L'Unione dei Comuni del Rubicone (Gatteo, San Mauro e Savignano) è ormai un fatto compiuto. Che richiede però ulteriori interventi per strutturarsi al meglio. Come l'adeguamento del numero dei dipendenti impiegati. Secondo quanto anticipato in precedenti articoli, l'Unione ha attualmente preso in carico dai tre Comuni del Rubicone questi strategici servizi: Personale, Servizi sociali e scolastici, Ragioneria e Polizia Municipale. Servizi che, entrati ora nel pieno delle loro mansioni, necessitano di un completamento della pianta organica. I Servizi sociali, ad esempio, sui quali pesano anche le deleghe non più di pertinenza dell'a Usl, sono venuti a trovarsi in situazioni di 'sofferenza'; stesso discorso vale per la Ragioneria, chiamata a dar seguito a numerosi atti e mandati di pagamento utilizzando un esiguo numero di dipendenti.
Siamo ora al punto,-spiega il Presidente dell'Unione Tiziano Gasperoni- in qui troviamo della necessità di assumere altro personale. Ragion per cui daremo seguito, nei prossimi mesi, al trasferimento definitivo del personale comandato e ad ulteriori assunzioni. Stiamo avviando le procedure necessario e contiamo di espletarle prima dell'inizio dell'estate, per evitare di creare problemi alla Cittadinanza" .La strutturazione definitiva degli organici dell'Unione dei Comuni del Rubicone altro non è che un passaggio definitivo verso quello che è, oggi, a tutti gli effetti, l'ente sovracomunale di riferimento del nostro territorio. Non più una realtà auspicata e astratta, quindi, ma una presenza sempre meglio articolata ed in grado di rispondere alle molteplici esigenze della popolazione. Tra gli obiettivi sul tavolo anche quello di organizzare una rete informativa che dal cartaceo si allargherà, a breve, all'ambito informatico. Ormai prossima è infatti la registrazione di un sito web dell'Unione.
Per chi ancora non lo sapesse, queste sono l'organizzazione e l'ubicazione dei servizi dell'Unione dei Comuni del Rubicone: Servizi Sociali e Scuola, presso n comune di Savignano; Polizia Municipale, in due sedi separate ( e dunque in sistemazione non ancora ottimale) a San Mauro Pascoli; Personale, presso il comune di Gatteo...
dalla "Gazzetta del Rubicone"
giovedì 15 maggio 2008
giovedì 8 maggio 2008
Dennis Faedi-essere o non essere
Ritratto a carboncino fatto da Hanna
Essere ragazzi oggigiorno è quasi un'impresa!
Mentre la preadolescenza è la fase nella quale l'individuo comincia a subire le modifiche somatiche e psicologiche e a perdere le caratteristiche dell'infanzia, nell'adolescenza le fondamentali trasformazioni sono già avvenute. La sessualità ha raggiunto la forma alloerotica (cioè, bisogno del partner); il pensiero ha maturato le forme logiche, l'egocentrismo infantile è superato. Queste nuove strutture sono però appena abbozzate; ora hanno bisogno di essere consolidate. Ciò avviene nell'arco di tempo che va, approssimativamente, dai 15 ai 18 anni ma recentissimi studi americani dimostrano che l'età dello sviluppo del corpo avviene nella femmina non oltre gli 8350 giorni dalla nascita, nel maschio invece non oltre i 9700. La fragilità somatica e psicologia del soggetto, in questa fase, è evidente e facilmente spiegabile se si tiene conto del lavoro per il consolidamento delle sue strutture fisico-psichiche che in lui si va compiendo.
Altro aspetto dell'adolescenza è dato dall'esperienza che ora il soggetto va facendo degli schemi mentali di tipo logico-formale. Il tipo operatorio-concreto del pensiero del fanciullo (7/10 anni) non consente al soggetto di immaginare il possibile fuori degli schemi della realtà, cosi com'egli la vive e la sperimenta. Per il fanciullo il possibile è solo ciò che non è ancora avvenuto ma può avvenire. Il pensiero logico-formale consente invece di concepire il possibile come ciò che non è contraddittorio. Mentre il fanciullo lavora di fantasia, ma il suo mondo fantastico è legato alla realtà delle cose concrete, si tratti pure di eroi spaziali o di mostri metà animali e metà uomini, il mondo fantastico dell'adolescente è costituito da ipotesi sociali, etiche, politiche, ecc., non reali, ma logicamente realizzabili.
Vi è un egocentrismo tipico dell'adolescente dato dalla tendenza a rinchiudersi in questo mondo fantastico, che lo può portare a grandi mete, ma anche ad aspre delusioni. Cronologicamente questa fase si colloca nella tarda adolescenza e nella prima giovinezza, tra i 16/17 anni e i 22/23 anni per la femmina e tra i 17/18 e i 25/26 per il maschio. Connesso con lo sviluppo del pensiero logico-formale vi è pure la maturazione degli schemi sociali.
fonte Wikipedia
mercoledì 7 maggio 2008
L'anno della secca a Gatteo
De Historia Sancti Lorenti
Atto VI: L'anno della secca
Atto VI: L'anno della secca
Nell'anno 1893, detto “L'anno della secca” a causa di una lunga siccità che preannunciava un inverno durissimo, il paese fece ricorso alla Madonna del Popolo per ottenere la grazia della pioggia. E il popolo riuscì ad ottenerla: difatti alla fine di aprile cominciò a scendere una lieve ma continua pioggia che irrorò le aride campagne gatteesi. Come ringraziamento non furono solo fatte preghiere, processione e spari di mortaretti ma venne addirittura eretta appena fuori Gatteo, verso Sant'Angelo, non molto lontano dalla strada che un tempo conduceva a Fiumicino, una celletta a perenne ricordo della grazia ricevuta. Venne innaugurata l'11 agosto 1894.
