoccupanti personaggi che costellano l'alta borghesia romana. Caterina è lo sguardo neutro e ancora incontaminato con cui osserviamo questa realtà deviata e confusa che sicuramente offre molti spunti comici, ma se si pensa che ciò che viene mostrato ha una certa dose di verosimiglianza ci si deprime velocemente. In una visione forse troppo manichea e forzatamente politicizzata assistiamo prima al rapporto di amicizia fra Caterina e una adolescente "comunista" e poi, da contraltare, alle frequentazioni tra la giovane protagonista ed un gruppo frutto delle viscere di fascisti in fase di rinnegamento. Ovunque si guardi c'è una serie di persone viziate, che hanno perso ogni punto di riferimento e cercano con il lanternino la vera felicità. Ma il trauma vive purtroppo anche all'interno della famiglia "normale" di Caterina, dove abbiamo un padre alla ricerca di un briciolo di celebrità ed una madre anestetizzata ed in balia degli eventi che la circondano.
Virzì esagera nelle caratterizzazioni dei personaggi, ma lo fa volutamente per colpire e per interrogarci con più forza su dove stiamo andando a finire. Il suo film è un'interessante riflessione sulle ultime due generazioni che sembrano aver perso il senso dei valori, abbagliate come sono dalla notorietà (soprattutto televisiva) e da un'esistenza fatta di eccessi. Ottime tutte le interpretazioni, che danno solidità alle contraddizioni che vivono nei vari protagonisti; su tutti brilla Sergio Castellitto, colui che più fa ridere e più dà da pensare.
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Due hippy spacciatori, Billy e Wyatt, viaggiano dalla West alla East Coast a bordo delle loro motociclette, vivendo alla giornata ed incappando in numerose disavventure. Sul loro percorso, i due amici incontreranno diversi personaggi singolari, tra cui un avvocato alcolista che li accompagnerà, per un breve tratto, nella loro avventura.
Quando si parla del road-movie per eccellenza, quando si immagina una colonna sonora in puro stile rock, quando oltre a tutto questo si aggiunge una realtà settantottina, droga e razzismo, ci si imbatte contro il muro di “Easy Rider”, diretto da Dennis Hopper. Una storia scarnificata all’osso viene condita con personaggi di straordinaria bellezza, unici nel loro genere, il tutto messo in viaggio attraverso le bellezze naturali che vanno dall’arida costa californiana sino alla verdeggiante Florida, dove si incontrano individui e realtà spaventosamente reali all’epoca.
Il lavoro di Dennis Hopper (regista e sceneggiatore) e di Peter Fonda (co-sceneggiatore), ai tempi, fu uno schiaffo alle menti del pubblico, un risveglio sotto l’acqua gelida: immagini bombardanti, una cromia in continua evoluzione dal caldo della terra del deserto al nero pece delle lingue di asfalto. L’accompagnamento musicale è fra i più celebri della storia del cinema ed, in certi momenti, allo spettatore, per completare l’opera di totale assuefazione agli straordinari quadri naturalistici, mancherebbe soltanto percepire il vento sul proprio volto, assieme alla terra sotto i propri piedi. L’audacia del giovane Dennis si percepisce sin da subito: forte è l’influenza del cinema underground e delle nouvelle vague, con inquadrature instabili, montaggio discontinuo e “saltellato”, passaggi fra una scena e l’altra con “flash” di fotogrammi che anticipano le immagini successive (sentita ispirazione ai film di Gregory Markopoulos). Hooper gioca con l’attenzione dell’ignaro spettatore, mostrandogli persino a mezzora dalla conclusione uno scorcio della scena finale. In questo inseguirsi nervoso d’immagini e suoni non manca una forte critica alla società americana, portata sul banco degli imputati dai dialoghi straordinari al lume del focolare fra Billy/Hooper e George/Nicholson e, soprattutto, dalle poche ma lapidarie battute dei personaggi di contorno.
I minuti finali sono sconcertanti, uno scioglimento inaspettato ma significativo che riprende la volontà sperimentatrice del cinema moderno di scioccare lo spettatore, con un passaggio da momenti pacati a risvolti drammatici, in un paio di fotogrammi, assolutamente imprevedibile. Una straordinaria escursione psichedelica e sociale lungo migliaia di chilometri d’asfalto e natura incontaminata, a bordo del sogno americano, alla ricerca della tanto agognata libertà made in USA. Un film, un viaggio che non deve assolutamente mancare nell’esperienza di ognuno di voi.
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Tracy è una ragazzina di tredici anni che vive con la madre Melanie, parrucchiera a domicilio. Trascorre il suo tempo perlopiù a studiare, finché non incontra Evie, una sua coetanea orfana di madre. Le due diventano amiche, ma Evie porterà progressivamente Tracy a compiere tutte quelle esperienze che un genitore vive come un incubo: sesso orale, droghe, alcol, piercing, lap dance e cattive compagnie...
I tredici anni sono nella vita di una donna un momento cruciale e lo sanno bene gli odierni genitori, spaventati dalle insidie a cui sono poste le teenagers: droga, alcool e sesso facile. Non stupisce quindi che il cinema abbia cercato di indagare più volte in questa fase critica dove la donna prende il posto della bambina. Uno dei lavori dedicato al tema più apprezzati dalla critica degli ultimi anni è certamente questo “Thirteen”, opera di esordio di Helen Catherine Hardwicke, ex scenografa e regista del recente fenomeno “Twilight”.
La storia è incentrata attorno alla tredicenne Tracy che, deviata dall’amica Evie, opera un brusco e pericoloso cambiamento di stile nella propria vita. La Hardwicke segue questo processo di trasformazione attraverso uno stile documentaristico, con la telecamera che non sta mai ferma e che si accorda così al tumultuoso stato d’animo della protagonista e di chi le sta attorno. Tale regia aiuta certamente il grado coinvolgimento, ma a tenere vivo l’interesse sono soprattutto le psicologie dei vari personaggi; la sceneggiatura, scritta a quattro mani dalla Hardwicke e da Nikki Reed (che è poi l’attrice che interpretata Evie), offre difatti figure opportunamente sfumate ed anche leggermente indecifrabili, caratteristiche che sono proprie di una parte del mondo degli adolescenti. Ma curati sono anche i profili dei “grandi”, che naturalmente con le loro mancanze non possono non incidere sulla vita dei più giovani: emblematica la mamma di Tracy, incapace di affrontare sua figlia fino al momento in cui la realtà temuta le esplode sotto gli occhi nel toccante finale.
Lo script si fa inoltre apprezzare per la mancanza di eccessi morbosi (mancano di fatto scene atte solo a scioccare lo spettatore), scelta che tiene il narrato a distanza di sicurezza dagli stereotipi e sempre vicino al cuore dei personaggi. Ottime le prove attoriali, che non presentano dislivelli in funzione dell’età: testimonianza di questo sono le nomination ai Golden Globe sia di Holly Hunter che di Evan Rachel Wood, madre e figlia nel film.
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Nel 1952, due giovani argentini, Ernesto Guevara e Alberto Granado, si misero in viaggio per scoprire la vera America Latina. Ernesto, 23 anni, è uno studente in medicina specializzando in leprologia, e Alberto, 29 anni, è un biochimico. Il film segue i due giovani mentre scoprono la complessa e ricca topografia umana del continente latinoamericano.
Il film di Walter Salles (che molti ricorderanno come regista del fortunato Central do Brasil) è una sorta di atipico road-movie, dove il viaggio non simboleggia la fuga dalla realtà o dal quotidiano, ma funge da formazione di una coscienza politica e civile; un'esplorazione avventurosa alla scoperta dell'America latina che permette ai due giovani amici di riappropriarsi delle proprie origini, e di scoprire sé stessi toccando con mano una realtà fatta di povertà, arretratezza, ingiustizie e soprusi storici. Il ritratto dei due giovani amici è struggente anche se a volte ostentatamente "giovanilistico", e l'immagine di Guevara è quella di un giovane inquieto, con un profondo senso della giustizia e dell'onestà ma politicamente ancora privo di formazione, se non di una forma spontaneistica e terzomondista di approccio alla realtà. Questo elemento, che a molti farà storcere la bocca (erroneamente, visto che le riflessioni dei protagonisti, per quanto selezionate, sono tratte dai loro rispettivi libri sull'esperienza) è probabilmente la forza di un film che rifiuta fortunatamente di proporci un'immagine mitizzata ed eroica del rivoluzionario che sarà, illustrando le sue ansie, i suoi dubbi, la sua incompiutezza ed anche la sua malattia polmonare.
Un consiglio: non fuggite dalla sala appena vedete scorrere i titoli di coda, vi perdereste alcune affascinanti e vere foto del viaggio e il vecchio, vissuto viso di Alberto Granado.
..............................................
ohny Truelove, uno spacciatore di droga si scontra con Jake Muzursky, a causa di un debito di droga non pagato, i due personaggi dalla forte personalità entrano in collisione e la situazione precipita velocemente. Dopo una serie di vicende, mentre si dirigono ad una festa nel deserto, Johnny, insieme alla sua banda, rapisce il fratello più giovane di Jake, per ottenere in cambio il pagamento di tutti i debiti. Inizialmente, i ragazzi non hanno alcuna intenzione di far male al quindicenne Zack e lui non ha alcuna coscienza del grave pericolo che sta correndo.
Nick Cassavetes, regista dell'ottimo "John Q", film del 2002 con Denzel Washington, torna dietro la macchina da presa per raccontare un vero fatto di cronaca, l'omicidio di un minorenne, successo pochi anni fa, tanto che alcuni colpevoli del misfatto, tutti adolescenti, soggiornano tuttora nel braccio della morte. Un istant-movie dunque, che attraverso le vicende narrate tocca alcune tematiche piuttosto attuali, come il degrado di una certa fetta di adolescenti occidentali.
