Sono disponibili sul sito internet della Provincia di Forlì-Cesena i dati statistici relativi alla popolazione residente nei comuni del territorio alla data del primo gennaio 2011.
Dalla rilevazione emerge che la popolazione residente nella provincia di Forlì-Cesena è di 395.486 abitanti di cui 187.698 nel circondario forlivese e 207.788 in quello cesenate, di cui 192.760 maschi e 202.726 femmine. All’indirizzo www.provincia.forli-cesena.it/statistica è possibile consultare tutti i dati statistici.
I dati sono l’esito della rilevazione annuale svolta dall’ufficio Statistica della Provincia, in raccordo con la Regione Emilia-Romagna e con la collaborazione degli uffici anagrafe dei trenta comuni della provincia.
In particolare la popolazione residente nel circondario cesenate è aumentata di 2.207 unità, pari all’ 1,06%. I comuni del circondario cesenate nei quali si registrano gli aumenti più significativi di popolazione sono: Gatteo (2,41%) (qui si sta bene, eh?), Borghi (2,17%), Sogliano (2,03%) e Savignano (1,84%). L’unico comune nel quale si registra una diminuzione della popolazione è Sarsina con un calo di 52 unità, pari all’1,42%.
Per quanto riguarda il circondario forlivese l’aumento della popolazione residente è dello 0,51%, pari a 950 unità; l'incremento più consistente della popolazione riguarda i comuni di Bertinoro (1,16%), Galeata (0,99%) Predappio (0,93%) e Forlìmpopoli (0,91%); si registra invece una diminuzione a Tredozio (-1,64%) e, in misura minore, nei comuni di Rocca San Casciano (-,79%), Santa Sofia (-0,68%), Dovadola (-0,64%), Premilcuore (-0,36%) e Portico e San Benedetto (-0,25%).
Cresce lievemente l'indice di dipendenza totale, o di carico sociale, nella provincia di Forlì-Cesena, pari a 55,06. Ciò significa che vi sono 55 persone dipendenti per motivi demografici (età da 0 a 14 anni e oltre 65 anni) ogni 100 persone in età lavorativa. L'indice non tiene conto delle caratteristiche del mercato del lavoro, delle difficoltà occupazionali, del protrarsi degli anni di studio, per cui l'area delle persone dipendenti risulta in realtà più vasta. Diminuisce in provincia l’indice di vecchiaia che si attesta su un valore di 165,65 ( 168,4 l’anno scorso): ciò significa che per 100 giovani di età tra 0 e 14 anni ci sono 165 anziani con più di 65 anni. Mettendo a confronto i valori provinciali dell'indice negli ultimi dieci anni, si vede che dal 2001 il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione sta registrando un rallentamento, principalmente a causa dell'aumento del saldo migratorio.
L’immigrazione contribuisce al ringiovanimento della struttura per età della popolazione del territorio provinciale: il contributo delle donne straniere è infatti determinante per la ripresa della fecondità e anche per l’aumento del numero di nati. E’ costante l’aumento della popolazione straniera residente, che ammonta a 41.562 abitanti, raggiungendo complessivamente il 10,51% del totale dei residenti. Continua quindi il trend di crescita di incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente registrato negli ultimi anni (6,1% nel 2006, 6,8% nel 2007, 7,9% nel 2008, 9,02% nel 2009, 9,91% nel 2010).
I paesi più rappresentati sono Albania, Romania, Marocco, Cina, Bulgaria, Polonia, Ucraina, Tunisia, Senegal, ex Jugoslavia. Continua la tendenza alla riduzione della componente maschile che passa dal 53,7% del 2005 al 49,14% di oggi.
sabato 2 aprile 2011
martedì 29 marzo 2011
Libia, sono i servizi francesi dietro la rivolta, ma in Italia c'è disinformazione
Con questo "rapporto" di Guido Nardo Ingegnere Gruppo ENI vorrei attestare le altre ricerche a conferma che in Libia tira un aria diversa da altre rivolte maghrebine.
"Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho dovuto abbandonarla con l’ultimo volo di linea Alitalia. Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El Brega ...a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi, ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti. Non era raro per strada sentirsi chiedere di poter fare assieme una fotografia da chi si accorgeva di stare incrociando degli italiani, peraltro numerosissimi anche per le tantissime imprese che vi operavano, dalle più grandi (ENI, Finmeccanica, Impregilo ecc.) alle più piccole (infissi, sanitari, rubinetterie, arredamenti ecc.), in un ambiente favorevolissimo, direi familiare… Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l’equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada cira 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l’acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con un’opera ciclopica, in via di completamento, chiamata “grande fiume”; era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell’accordo con l’Italia; tutti erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail. Dalla fine dell’embargo la situazione, anche “democratica”, era migliorata tantissimo e il trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all’estero e rientrare a proprio piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti. Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui dimostranti ecc. Certamente dal punto di vista democratico i margini di miglioramento non saranno stati trascurabili, del resto come in tanti altri paesi come l’Arabia Saudita, la Cina, il Pakistan, la Siria, gli Emirati Arabi, il Sudan, lo Yemen, la Nigeria ecc. ecc… e forse anche un po’ da noi! Pertanto prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché in questi Paesi non si interviene… Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!