Dennis Faedi
lunedì 5 maggio 2008
Corrado Ricci
"Novantanove volte su cento (i bambini) tentano d'esprimere un uomo con un quadrato o un circolo malfatto e due linee verticali... Diamine, quanto basterebbe per vedere, mangiare e andare a spasso..." - disse Corrado Ricci.
Nato a Ravenna il 18 aprile 1858, Corrado Ricci è probabilmente il primo romagnolo a consegnare alle stampe i risultati degli studi da lui condotti su disegni e 'saggi plastici' eseguiti da circa 1500 bambini; disegni donati dallo stesso studioso ad un museo pedagogico londinese, "tanto nessuno, in Italia, in vent'anni, me li aveva chiesti!".'La cura del bello.Musei,storie, paesaggi per Corrado Ricci' è il titolo delle mostre allestite a Ravenna per commemorare il 150° anniversario della nascita di quest'uomo grande per la sua attività di ricercatore, promotore di eventi culturali e conservatore di beni artistici.
Le origini della famiglia Ricci si devono cercare sui nostri monti, a Carpegna, dove il bisnonno Antonio era pastore di un piccolo gregge, prima d'esser costretto a fuggire a Cesena per aver denunciato la banda del brigante Mason dla Bona, che lo aveva derubato delle pecore. Come camerieri di caffè, Antonio e il figlio Nicola trovarono poi lavoro a Ravenna e lì, dal matrimonio di Nicola con Bettina, nacque Luigi (il pittore che nel 1855 'decorerà il teatro di S. Agata Feltria), futuro padre di Corrado: poeta, umanista, direttore di Brera, degli Uffizi, delle Regie Gallerie di Parma e Modena.
Corrado Ricci, affascinato dal racconto paterno sulle origini feltresche della famiglia, condusse approfondite ricerche per conoscere i particolari della propria storia e così seppe che, nella seconda metà del Settecénto, due bande di malviventi si contendevano il territorio del Montefeltro. Una del già citato Mason ( Tommaso Rinaldini di Montemaggiore), l'altra capeggiata da Sebastiano Zolini di Montetiffi che, una volta ridotta a sette componenti, trovò più redditizio dedicarsi al tranquillo lavoro delle campagne. I briganti di Mason dla Bona continuarono le loro scorribande, finchè riuscirono ad impadronirsi di Montebello. A questo punto Zolini fu incaricato dal cardinal Valenti Gonzaga di riprendere temporaneamente la sua precedente attività di bandito, con l'ordine segreto di penetrare nel forte di Montebello e cacciare il Rinaldini; in cambio avrebbe ottenuto la grazia per sé e'per sette dei suoi. La domenica del 2 aprile 1786 la rocca di Montebello era quasi deserta: Mason e la moglie assistevano alla messa nella chiesa del borgo protetti dal loro seguito. Zolini, impadronitosi con l'inganno del forte, venne acclamato dal popolo come liberatore. Rinaldini riuscì momentaneamente a fuggire; solo un suo nipote fu arrestato a Montigello da un piazzaro e da una donna. Pochi mesi dopo, però, il 21 ottobre 1786, i ravennati accorsero sulla pubblica piazza ad assistere all'impiccagione della banda di Mason dla Bona. Dopo questi fatti Antonio Ricci non tornò comunque al suo vecchio mestiere di pastore in Carpegna e preferì restare a Ravenna. Risalì invece più volte le colline feltresche il pronipote Corrado, per contemplare dal vero la bellezza offerta dalla natura e dall'uomo, quella bellezza poi ricreata nelle opere d'arte di cui si prese cura per tutta la vita. Mori a Roma nel 1934.
venerdì 18 aprile 2008
CERCASI UN SENSO
CERCASI UN SENSO...APPASSIONATAMENTE!
Ovvero lo studio come occasione di felicità
Sabato 5 aprile 2008 un piccolo gruppo di studenti (prevalentemente delle medie), tra cui anche alcuni di noi gatteesi su invito della Silvana, si è riunito nella sala Einaudi di Cesena per discutere con due docenti e uno studente universitario su un tema apparentemente scontato ma che in realtà ha colpito un po tutti noi presenti. Chi di noi infondo non cerca il senso della propria esistenza?Chi di noi non tenta di capire qual'è il suo posto nell'immenso mosaico che è la storia del mondo? Ognuno di noi ha un “talento” che influenza le proprie scelte di vita e che non è fine a se stesso ma può essere uno strumento per una sola o per altre migliaia di persone. Il problema è che molti di noi non sanno come cercarlo e si perdono nei piccoli piaceri temporanei senza dare una direzione al proprio cammino e senza impegnarsi fino in fondo in ciò che fanno. Solo con l'impegno e con una ricerca continua è possibile capire per cosa siamo fatti veramente e spesso l'aiuto di persone che hanno trovato ciò può incentivare la nostra ricerca che deve essere fatta di molteplici esperienze vissute con pienezza e con dedizione, poiché solo provando fino in fondo possiamo avere un giudizio completo e scegliere con maggiore consapevolezza la via da seguire. La scuola deve essere il primo luogo in cui questo deve avvenire e perciò viverla nella sua pienezza è importante, poiché le vie che essa apre sono innumerevoli ma sta a noi percorrerle e scegliere quella che ci porta all'apice delle nostre possibilità. Inoltre è indispensabile l'aiuto dei nostri compagni poiché anche essi possono comunicarci le loro esperienze con una sensibilità simile alla nostra.
Troviamo un riscontro della nostra esperienza anche nelle parole di Margaret Cho “Because we are all what we choose” (Noi siamo tutto ciò che scegliamo) ovvero la nostra vita è determinata quasi del tutto dalle nostre scelte.