Il regista ricostruisce l'accaduto dettagliatamente, come se si stesse leggendo un articolo di cronaca nera. Alla ricostruzione infatti, a dare un taglio quasi documentaristico, vi sono inframezzate alcune interviste post-fattaccio ai testimoni, e alcuni sottotitoli che indicano nomi e cognomi di tutti i protagonisti. Una narrazione quasi didascalica, che è da una parte un limite del film ma dall'altra anche un pregio. Se difatti il racconto manca in alcuni punti di ritmo e di enfasi, con situazioni inutilmente dilungate, la meccanicità con la quale ci conduce all'assurdo e crudo epilogo, sottolinea e amplifica con efficacia la puerilità delle varie motivazioni e situazioni che portano all'efferato gesto. Ed è proprio tal puerilità l'elemento più interessante e sconcertante della pellicola: dietro ai comportamenti dei protagonisti non c'è difatti razionalità o emotività, semplicemente stupidità e incoscienza. D'altronde cosa ci si può aspettare dai rappresentanti di una generazione senza punti di riferimento, che beve e fuma in continuazione, ed è perennemente inconsapevole delle proprie azioni?
Un'opera dunque che sa far pensare e che lascia un forte amaro in bocca, con un'accusa chiara del regista alla leggerezza con cui la società odierna permette alle future generazioni di "vivere" nei più svariati modi, condivisibile ed apprezzabile, e non bacchettona. Buoni i vari interpreti, fra cui un Justin Timberlack che non inficia lo spettacolo, e Sharon Stone e Bruce Willis nei panni di due "tipi" di genitore agli antipodi, parti piccole ma significative.
Assessorato alla Cultura
Associazione Diffusione Musica
Biblioteca Comunale Ceccarelli
Centro Culturale “Gli Antonelli”
Via Roma, 13 - Gatteo
Ingresso gratuito
Info: 0541932377
Dal 5 Novembre al 3 Dicembre
Tutti i Venerdì
ore 20.45
Tutti i Venerdì
ore 20.45
Oltre lo schermo
Rassegna cinematografica per ragazzi
Per ragionare, condividere e approfondire divertendosi tematiche diverse legate al mondo giovanile
“Io la capisco, sai, questa vostra esigenza di autonomia. E’ una cosa sana, una cosa bella. Anche a me, alla vostra età…certe regole…bisogna stare a tavola con i genitori, mamma mia. Mi facevano impazzire!”
(Dal film: “Caterina va in città”)
L'avventura nella capitale della famiglia Iacovoni: Giancarlo è un insegnante di ragioneria animato da propositi di riscossa, che tra le pareti domestiche soffoca di complessi la moglie provinciale Agata e spinge la figlia Caterina a farsi avanti tra le amiche della classe che hanno alle spalle una famiglia rilevante. La ragazzina, col suo spaesamento ed il suo candore, diviene oggetto di contesa e di rivalità tra Margherita e Daniela, la prima figlia di una scrittrice e di un noto intellettuale, la seconda rampolla di un importante esponente dell'attuale governo...
Con "Caterina va in città" il regista di "Ovosodo" e "My name is Tanino", Paolo Virzì, ci porta con Caterina, la giovane protagonista della pellicola, che si trasferisce con la famiglia da Montaldo di Castro a Roma, nella caotica quotidianità della grande capitale, che sconvolgerà sia la sua esistenza che quella dei genitori.
Questa opera del regista toscano, più che un racconto di formazione, è una galleria di preoccupanti personaggi che costellano l'alta borghesia romana. Caterina è lo sguardo neutro e ancora incontaminato con cui osserviamo questa realtà deviata e confusa che sicuramente offre molti spunti comici, ma se si pensa che ciò che viene mostrato ha una certa dose di verosimiglianza ci si deprime velocemente. In una visione forse troppo manichea e forzatamente politicizzata assistiamo prima al rapporto di amicizia fra Caterina e una adolescente "comunista" e poi, da contraltare, alle frequentazioni tra la giovane protagonista ed un gruppo frutto delle viscere di fascisti in fase di rinnegamento. Ovunque si guardi c'è una serie di persone viziate, che hanno perso ogni punto di riferimento e cercano con il lanternino la vera felicità. Ma il trauma vive purtroppo anche all'interno della famiglia "normale" di Caterina, dove abbiamo un padre alla ricerca di un briciolo di celebrità ed una madre anestetizzata ed in balia degli eventi che la circondano.
Virzì esagera nelle caratterizzazioni dei personaggi, ma lo fa volutamente per colpire e per interrogarci con più forza su dove stiamo andando a finire. Il suo film è un'interessante riflessione sulle ultime due generazioni che sembrano aver perso il senso dei valori, abbagliate come sono dalla notorietà (soprattutto televisiva) e da un'esistenza fatta di eccessi. Ottime tutte le interpretazioni, che danno solidità alle contraddizioni che vivono nei vari protagonisti; su tutti brilla Sergio Castellitto, colui che più fa ridere e più dà da pensare.
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Due hippy spacciatori, Billy e Wyatt, viaggiano dalla West alla East Coast a bordo delle loro motociclette, vivendo alla giornata ed incappando in numerose disavventure. Sul loro percorso, i due amici incontreranno diversi personaggi singolari, tra cui un avvocato alcolista che li accompagnerà, per un breve tratto, nella loro avventura.
Quando si parla del road-movie per eccellenza, quando si immagina una colonna sonora in puro stile rock, quando oltre a tutto questo si aggiunge una realtà settantottina, droga e razzismo, ci si imbatte contro il muro di “Easy Rider”, diretto da Dennis Hopper. Una storia scarnificata all’osso viene condita con personaggi di straordinaria bellezza, unici nel loro genere, il tutto messo in viaggio attraverso le bellezze naturali che vanno dall’arida costa californiana sino alla verdeggiante Florida, dove si incontrano individui e realtà spaventosamente reali all’epoca.
Il lavoro di Dennis Hopper (regista e sceneggiatore) e di Peter Fonda (co-sceneggiatore), ai tempi, fu uno schiaffo alle menti del pubblico, un risveglio sotto l’acqua gelida: immagini bombardanti, una cromia in continua evoluzione dal caldo della terra del deserto al nero pece delle lingue di asfalto. L’accompagnamento musicale è fra i più celebri della storia del cinema ed, in certi momenti, allo spettatore, per completare l’opera di totale assuefazione agli straordinari quadri naturalistici, mancherebbe soltanto percepire il vento sul proprio volto, assieme alla terra sotto i propri piedi. L’audacia del giovane Dennis si percepisce sin da subito: forte è l’influenza del cinema underground e delle nouvelle vague, con inquadrature instabili, montaggio discontinuo e “saltellato”, passaggi fra una scena e l’altra con “flash” di fotogrammi che anticipano le immagini successive (sentita ispirazione ai film di Gregory Markopoulos). Hooper gioca con l’attenzione dell’ignaro spettatore, mostrandogli persino a mezzora dalla conclusione uno scorcio della scena finale. In questo inseguirsi nervoso d’immagini e suoni non manca una forte critica alla società americana, portata sul banco degli imputati dai dialoghi straordinari al lume del focolare fra Billy/Hooper e George/Nicholson e, soprattutto, dalle poche ma lapidarie battute dei personaggi di contorno.
I minuti finali sono sconcertanti, uno scioglimento inaspettato ma significativo che riprende la volontà sperimentatrice del cinema moderno di scioccare lo spettatore, con un passaggio da momenti pacati a risvolti drammatici, in un paio di fotogrammi, assolutamente imprevedibile. Una straordinaria escursione psichedelica e sociale lungo migliaia di chilometri d’asfalto e natura incontaminata, a bordo del sogno americano, alla ricerca della tanto agognata libertà made in USA. Un film, un viaggio che non deve assolutamente mancare nell’esperienza di ognuno di voi.
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Tracy è una ragazzina di tredici anni che vive con la madre Melanie, parrucchiera a domicilio. Trascorre il suo tempo perlopiù a studiare, finché non incontra Evie, una sua coetanea orfana di madre. Le due diventano amiche, ma Evie porterà progressivamente Tracy a compiere tutte quelle esperienze che un genitore vive come un incubo: sesso orale, droghe, alcol, piercing, lap dance e cattive compagnie...
I tredici anni sono nella vita di una donna un momento cruciale e lo sanno bene gli odierni genitori, spaventati dalle insidie a cui sono poste le teenagers: droga, alcool e sesso facile. Non stupisce quindi che il cinema abbia cercato di indagare più volte in questa fase critica dove la donna prende il posto della bambina. Uno dei lavori dedicato al tema più apprezzati dalla critica degli ultimi anni è certamente questo “Thirteen”, opera di esordio di Helen Catherine Hardwicke, ex scenografa e regista del recente fenomeno “Twilight”.
La storia è incentrata attorno alla tredicenne Tracy che, deviata dall’amica Evie, opera un brusco e pericoloso cambiamento di stile nella propria vita. La Hardwicke segue questo processo di trasformazione attraverso uno stile documentaristico, con la telecamera che non sta mai ferma e che si accorda così al tumultuoso stato d’animo della protagonista e di chi le sta attorno. Tale regia aiuta certamente il grado coinvolgimento, ma a tenere vivo l’interesse sono soprattutto le psicologie dei vari personaggi; la sceneggiatura, scritta a quattro mani dalla Hardwicke e da Nikki Reed (che è poi l’attrice che interpretata Evie), offre difatti figure opportunamente sfumate ed anche leggermente indecifrabili, caratteristiche che sono proprie di una parte del mondo degli adolescenti. Ma curati sono anche i profili dei “grandi”, che naturalmente con le loro mancanze non possono non incidere sulla vita dei più giovani: emblematica la mamma di Tracy, incapace di affrontare sua figlia fino al momento in cui la realtà temuta le esplode sotto gli occhi nel toccante finale.