- Guido Nardo Ingegnere Gruppo ENI
Leggete qui:
E QUI
"Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho dovuto abbandonarla con l’ultimo volo di linea Alitalia. Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El Brega ...a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi, ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti. Non era raro per strada sentirsi chiedere di poter fare assieme una fotografia da chi si accorgeva di stare incrociando degli italiani, peraltro numerosissimi anche per le tantissime imprese che vi operavano, dalle più grandi (ENI, Finmeccanica, Impregilo ecc.) alle più piccole (infissi, sanitari, rubinetterie, arredamenti ecc.), in un ambiente favorevolissimo, direi familiare… Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l’equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada cira 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l’acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con un’opera ciclopica, in via di completamento, chiamata “grande fiume”; era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell’accordo con l’Italia; tutti erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail. Dalla fine dell’embargo la situazione, anche “democratica”, era migliorata tantissimo e il trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all’estero e rientrare a proprio piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti. Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui dimostranti ecc. Certamente dal punto di vista democratico i margini di miglioramento non saranno stati trascurabili, del resto come in tanti altri paesi come l’Arabia Saudita, la Cina, il Pakistan, la Siria, gli Emirati Arabi, il Sudan, lo Yemen, la Nigeria ecc. ecc… e forse anche un po’ da noi! Pertanto prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché in questi Paesi non si interviene… Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!
- Guido Nardo Ingegnere Gruppo ENI
Leggete qui:
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venerdì 25 marzo 2011
Franco Spazzoli presenta "La coda dello scorpione" alla biblioteca di Gatteo
“Ecco il Duca che s’ingaglioffa tra le puttane della Valdoca!” sussurra Leonardo a Diego mentre camminano nell’intricato gomitolo delle viuzze di quel piccolo borgo tra il Duomo e le mura orientali della città.
Tra quelle case che sembrano stare in piedi solo perché appoggiate le une alle altre, con portici stretti e bui in cui non è insolito incontrare la lama di un coltello assassino, in quelle stradine ingombre di cani, gatti e oche che starnazzano al passare dei carri, Leonardo e Diego osservano l’alta ombra nera che avanza a grandi passi proprio davanti a loro, preceduta dai due mastini che guaiscono minacciosi, pronti ad azzannare chiunque sbarri il passo al padrone. Il Duca è avvolto da un ampio mantello nero, come il pelo dei suoi grossi cani. Sembrano apparizioni infernali, diavoli venuti a rapire le anime dei peccatori che abitano quelle misere case.,,"
Titolo:
"La coda dello scorpione" (giallo storico recentemente edito da S.B.C. edizioni di Ravenna 16 Euro)
9 aprile 2011 – ore 16.30 l’autore Franco Spazzoli presenta il suo nuovo libro al Centro Culturale "Gli Antonelli" di Gatteo, Sala Video - Biblioteca Comunale "Ceccarelli", che è tutto situato nella ex Casa di Fascio, sempre di Gatteo (capito no?)
Chi è Franco Spazzoli?
Franco Spazzoli è nato a Cesena dove ha fatto ritorno al termine di una vita professionale dedicata alla scuola, prima come insegnante poi come dirigente scolastico, in varie città. Attualmente si dedica al volontariato e alla passione per la scrittura.
Come il romanzo d’esordio “Non domandare alla luna” anche questo secondo noir è ambientato prevalentemente in terra di Romagna, descritta nei suoi aspetti ora solari ora inquietanti. Il protagonista è ancora Davide Drago, insegnante e giornalista, single dalla vita sentimentale tormentata, destinato a essere coinvolto in avventure pericolose. Epicentro dell’azione è Cesena, la “città in forma di scorpione” come venne definita un tempo per la strana forma del perimetro delle antiche mura malatestiane che suggerisce l’immagine del velenoso animale. Rispetto al romanzo precedente, in questo troviamo una maggiore introspezione, un’atmosfera più gotica e un’intrigante ricostruzione della Cesena del Cinquecento, in cui si stagliano le figure di Cesare Borgia, uomo di potere per eccellenza e di Leonardo da Vinci, genio della scienza e dell’arte. Leonardo si trova a Cesena perché chiamato dal Valentino a progettare il rafforzamento delle difese della città e della straordinaria Rocca, possente “macchina da guerra” e insieme luogo di grande fascino.
Al termine della missione, il Maestro dona ad un suo affezionato discepolo lo splendido ed enigmatico disegno che lui nasconde nella parte della città che corrisponde alla coda dell’immaginario scorpione. Intorno a quel disegno ruota la trama del romanzo in cui lo scorpione è metafora della violenza che attraversa la società di ieri e di oggi. La vicenda si snoda da Milano, in cui è la sede degli affari illeciti di un moderno Principe, al litorale romagnolo e al mare. In questo scenario viene ambientato lo scontro tragico tra il bene, l’amore, il senso di giustizia da una parte e il male, il potere, la violenza, il denaro dall’altra.
Siete tutti invitati a partecipare alla presentazione.
Tra quelle case che sembrano stare in piedi solo perché appoggiate le une alle altre, con portici stretti e bui in cui non è insolito incontrare la lama di un coltello assassino, in quelle stradine ingombre di cani, gatti e oche che starnazzano al passare dei carri, Leonardo e Diego osservano l’alta ombra nera che avanza a grandi passi proprio davanti a loro, preceduta dai due mastini che guaiscono minacciosi, pronti ad azzannare chiunque sbarri il passo al padrone. Il Duca è avvolto da un ampio mantello nero, come il pelo dei suoi grossi cani. Sembrano apparizioni infernali, diavoli venuti a rapire le anime dei peccatori che abitano quelle misere case.,,"
Titolo:
"La coda dello scorpione" (giallo storico recentemente edito da S.B.C. edizioni di Ravenna 16 Euro)
9 aprile 2011 – ore 16.30 l’autore Franco Spazzoli presenta il suo nuovo libro al Centro Culturale "Gli Antonelli" di Gatteo, Sala Video - Biblioteca Comunale "Ceccarelli", che è tutto situato nella ex Casa di Fascio, sempre di Gatteo (capito no?)
Chi è Franco Spazzoli?
Franco Spazzoli è nato a Cesena dove ha fatto ritorno al termine di una vita professionale dedicata alla scuola, prima come insegnante poi come dirigente scolastico, in varie città. Attualmente si dedica al volontariato e alla passione per la scrittura.