Dennis Faedi
Ovvero lo studio come occasione di felicità
Sabato 5 aprile 2008 un piccolo gruppo di studenti (prevalentemente delle medie), tra cui anche alcuni di noi gatteesi su invito della Silvana, si è riunito nella sala Einaudi di Cesena per discutere con due docenti e uno studente universitario su un tema apparentemente scontato ma che in realtà ha colpito un po tutti noi presenti. Chi di noi infondo non cerca il senso della propria esistenza?Chi di noi non tenta di capire qual'è il suo posto nell'immenso mosaico che è la storia del mondo? Ognuno di noi ha un “talento” che influenza le proprie scelte di vita e che non è fine a se stesso ma può essere uno strumento per una sola o per altre migliaia di persone. Il problema è che molti di noi non sanno come cercarlo e si perdono nei piccoli piaceri temporanei senza dare una direzione al proprio cammino e senza impegnarsi fino in fondo in ciò che fanno. Solo con l'impegno e con una ricerca continua è possibile capire per cosa siamo fatti veramente e spesso l'aiuto di persone che hanno trovato ciò può incentivare la nostra ricerca che deve essere fatta di molteplici esperienze vissute con pienezza e con dedizione, poiché solo provando fino in fondo possiamo avere un giudizio completo e scegliere con maggiore consapevolezza la via da seguire. La scuola deve essere il primo luogo in cui questo deve avvenire e perciò viverla nella sua pienezza è importante, poiché le vie che essa apre sono innumerevoli ma sta a noi percorrerle e scegliere quella che ci porta all'apice delle nostre possibilità. Inoltre è indispensabile l'aiuto dei nostri compagni poiché anche essi possono comunicarci le loro esperienze con una sensibilità simile alla nostra.
Troviamo un riscontro della nostra esperienza anche nelle parole di Margaret Cho “Because we are all what we choose” (Noi siamo tutto ciò che scegliamo) ovvero la nostra vita è determinata quasi del tutto dalle nostre scelte.
Dennis Faedi
venerdì 11 aprile 2008
Biblioteche zona Cesena
Provincia di Forlì-Cesena, orari apertura delle biblioteche
MONTIANO
47020 - Piazza Maggiore, 3
Biblioteca comunale Tel. 0547/51032 - 51151- Fax 0547/51160
mail - scuola-cultura@comune.montiano.fc.il
LUNEDì, MERCOLEDì:
9.00-12.00
14.30-17.00
MARTEDì, GIOVEDì, VENERDì, SABATO:
9.00-12.00
PREMILCUORE
47020 - Via Roma, 32
Biblioteca comunale Tel. 0543/956945 Fax 0543/956557
mail comune - lombini.m@comune.premilcuore.fo.it
MERCOLEDì:
15.00 - 17.00
SABATO:
10.00 - 12.00
RONCOFREDDO
47020 - Via Romolo Comandini, 12
Fratelli Camacini TeI.0541/949355
SBN biblioteca@comune.roncofreddo.fc.it
LUNEDì:
17.00 -19.00
GIOVEDì:
20.30 - 22.00
SAN MAURO PASCOLI
47030 - Piazza Giuseppe Mazzini, 7
Giovanni Pascoli Tel. e Fax 0541/933656
SBN biblioteca@comune.sanmauropascoli.fc.it
patrono 25/10
LUNEDì, MERCOLEDì, VENERDì:
15.00-18.30
MARTEDì, GIOVEDì:
10.00-12.00
15.00-18.30
SABATO:
10.00-12.00
SANTA SOFIA
47018 - Piazza Giacomo Matleotti, 4
Biblioteca comunale c/o Ostello T el. 0543/974526 - Fax 0543/970345
SBN (I) fabbri.c@comune.santa-sofia.fo.it
patrono 13/12
LUNEDì, MERCOLEDì, VENERDì, SABATO:
9.00-13.00
MARTEDì, GIOVEDì:
9.00-13.00
14.30-17.30
SARSINA
47027 - Via Roma, 24
Biblioteca Tito Maccio Plauto Tel. e Fax 0547/698164
CHIUSURA INVERNALE: dal 21/12/07 al 6/1108
info@comune.sarsina.fo.it
LUNEDì:
14.00-18.30
MARTEDì, MERCOLEDì, GIOVEDì, VENERDì:
9.00-18.30
SABATO:
9.00-14.00
SAVIGNANO SUL RUBICONE
patrono 13/12
1 -
47039 - Piazza Bartolomeo Borghesi, Il
Biblioteca Rubiconia Accademia Filopatridi
Tei. 0541/945107 - Fax 0541/937738
SBN (2) accademia@accademia-rubiconia-filop.org
DA LUNEDì A VENERDI ORE :
14.30 - 17.30
2 -
47039 - Corso Gino Vendemini, 67
Palazzo Vendemini Tel. 0541/944017 - Fax 0541/942194
SBN biblioteca@comune.savignano-sul-rubicone.fo.i
LUNEDI, MARTEDì, GIOVEDì e VENERDì:
9.00 - 13.00
14.30 - 19.30
MERCOLEDì:
14.30 - 19.30
SABATO:
9.00 - 13.00
3 -
47039 - Corso Gino Vendemini. 67
Palazzo Vendemini sezione Multimedale Tel. 0541/944017 - Fax 0541/942194
SBN (3)
4 -
47039 - Via Palmiro Togliatti, 5
Istituto d'Istruzione Superiore Marie Curie Tel. 0541/944602 - Fax 0541/941481
SBN info@mcurie.com
Aperta tutti i giorni al mattino
SOGLIANO AL RUBICONE
47030 - Piazza Giuseppe Garibaldi, 17
Biblioteca Padre Agostino Venanzio Reali
Tel. 0541/817350 - Fax 0541/948540
biblioteca@comune.sogliano.fc.it
LUNEDì e MERCOLEDì
15.00 - 18.30
SABATO:
9.30 - 12.00
giovedì 10 aprile 2008
Liceo M.Curie Savignano sul Rubicone, Gita scolastica, Lucca, Cinque Terre, Genova
PROGRAMMA DI VIAGGIO PER LA GITA: LUCCA - CINQUE TERRE - GENOVA CLASSI 2A 3B 3C - ANNO SCOLASTICO 07/08
Giovedì lO aprile:
Ritrovo davanti al piazzale della scuola ore 6.15;
Partenza in pullman ore 6.30 per la città di Lucca,
arrivo previsto 10.00 - 10.30
Ore Il.00 ritiro biciclette a noleggio (durata 1h)
12.00 - 14.30 pranzo libero al sacco (si consiglia di organizzarsi da casa);
Ore 14.30 incontro con le guide in P.1e Verdi per la visita guidata di mezza giornata (un'ora e mezza o al massimo due ore) della città.