Lo script si fa inoltre apprezzare per la mancanza di eccessi morbosi (mancano di fatto scene atte solo a scioccare lo spettatore), scelta che tiene il narrato a distanza di sicurezza dagli stereotipi e sempre vicino al cuore dei personaggi. Ottime le prove attoriali, che non presentano dislivelli in funzione dell’età: testimonianza di questo sono le nomination ai Golden Globe sia di Holly Hunter che di Evan Rachel Wood, madre e figlia nel film.
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Nel 1952, due giovani argentini, Ernesto Guevara e Alberto Granado, si misero in viaggio per scoprire la vera America Latina. Ernesto, 23 anni, è uno studente in medicina specializzando in leprologia, e Alberto, 29 anni, è un biochimico. Il film segue i due giovani mentre scoprono la complessa e ricca topografia umana del continente latinoamericano.
Il film di Walter Salles (che molti ricorderanno come regista del fortunato Central do Brasil) è una sorta di atipico road-movie, dove il viaggio non simboleggia la fuga dalla realtà o dal quotidiano, ma funge da formazione di una coscienza politica e civile; un'esplorazione avventurosa alla scoperta dell'America latina che permette ai due giovani amici di riappropriarsi delle proprie origini, e di scoprire sé stessi toccando con mano una realtà fatta di povertà, arretratezza, ingiustizie e soprusi storici. Il ritratto dei due giovani amici è struggente anche se a volte ostentatamente "giovanilistico", e l'immagine di Guevara è quella di un giovane inquieto, con un profondo senso della giustizia e dell'onestà ma politicamente ancora privo di formazione, se non di una forma spontaneistica e terzomondista di approccio alla realtà. Questo elemento, che a molti farà storcere la bocca (erroneamente, visto che le riflessioni dei protagonisti, per quanto selezionate, sono tratte dai loro rispettivi libri sull'esperienza) è probabilmente la forza di un film che rifiuta fortunatamente di proporci un'immagine mitizzata ed eroica del rivoluzionario che sarà, illustrando le sue ansie, i suoi dubbi, la sua incompiutezza ed anche la sua malattia polmonare.
Un consiglio: non fuggite dalla sala appena vedete scorrere i titoli di coda, vi perdereste alcune affascinanti e vere foto del viaggio e il vecchio, vissuto viso di Alberto Granado.
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ohny Truelove, uno spacciatore di droga si scontra con Jake Muzursky, a causa di un debito di droga non pagato, i due personaggi dalla forte personalità entrano in collisione e la situazione precipita velocemente. Dopo una serie di vicende, mentre si dirigono ad una festa nel deserto, Johnny, insieme alla sua banda, rapisce il fratello più giovane di Jake, per ottenere in cambio il pagamento di tutti i debiti. Inizialmente, i ragazzi non hanno alcuna intenzione di far male al quindicenne Zack e lui non ha alcuna coscienza del grave pericolo che sta correndo.
Nick Cassavetes, regista dell'ottimo "John Q", film del 2002 con Denzel Washington, torna dietro la macchina da presa per raccontare un vero fatto di cronaca, l'omicidio di un minorenne, successo pochi anni fa, tanto che alcuni colpevoli del misfatto, tutti adolescenti, soggiornano tuttora nel braccio della morte. Un istant-movie dunque, che attraverso le vicende narrate tocca alcune tematiche piuttosto attuali, come il degrado di una certa fetta di adolescenti occidentali.
Il regista ricostruisce l'accaduto dettagliatamente, come se si stesse leggendo un articolo di cronaca nera. Alla ricostruzione infatti, a dare un taglio quasi documentaristico, vi sono inframezzate alcune interviste post-fattaccio ai testimoni, e alcuni sottotitoli che indicano nomi e cognomi di tutti i protagonisti. Una narrazione quasi didascalica, che è da una parte un limite del film ma dall'altra anche un pregio. Se difatti il racconto manca in alcuni punti di ritmo e di enfasi, con situazioni inutilmente dilungate, la meccanicità con la quale ci conduce all'assurdo e crudo epilogo, sottolinea e amplifica con efficacia la puerilità delle varie motivazioni e situazioni che portano all'efferato gesto. Ed è proprio tal puerilità l'elemento più interessante e sconcertante della pellicola: dietro ai comportamenti dei protagonisti non c'è difatti razionalità o emotività, semplicemente stupidità e incoscienza. D'altronde cosa ci si può aspettare dai rappresentanti di una generazione senza punti di riferimento, che beve e fuma in continuazione, ed è perennemente inconsapevole delle proprie azioni?
Un'opera dunque che sa far pensare e che lascia un forte amaro in bocca, con un'accusa chiara del regista alla leggerezza con cui la società odierna permette alle future generazioni di "vivere" nei più svariati modi, condivisibile ed apprezzabile, e non bacchettona. Buoni i vari interpreti, fra cui un Justin Timberlack che non inficia lo spettacolo, e Sharon Stone e Bruce Willis nei panni di due "tipi" di genitore agli antipodi, parti piccole ma significative.
mercoledì 20 ottobre 2010
Programma Fiera San Crispino 2010 a San Mauro Pascoli
Domenica 17 ottobre
Ore 8 - Centro Giovani Marvelli - Via Circonvallazione
25° G.P. DI SAN CRISPINO
Gara ciclistica in circuito
A cura di A.S.D. Ecology Team
Venerdì 22 ottobre
Ore 18 - La Torre - Villa Torlonia
IL PAESE DEI CALZOLAI XIII Edizione
Inaugurazione della Mostra
A cura dell’Ass. CRAC e del Comune di San Mauro Pascoli
Sabato 23 ottobre
Ore 8.30 - Vie e Piazze del Centro
APERTURA DELLA FIERA
Bancarelle e Stand gastronomici
Ore 9.30/12.30 - 14.30/18.30, Piazza Mazzini
ME BANCHÈT
Calzolai sammauresi all’opera
Ore 15/19 - Piazza Mazzini
LA TANA
Pittura urbana dal vivo con i writer
A cura del Centro di aggregazione “La Tana”
Ore 15 - Piazza Mazzini
YASSIM KORDONI
Spettacolo di giocoleria
A cura della Fiera
Ore 16 - Giardino di Casa Pascoli
ASSAGGI POETICI ASSAGGI GASTRONOMICI
Autori e Cucina delle Case Museo della Romagna
A cura del Museo Casa Pascol
Ore 18/22 - Piazza Mazzini
I PASQUARUL D’LA PIOPA
Canti popolari Romagnoli
A cura della Fiera
Ore 20.45 - Chiesa Parrocchiale di San Mauro Pascoli
DON PEROSI. VITA ED OPERE
Conferenza concerto
Organizzata dall’Associazione Culturale “Don Lorenzo Perosi”
Ore 9.30/12.30 - 14.30/18.30, Piazza Mazzini
ME BANCHÈT
Calzolai sammauresi all’opera
Ore 8.30/18 - Piazzale Supermercato Sidis
MOSTRA DI VESPE E MOTO D’EPOCA
A cura del Vespa Club
Ore 8.30/18 - Piazzetta Fabbri
FLYIN VINTAGE GUITARS SHOW
Mostra di strumenti musicali vintage
A cura del Flyin’Donkey Pub
Ore 15 - Piazza Mazzini
DUO BROMOS
Gli allegri giocolieri
A cura della Fiera
Ore 18 e 20.30 - Piazza Mazzini
LYNN
Musica da festa irlandese
A cura della Fiera
Lunedì 25 ottobre
San Crispino
Ore 8.30 - Vie e Piazze del Centro
APERTURA DELLA FIERA
Ore 9.30/12.30 - 14.30/18.30, Piazza Mazzini
ME BANCHÈT
Calzolai sammauresi all’opera
Ore 15.30 - Saletta della Biblioteca Comunale
LE AVVENTURE LUNARI DI UNA BAMBINA LUNATICA
Lettura - spettacolo per ragazzi 6/12 anni
A cura della Biblioteca ” G. Pascoli”
Ore 16 - Piazza Mazzini
SORRISI E CANZONI
Con Sgabanaza e Cassio Badini
A cura di Agorà 2000
Ore 17.30 - Parrocchia di S. Mauro Vescovo
SANTA MESSA IN ONORE
DEI SS. CRISPINO E CRISPINIANO
Ore 18 - Piazza Mazzini
SUPERTOMBOLA SHOW
Cabaret comico ed estrazione
A cura di Agorà 2000, Confcommercio e Confesercenti
Domenica 31 ottobre
Ore 10/12 - Sala Gramsci Via Nenni, 2
FILOLOGIA E CRITICA PASCOLIANA
Presentazione di due libri
Premiazione “Premio Pascoli” e Migliore tesi su G. Pascoli
A cura dell’Accademia Pascoliaa
Ore 16.30/24 - Per le Vie del Centro
6a FESTA D’AUTUNNO
Animazioni, spettacoli, degustazioni
A cura del Comune e dei Commercianti
LE MOSTRE
Dal 22/10 al 28/11 , La Torre - Villa Torlonia