Come il romanzo d’esordio “Non domandare alla luna” anche questo secondo noir è ambientato prevalentemente in terra di Romagna, descritta nei suoi aspetti ora solari ora inquietanti. Il protagonista è ancora Davide Drago, insegnante e giornalista, single dalla vita sentimentale tormentata, destinato a essere coinvolto in avventure pericolose. Epicentro dell’azione è Cesena, la “città in forma di scorpione” come venne definita un tempo per la strana forma del perimetro delle antiche mura malatestiane che suggerisce l’immagine del velenoso animale. Rispetto al romanzo precedente, in questo troviamo una maggiore introspezione, un’atmosfera più gotica e un’intrigante ricostruzione della Cesena del Cinquecento, in cui si stagliano le figure di Cesare Borgia, uomo di potere per eccellenza e di Leonardo da Vinci, genio della scienza e dell’arte. Leonardo si trova a Cesena perché chiamato dal Valentino a progettare il rafforzamento delle difese della città e della straordinaria Rocca, possente “macchina da guerra” e insieme luogo di grande fascino.
Al termine della missione, il Maestro dona ad un suo affezionato discepolo lo splendido ed enigmatico disegno che lui nasconde nella parte della città che corrisponde alla coda dell’immaginario scorpione. Intorno a quel disegno ruota la trama del romanzo in cui lo scorpione è metafora della violenza che attraversa la società di ieri e di oggi. La vicenda si snoda da Milano, in cui è la sede degli affari illeciti di un moderno Principe, al litorale romagnolo e al mare. In questo scenario viene ambientato lo scontro tragico tra il bene, l’amore, il senso di giustizia da una parte e il male, il potere, la violenza, il denaro dall’altra.
Siete tutti invitati a partecipare alla presentazione.
sabato 19 marzo 2011
Festeggiamenti per 150 anni dell’Unità d’Italia
Dopo la pedalata del 17 marzo, continuano gli eventi promossi dal Comune di Gatteo per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Dal 21 al 26 marzo, infatti, presso la Biblioteca Comunale ‘G. Ceccarelli’ di Gatteo sarà allestita la mostra ‘La nostra bandiera. Dalla nascita del tricolore all’Unità d’Italia. Storie di passioni e libertà’.
La mostra vuole essere un percorso sulla storia della nostra bandiera dall’età napoleonica alla proclamazione del regno d’Italia; la storia di un emblema di libertà e speranza, simbolo del sentimento dell’unione italiana.
A Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, il Parlamento della Repubblica Cispadana adotta la combinazione dei tre colori come proprio vessillo. La bandiera assume un nuovo significato: non più segno dinastico e militare ma simbolo del popolo e della libertà.
Proprio da Reggio Emilia e dalla nascita del Tricolore prende avvio il percorso di questa mostra, che racconta, in 13 grandi pannelli recanti immagini e didascalie ufficiali del Museo del Tricolore reggiano, la storia della nostra bandiera, seguendone cambiamenti e trasformazioni.
Dall’età napoleonica alla Restaurazione, quando il vessillo Tricolore viene soffocato ma, per gli italiani in lotta, continua ad essere un emblema di libertà e speranza e viene innalzato durante i moti e le rivolte che videro protagoniste tante città d’Italia.
Nel 1848, con la concessione di Costituzioni in tante parti d’Italia, la bandiera diventa il simbolo della riscossa nazionale e Carlo Alberto, annunciando la Prima Guerra d’Indipendenza, dichiara che, per dimostrare il “sentimento dell’unione italiana”, le sue truppe combatteranno con appuntato sull’uniforme lo scudo dei Savoia sovrapposto al Tricolore.
Quando nel 1861 venne proclamato il Regno d’Italia, la sua bandiera continuò ad essere il Tricolore con lo stemma dei Savoia.
Ripercorrere i 150 anni attraverso il vessillo nazionale diventa, quindi, una occasione e uno spunto per ripercorrere le tappe fondamentali del nostro Paese, un osservatorio privilegiato attraverso cui scorrere la storia d’Italia, i fatti e le passioni che animarono il nostro Risorgimento.
Vi invitiamo quindi a visitare la mostra, che sarà visitabile durante gli orari di apertura della biblioteca, per conoscere meglio le origini e la storia del simbolo che ci unisce ed al contempo distingue in tutto il mondo
Gli altri appuntamenti per i festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia:
- dal 14 al 20 marzo la Rotonda Casadei sarà illuminata in verde-bianco-rosso
- il 22 marzo alle ore 20.30 presso l’Oratorio di San Rocco a Gatteo ‘L’Italia s’è desta’: poesie, musiche e canti dell’Italia del Risorgimento;
- il 10 aprile alle ore 17.30 presso l’Oratorio di San Rocco a Gatteo ‘Esploratori perduti’: conferenza dedicata ad esploratori e naturalisti italiani dall’Unità d’Italia ad oggi;
- il 27 maggio presso il Centro sportivo comunale di Gatteo a Mare ‘150° Cup’: torneo di calcio a 7 rivolto ai giovani.
Dal 21 al 26 marzo, infatti, presso la Biblioteca Comunale ‘G. Ceccarelli’ di Gatteo sarà allestita la mostra ‘La nostra bandiera. Dalla nascita del tricolore all’Unità d’Italia. Storie di passioni e libertà’.
La mostra vuole essere un percorso sulla storia della nostra bandiera dall’età napoleonica alla proclamazione del regno d’Italia; la storia di un emblema di libertà e speranza, simbolo del sentimento dell’unione italiana.
A Reggio Emilia, il 7 gennaio 1797, il Parlamento della Repubblica Cispadana adotta la combinazione dei tre colori come proprio vessillo. La bandiera assume un nuovo significato: non più segno dinastico e militare ma simbolo del popolo e della libertà.
Proprio da Reggio Emilia e dalla nascita del Tricolore prende avvio il percorso di questa mostra, che racconta, in 13 grandi pannelli recanti immagini e didascalie ufficiali del Museo del Tricolore reggiano, la storia della nostra bandiera, seguendone cambiamenti e trasformazioni.