Ore 17.00 partenza da Lucca per Lavagna e relativa sistemazione in albergo, arrivo previsto 19.00 circa;
sistemazione bagagli e cena in hotel;
Albergo: Hotel Bristol, corso Mazzini 23, Lavagna Divisione camere:
32 maschi in 8 camere da quattro persone;
33 femmine in 7 camere da quattro persone;
1 camera da 3 persone;
1 camera da 2 persone;
L'hotel potrebbe chiedere una cauzione di € 10.00 a studente che verrà trattenuta in caso di danni, o restituita al termine del soggiorno.
Venerdì 1l aprile
Prima colazione in hotel.
Trasferimento in pullman a La Spezia. .
Ore 10.00 imbarco sul battello da La Spezia; arrivo a Riomaggiore ore 11.25
Percorso a piedi per la via dell'amore (ingresso da pagare in loco: €2,50 a studente) fino a Menarola (mezz'ora circa)
Si riparte in battello alle ore 12.40 per arrivare a Monterosso alle 13.10
Pranzo libero
Partenza ore 15.00 da Monterosso per Vernazza: arrivo alle 15.1 O
Si riparte alle 16.10 per Portovenere: arrivo ore 17.10 e sosta di un'ora.
Partenza ore 18.10 e arrivo a La Spezia per le ore 18.30
Trasferimento in pullman in hotel
Cena e pernottamento in hotel.
Sabato 12 aprile
Prima colazione in hotel
Trasferimento a Genova
Ore 10.3 O ingresso prenotato all'Acquario di Genova
Pranzo libero.
Dopo la visita si riparte per Savignano.
Arrivo previsto intorno alle 22.30 ma una stima più precisa si potrà fare al momento della partenza da Genova.
Giovedì lO aprile:
Ritrovo davanti al piazzale della scuola ore 6.15;
Partenza in pullman ore 6.30 per la città di Lucca,
arrivo previsto 10.00 - 10.30
Ore Il.00 ritiro biciclette a noleggio (durata 1h)
12.00 - 14.30 pranzo libero al sacco (si consiglia di organizzarsi da casa);
Ore 14.30 incontro con le guide in P.1e Verdi per la visita guidata di mezza giornata (un'ora e mezza o al massimo due ore) della città.
Ore 17.00 partenza da Lucca per Lavagna e relativa sistemazione in albergo, arrivo previsto 19.00 circa;
sistemazione bagagli e cena in hotel;
Albergo: Hotel Bristol, corso Mazzini 23, Lavagna Divisione camere:
32 maschi in 8 camere da quattro persone;
33 femmine in 7 camere da quattro persone;
1 camera da 3 persone;
1 camera da 2 persone;
L'hotel potrebbe chiedere una cauzione di € 10.00 a studente che verrà trattenuta in caso di danni, o restituita al termine del soggiorno.
Venerdì 1l aprile
Prima colazione in hotel.
Trasferimento in pullman a La Spezia. .
Ore 10.00 imbarco sul battello da La Spezia; arrivo a Riomaggiore ore 11.25
Percorso a piedi per la via dell'amore (ingresso da pagare in loco: €2,50 a studente) fino a Menarola (mezz'ora circa)
Si riparte in battello alle ore 12.40 per arrivare a Monterosso alle 13.10
Pranzo libero
Partenza ore 15.00 da Monterosso per Vernazza: arrivo alle 15.1 O
Si riparte alle 16.10 per Portovenere: arrivo ore 17.10 e sosta di un'ora.
Partenza ore 18.10 e arrivo a La Spezia per le ore 18.30
Trasferimento in pullman in hotel
Cena e pernottamento in hotel.
Sabato 12 aprile
Prima colazione in hotel
Trasferimento a Genova
Ore 10.3 O ingresso prenotato all'Acquario di Genova
Pranzo libero.
Dopo la visita si riparte per Savignano.
Arrivo previsto intorno alle 22.30 ma una stima più precisa si potrà fare al momento della partenza da Genova.
lunedì 7 aprile 2008
X Agosto, poesia di Pascoli, youtube
Il 10 agosto, S.Lorenzo è la festa patronale di Gatteo.CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA DELLA FESTA 8 - 10 AGOSTO 2009
NOTTE DI SAN LORENZO
10 agosto 1867 uccisero il padre di G.Pascoli, Ruggero, e per ricordare l'evento Zvani scrisse questa poesia struggente:
X AGOSTO
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Beh, oggi a Gatteo, nella notte di San Lorenzo fanno il pianto di fuochi artificiali.
Analisi della poesia 10 agosto
Questa poesia rievoca uno degli eventi più dolorosi della vita di Pascoli. Attraverso essa il poeta, infatti, vuole comunicare al lettore la sua tristezza per la scomparsa del padre assassinato e la accentua mettendo a confronto una rondine abbattuta col cibo nel becco per i suoi rondinini comee il padre che ritornava a casa portando due bambole alle figlie, in modo tale da sottolineare l’ingiustizia e il male che prevalgono su questa terra .
Il nido e la casa, per di più svolgono il ruolo di metafora degli unici rapporti d'amore possibili in un mondo d'insidie e di contrasti.
A partecipare a questa tragica situazione vi è, non solo Pascoli in persona, ma anche il Cielo che con, appunto, la notte di San Lorenzo famosa per il fenomeno delle stelle cadenti, raffigura il pianto.