13a Edizione de “Il Paese dei Calzolai”
LUNGA VITA ALLA SCARPA
A cura dell’Ass. Culturale CRAC
Orari: 24/10 - 25/10 - sabati: 10/12.30 - 14.30/19; Domeniche e festivi: 14.30/19
Dal 23 al 25 ottobre - Piazza Mazzini, 6
16a MOSTRA DELL’HOBBY
A cura del Centro Sociale I Sempra Zovan Orari: 8/12 - 14/22
Dal 23 al 25 ottobre - Piazza Battaglini, 16
MOSTRA MISSIONARIA
Esposizione oggetti missionari,
attività svolte, progetti per il futuro - Orari: 8/19
Dal 23 al 25 ottobre, Sala Gramsci - Via Nenni, 2
MOSTRA FILATELICA 23a EDIZIONE
Mostra Filatelica su Mons. Luigi Reggiani
Collezioni di francobolli e cartoline
A cura del Gruppo Filatelico AVIS
Sabato: ore 14/18.30 Domenica e lunedì: ore 9/12 - 14/18.30
24 e 25 ottobre - Palazzo Comunale
25a MOSTRA FOTOGRAFICA
Il Carnevale di Venezia - I viaggi - Come eravamo
A cura del Fotoclub di San Mauro Pascoli - Orari: 10/22
24 ottobre - Piazzale Ex Cinema Novelli
MOSTRA DI VESPE D’EPOCA
A cura del Vespa Club - Orari: 8.30/18
24 ottobre - Piazzale Ex Cinema Novelli
FLYIN’ VINTAGE GUITARS SHOW
Esposizione di strumenti musicali vintage
A cura del Vespa Club - Orari: 8.30/18
Ore 8 - Centro Giovani Marvelli - Via Circonvallazione
25° G.P. DI SAN CRISPINO
Gara ciclistica in circuito
A cura di A.S.D. Ecology Team
Venerdì 22 ottobre
Ore 18 - La Torre - Villa Torlonia
IL PAESE DEI CALZOLAI XIII Edizione
Inaugurazione della Mostra
A cura dell’Ass. CRAC e del Comune di San Mauro Pascoli
Sabato 23 ottobre
Ore 8.30 - Vie e Piazze del Centro
APERTURA DELLA FIERA
Bancarelle e Stand gastronomici
Ore 9.30/12.30 - 14.30/18.30, Piazza Mazzini
ME BANCHÈT
Calzolai sammauresi all’opera
Ore 15/19 - Piazza Mazzini
LA TANA
Pittura urbana dal vivo con i writer
A cura del Centro di aggregazione “La Tana”
Ore 15 - Piazza Mazzini
YASSIM KORDONI
Spettacolo di giocoleria
A cura della Fiera
Ore 16 - Giardino di Casa Pascoli
ASSAGGI POETICI ASSAGGI GASTRONOMICI
Autori e Cucina delle Case Museo della Romagna
A cura del Museo Casa Pascol
Ore 18/22 - Piazza Mazzini
I PASQUARUL D’LA PIOPA
Canti popolari Romagnoli
A cura della Fiera
Ore 20.45 - Chiesa Parrocchiale di San Mauro Pascoli
DON PEROSI. VITA ED OPERE
Conferenza concerto
Organizzata dall’Associazione Culturale “Don Lorenzo Perosi”
Domenica 24 ottobre
Ore 8.30 - Vie e Piazze del Centro
APERTURA DELLA FIERA
Ore 9.30/12.30 - 14.30/18.30, Piazza Mazzini
ME BANCHÈT
Calzolai sammauresi all’opera
Ore 8.30/18 - Piazzale Supermercato Sidis
MOSTRA DI VESPE E MOTO D’EPOCA
A cura del Vespa Club
Ore 8.30/18 - Piazzetta Fabbri
FLYIN VINTAGE GUITARS SHOW
Mostra di strumenti musicali vintage
A cura del Flyin’Donkey Pub
Ore 15 - Piazza Mazzini
DUO BROMOS
Gli allegri giocolieri
A cura della Fiera
Ore 18 e 20.30 - Piazza Mazzini
LYNN
Musica da festa irlandese
A cura della Fiera
Lunedì 25 ottobre
San Crispino
Ore 8.30 - Vie e Piazze del Centro
APERTURA DELLA FIERA
Ore 9.30/12.30 - 14.30/18.30, Piazza Mazzini
ME BANCHÈT
Calzolai sammauresi all’opera
Ore 15.30 - Saletta della Biblioteca Comunale
LE AVVENTURE LUNARI DI UNA BAMBINA LUNATICA
Lettura - spettacolo per ragazzi 6/12 anni
A cura della Biblioteca ” G. Pascoli”
Ore 16 - Piazza Mazzini
SORRISI E CANZONI
Con Sgabanaza e Cassio Badini
A cura di Agorà 2000
Ore 17.30 - Parrocchia di S. Mauro Vescovo
SANTA MESSA IN ONORE
DEI SS. CRISPINO E CRISPINIANO
Ore 18 - Piazza Mazzini
SUPERTOMBOLA SHOW
Cabaret comico ed estrazione
A cura di Agorà 2000, Confcommercio e Confesercenti
Domenica 31 ottobre
Ore 10/12 - Sala Gramsci Via Nenni, 2
FILOLOGIA E CRITICA PASCOLIANA
Presentazione di due libri
Premiazione “Premio Pascoli” e Migliore tesi su G. Pascoli
A cura dell’Accademia Pascoliaa
Ore 16.30/24 - Per le Vie del Centro
6a FESTA D’AUTUNNO
Animazioni, spettacoli, degustazioni
A cura del Comune e dei Commercianti
LE MOSTRE
Dal 22/10 al 28/11 , La Torre - Villa Torlonia
13a Edizione de “Il Paese dei Calzolai”
LUNGA VITA ALLA SCARPA
A cura dell’Ass. Culturale CRAC
Orari: 24/10 - 25/10 - sabati: 10/12.30 - 14.30/19; Domeniche e festivi: 14.30/19
Dal 23 al 25 ottobre - Piazza Mazzini, 6
16a MOSTRA DELL’HOBBY
A cura del Centro Sociale I Sempra Zovan Orari: 8/12 - 14/22
Dal 23 al 25 ottobre - Piazza Battaglini, 16
MOSTRA MISSIONARIA
Esposizione oggetti missionari,
attività svolte, progetti per il futuro - Orari: 8/19
Dal 23 al 25 ottobre, Sala Gramsci - Via Nenni, 2
MOSTRA FILATELICA 23a EDIZIONE
Mostra Filatelica su Mons. Luigi Reggiani
Collezioni di francobolli e cartoline
A cura del Gruppo Filatelico AVIS
Sabato: ore 14/18.30 Domenica e lunedì: ore 9/12 - 14/18.30
24 e 25 ottobre - Palazzo Comunale
25a MOSTRA FOTOGRAFICA
Il Carnevale di Venezia - I viaggi - Come eravamo
A cura del Fotoclub di San Mauro Pascoli - Orari: 10/22
24 ottobre - Piazzale Ex Cinema Novelli
MOSTRA DI VESPE D’EPOCA
A cura del Vespa Club - Orari: 8.30/18
24 ottobre - Piazzale Ex Cinema Novelli
FLYIN’ VINTAGE GUITARS SHOW
Esposizione di strumenti musicali vintage
A cura del Vespa Club - Orari: 8.30/18
sabato 16 ottobre 2010
Open Days 2010 - Biblioteca Comunale Gatteo
"LA LETTURA CI FA BELLI.
PERCHÉ LEGGERE E RACCONTARE AI NOSTRI FIGLI…"
Presentazione del progetto “Nati per Leggere” dedicato alla promozione della lettura nella prima
infanzia, in collaborazione con il Centro Famiglie del Distretto Rubicone - Costa. A cura di Milena
Mami, pedagogista.
Letture ad alta voce e racconti per bambini, a cura di Elisa Mattei.
Venerdì 8 ottobre, sala del racconto ore 16:00
Venerdì 22 ottobre, ore 21:00
Giovedì 14 ottobre, ore 16:30 - Merenda Aperitivo
dal 14 al 23 ottobre, visitabile durante gli orari di apertura della Biblioteca
MAZURKA - CHE MUSICA…Spazio aperto al liscio e alla cultura musicale di Romagna. Mostra, oggetti, ricordi del Maestro
Secondo Casadei, a cura di Edizioni Musicali Casadei Sonora.
WALZER FRA I LIBRI.
Inaugurazione della mostra dedicata a Secondo Casadei, con la partecipazione della figlia
Riccarda Casadei e della Giunta comunale.
Musiche e balli con i baby ballerini del Gruppo Folk Italiano alla Casadei di Bruno e Monia Malpassi
- Ravenna.
“Parole D’Italia”
E FRAMMENTI IDENTITARI
Viaggio storico-letterario di metà Ottocento a Gatteo: “Briganti e Risorgimento, modi di dire e detti
popolari rimasti in uso dopo lo Stato Pontificio”.
Relatore Edoardo Turci. In collaborazione con la Rubiconia Accademia dei Filopatridi.
Architettura, Arte e Memoria
Domenica 24 ottobre, ore 17:00
"Dal restauro alla valorizzazione dei complessi fortificati: una tesi per il castello di Gatteo”:
Prof. Arch. Andrea Ugolini ",Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Architettura "Aldo Rossi" di
Cesena.
Presentazione della tesi di laurea sul Restauro del Castello di Gatteo, discussa presso la Facoltà di
Architettura "Aldo Rossi" di Cesena. Intervengono: Dott.ssa Francesca Alessandrini, Dott.ssa Eva
Ceccarini, Dott.ssa Alice Spadoni Santinell
PERCHÉ LEGGERE E RACCONTARE AI NOSTRI FIGLI…"
Presentazione del progetto “Nati per Leggere” dedicato alla promozione della lettura nella prima
infanzia, in collaborazione con il Centro Famiglie del Distretto Rubicone - Costa. A cura di Milena
Mami, pedagogista.
Letture ad alta voce e racconti per bambini, a cura di Elisa Mattei.
Venerdì 8 ottobre, sala del racconto ore 16:00
Venerdì 22 ottobre, ore 21:00
Giovedì 14 ottobre, ore 16:30 - Merenda Aperitivo
dal 14 al 23 ottobre, visitabile durante gli orari di apertura della Biblioteca
MAZURKA - CHE MUSICA…Spazio aperto al liscio e alla cultura musicale di Romagna. Mostra, oggetti, ricordi del Maestro
Secondo Casadei, a cura di Edizioni Musicali Casadei Sonora.
WALZER FRA I LIBRI.
Inaugurazione della mostra dedicata a Secondo Casadei, con la partecipazione della figlia
Riccarda Casadei e della Giunta comunale.