Dall’età napoleonica alla Restaurazione, quando il vessillo Tricolore viene soffocato ma, per gli italiani in lotta, continua ad essere un emblema di libertà e speranza e viene innalzato durante i moti e le rivolte che videro protagoniste tante città d’Italia.
Nel 1848, con la concessione di Costituzioni in tante parti d’Italia, la bandiera diventa il simbolo della riscossa nazionale e Carlo Alberto, annunciando la Prima Guerra d’Indipendenza, dichiara che, per dimostrare il “sentimento dell’unione italiana”, le sue truppe combatteranno con appuntato sull’uniforme lo scudo dei Savoia sovrapposto al Tricolore.
Quando nel 1861 venne proclamato il Regno d’Italia, la sua bandiera continuò ad essere il Tricolore con lo stemma dei Savoia.
Ripercorrere i 150 anni attraverso il vessillo nazionale diventa, quindi, una occasione e uno spunto per ripercorrere le tappe fondamentali del nostro Paese, un osservatorio privilegiato attraverso cui scorrere la storia d’Italia, i fatti e le passioni che animarono il nostro Risorgimento.
Vi invitiamo quindi a visitare la mostra, che sarà visitabile durante gli orari di apertura della biblioteca, per conoscere meglio le origini e la storia del simbolo che ci unisce ed al contempo distingue in tutto il mondo
Gli altri appuntamenti per i festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia:
- dal 14 al 20 marzo la Rotonda Casadei sarà illuminata in verde-bianco-rosso
- il 22 marzo alle ore 20.30 presso l’Oratorio di San Rocco a Gatteo ‘L’Italia s’è desta’: poesie, musiche e canti dell’Italia del Risorgimento;
- il 10 aprile alle ore 17.30 presso l’Oratorio di San Rocco a Gatteo ‘Esploratori perduti’: conferenza dedicata ad esploratori e naturalisti italiani dall’Unità d’Italia ad oggi;
- il 27 maggio presso il Centro sportivo comunale di Gatteo a Mare ‘150° Cup’: torneo di calcio a 7 rivolto ai giovani.
lunedì 14 marzo 2011
Cicatrici nascoste, Antonio Paganelli presenta il libro a Gatteo
Siete tutti invitati a partecipare alla presentazione del libro scritto da Antonio Paganelli "Cicatrici nascoste - Il caso di Rosa Tropea
il giorno 26 marzo 2011 - ore 16.30 nella Biblioteca Comunale Ceccarelli
Centro Culturale “Gli Antonelli”, Via Roma, 13 - Gatteo.
Chi è Antonio Paganelli?
Antonio Paganelli nasce nel 1947 a Longiano, ma sin da giovanissimo emigra in cerca di lavoro: prima in Svizzera e poi in Canada, dove di giorno lavora e la sera studia.
Nel 1974 torna in Italia e si laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’Università ‘Ca’ Foscari’ di Venezia. Insegna francese alle Scuole Medie e Superiori e si occupa di didattica per insegnanti. Si dedica anche allo studio del restauro pittorico presso l’Accademia delle belle Arti di Ravenna.
Frequentando il mondo degli antiquari scova un documento cartaceo dell'Ottocento che lo incuriosisce. Si tratta degli atti del processo a un prete, per un fatto di cronaca avvenuto in Sicilia il giorno di Natale del 1871: ecco la scintilla che dà lo spunto alla trama del romanzo.
"Cicatrici nascoste - Il caso di Rosa Tropea" di cosa parla?
La storia raccontata, accaduta realmente, scorre lungo l'arco temporale di un secolo: due personaggi della stessa famiglia, Rosa e Salvatore, la nonna e il nipote, ne sono i protagonisti. Salvatore, aspetta di andare in pensione per mettere ordine nella propria vita, per tirar fuori gli scheletri dagli armadi. Con onestà e rigore si tuffa nella memoria a far rivivere i momenti più salienti del suo passato, sia quelli poco limpidi di gioventù in epoca fascista sia quelli dolorosi della guerra. Al culmine di questa ricerca sbucherà, dal doppiofondo di un cassetto, una misteriosa vecchia cartella polverosa il cui contenuto metterà in discussione alcune sue certezze.
Avendo alcune delle caratteristiche del romanzo storico "Cicatrici nascoste" è sicuramente rivolto agli appassionati di storia, ma non è un romanzo di nicchia, anzi come dice l’autore stesso “Un testo letterario di un qualche spessore, come un buon dipinto o una qualsiasi opera d’arte parla al lettore, o al fruitore dell’oggetto, a diversi livelli”
il giorno 26 marzo 2011 - ore 16.30 nella Biblioteca Comunale Ceccarelli
Centro Culturale “Gli Antonelli”, Via Roma, 13 - Gatteo.
Chi è Antonio Paganelli?
Antonio Paganelli nasce nel 1947 a Longiano, ma sin da giovanissimo emigra in cerca di lavoro: prima in Svizzera e poi in Canada, dove di giorno lavora e la sera studia.
Nel 1974 torna in Italia e si laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’Università ‘Ca’ Foscari’ di Venezia. Insegna francese alle Scuole Medie e Superiori e si occupa di didattica per insegnanti. Si dedica anche allo studio del restauro pittorico presso l’Accademia delle belle Arti di Ravenna.
Frequentando il mondo degli antiquari scova un documento cartaceo dell'Ottocento che lo incuriosisce. Si tratta degli atti del processo a un prete, per un fatto di cronaca avvenuto in Sicilia il giorno di Natale del 1871: ecco la scintilla che dà lo spunto alla trama del romanzo.
Ciesse edizioni 2010, 16 euro |
"Cicatrici nascoste - Il caso di Rosa Tropea" di cosa parla?