Successivamente la figura del cielo si contrappone a quella della terra. Il cielo è infinito, immortale, immenso, mentre la terra non è altro che un piccolo atomo di dolore.
In conclusione, secondo Pascoli, il cielo di fronte a questo fatto triste invade la terra con un pianto di stelle.
Il nido che intendeva Pascoli era il nucleo familiare, la protezione dei conoscenti più stretti dove ogni uomo può rifugiarsi. Nella poesia il nido è evidenziato bene perché, oltre al padre che tornava alla propria casa, c’è un paragone con una rondine che torna al suo “nido” ; ma entrambi sono aspettati invano dai familiari: questi versi sono, secondo me molto autobiografici perché descrivono una sensazione che lui ha provato veramente. Subentra in questo tema, anche l’amore familiare, la tenerezza e la gioia di un padre che torna a casa con doni, ma per Pascoli, quella sera, c'è stata una mancanza, una delusione, che si riflette sul suo senso di giustizia e nel mistero del male.
martedì 1 aprile 2008
Il lampo / Pascoli Giovanni
Il lampo
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tragico tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che, largo esterefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.
ANALISI E COMMENTO
In questa poesia Pascoli parla di un lampo che rompe il silenzio e la notte con una luce violenta tale che mette a nudo la vera realtà del mondo: la sua tragicità e il caos che la contraddistingue.
La sua stessa casa è scossa dalla forza del lampo e, agli occhi del Pascoli, perde almeno in parte la sicurezza e il senso di protezione che aveva fino ad un momento prima anche se rimane connotata positivamente dal colore bianco in antitesi con il nero circostante.
Ed in questa situazione d’angoscia e paura Pascoli sente la sua vita in bilico tra il voler restare in un “nido” ormai distrutto e l’affrontare una vita piena d’inganni.
In questa poesia viene descritta la casa attraverso il colore bianco, per segnarne l'aspetto positivo come rifugio di fronte al temporale. Alla casa e al colore bianco che la differenzia, si contrappone il nero della notte con sensazioni opposte di paura e angoscia. La descrizione della casa accerchiata dal nero della notte durante un temporale con le sensazioni di paura e di terrore che gli vanno dietro, si trova anche nel "Temporale” sempre dello stesso autore.
La natura confusa dal temporale, il lampo illumina la notte, scoprendo cielo e terra, mostrando d'un tratto una casa nel buio. Viene messo in evidenza l'effetto visivo del lampo, come un'improvvisa apparizione della percezione illusoria e dell'angoscia e la percezione del dolore.
All'inizio della poesia, cielo e terra compaiono legati, ma nel secondo verso, tra di loro si avverte una rottura.
La casa è un posto sicuro, racchiuso in un momento di stabilità nello sconvolgimento della natura e del paesaggio. Esso è breve, in quanto dura solo per un istante e poi sparisce nell'oscurità. Essa viene paragonata ad un occhio che si apre e si chiude per ricevere una tragica realtà, e mostra lo stupore ed il timore per la natura
I tre aggettivi, presenti nei versi due e tre, sono la proiezione dello stato d'animo dell'autore. Questi aggettivi danno vita ad un climax ascendente che conferisce alla realtà un clima più umano e sconvolto: tormentato, triste.
In questa poesia domina il senso visivo; le altre immagini sono utilizzate per dare una rappresentazione umana e psicologica della natura.
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tragico tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che, largo esterefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.
ANALISI E COMMENTO
In questa poesia Pascoli parla di un lampo che rompe il silenzio e la notte con una luce violenta tale che mette a nudo la vera realtà del mondo: la sua tragicità e il caos che la contraddistingue.
La sua stessa casa è scossa dalla forza del lampo e, agli occhi del Pascoli, perde almeno in parte la sicurezza e il senso di protezione che aveva fino ad un momento prima anche se rimane connotata positivamente dal colore bianco in antitesi con il nero circostante.
Ed in questa situazione d’angoscia e paura Pascoli sente la sua vita in bilico tra il voler restare in un “nido” ormai distrutto e l’affrontare una vita piena d’inganni.
In questa poesia viene descritta la casa attraverso il colore bianco, per segnarne l'aspetto positivo come rifugio di fronte al temporale. Alla casa e al colore bianco che la differenzia, si contrappone il nero della notte con sensazioni opposte di paura e angoscia. La descrizione della casa accerchiata dal nero della notte durante un temporale con le sensazioni di paura e di terrore che gli vanno dietro, si trova anche nel "Temporale” sempre dello stesso autore.
La natura confusa dal temporale, il lampo illumina la notte, scoprendo cielo e terra, mostrando d'un tratto una casa nel buio. Viene messo in evidenza l'effetto visivo del lampo, come un'improvvisa apparizione della percezione illusoria e dell'angoscia e la percezione del dolore.
All'inizio della poesia, cielo e terra compaiono legati, ma nel secondo verso, tra di loro si avverte una rottura.
La casa è un posto sicuro, racchiuso in un momento di stabilità nello sconvolgimento della natura e del paesaggio. Esso è breve, in quanto dura solo per un istante e poi sparisce nell'oscurità. Essa viene paragonata ad un occhio che si apre e si chiude per ricevere una tragica realtà, e mostra lo stupore ed il timore per la natura
I tre aggettivi, presenti nei versi due e tre, sono la proiezione dello stato d'animo dell'autore. Questi aggettivi danno vita ad un climax ascendente che conferisce alla realtà un clima più umano e sconvolto: tormentato, triste.
In questa poesia domina il senso visivo; le altre immagini sono utilizzate per dare una rappresentazione umana e psicologica della natura.
venerdì 28 marzo 2008
Rubicone,Cesare,Alea iacta est
Unione dei Comuni del Rubicone.