Musiche e balli con i baby ballerini del Gruppo Folk Italiano alla Casadei di Bruno e Monia Malpassi
- Ravenna.
“Parole D’Italia”
E FRAMMENTI IDENTITARI
Viaggio storico-letterario di metà Ottocento a Gatteo: “Briganti e Risorgimento, modi di dire e detti
popolari rimasti in uso dopo lo Stato Pontificio”.
Relatore Edoardo Turci. In collaborazione con la Rubiconia Accademia dei Filopatridi.
Architettura, Arte e Memoria
Domenica 24 ottobre, ore 17:00
"Dal restauro alla valorizzazione dei complessi fortificati: una tesi per il castello di Gatteo”:
Prof. Arch. Andrea Ugolini ",Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Architettura "Aldo Rossi" di
Cesena.
Presentazione della tesi di laurea sul Restauro del Castello di Gatteo, discussa presso la Facoltà di
Architettura "Aldo Rossi" di Cesena. Intervengono: Dott.ssa Francesca Alessandrini, Dott.ssa Eva
Ceccarini, Dott.ssa Alice Spadoni Santinell
giovedì 7 ottobre 2010
Ciclo di letture ad alta voce, biblioteca di Gatteo
LETTURE AD ALTA VOCE
Per bambini da 0 a 7 anni
Venerdì 8 e 22 ottobre
Venerdì 5 e 19 novembre
Venerdì 3 e 17 dicembre
Tutti gli incontri avranno luogo alle ore 16.00 nella “Sala del Racconto” presso la Biblioteca Comunale “G.Ceccarelli” di Gatteo.
Ingresso Libero
La Biblioteca comunale “G. Ceccarelli” del Comune di Gatteo aderisce al Progetto Nazionale “Nati per leggere”, che vede protagonisti i bambini/e da 0 a 7 anni e i loro genitori. L'alleanza che la Biblioteca ha stretto con i suoi fruitori più giovani è consolidata nel tempo. Il desiderio di potere allargare ad un pubblico maggiore il servizio già in essere ha prodotto una intensa collaborazione con il Centro per le famiglie del Distretto Rubicone Costa. La Biblioteca mette a disposizione uno spazio, adeguatamente arredato, per accogliere i bambini piccolissimi ed anche quelli più grandicelli e il Centro per le famiglie, attraverso una operatrice formata, affianca gli operatori bibliotecari per condividere con i genitori la gioia della lettura.
Per bambini da 0 a 7 anni
Venerdì 8 e 22 ottobre
Venerdì 5 e 19 novembre
Venerdì 3 e 17 dicembre
Tutti gli incontri avranno luogo alle ore 16.00 nella “Sala del Racconto” presso la Biblioteca Comunale “G.Ceccarelli” di Gatteo.
Ingresso Libero
La Biblioteca comunale “G. Ceccarelli” del Comune di Gatteo aderisce al Progetto Nazionale “Nati per leggere”, che vede protagonisti i bambini/e da 0 a 7 anni e i loro genitori. L'alleanza che la Biblioteca ha stretto con i suoi fruitori più giovani è consolidata nel tempo. Il desiderio di potere allargare ad un pubblico maggiore il servizio già in essere ha prodotto una intensa collaborazione con il Centro per le famiglie del Distretto Rubicone Costa. La Biblioteca mette a disposizione uno spazio, adeguatamente arredato, per accogliere i bambini piccolissimi ed anche quelli più grandicelli e il Centro per le famiglie, attraverso una operatrice formata, affianca gli operatori bibliotecari per condividere con i genitori la gioia della lettura.
sabato 25 settembre 2010
Gelsomino Notturno di Pascoli
E s'aprono i fiori notturni,
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.
LA PARAFRASI, ANALISI E COMMENTO
Parafrasi
I gelsomini notturni, detti anche “le belle di notte”, aprono i loro fiori al calar della sera. Anche le farfalle del crepuscolo iniziano il loro volo nelle ore della notte. E' di sera che si rivolge il pensiero a chi dorme di sonno eterno.
Tutto tace: insieme alla notte è calato il silenzio: solo in una casa ancora si veglia: i rumori sommessi, che ne provengono, non turbano la pace notturna, paiono un bisbiglio di voci.
Dai calici aperti dei fiori di gelsomino esala un profumo che fa pensare all’odore di fragole rosse.
Mentre nella casa palpita ancora la vita e una luce splende nella sala, l’erba cresce sulle fosse dei morti.
Un’ape, che si è attardata nel volo, trova tutte occupate le cellette del suo alveare. La costellazione delle Pleiadi risplende nel cielo azzurro e il tremolio della sua luce richiama alla mente l’immagine di una piccola chioccia circondata dai suoi pulcini, intenti a pigolare.
Per tutta la notte esala il profumo dei gelsomini. La luce accesa nella casa sale su per la scala, brilla al primo piano e si spegne . E’ chiara l’allusione agli sposi che si uniscono nell’oscurità. Al sopraggiungere dell’alba si chiudono i petali e il fiore “cova” “nell’urna molle e segreta” “non so che felicità nuova”. Il poeta allude al germogliare di una nuova vita nel grembo della sposa, ora madre.
Nel sottofondo ci potrebbe essere un richiamo erotico perchè, come dice Suskind: "il fior di gelsomino al levar del sole perde il suo profumo"....cioè la notte tenera è sfruttata e goduta...al mattino la donna è sgualcita e sazia.
Durante la notte pare, il tutto si rinnova. Germoglia un figlio e i morti dormono in pace.
Analisi e commento
Da un punto di vista metrico la lirica è composta di sei quartine di versi novenari a rima alternata. “Va sottolineata la differenza di ritmo che si instaura tra i versi che pure sono uguali (novenari); in ogni strofe i primi due novenari hanno un ritmo incalzante, concitato, ascendente, con quell’impennata prodotta soprattutto dall’accento sulla seconda sillaba e poi sulla quinta e sull’ottava. Gli ultimi due sono caratterizzati da un ritmo discendente, fortemente pausato nel mezzo con accento sulla terza, quinta e ottava sillaba. A proposito di questa alternanza ritmica il Vicinelli ha osservato che “nella movenza impennata dei primi due versi Il Pascoli ha rinvenuto il grafico, l’immediata significazione musicale dell’aggressività con cui la natura e la notte stringono l’assedio dei loro inviti d’amore. Negli ultimi due con quel gorgo lento che la sosta centrale produce ha trasfuso un crollare smemorato e blando.”
Il poeta, immerso in un’atmosfera di trepidazione e indefinibile smarrimento coglie il mistero che palpita nelle piccole cose della natura. Si accorge che la notte, quando tutto intorno è pace e silenzio, vi sono fiori che si aprono e farfalle che volano. Una vita inizia quando la vita consueta cessa. L’ora della vita notturna è anche un’ora di malinconia per il poeta che pensa ai suoi morti.
Da un ossimoro, da una compresenza di termini antitetici, prende avvio la lirica, in cui i simboli di morte si rovesciano in simboli di vita come nel verso “nasce l’erba sopra le fosse”
Avvolge la notte un senso di silenzio, cui si contrappone il misterioso agitarsi della vita “là” nella casa: Il bisbiglio desta fascino e curiosità: “è indice di una presenza umana che si accorda con l’atmosfera di arcani silenzi e di attese della lirica”
Nei versi successivi appare l’immagine dei nidi in cui i piccoli dormono sotto le ali della madre. Affiora l’idea rassicurante del nido, tema caro al poeta e messo in rilievo dalla critica recente.
La musicalità dei versi crea un’eco suggestiva, un’atmosfera sospesa, incantata, di seduzione, di fascino, di veglia, contrapposta al torpore e al sonno.
Fonagy sottolinea come “cullando coi suoni” il testo indirizzi verso qualcosa che va oltre il testo, verso l’inesprimibile. Gioanola, riprendendo questa affermazione e l’indagine sui significanti nella poesia di Pascoli condotta da Beccaria, giunge alle estreme conseguenze, e nota in un suo saggio come la casa del Gelsomino notturno sia collocata “là”: il nesso liquida + a, nella forma la, ricorre per ben 16 volte nel testo. Ne deriva un sentimento di esclusione del poeta, che di fronte al tema dell’eros, avverte al contempo turbamento e fascino, attrazione e repulsione, come dinanzi a una condizione a lui preclusa. Già Chimenez aveva letto la lirica nella direzione della frustrazione erotica pascoliana, del represso sensualismo del poeta.
Nella sinestesia “l’odore di fragole rosse”, in cui il profumo, una percezione olfattiva, sembra acuito dal colore rosso delle fragole, percezione visiva, è evidente il tema dell’attrazione, della tentazione sensuale che si accosta nei versi successivi al risplendere della luce nella sala,alla curiosità per la vicenda degli sposi. Ma su tutto si diffonde un senso di mistero per il compenetrarsi inesplicabile di vita e morte: “nasce l’erba sopra le fosse”.
L’ape, che, essendosi attardata, trova già prese le celle del suo alveare, potrebbe allora tradurre in immagine il senso di esclusione che il poeta, incuriosito dall’eros, avverte rispetto alla propria famiglia di origine. Ma subito ricompaiono immagini rassicuranti di nido. Le Pleiadi nel cielo appaiono per un procedimento analogico come una chioccetta, che in un’aia si trascina dietro la covata dei suoi pulcini e il pigolio potrebbe offrirsi come una sinestesia che trasferisce nella percezione uditiva la percezione visiva del tremolio della luce stellare.
All’intenso odore del fiore che passa col vento si accompagna il salire della luce lungo la scala e il suo spegnersi al primo piano con i puntini di sospensione che seguono e alludono al congiungersi degli sposi, ma soprattutto al mistero della vita che continua a palpitare nel buio.