La storia raccontata, accaduta realmente, scorre lungo l'arco temporale di un secolo: due personaggi della stessa famiglia, Rosa e Salvatore, la nonna e il nipote, ne sono i protagonisti. Salvatore, aspetta di andare in pensione per mettere ordine nella propria vita, per tirar fuori gli scheletri dagli armadi. Con onestà e rigore si tuffa nella memoria a far rivivere i momenti più salienti del suo passato, sia quelli poco limpidi di gioventù in epoca fascista sia quelli dolorosi della guerra. Al culmine di questa ricerca sbucherà, dal doppiofondo di un cassetto, una misteriosa vecchia cartella polverosa il cui contenuto metterà in discussione alcune sue certezze.
Avendo alcune delle caratteristiche del romanzo storico "Cicatrici nascoste" è sicuramente rivolto agli appassionati di storia, ma non è un romanzo di nicchia, anzi come dice l’autore stesso “Un testo letterario di un qualche spessore, come un buon dipinto o una qualsiasi opera d’arte parla al lettore, o al fruitore dell’oggetto, a diversi livelli”
domenica 13 marzo 2011
Il sentiero dell’amore, incontri culturali dell’associazione Homoviator e BCC Gatteo
“BCC Gatteo - Eventi 2011”
iniziano gli incontri culturali dell’associazione Homoviator.
Mirata all’analisi di problematiche giovanili quali sessualità, affettività e rapporto con i genitori, la serie di incontri dal titolo “Il sentiero dell’amore: educazione all’affettività e sessualità” è composta da tre serate.
La prima si svolge presso la sala congressi della nuova sede della Banca di Credito Cooperativo di Gatteo (Via Della Cooperazione 10 – Gatteo) in data 17 marzo 2011 a partire dalle ore 20.30 fino alle ore 23: in tale occasione il professore Raffaello Rossi interverrà sul tema “Educazione dell’affettività e della sessualità: il sentiero dell’amore”.
Le due serate successive invece si tengono alla medesima ora presso la sala convegni del Convento dei frati di Longiano in via Decio Raggi.
La prima, giovedì 31 Marzo 2011 sul tema “Genitori emozionalmente competenti:per un’affettività e sessualità sane e consapevoli”, ha come relatore nuovamente il prof. Raffaello Rossi,
La seconda, in data giovedì 14 aprile intitolata “Adolescenti e genitori: mondi in continuo cambiamento. Domande all’esperto”, sarà condotta dal dottor Franco Mazzini.
Gli incontri sono organizzati dall’associazione “Homoviator-per l’umanità in crescita” di Longiano, con la collaborazione della Banca di Credito Cooperativo di Gatteo.
iniziano gli incontri culturali dell’associazione Homoviator.
Mirata all’analisi di problematiche giovanili quali sessualità, affettività e rapporto con i genitori, la serie di incontri dal titolo “Il sentiero dell’amore: educazione all’affettività e sessualità” è composta da tre serate.
La prima si svolge presso la sala congressi della nuova sede della Banca di Credito Cooperativo di Gatteo (Via Della Cooperazione 10 – Gatteo) in data 17 marzo 2011 a partire dalle ore 20.30 fino alle ore 23: in tale occasione il professore Raffaello Rossi interverrà sul tema “Educazione dell’affettività e della sessualità: il sentiero dell’amore”.
Le due serate successive invece si tengono alla medesima ora presso la sala convegni del Convento dei frati di Longiano in via Decio Raggi.
La prima, giovedì 31 Marzo 2011 sul tema “Genitori emozionalmente competenti:per un’affettività e sessualità sane e consapevoli”, ha come relatore nuovamente il prof. Raffaello Rossi,
La seconda, in data giovedì 14 aprile intitolata “Adolescenti e genitori: mondi in continuo cambiamento. Domande all’esperto”, sarà condotta dal dottor Franco Mazzini.
Gli incontri sono organizzati dall’associazione “Homoviator-per l’umanità in crescita” di Longiano, con la collaborazione della Banca di Credito Cooperativo di Gatteo.
mercoledì 9 marzo 2011
Garattoni Stefania, morta accoltellata a Cesena, 9 marzo 2011
Una ragazza di 20 anni Stefania Garattoni, figlia di un ispettore di polizia stradale è stata colpita con una dozzina di coltellate mentre stava passeggiando verso le 14 in pieno centro storico di Cesena.
Soccorsa, è morta poco dopo all'ospedale Bufalini di Cesena.
L'aggressore è l'ex fidanzato di 25 anni Luca Lorenzini.
Il ragazzo subito dopo averla aggredita è scappato su una moto rubata nella concessionaria presso cui lavorava, lasciata poi vicino a casa sua, per allontanarsi in stato confusionale in bicicletta.
La polizia lo ha rintracciato nel tardo pomeriggio lungo il fiume Savio, dove, secondo certe voci, stava meditando la costituzione o il suicidio. Strano è che Lorenzini aveva con sè una pistola a salve ed era in "compagnia" forzata di un altro studente, al quale ha raccontato l'accaduto. In questo momento però non era a conoscienza della morte di Stefania, raccontava solo di aver "fatto male" alla ragazza.
Sembrerebbe la gelosia il movente che ha mosso la violenza del giovane.
Da due settimane, cioè dopo San Valentino, il ragazzo non riusciva farsi ragione del di lei abbandono, dopo quasi 5 anni della loro relazione.
Ora, certo Stefania non c'è più. Troppo giovane per morire! E non in questo modo!!
NON SI PUO' MORIRE A VENT'ANNI!!!
Ma io credo che la vera vittima è Luca, perchè la sua vita rimasta sarà peggiore della morte.
___________
17 marzo, Giovedì alle 21 nel Vintage Bar Studio 54 si organizza un evento importante.
