Ecco cosa si leggeva a suo tempo in una nota della questura di Forlì-Cesena – L’ufficio anticrime di Cesena, domenica mattina (10 maggio 2009 ndr.)ha arrestato il cittadino boliviano Tejada Coca Alvaro, 27 anni, cappellano di Gambettola, per i reati di violenza sessuale aggravata e lesioni personali dolose, consumati nei confronti di un ragazzo italiano di 22 anni.
Il ragazzo di origini siciliane, era da pochi giorni a Cesena, ospite di alcuni familiari, per trovare lavoro. E, sabato sera, insieme ai parenti, è andato ad una festa parrocchiale a Gambettola, dove, indirizzato sempre da parenti, con aiuto del capellano voleva essere assunto per un lavoro stagionale nei campi scuola estivi organizzati per i ragazzi della parrocchia.
Il sacerdote ha invitato il 22enne nel proprio studio, dentro il plesso parrocchiale, con la scusa di mostrargli i progetti organizzativi dei campus, il giovane, allettato dalla possibilità di lavoro, lo ha seguito senza remore.
Poi, sempre con il miraggio del lavoro, “con una scusa banale lo ha condotto fino nella propria stanza, al primo piano della canonica, dove – spiega la questura – il sacerdote ha tentato un primo approccio sessuale, che dato il diniego del giovane, si trasformava in un gesto di violenza, fino a sfociare in un abuso sessuale completo”.
Quando il ragazzo è tornato dai familiari, alla festa parrocchiale, non è riuscito a mascherare il trauma e il suo stato d’animo, ma non è riuscito a parlare e i familiari hanno insistito con la richiesta di spiegazioni.
A distanza di qualche ora, superata la vergogna, il ragazzo ha raccontato ai parenti la violenza subita.
Portato al pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena, i sanitari – sottolinea la polizia – hanno riscontrato la violenza sessuale e le lesioni subite. Gli agenti dell’ufficio anticrimine di Cesena e le volanti sono subito arrivate in ospedale, poi, sono andati nella Chiesa di Gambettola, fin nella stanza del sacerdote boliviano, che dormiva.
Il cappellano è stato arrestato e “ha ammesso ogni addebito ad eccezione della violenza asserendo che il giovane era consenziente, in palese contrasto con quanto riscontrato dai sanitari”.
.....fine citazione.
E così che si mostra in pubblico un semplice caso di corruzione morale, non solo del pretino ma anche chi offre il proprio corpo in cambio di favori. Scrivo "in pubblico", perchè sotto voce si sussurra che il ragazzo c'è stato d'accordo, è salito di sua spontanea volontà in camera da letto del prete, ma solo in secondo tempo ci ha rimuginato sopra decidendo che l'esperienza non gli è piaciuta granchè. E così, confabulando con i famigliari si è reso piu vantaggioso denunciare il prete.
E ancora la nota "addolorata" della diocesi di Cesena-Sarsina (come sarebbe altrimenti).
"La notizia dell’arresto di don Alvaro Tejada Coca, che prestava servizio nella parrocchia di Gambettola, accusato di violenza sessuale nei confronti di un 22enne, addolora profondamente il vescovo con tutto il presbiterio e l’intera comunità diocesana che si ritengono essi stessi vittime di quanto accaduto. In attesa dell’accertamento delle responsabilità penali, il fatto addebitato a don Tejada rimane gravemente offensivo della dignità umana, del tutto contrario al Vangelo e alla responsabilità di ogni sacerdote. Il vescovo mons. Antonio Lanfranchi, con decreto, ha disposto la sospensione 'a divinis' di don Alvaro Tejada Coca. Nel contempo invita la comunità diocesana a vivere nella preghiera, affidandosi a Gesù Buon Pastore, questo momento di sofferenza.
Il gravissimo episodio non può far venir meno la fiducia e la stima per quanti, con generosità e alto senso etico, sono ogni giorno impegnati nel servizio pastorale della comunità cristiana: essi avvertono ancor più l’impegno ad operare affinché nulla offuschi la loro missione”.
E così che con il rito abbrevviato Don Alvaro Coca Tejada, boliviano di 27 anni, ex cappellano della parrocchia di Gambettola, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale di Forlì, che lo ha riconosciuto colpevole di aver abusato sessualmente la sera del 9 maggio 2009 di un giovane di 22 anni.
E' stato condannato anche a pagare 106.000 euro alla parte civile: la vittima e l'associazione Papa Giovanni XXIII. Don Alvaro resterà nel carcere della Rocca di Forlì, da dove non è mai uscito dal giorno dell'arresto. L'avvocato della difesa, il cesenate Alberto Bricchi, attenderà le motivazioni della sentenza poi presenterà sicuramente ricorso in appello.
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Figa Lessa Standard di Cesena , un altro tormentone della rete. DEEEEEEEOOOOOOO...BBBOOOOOOO!!! Ecco cosa ne scrive la "Voce di Roma...
LA VITA E' DURA MA E' BELLA! MI DISPIACE PER DON ALVARO. SONO TANTI PRETI CHE CERCANO RAGAZZI! E VIVVA!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCHE DIO SALVI LA SUA CHIESA!
RispondiEliminaQUELLI CHE AMANO LE DONNE .....CHE DIO VIDE CHE ERA UNA COSA MOLTO BONAAAAA!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminate la sei goduta????
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