Se San Mauro 'sa' tutto di Pascoli, Gatteo profuma di Pagliughi e Casadei, Savignano 'odora' di Giulio Cesare e del Rubicone. Nella storica città tutto parla del Rubicone, il fiume attraversato da Giulio Cesare con le sue legioni nel 49 a.C., confine fra l'Italia e la Gallia Cisalpina.Per salvaguardare Roma da colpi di mano militari il Senato aveva dichiarato traditore della patria chiunque lo avesse varcato con le forze armate.E lui, il grande condottiero, lo varcò, probabilmente non a Savignano, ma più a valle, per evitare la Via Emilia e non farsi scoprire e vedere dalle spie di Cicerone, mettendosi in guerra contro Roma. L'espressione 'passare il Rubicone' significa prendere una risoluzione impegnativa.
La fatidica frase 'Alea iacta est' (il dado è tratto) motto usato in tutto il mondo e anche dagli uomini più potenti della terra, in varie e diversificate circostanze, da 2.000 anni ad oggi.
Con Rubicone, Cesare, Alea iacta est sono state denominate strutture commerciali, associazioni, istituzioni, aziende. In primis il nome della città, cambiato da Benito Mussolini con il Regio Decreto 1190 del 4 agosto 1933, da Savignano di Romagna a Savignano sul Rubicone, alimentando una diatriba mai sopita che vuole i savignanesi da una parte con il loro Rubicone e gli abitanti di Calisese e dintorni che dicono che il Rubicone storico è il loro fiume Urgone-Pisciatello.Si parla anche dell'Uso e Fiumicino, oggi denominato ufficialmente Rubicone. Ma nella città davvero tutto sa di Cesare e Rubicone. Sicuramente meta principale dei turisti è il ponte romano che attraversa il Rubicone (ex Fiumicino) eretto nel l° secolo dopo Cristo, ai tempi di Augusto quando risistemò la via Emilia. Lo storico manufatto è stato distrutto dai tedeschi in ritirata nella notte fra il 28 e il 29 settembre 1944, ricostruito nel 1965 e ristrutturato nel 2003 . In piazza Borghesi 11 c'è la Simpemenia Rubiconia Accademia dei Filopatridi fondata nel 1801 dai savignanesi Bartolomeo Borghesi, Giulio Perticari e Girolamo Amati sulle ceneri della vecchia Accademia Degli Incolti che risale al 1651. La scuola media di via Galvani è intitolata Giulio Cesare; a ovest della città il quartiere più popolato è dedicato a Cesare; a Cesare poi sono stati intitolati il bar cafè in via Emilia Ovest 57 e l'albergo di fianco, al civico 51. Ancora maggiormente usato il Rubicone. A Savignano Mare c'è il camping-villaggio Rubicone, in via Matrice Destra 1, un cinque stelle, fra i 20 migliori d'Italia; la stazione di servizio dell'A-14, all'altezza della frazione di Fiumicino, si chiama Rubicone Est e dall'altra parte, di fronte, c'è l'autogrill Rubicone Ovest; al Rubicone sono dedicate anche due vie che costeggiano il fiume: la Rubicone Destra e la Rubicone Sinistra; in piazza Borghesi c'è l'agenzia immobiliare Rubicone di Battista Sarti; in via Circonvallazione il Bar Rubicone; all'interno del Romagna Center, fra Capanni e Savignano Mare c'è L'Iper Rubicone e dello storico fiume porta pure il nome la Cis Rubicone, cooperativa per l'inserimento sociale fondata 25 anni fa. In via Emilia Est 50 c'è l'Agrimacchine Rubicone, e poco prima in Via Emila Est 44 'Il Mercatone del Rubicone' di Branducci. In via Barbaro c'è l'officina Rubicone e in via Fiumicino-San Mauro Pascoli la tranceria Rubicone. Tra le tante curiosità in Borgo San Rocco 3l'associazione di volontariato 'Pubblica Assistenza Rubicone', l'associazione Radio Rubicone 2 in via Garibaldi e poi il Circolo culturale filatelico numismatico Rubicone' e in via Flavio Biondo la Farmacia Comunale Rubicone. Fra gli ultimi nati il Rubicone Hotel, in via Mazzini nel quartiere Cesare e l'associazione RVR Valle del Rubicone che raccoglie fondi facendo parcheggi alle feste, donandoli poi in beneficenza. Dalla fatidica frase di Giulio Cesare 'Alea iacta est' ha preso spunto la camiceria Alea, industria di camicie da uomo, fra le prime cinque in Italia e poi il negozio di bomboniere d'arte 'Alea iacta est di Francesca Giardullo in.corso Vendemini e la 'Gelateria del Ponte' in piazza Faberi. La statua di Giulio Cesare a grandezza naturale collocata accanto al ponte consolare è la più fotografata a Savignano. Il posto più frequentato è ovviamente l'Iper Rubicone. Probabilmente il casello autostradale che si costruisce all'altezza di Gatteo avrà un qualche nome tra Rubicone,Cesare o Pascoli....
Se San Mauro 'sa' tutto di Pascoli, Gatteo profuma di Pagliughi e Casadei, Savignano 'odora' di Giulio Cesare e del Rubicone. Nella storica città tutto parla del Rubicone, il fiume attraversato da Giulio Cesare con le sue legioni nel 49 a.C., confine fra l'Italia e la Gallia Cisalpina.Per salvaguardare Roma da colpi di mano militari il Senato aveva dichiarato traditore della patria chiunque lo avesse varcato con le forze armate.E lui, il grande condottiero, lo varcò, probabilmente non a Savignano, ma più a valle, per evitare la Via Emilia e non farsi scoprire e vedere dalle spie di Cicerone, mettendosi in guerra contro Roma. L'espressione 'passare il Rubicone' significa prendere una risoluzione impegnativa.
La fatidica frase 'Alea iacta est' (il dado è tratto) motto usato in tutto il mondo e anche dagli uomini più potenti della terra, in varie e diversificate circostanze, da 2.000 anni ad oggi.