Stefania Garattoni era impegnata ad organizzare una ricorrenza festosa, a cui era stato invitato anche il Sindaco Lucchi in quanto unisce i festeggiamenti per il 150mo dell'unità d'Italia alla festa di San Patrizio tanto cara agli irlandesi. Una tipica festa della birra, ma ora anche in memoria di Stefania Garattoni.
Le locandine già stampate, utili a fare promozione all'evento a cui partecipano band care a Stefania: i Villmora e i Semantica, in mancanza della ragazza ora saranno distribuite dagli amici.
Soccorsa, è morta poco dopo all'ospedale Bufalini di Cesena.
L'aggressore è l'ex fidanzato di 25 anni Luca Lorenzini.
Il ragazzo subito dopo averla aggredita è scappato su una moto rubata nella concessionaria presso cui lavorava, lasciata poi vicino a casa sua, per allontanarsi in stato confusionale in bicicletta.
La polizia lo ha rintracciato nel tardo pomeriggio lungo il fiume Savio, dove, secondo certe voci, stava meditando la costituzione o il suicidio. Strano è che Lorenzini aveva con sè una pistola a salve ed era in "compagnia" forzata di un altro studente, al quale ha raccontato l'accaduto. In questo momento però non era a conoscienza della morte di Stefania, raccontava solo di aver "fatto male" alla ragazza.
Sembrerebbe la gelosia il movente che ha mosso la violenza del giovane.
Da due settimane, cioè dopo San Valentino, il ragazzo non riusciva farsi ragione del di lei abbandono, dopo quasi 5 anni della loro relazione.
Ora, certo Stefania non c'è più. Troppo giovane per morire! E non in questo modo!!
NON SI PUO' MORIRE A VENT'ANNI!!!
Ma io credo che la vera vittima è Luca, perchè la sua vita rimasta sarà peggiore della morte.
___________
17 marzo, Giovedì alle 21 nel Vintage Bar Studio 54 si organizza un evento importante.
Stefania Garattoni era impegnata ad organizzare una ricorrenza festosa, a cui era stato invitato anche il Sindaco Lucchi in quanto unisce i festeggiamenti per il 150mo dell'unità d'Italia alla festa di San Patrizio tanto cara agli irlandesi. Una tipica festa della birra, ma ora anche in memoria di Stefania Garattoni.
Le locandine già stampate, utili a fare promozione all'evento a cui partecipano band care a Stefania: i Villmora e i Semantica, in mancanza della ragazza ora saranno distribuite dagli amici.
venerdì 4 marzo 2011
Pedalata per Festa Unità d’Italia 17 marzo
L’Amministrazione Comunale di Gatteo organizza, in occasione della Festa per l’Unità d’Italia, una “Pedalata” per il giorno giovedì 17 marzo 2011.
Il programma prevede:
· ritrovo dei partecipanti a Gatteo a Mare alle 14.30, degustazione di gastronomia romagnola a cura del “Circolo Auser” di Gatteo a Mare, distribuzione di gadgets e partenza per Sant’Angelo
· arrivo a Sant’Angelo per sosta con animazione e degustazione di cibi a cura dell' “Associazione Vitainsieme” di Sant’Angelo, partenza per Gatteo
· arrivo a Gatteo, spettacolo del Gruppo Folkloristico Romagna Mia e degustazione a cura dell’Associazione “Castello e Dintorni”
La Pedalata è aperta a tutti ed assolutamente non competitiva.
Vi aspettiamo numerosi !
Il programma prevede:
· ritrovo dei partecipanti a Gatteo a Mare alle 14.30, degustazione di gastronomia romagnola a cura del “Circolo Auser” di Gatteo a Mare, distribuzione di gadgets e partenza per Sant’Angelo
· arrivo a Sant’Angelo per sosta con animazione e degustazione di cibi a cura dell' “Associazione Vitainsieme” di Sant’Angelo, partenza per Gatteo
· arrivo a Gatteo, spettacolo del Gruppo Folkloristico Romagna Mia e degustazione a cura dell’Associazione “Castello e Dintorni”
La Pedalata è aperta a tutti ed assolutamente non competitiva.
Clicca sulla foto per ingrandirla |
mercoledì 2 marzo 2011
Festival della canzone a Gatteo teatro Lina Pagliughi
FESTIVAL DELLA CANZONE
gara canora a Gatteo 2011
Teatro Lina Pagliughi
Periodo di svolgimento:
Domenica 27 febbraio e 6, 13, 20 marzo 2011
Orario: 16.30
Da ben 28 anni tra febbraio e marzo Gatteo ha un appuntamento fisso con la musica: il Festival di Gatteo!
In questi anni tantissimi sono stati i ragazzi dai 10 anni in su che si sono alternati sul palco del teatro ‘Lina Pagliughi’, proponendo brani scritti da loro stessi o già noti, magari tratti dal quasi contemporaneo Festival di Sanremo.
I numerosi concorrenti si sfidano per ottenere il primo premio in una delle tre categorie in cui è suddivisa la competizione,
ovvero 'Emergenti' (10-13 anni),
'Between' (14-17 anni) e
'Big' (dai 18 anni in su).
Il concorso è assolutamente aperto a tutti coloro che hanno voglia di cantare e mettersi in gioco esibendosi con brani editi o inediti.
Anche i più piccoli avranno il loro attimo di celebrità, infatti vi sarà l'esibizione non competitiva dei bambini delle scuole materne ed elementari del paese.
La manifestazione è organizzata dall'associazione culturale 'Diffusione Musica' in collaborazione con l'associazione 'Var Ragazzi' e la banca Bcc di Gatteo ed il Patrocinio del Comune di Gatteo.
Le iscrizioni si apriranno a partire dal 1 febbraio 2011.
I termini per iscriversi sono: il 26 febbraio 2011 per le categorie 'Between' e 'Big'; il 12 marzo 2011 per la categoria 'Emergenti'.