La lirica si chiude nuovamente con un ossimoro: “E’ l’alba”, il momento del risveglio, e “si chiudano i petali un poco gualciti. “Nell’urna molle e segreta”, che simbolicamente rappresenta il grembo della madre, si dischiude una nuova vita, si cova “non so che felicità nuova”. Scrive Vincelli “E’ qui il segreto di questa poesia, che si è detto valere, sì, per se stessa, ma che ben più ci stupisce e incanta nella rivelazione di un mirabile, sfumato, purissimo simbolo, nel segreto di un miracolo notturno, di un altro gelsomino che si apre e che, come l’erba silenziosa sopra le fosse, va segretamente dal mistero del nulla verso la vita. In quel dolce silenzio, in quell’ombra profumata quasi dalla passione del fiore, quando anche quell’ultimo lume è spento, ha cominciato a germinare una nuova vita, che come dentro l’urna segreta del fiore notturno, su cui a mattina si chiudono i petali un poco gualciti, prepara una felicità nuova: la maternità e la novella vita”.
nella foto in basso casa pascoli
giovedì 16 settembre 2010
Fra cielo e terra, conferenze e seminari a Gatteo, 24 - 26 settembre
Fra Cielo e Terra
dal 24 al 26 settembre 2010
Centro Storico di Gatteo
Pomeriggio e Sera
Week-end dedicato alle discipline bio-naturali, come Shiatsu, Yoga, Reiki.... con seminari, conferenze, eventi artistici e musicali, spazi espositivi e gastronomici. In colaborazione con le associazioni del territorio. Ingresso libero.
Programma Conferenze
Nuovo Ordine Mondiale: disinformazione e strumenti di controllo globale. “Il caso di Jane Burgermeister”
A cura di: Marco Pizzuti, con la partecipazione di Alberto Mondini, Massimo Gallo e Franco Verzella.
Evento trasmesso in diretta nazionale sulla Web TV.
Sempre più spesso ci si chiede se siamo realmente informati di ciò che accade nel mondo o se quello che sappiamo è solamente una versione dei fatti ad uso e consumo di “masse” sempre meno critiche! Che ruolo hanno: televisione, stampa, informazione, politica ed economia in un ottica di corsa sfrenata alla globalizzazione?
Marco Pizzuti, laureato in legge, ex ufficiale dell’ esercito, collaboratore di una nota agenzia di servizi presso le più alte istituzioni dello Stato. Ha collaborato con radio, riviste e trasmissioni televisive a diffusione nazionale. Scrittore di saggi come: Rivelazioni Non Autorizzate (2009), e Scoperte archeologiche Non Autorizzate (2010). Conferenziere di fama nazionale. Gestisce attualmente il sito “altrainformazione.it”.
Jane Burgermeister vive a Vienna (Austria) laureata all’Università di Edimburgo, ha scritto articoli scientifici per riviste di prestigio internazionale come Nature, The British Medical Journal, The Scientist, Routers Health, The Guardians etc… E’ stata corrispondente europea per il sito web Renewable Energy World fino al 2009, anno in cui è stata licenziata per avere denunciato lo scandalo della pandemia suina in cui erano coinvolte sia la Baxter che L’OMS.
L’Uomo, la Terra, il Cielo…. “separatamente” insieme!
A cura di Demetrio P.F. Iero
L’alleanza tra scienza meccanicistica e capitalismo sfrenato, hanno imposto all’uomo una visione di sé cieca ed arrogante obbligandolo ad una condizione di povertà interiore e malattia.Solo assumendosi la “propria responsabilità personale” e recuperando i “naturali collegamenti” tra Spiritualità, Esistenza e Vita, sarà possibile creare un ponte per un nuovo domani…..
Demetrio P. F. Iero, laureato in medicina e chirurgia, omeopata, naturopata, agopuntore, esperto in radioestesia e radionica, da molti anni si dedica all’insegnamento e alla divulgazione di queste discipline in Italia e all’estero. Autore di numerosi saggi e articoli scientifici, inventore di diversi strumenti di biorisonanza, collabora da anni come formulatore con ditte farmaceutiche omeopatiche.
2012 - Un cambiamento vibrazionale della Terra.
Essere nel tempo, ma non del tempo.
A cura di Salvatore Brizzi
"Tutto evolve sempre più velocemente".
Alcuni studiosi ipotizzano il 2012 come data possibile per il raggiungimento del limite massimo di questa accelerazione.
Il tempo psicologico sta infatti accelerando e le persone vengono sottoposte a livelli di stress sempre maggiori. Al di là della data più o meno certa e dei possibili disastri sul piano materiale, ciò che più importa riguardo l’argomento 2012 è l’aspetto socio-psicologico: ognuno sarà portato ad un maggiore "lavoro su di sé". Restare nel qui-e-ora, accettare quello che c’è e non quello che noi vorremmo ci fosse, aprire il Cuore, guardare con coraggio le proprie paure per arrendersi alla Vita e lasciare andare ogni attaccamento.
Salvatore Brizzi, scrittore, insegnante ed esperto di Alchimia trasformativa. Autore dei saggi: “La sconfitta di Cronos”, “Officina Alchemica”, “Risveglio”, “Alchimia contemporanea”.
ore 15:00
Hatha Yoga proposto da Circolo Chakra
Nordic Walking proposto da Antonella Bastoni
Seminari:
ore 15:30
"Come preparare saponi in casa" a cura di Mondo Sgu
Attività di gruppo:
ore 16:30
Danza espressiva orientale proposto da Angela Natali
Emotional Freedom Techniques (EFT) mini-corso proposto da Sandro Gozzoli
Seminari:
ore 17:30
"Lo Shiatsu nelle mani di tutti" presentazione corsi a cura di Maurizio Cioria Il Giardino Interiore
Attività di gruppo:
ore 18:30
Tai Chi proposto da Circolo Chakra
Massaggio Sonoro proposto da Stefano Muccini e Filippo Fiorini con djgeridoo
Spettacoli:
ore 19:30
TamburaBà: Danze e percussioni dall'Africa occidentale
Conferenze:
ore 21:00
L'uomo, la terra, il cielo... "separatamente" insieme! a cura di Demetrio P.F. Iero
ore 15:00
Feldenkrais proposto da Antonella Bastoni
Yoga della Risata proposto da Ass. Samudra
Seminari:
ore 15:30
"Gas - Gruppo Acquisto Solidale" Presentazione di un modello economico sostenibile e critico, a cura di A TUTTO GAS
Attività di gruppo:
ore 16:30
Respirazione Emozionale a cura di Ass. Samudra
Massaggio Sonoro proposto da Stefano Muccini e Filippo Fiorini con djgeridoo
Seminari:
ore 17:30
Emotional Freedom Techniques (EFT) Una nuova via per l'auto-guarigione, la serenità interiore ed il Risveglio dell'energia vitale che è in noi, a cura di Sandro Gozzoli
Attività di gruppo:
ore 18:30
Tai Chi proposto da Circolo Chakra
Breve Meditazione per la "Madre Terra" a cura di Il Giardino Interiore
Spettacoli:
ore 19:30
Danza Espressiva Orientale a cura di Ass. NatyAngeli
Conferenze:
ore 21:00
"2012 - Un cambiamento vibrazionale della Terra. Essere nel tempo, ma non del tempo." A cura di Salvatore Brizzi
dal 24 al 26 settembre 2010
Centro Storico di Gatteo
Pomeriggio e Sera
Week-end dedicato alle discipline bio-naturali, come Shiatsu, Yoga, Reiki.... con seminari, conferenze, eventi artistici e musicali, spazi espositivi e gastronomici. In colaborazione con le associazioni del territorio. Ingresso libero.
Programma Conferenze
Venerdì 24 settembre ore 21
Centro Culturale Gli Antonelli, ex Casa del Fascio
Nuovo Ordine Mondiale: disinformazione e strumenti di controllo globale. “Il caso di Jane Burgermeister”
A cura di: Marco Pizzuti, con la partecipazione di Alberto Mondini, Massimo Gallo e Franco Verzella.
Evento trasmesso in diretta nazionale sulla Web TV.
Sempre più spesso ci si chiede se siamo realmente informati di ciò che accade nel mondo o se quello che sappiamo è solamente una versione dei fatti ad uso e consumo di “masse” sempre meno critiche! Che ruolo hanno: televisione, stampa, informazione, politica ed economia in un ottica di corsa sfrenata alla globalizzazione?
Marco Pizzuti, laureato in legge, ex ufficiale dell’ esercito, collaboratore di una nota agenzia di servizi presso le più alte istituzioni dello Stato. Ha collaborato con radio, riviste e trasmissioni televisive a diffusione nazionale. Scrittore di saggi come: Rivelazioni Non Autorizzate (2009), e Scoperte archeologiche Non Autorizzate (2010). Conferenziere di fama nazionale. Gestisce attualmente il sito “altrainformazione.it”.
Jane Burgermeister vive a Vienna (Austria) laureata all’Università di Edimburgo, ha scritto articoli scientifici per riviste di prestigio internazionale come Nature, The British Medical Journal, The Scientist, Routers Health, The Guardians etc… E’ stata corrispondente europea per il sito web Renewable Energy World fino al 2009, anno in cui è stata licenziata per avere denunciato lo scandalo della pandemia suina in cui erano coinvolte sia la Baxter che L’OMS.
Sabato 25 settembre ore 21
Oratorio San Rocco
L’Uomo, la Terra, il Cielo…. “separatamente” insieme!
A cura di Demetrio P.F. Iero
L’alleanza tra scienza meccanicistica e capitalismo sfrenato, hanno imposto all’uomo una visione di sé cieca ed arrogante obbligandolo ad una condizione di povertà interiore e malattia.Solo assumendosi la “propria responsabilità personale” e recuperando i “naturali collegamenti” tra Spiritualità, Esistenza e Vita, sarà possibile creare un ponte per un nuovo domani…..