Con Rubicone, Cesare, Alea iacta est sono state denominate strutture commerciali, associazioni, istituzioni, aziende. In primis il nome della città, cambiato da Benito Mussolini con il Regio Decreto 1190 del 4 agosto 1933, da Savignano di Romagna a Savignano sul Rubicone, alimentando una diatriba mai sopita che vuole i savignanesi da una parte con il loro Rubicone e gli abitanti di Calisese e dintorni che dicono che il Rubicone storico è il loro fiume Urgone-Pisciatello.Si parla anche dell'Uso e Fiumicino, oggi denominato ufficialmente Rubicone. Ma nella città davvero tutto sa di Cesare e Rubicone. Sicuramente meta principale dei turisti è il ponte romano che attraversa il Rubicone (ex Fiumicino) eretto nel l° secolo dopo Cristo, ai tempi di Augusto quando risistemò la via Emilia. Lo storico manufatto è stato distrutto dai tedeschi in ritirata nella notte fra il 28 e il 29 settembre 1944, ricostruito nel 1965 e ristrutturato nel 2003 . In piazza Borghesi 11 c'è la Simpemenia Rubiconia Accademia dei Filopatridi fondata nel 1801 dai savignanesi Bartolomeo Borghesi, Giulio Perticari e Girolamo Amati sulle ceneri della vecchia Accademia Degli Incolti che risale al 1651. La scuola media di via Galvani è intitolata Giulio Cesare; a ovest della città il quartiere più popolato è dedicato a Cesare; a Cesare poi sono stati intitolati il bar cafè in via Emilia Ovest 57 e l'albergo di fianco, al civico 51. Ancora maggiormente usato il Rubicone. A Savignano Mare c'è il camping-villaggio Rubicone, in via Matrice Destra 1, un cinque stelle, fra i 20 migliori d'Italia; la stazione di servizio dell'A-14, all'altezza della frazione di Fiumicino, si chiama Rubicone Est e dall'altra parte, di fronte, c'è l'autogrill Rubicone Ovest; al Rubicone sono dedicate anche due vie che costeggiano il fiume: la Rubicone Destra e la Rubicone Sinistra; in piazza Borghesi c'è l'agenzia immobiliare Rubicone di Battista Sarti; in via Circonvallazione il Bar Rubicone; all'interno del Romagna Center, fra Capanni e Savignano Mare c'è L'Iper Rubicone e dello storico fiume porta pure il nome la Cis Rubicone, cooperativa per l'inserimento sociale fondata 25 anni fa. In via Emilia Est 50 c'è l'Agrimacchine Rubicone, e poco prima in Via Emila Est 44 'Il Mercatone del Rubicone' di Branducci. In via Barbaro c'è l'officina Rubicone e in via Fiumicino-San Mauro Pascoli la tranceria Rubicone. Tra le tante curiosità in Borgo San Rocco 3l'associazione di volontariato 'Pubblica Assistenza Rubicone', l'associazione Radio Rubicone 2 in via Garibaldi e poi il Circolo culturale filatelico numismatico Rubicone' e in via Flavio Biondo la Farmacia Comunale Rubicone. Fra gli ultimi nati il Rubicone Hotel, in via Mazzini nel quartiere Cesare e l'associazione RVR Valle del Rubicone che raccoglie fondi facendo parcheggi alle feste, donandoli poi in beneficenza. Dalla fatidica frase di Giulio Cesare 'Alea iacta est' ha preso spunto la camiceria Alea, industria di camicie da uomo, fra le prime cinque in Italia e poi il negozio di bomboniere d'arte 'Alea iacta est di Francesca Giardullo in.corso Vendemini e la 'Gelateria del Ponte' in piazza Faberi. La statua di Giulio Cesare a grandezza naturale collocata accanto al ponte consolare è la più fotografata a Savignano. Il posto più frequentato è ovviamente l'Iper Rubicone. Probabilmente il casello autostradale che si costruisce all'altezza di Gatteo avrà un qualche nome tra Rubicone,Cesare o Pascoli....
mercoledì 26 marzo 2008
Ideale reale virtuale
Ciclo di incontri in preparazione all'esame di Stato organizzati dal "Marie Curie"
Per il terzo anno consecutivo il 'Marie Curie' di Savignano sul Rubicone (liceo che frequenta Dennis Faedi uno degli autori di questo blog) organizza, con il patrocinio e la collaborazione dell' assessorato alla Cultura e dell'Istituzione Cultura del comune di Savignano, un ciclo di incontri rivolti agli studenti dell'istituto e a tutta la cittadinanza allo scopo di stimolare la riflessione su alcune delle questioni fondamentali del nostro tempo.Dopo 'La politica che non capisci' e 'Etica della convinzione ed etica della responsabilità', quest'anno gli studenti di quinta liceo ed i loro insegnanti si confrontano con accademici, esperti di comunicazione e letterati affrontando la triade concettuale Ideale, Reale e Virtuale.
La vita e il mondo ci mostrano spesso la loro faccia più dura. Risulta spesso difficile capire e accettare la realtà che ci circonda. Viene perciò naturale rifugiarsi nell'ideale. Come diceva Robert Kennedy: "Molti vedono le cose della vita e si domandano perché; io sogno di cose mai esistite e mi domando perché no". L'ideale è una spinta al cambiamento, a cui si sono da sempre rivolti scrittori, poeti, intellettuali, politici, condottieri, religiosi. . . Tuttavia oggi il virtuale sembra essere l'opzione preferita per chi cerca una via di fuga dalla realtà ostile ed opprimente. Ma al contrario dell 'ideale, il virtuale non offre un modello alternativo, non porta a cambiare l'esistente; il virtuale è in buona sostanza una scorciatoia ed una deformazione della realtà. Il virtuale è la rete internet, i video games, la computer grafica, i videofonini.. .tutto ciò che induce a preferire una 'second life' rispetto alla propria vita, con tutte le ansie e le preoccupazioni che essa si porta dietro.ll virtuale piace perché genera euforia ma anche stordimento. Ed è questa la sua dimensione più pericolosa. L'abuso delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti di comunicazione condiziona la natura delle relazioni interpersonali e finisce per impattarsi sul sistema di valori e su modelli comportamentali che si ritenevano accettati e condivisi.C'è quindi bisogno di riscoprire ed amare l'ideale, un sentiero più lungo e difficoltoso rispetto al virtuale ma necessario per non smarrire la bussola in un mondo che cambia con un ritmo sempre più accelerato. Le nuove generazioni devono necessariamente riappropriarsi della dimensione ideale della vita per
potersi misurare con la fredda e a volte incomprensibile realtà senza perdere la speranza di poter modificare il corso degli eventi e di costruire un mondo migliore per sé e per gli altri.