Per informazioni ed iscrizioni: 335 5478155 - 0541 933569 - gio.tomassini@gmail.com
Programma:
Domenica 27 febbraio: semifinali categorie 'Big' e 'Between'
Domenica 6 marzo: semifinali categorie 'Big' e 'Between'
Domenica 13 marzo: gara categoria 'Emergenti' e esibizione non competitiva dei bambini delle scuole materne ed elementari
Domenica 20 marzo: finalissima categorie 'Big' e 'Between'
Tariffa d’ingresso:
- Intero € 5,00 il 13 marzo;
- Intero € 7,00 il 27 febbraio - 6 e 20 marzo
Tariffa ridotta:
€ 4,00 il 13 marzo;
€ 5,00 il 27 febbraio - 6 e 20 marzo
Premi:
Categoria “Big”
1° class: borsa di studio € 150,00
2° class: borsa di studio € 100,00
3° class: borsa di studio € 80,00
… e altri ricchi premi in ore di registrazione in sala d’incisione…
gara canora a Gatteo 2011
Teatro Lina Pagliughi
Periodo di svolgimento:
Domenica 27 febbraio e 6, 13, 20 marzo 2011
Orario: 16.30
Da ben 28 anni tra febbraio e marzo Gatteo ha un appuntamento fisso con la musica: il Festival di Gatteo!
In questi anni tantissimi sono stati i ragazzi dai 10 anni in su che si sono alternati sul palco del teatro ‘Lina Pagliughi’, proponendo brani scritti da loro stessi o già noti, magari tratti dal quasi contemporaneo Festival di Sanremo.
I numerosi concorrenti si sfidano per ottenere il primo premio in una delle tre categorie in cui è suddivisa la competizione,
ovvero 'Emergenti' (10-13 anni),
'Between' (14-17 anni) e
'Big' (dai 18 anni in su).
Il concorso è assolutamente aperto a tutti coloro che hanno voglia di cantare e mettersi in gioco esibendosi con brani editi o inediti.
Anche i più piccoli avranno il loro attimo di celebrità, infatti vi sarà l'esibizione non competitiva dei bambini delle scuole materne ed elementari del paese.
La manifestazione è organizzata dall'associazione culturale 'Diffusione Musica' in collaborazione con l'associazione 'Var Ragazzi' e la banca Bcc di Gatteo ed il Patrocinio del Comune di Gatteo.
Le iscrizioni si apriranno a partire dal 1 febbraio 2011.
I termini per iscriversi sono: il 26 febbraio 2011 per le categorie 'Between' e 'Big'; il 12 marzo 2011 per la categoria 'Emergenti'.
Per informazioni ed iscrizioni: 335 5478155 - 0541 933569 - gio.tomassini@gmail.com
Programma:
Domenica 27 febbraio: semifinali categorie 'Big' e 'Between'
Domenica 6 marzo: semifinali categorie 'Big' e 'Between'
Domenica 13 marzo: gara categoria 'Emergenti' e esibizione non competitiva dei bambini delle scuole materne ed elementari
Domenica 20 marzo: finalissima categorie 'Big' e 'Between'
Tariffa d’ingresso:
- Intero € 5,00 il 13 marzo;
- Intero € 7,00 il 27 febbraio - 6 e 20 marzo
Tariffa ridotta:
€ 4,00 il 13 marzo;
€ 5,00 il 27 febbraio - 6 e 20 marzo
Premi:
Categoria “Big”
1° class: borsa di studio € 150,00
2° class: borsa di studio € 100,00
3° class: borsa di studio € 80,00
… e altri ricchi premi in ore di registrazione in sala d’incisione…
martedì 1 marzo 2011
Serata di poesia , Tisselli a San Rocco di Gatteo
VOCI DELL’ANIMA NELL’…INCANTO DEL SOGNO
11 marzo 2011, ore 20.30
Gatteo – Oratorio San Rocco
Venerdì 11 marzo alle ore 20.30 presso l’Oratorio di San Rocco di Gatteo, la poetessa di San Mauro Mare Caterina Tisselli dedicherà una serata di poesie alla cittadina di Gatteo. La manifestazione, dal titolo ‘Voci dell’anima nell’…incanto del sogno”, prevede la lettura di alcuni dei brani poetici più significativi tratti dalle raccolte della Tisselli: ‘Poesie dell’Autunno’, ‘L’ombra dell’Io’, ‘La strana quiete’, ‘Il suono del cuore’, ‘Mare Mio’, ‘Dedicato A…’, ‘I cancelli dell’anima’, ‘Cuore di Romagna’, ‘L’ignota sorte’ e la recente raccolta ‘L’incanto del sogno’ pubblicata da ‘Ponte Vecchio Editore’ nel 2010.
La serata sarà condotta dal giornalista Ermanno Pasolini, con la partecipazione di Renato Piccioni, Presidente dell’Accademia Culturale Sammarinese ‘Le tre Castella’, quale voce recitante; sarà altresì presente il Sindaco di Gatteo Tiziano Gasperoni. Tra le poesie scelte alcune sono volte a celebrare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Per la poetessa sammaurese è una serata particolarmente suggestiva, poiché ripercorre venti anni del suo ‘cammino poetico’. La scelta del luogo in cui recitare le proprie poesie non è assolutamente casuale, infatti la Tisselli ritiene l’Oratorio di San Rocco un luogo “che accarezza le corde dell’anima”. In più ama molto anche la cittadina di Gatteo, che pur essendo un piccolo borgo, è considerata dalla poetessa “cuore della Romagna per arte, cultura, storia e folclore, culla dell’amato maestro Secondo Casadei”.
Siete tutti invitati a partecipare alla presentazione.
Caterina Tisselli nata nel 1963 ad Argenta da genitori romagnoli, è una poetessa e giornalista che vive a San Mauro Mare. Collabora con l'agenzia stampa "Europa" di Genova e con le riviste letterarie "Il Sodalizio Letterario", "Il Giornale degli Artisti", "L'ortica" ed altre riviste. È membro dell'Accademia Pascoliana dal gennaio 2000.