Demetrio P. F. Iero, laureato in medicina e chirurgia, omeopata, naturopata, agopuntore, esperto in radioestesia e radionica, da molti anni si dedica all’insegnamento e alla divulgazione di queste discipline in Italia e all’estero. Autore di numerosi saggi e articoli scientifici, inventore di diversi strumenti di biorisonanza, collabora da anni come formulatore con ditte farmaceutiche omeopatiche.
Domenica 26 settembre ore 21
Oratorio San Rocco
2012 - Un cambiamento vibrazionale della Terra.
Essere nel tempo, ma non del tempo.
A cura di Salvatore Brizzi
"Tutto evolve sempre più velocemente".
Alcuni studiosi ipotizzano il 2012 come data possibile per il raggiungimento del limite massimo di questa accelerazione.
Il tempo psicologico sta infatti accelerando e le persone vengono sottoposte a livelli di stress sempre maggiori. Al di là della data più o meno certa e dei possibili disastri sul piano materiale, ciò che più importa riguardo l’argomento 2012 è l’aspetto socio-psicologico: ognuno sarà portato ad un maggiore "lavoro su di sé". Restare nel qui-e-ora, accettare quello che c’è e non quello che noi vorremmo ci fosse, aprire il Cuore, guardare con coraggio le proprie paure per arrendersi alla Vita e lasciare andare ogni attaccamento.
Salvatore Brizzi, scrittore, insegnante ed esperto di Alchimia trasformativa. Autore dei saggi: “La sconfitta di Cronos”, “Officina Alchemica”, “Risveglio”, “Alchimia contemporanea”.
Programma Sabato 25 settembre
Attività di gruppo:ore 15:00
Hatha Yoga proposto da Circolo Chakra
Nordic Walking proposto da Antonella Bastoni
Seminari:
ore 15:30
"Come preparare saponi in casa" a cura di Mondo Sgu
Attività di gruppo:
ore 16:30
Danza espressiva orientale proposto da Angela Natali
Emotional Freedom Techniques (EFT) mini-corso proposto da Sandro Gozzoli
Seminari:
ore 17:30
"Lo Shiatsu nelle mani di tutti" presentazione corsi a cura di Maurizio Cioria Il Giardino Interiore
Attività di gruppo:
ore 18:30
Tai Chi proposto da Circolo Chakra
Massaggio Sonoro proposto da Stefano Muccini e Filippo Fiorini con djgeridoo
Spettacoli:
ore 19:30
TamburaBà: Danze e percussioni dall'Africa occidentale
Conferenze:
ore 21:00
L'uomo, la terra, il cielo... "separatamente" insieme! a cura di Demetrio P.F. Iero
Programma Domenica 26 settembre
Attività di gruppo:ore 15:00
Feldenkrais proposto da Antonella Bastoni
Yoga della Risata proposto da Ass. Samudra
Seminari:
ore 15:30
"Gas - Gruppo Acquisto Solidale" Presentazione di un modello economico sostenibile e critico, a cura di A TUTTO GAS
Attività di gruppo:
ore 16:30
Respirazione Emozionale a cura di Ass. Samudra
Massaggio Sonoro proposto da Stefano Muccini e Filippo Fiorini con djgeridoo
Seminari:
ore 17:30
Emotional Freedom Techniques (EFT) Una nuova via per l'auto-guarigione, la serenità interiore ed il Risveglio dell'energia vitale che è in noi, a cura di Sandro Gozzoli
Attività di gruppo:
ore 18:30
Tai Chi proposto da Circolo Chakra
Breve Meditazione per la "Madre Terra" a cura di Il Giardino Interiore
Spettacoli:
ore 19:30
Danza Espressiva Orientale a cura di Ass. NatyAngeli
Conferenze:
ore 21:00
"2012 - Un cambiamento vibrazionale della Terra. Essere nel tempo, ma non del tempo." A cura di Salvatore Brizzi
lunedì 16 agosto 2010
Festa della piadina romagnola, programma
Giovanni Pascoli
"La piada"
IV
Il mio povero mucchio arde e già brilla:
pian piano appoggio sopra due mattoni
il nero testo di porosa argilla.
Maria, nel fiore infondi l'acqua e poni
il sale; dono di te, Dio; ma pensa!
l'uomo mi vende ciò che tu ci doni.
Tu n'empi i mari, e l'uomo lo dispensa
nella bilancia tremula: le lande
tu ne condisci, e manca sulla mensa.
Ma tu, Maria, con le tue mani blande
domi la pasta e poi l'allarghi e spiani;
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna; e sulle aperte mani
tu me l'arrechi, e me l'adagi molle
sul testo caldo, e quindi t'allontani.
Io, la giro, e le attizzo con le molle
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite, e si rigonfia in bolle:
e l'odore del pane empie la casa.
....
PIADINA? che cos'è?
Con Piadina o piada, pie, pjida, pièda, pji, pida, in Romagna s'intende una schiacciata composta da farina di grano, acqua, sale e, a seconda dei luoghi, anche altri ingredienti. La piadina classica romagnola è tirata col matterello e fatta cuocere sul testo, la tradizionale teglia di terracotta dal basso orlo, a fuoco ardente di braci.
Si ottiene così un disco con tracce di bruno create dal fuoco, friabile, tenero, delicato, che si consuma con salumi, formaggi freschi, erbe di campagna e generoso Sangiovese di Romagna.
Nella ricetta gli unici punti fermi sono l’acqua, la farina e il sale, tanto cambiano da zona a zona e da famiglia a famiglia il resto degli ingredienti, e addirittura lo spessore.
Pur non essendo un piatto vero e proprio e affondando le radici nella cultura delle campagne romagnole, vanta parentele con i prodotti tipici di mezzo mondo.
Può essere fatta rientrare nell’area del pane non lievitato, come il pane azzimo; si può considerare sorella dei sardi pane carasao e carta musica, del pane arabo, di schiacciate non lievitate turche, magrebine o eritree; di prodotti simili esistono tracce anche in India e in America Latina, se al grano sostituiamo il granoturco otteniamo l'equivalente delle “tortillas".
Una gustosa variante della piadina è il crescione, una piadina ripiegata su se stessa e farcita in centinaia di modi diversi, a seconda della fantasia della “piadinara” o “piadaiola”.
Viaggiando attraverso il territorio si incontrano le diverse interpretazioni: il bartolaccio, le cantarelle, i tortelli alla lastra o sulla lastra o la piadina fritta.
PiadinaDays: martedì 24 -
serata di 8 corse all'Ippodromo di Cesena dedicate a Prov. FC e Comuni con degustazione a base di piadina e prodotti tipici a cura della Strada dei vini e dei Sapori FC;
giovedì 26 si replica con degustazione di promozione Piadina Days al Meeting presso fiera di Rimini; mer. 8 s...ett.
Piadina Days si promuove alla Biennale del Cinema Venezia arena spettacoli Casino, tra gli invitati giornalisti, attori e registi tra cui Quentin Tarantino a mangiar piadina vederla fare in dietta e festeggiare a suon di musica romagnola... quante cose fa fare questa piadina... in attesa di festeggiarla l'11 e 12 settembre a casa nostra!
Due giorni dedicati alla piadina in tutte le sue forme, in varie località della provincia di Forlì-Cesena.
Eventi, spettacoli, concerti e degustazioni del cibo più famoso della Romagna e delle sue varianti, dalle più classiche alle più fantasiose, ma tutte con il sapore e il profumo della tradizione di una terra, che riuscirà a sorprendervi.
Bagno di Romagna
Incursioni ed escursioni tra piadina e dintorni
PiadinaDays a Bertinoro
A Bertinoro la piadina tocca le stelle
PiadinaDays a Borghi
Wise Rock
PiadinaDays a Castrocaro Terme e Terra del Sole
Piada e prosciutto... è Romagna dappertutto!
PiadinaDays a Cesena
Tracce di piadina
PiadinaDays a Cesenatico
Piadina e Saraghina
Piadina Days a Civitella di Romagna
I Colori della piadina di Romagna
PiadinaDays a Forlì
Piadina nel parco, piadina in città...
Piadinadays a Forlimpopoli
Il gusto della cultura, incontra la cultura del gusto
PiadinaDays a Galeata
Dalla piadina al pane azzimo: dialogando fra culture
PiadinaDays a Gambettola
La piadina della nonna
PiadinaDays a Gatteo
Gatteo... Un mare di piadina
Longiano
PiadinaDays a Longiano
Tracce di piadina
PiadinaDays a Meldola
Piadina e... di più
PiadinaDays a Mercato Saraceno
Pida & Sangio ...show
PiadinaDays a Modigliana
Feste dell'800: tableaux vivants
PiadinaDays a Montiano
Muntcin: e dè dla bona pida
PiadinaDays a Portico e San Benedetto
Piadina in Collina & Tortelli alla Lastra
PiadinaDays a Predappio
Pieda e parsot…
PiadinaDays a Premilcuore
Piadina, Amore e Fantasia
PiadinaDays a Roncofreddo
La Romagna sulla teglia con piadina e cantarella
PiadinaDays a San Mauro Pascoli
La piadina nella Romagna di Pascoli
PiadinaDays a Santa Sofia
Il Cibo e l'Arte dell'Ironia
PiadinaDays a Sarsina
La pia... Dina
PiadinaDays a Savignano sul Rubicone
Savignano immagini e sapori
PiadinaDays a Sogliano al Rubicone
Solo a Sogliano, piadina, fossa e tegliaio
PiadinaDays a Tredozio
Piadina di montagna… il gusto ci guadagna
PiadinaDays a Verghereto
La nostra piadina e i nostri tortelli
Bellaria - Igea Marina
"La piada"
IV
Il mio povero mucchio arde e già brilla:
pian piano appoggio sopra due mattoni
il nero testo di porosa argilla.
Maria, nel fiore infondi l'acqua e poni
il sale; dono di te, Dio; ma pensa!
l'uomo mi vende ciò che tu ci doni.