Qui di seguito il programma dettagliato degli incontri promossi dalla professoressa Sabrina Fattori,insegnante di Storia e Filosofia, con il contributo di altri docenti del Liceo Scientifico quali: Fabiola Righi, Anna Tonnetti, Monica Turci e Maria Bergamaschi.
Mercoledì 5 Marzo 2008, ore 15,30
Ideale, reale, virtuale. Definizioni e interpretazioni
Giovanna Cosenza
Università di Bologna
Venerd' 28 marzo 2008, ore15,30
La ricerca della realtà: problemi e prospettive della scrittura letteraria
Paolo di Paolo
Scrittore e critico
Mercoledì 16 aprile 2008,ore15,30
Uomo e tecnica. Percorsi di antropologia filosofica e di antropologia del virtuale
Ubaldo Fadini
Università di Firenze
Lunedì 28 aprile 2008,ore15,30
Città reale e città ideale nel Novecento
Elena Pirazzoli
Università di Bologna
Per il terzo anno consecutivo il 'Marie Curie' di Savignano sul Rubicone (liceo che frequenta Dennis Faedi uno degli autori di questo blog) organizza, con il patrocinio e la collaborazione dell' assessorato alla Cultura e dell'Istituzione Cultura del comune di Savignano, un ciclo di incontri rivolti agli studenti dell'istituto e a tutta la cittadinanza allo scopo di stimolare la riflessione su alcune delle questioni fondamentali del nostro tempo.Dopo 'La politica che non capisci' e 'Etica della convinzione ed etica della responsabilità', quest'anno gli studenti di quinta liceo ed i loro insegnanti si confrontano con accademici, esperti di comunicazione e letterati affrontando la triade concettuale Ideale, Reale e Virtuale.
La vita e il mondo ci mostrano spesso la loro faccia più dura. Risulta spesso difficile capire e accettare la realtà che ci circonda. Viene perciò naturale rifugiarsi nell'ideale. Come diceva Robert Kennedy: "Molti vedono le cose della vita e si domandano perché; io sogno di cose mai esistite e mi domando perché no". L'ideale è una spinta al cambiamento, a cui si sono da sempre rivolti scrittori, poeti, intellettuali, politici, condottieri, religiosi. . . Tuttavia oggi il virtuale sembra essere l'opzione preferita per chi cerca una via di fuga dalla realtà ostile ed opprimente. Ma al contrario dell 'ideale, il virtuale non offre un modello alternativo, non porta a cambiare l'esistente; il virtuale è in buona sostanza una scorciatoia ed una deformazione della realtà. Il virtuale è la rete internet, i video games, la computer grafica, i videofonini.. .tutto ciò che induce a preferire una 'second life' rispetto alla propria vita, con tutte le ansie e le preoccupazioni che essa si porta dietro.ll virtuale piace perché genera euforia ma anche stordimento. Ed è questa la sua dimensione più pericolosa. L'abuso delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti di comunicazione condiziona la natura delle relazioni interpersonali e finisce per impattarsi sul sistema di valori e su modelli comportamentali che si ritenevano accettati e condivisi.C'è quindi bisogno di riscoprire ed amare l'ideale, un sentiero più lungo e difficoltoso rispetto al virtuale ma necessario per non smarrire la bussola in un mondo che cambia con un ritmo sempre più accelerato. Le nuove generazioni devono necessariamente riappropriarsi della dimensione ideale della vita per
potersi misurare con la fredda e a volte incomprensibile realtà senza perdere la speranza di poter modificare il corso degli eventi e di costruire un mondo migliore per sé e per gli altri.
Qui di seguito il programma dettagliato degli incontri promossi dalla professoressa Sabrina Fattori,insegnante di Storia e Filosofia, con il contributo di altri docenti del Liceo Scientifico quali: Fabiola Righi, Anna Tonnetti, Monica Turci e Maria Bergamaschi.
Mercoledì 5 Marzo 2008, ore 15,30
Ideale, reale, virtuale. Definizioni e interpretazioni
Giovanna Cosenza
Università di Bologna
Venerd' 28 marzo 2008, ore15,30
La ricerca della realtà: problemi e prospettive della scrittura letteraria
Paolo di Paolo
Scrittore e critico
Mercoledì 16 aprile 2008,ore15,30
Uomo e tecnica. Percorsi di antropologia filosofica e di antropologia del virtuale
Ubaldo Fadini
Università di Firenze
Lunedì 28 aprile 2008,ore15,30
Città reale e città ideale nel Novecento
Elena Pirazzoli
Università di Bologna
Iscriviti a:
Post (Atom)
A caccia di profitti
Considerando che il "buono" se lo prende la SAMSO, l'appaltatore cerca di rifilarci il bonus facciate, e via....alle votazioni...
-
Guelfa Torri , la baronessa di Savignano (non confondere con La Torre Guelfa di Pisa) dopo alcune apparizioni a "Uomini e donne senior&...
-
Figa Lessa Standard di Cesena , un altro tormentone della rete. DEEEEEEEOOOOOOO...BBBOOOOOOO!!! Ecco cosa ne scrive la "Voce di Roma...