Tu n'empi i mari, e l'uomo lo dispensa
nella bilancia tremula: le lande
tu ne condisci, e manca sulla mensa.
Ma tu, Maria, con le tue mani blande
domi la pasta e poi l'allarghi e spiani;
ed ecco è liscia come un foglio, e grande
come la luna; e sulle aperte mani
tu me l'arrechi, e me l'adagi molle
sul testo caldo, e quindi t'allontani.
Io, la giro, e le attizzo con le molle
il fuoco sotto, fin che stride invasa
dal calor mite, e si rigonfia in bolle:
e l'odore del pane empie la casa.
....
PIADINA? che cos'è?
Con Piadina o piada, pie, pjida, pièda, pji, pida, in Romagna s'intende una schiacciata composta da farina di grano, acqua, sale e, a seconda dei luoghi, anche altri ingredienti. La piadina classica romagnola è tirata col matterello e fatta cuocere sul testo, la tradizionale teglia di terracotta dal basso orlo, a fuoco ardente di braci.
Si ottiene così un disco con tracce di bruno create dal fuoco, friabile, tenero, delicato, che si consuma con salumi, formaggi freschi, erbe di campagna e generoso Sangiovese di Romagna.
Nella ricetta gli unici punti fermi sono l’acqua, la farina e il sale, tanto cambiano da zona a zona e da famiglia a famiglia il resto degli ingredienti, e addirittura lo spessore.
Pur non essendo un piatto vero e proprio e affondando le radici nella cultura delle campagne romagnole, vanta parentele con i prodotti tipici di mezzo mondo.
Può essere fatta rientrare nell’area del pane non lievitato, come il pane azzimo; si può considerare sorella dei sardi pane carasao e carta musica, del pane arabo, di schiacciate non lievitate turche, magrebine o eritree; di prodotti simili esistono tracce anche in India e in America Latina, se al grano sostituiamo il granoturco otteniamo l'equivalente delle “tortillas".
Una gustosa variante della piadina è il crescione, una piadina ripiegata su se stessa e farcita in centinaia di modi diversi, a seconda della fantasia della “piadinara” o “piadaiola”.
Viaggiando attraverso il territorio si incontrano le diverse interpretazioni: il bartolaccio, le cantarelle, i tortelli alla lastra o sulla lastra o la piadina fritta.
PiadinaDays: martedì 24 -
serata di 8 corse all'Ippodromo di Cesena dedicate a Prov. FC e Comuni con degustazione a base di piadina e prodotti tipici a cura della Strada dei vini e dei Sapori FC;
giovedì 26 si replica con degustazione di promozione Piadina Days al Meeting presso fiera di Rimini; mer. 8 s...ett.
Piadina Days si promuove alla Biennale del Cinema Venezia arena spettacoli Casino, tra gli invitati giornalisti, attori e registi tra cui Quentin Tarantino a mangiar piadina vederla fare in dietta e festeggiare a suon di musica romagnola... quante cose fa fare questa piadina... in attesa di festeggiarla l'11 e 12 settembre a casa nostra!
Due giorni dedicati alla piadina in tutte le sue forme, in varie località della provincia di Forlì-Cesena.
Eventi, spettacoli, concerti e degustazioni del cibo più famoso della Romagna e delle sue varianti, dalle più classiche alle più fantasiose, ma tutte con il sapore e il profumo della tradizione di una terra, che riuscirà a sorprendervi.
Bagno di Romagna
Incursioni ed escursioni tra piadina e dintorni
PiadinaDays a Bertinoro
A Bertinoro la piadina tocca le stelle
PiadinaDays a Borghi
Wise Rock
PiadinaDays a Castrocaro Terme e Terra del Sole
Piada e prosciutto... è Romagna dappertutto!
PiadinaDays a Cesena
Tracce di piadina
PiadinaDays a Cesenatico
Piadina e Saraghina
Piadina Days a Civitella di Romagna
I Colori della piadina di Romagna
PiadinaDays a Forlì
Piadina nel parco, piadina in città...
Piadinadays a Forlimpopoli
Il gusto della cultura, incontra la cultura del gusto
PiadinaDays a Galeata
Dalla piadina al pane azzimo: dialogando fra culture
PiadinaDays a Gambettola
La piadina della nonna
PiadinaDays a Gatteo
Gatteo... Un mare di piadina
Longiano
PiadinaDays a Longiano
Tracce di piadina
PiadinaDays a Meldola
Piadina e... di più
PiadinaDays a Mercato Saraceno
Pida & Sangio ...show
PiadinaDays a Modigliana
Feste dell'800: tableaux vivants
PiadinaDays a Montiano
Muntcin: e dè dla bona pida
PiadinaDays a Portico e San Benedetto
Piadina in Collina & Tortelli alla Lastra
PiadinaDays a Predappio
Pieda e parsot…
PiadinaDays a Premilcuore
Piadina, Amore e Fantasia
PiadinaDays a Roncofreddo
La Romagna sulla teglia con piadina e cantarella
PiadinaDays a San Mauro Pascoli
La piadina nella Romagna di Pascoli
PiadinaDays a Santa Sofia
Il Cibo e l'Arte dell'Ironia
PiadinaDays a Sarsina
La pia... Dina
PiadinaDays a Savignano sul Rubicone
Savignano immagini e sapori
PiadinaDays a Sogliano al Rubicone
Solo a Sogliano, piadina, fossa e tegliaio
PiadinaDays a Tredozio
Piadina di montagna… il gusto ci guadagna
PiadinaDays a Verghereto
La nostra piadina e i nostri tortelli
Bellaria - Igea Marina
venerdì 13 agosto 2010
Madonna del Popolo, programma festivo a Gatteo 2010
PARROCCHIA DI S. LORENZO MARTIRE in GATTEO
FESTA DELLA MADONNA DEL POPOLO
DOMENICA: 05 SETTEMBRE 2010
PROGRAMMA RELIGIOSO
- Lunedì, martedì, mercoledì: 30 - 31 agosto e 1 settembre
recita Rosario alle Cellette e nelle borgate.
- Giovedi, venerdì e sabato: 2 - 3 - 4 settembre
- Triduo in Chiesa con Messa ore 20.00
- Mercoledì: 1 setto canti mariani eseguiti dal "Coro Magni
ficat" in Chiesa. Maestro Lodovico - ore 21.00
- Sabato: 4 settembre confessioni mattino e pomeriggio.
DOMENICA: 05 SETTEMBRE - festa della Madonna del Popolo
55. Messe: ore 7,30 - 11,15 - 16.00 e al termine, processione
. con la statua della Madonna, accompagnata dalla banda~
Programma Ricreativo.
- Giovedì, 2 setto serata ragazzi con la presenza del Mago ZAUBERER
Nutella-party, offerta da " Castello e Dintorni"
- Venerdì, 3 setto serata giovani con il complesso: " Jailhouse Boys
50"5 - Rock U' RolI"
Durante la serata, piadina e prosciutto offerto da AVIS
- Sabato, 4 sett.: Orchestra MARCHETTI ANTONELLA - ore 21.00
Durante la serata: distribuzione polenta e vino
- Domenica, 5 sett.: suona ore 17,30
la "banda di Gambettola"
Ore 20,30
spettacolo gruppo le SIRENE DANZANTI
dance folk, ospiti in diverse trasmissioni televisive
fra cui "ballando con le stelle".
Durante le serate di sabato e domenica: aperto lo stand gastronomico;
nel piazzale della Chiesa: esibizione di giochi preparati dai bambini.
Durante la festa: GRANDE PESCA (annuale lotteria della parrocchia) e al termine, estrazione "superpesca". * Il Comitato rivolge a tutti l'invito a sostenere la festa, a partecipare ai vari momenti della festa e ringrazia tutti per la collaborazione e la partecipazione attiva.
FESTA DELLA MADONNA DEL POPOLO
DOMENICA: 05 SETTEMBRE 2010
PROGRAMMA RELIGIOSO
- Lunedì, martedì, mercoledì: 30 - 31 agosto e 1 settembre
recita Rosario alle Cellette e nelle borgate.
- Giovedi, venerdì e sabato: 2 - 3 - 4 settembre
- Triduo in Chiesa con Messa ore 20.00
- Mercoledì: 1 setto canti mariani eseguiti dal "Coro Magni
ficat" in Chiesa. Maestro Lodovico - ore 21.00
- Sabato: 4 settembre confessioni mattino e pomeriggio.
DOMENICA: 05 SETTEMBRE - festa della Madonna del Popolo
55. Messe: ore 7,30 - 11,15 - 16.00 e al termine, processione
. con la statua della Madonna, accompagnata dalla banda~
Programma Ricreativo.
- Giovedì, 2 setto serata ragazzi con la presenza del Mago ZAUBERER
Nutella-party, offerta da " Castello e Dintorni"
- Venerdì, 3 setto serata giovani con il complesso: " Jailhouse Boys
50"5 - Rock U' RolI"
Durante la serata, piadina e prosciutto offerto da AVIS
- Sabato, 4 sett.: Orchestra MARCHETTI ANTONELLA - ore 21.00
Durante la serata: distribuzione polenta e vino
- Domenica, 5 sett.: suona ore 17,30
la "banda di Gambettola"
Ore 20,30
spettacolo gruppo le SIRENE DANZANTI
dance folk, ospiti in diverse trasmissioni televisive
fra cui "ballando con le stelle".
Durante le serate di sabato e domenica: aperto lo stand gastronomico;
nel piazzale della Chiesa: esibizione di giochi preparati dai bambini.
Durante la festa: GRANDE PESCA (annuale lotteria della parrocchia) e al termine, estrazione "superpesca". * Il Comitato rivolge a tutti l'invito a sostenere la festa, a partecipare ai vari momenti della festa e ringrazia tutti per la collaborazione e la partecipazione attiva.
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