Ha pubblicato alcune raccolte di poesie: Poesie dell'autunno (1992, tradotto a Cambridge in lingua inglese), L'ombra dell'io (1994), L'angolo della poesia (1995), La strana quiete (1996), Vividi pensieri sulla tela della vita (1997, raccolta poetica e pittorica), Il suono del cuore (1998), Dedicato a (2000), Mare mio (2002), I cancelli dell’anima (2004).
Sue liriche sono inserite in diverse antologie letterarie: "I contemporanei", "Laurentum", "Il documento poetico", "Poetando e raccontando".
Ha ricevuto diversi primi in concorsi letterari: “Panathlon 2000 e 2001” Firenze; “Città di Fucecchio 2004”; “Città di Milano 2005”; “Titano 2005”; nel 2006 ha ricevuto il premio alla carriera magnum cum laude al “Titano-Repubblica di San Marino”.
11 marzo 2011, ore 20.30
Gatteo – Oratorio San Rocco
Venerdì 11 marzo alle ore 20.30 presso l’Oratorio di San Rocco di Gatteo, la poetessa di San Mauro Mare Caterina Tisselli dedicherà una serata di poesie alla cittadina di Gatteo. La manifestazione, dal titolo ‘Voci dell’anima nell’…incanto del sogno”, prevede la lettura di alcuni dei brani poetici più significativi tratti dalle raccolte della Tisselli: ‘Poesie dell’Autunno’, ‘L’ombra dell’Io’, ‘La strana quiete’, ‘Il suono del cuore’, ‘Mare Mio’, ‘Dedicato A…’, ‘I cancelli dell’anima’, ‘Cuore di Romagna’, ‘L’ignota sorte’ e la recente raccolta ‘L’incanto del sogno’ pubblicata da ‘Ponte Vecchio Editore’ nel 2010.
La serata sarà condotta dal giornalista Ermanno Pasolini, con la partecipazione di Renato Piccioni, Presidente dell’Accademia Culturale Sammarinese ‘Le tre Castella’, quale voce recitante; sarà altresì presente il Sindaco di Gatteo Tiziano Gasperoni. Tra le poesie scelte alcune sono volte a celebrare il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Per la poetessa sammaurese è una serata particolarmente suggestiva, poiché ripercorre venti anni del suo ‘cammino poetico’. La scelta del luogo in cui recitare le proprie poesie non è assolutamente casuale, infatti la Tisselli ritiene l’Oratorio di San Rocco un luogo “che accarezza le corde dell’anima”. In più ama molto anche la cittadina di Gatteo, che pur essendo un piccolo borgo, è considerata dalla poetessa “cuore della Romagna per arte, cultura, storia e folclore, culla dell’amato maestro Secondo Casadei”.
Siete tutti invitati a partecipare alla presentazione.
Caterina Tisselli nata nel 1963 ad Argenta da genitori romagnoli, è una poetessa e giornalista che vive a San Mauro Mare. Collabora con l'agenzia stampa "Europa" di Genova e con le riviste letterarie "Il Sodalizio Letterario", "Il Giornale degli Artisti", "L'ortica" ed altre riviste. È membro dell'Accademia Pascoliana dal gennaio 2000.
Ha pubblicato alcune raccolte di poesie: Poesie dell'autunno (1992, tradotto a Cambridge in lingua inglese), L'ombra dell'io (1994), L'angolo della poesia (1995), La strana quiete (1996), Vividi pensieri sulla tela della vita (1997, raccolta poetica e pittorica), Il suono del cuore (1998), Dedicato a (2000), Mare mio (2002), I cancelli dell’anima (2004).
Sue liriche sono inserite in diverse antologie letterarie: "I contemporanei", "Laurentum", "Il documento poetico", "Poetando e raccontando".
Ha ricevuto diversi primi in concorsi letterari: “Panathlon 2000 e 2001” Firenze; “Città di Fucecchio 2004”; “Città di Milano 2005”; “Titano 2005”; nel 2006 ha ricevuto il premio alla carriera magnum cum laude al “Titano-Repubblica di San Marino”.
venerdì 25 febbraio 2011
Laboratorio di scrittura alla biblioteca di Gatteo
Domenica 27 febbraio alle ore 16.30 presso il Centro Culturale "Gli Antonelli" di Gatteo, via Roma 13, (ex casa del Fascio) l'Associazione Culturale "Italia Nostra" con il patrocinio del Comune di Gatteo organizza: Laboratorio di Scrittura "Scrivere allunga la vita"
Sarà un incontro-dibattito con la scrittrice riminese Anna Rosa Balducci, autrice del romanzo "Pane e tempesta" e di libri di racconti pubblicati dalla casa editrice "Il Ponte Vecchio" (quella dei fratelli Casalini - uno di loro è anche l'assessore del Comune di Cesena)
Domenica, 6 Marzo alle 16,30
Interverranno i poeti:
Marinella Frani e Giancarlo Casadei.
Al termine dell'incontro culturale sarà offerto un buffet per tutti i presenti.
E ora della postilla made by Hanna:
A margine, dopo il doveroso annuncio copiato dalla baccheca, avrei un interrogativo da esplicitare:
come si fa imparare lo scrivere attraverso un laboratorio?
Io credevo, quello fosse un dono di Dio elargito a poche persone scelte, tipo: Hemingway, Proust, Petrarca, Dante ecc...
Lo scrivere per me, dovrebbe essere un'ispirazione, una dote individuale, una grazia divina non riconducibile ai corsi "artigiani".
Laboratorio di scrittura??!! Ma cosa dite?
Ricetta per allungare la vita??!! (ma quanto siamo caduti in clichè)....niente botox o staminali, eh? Corso di scrittura, ecco...(allungalavita) e...al massimo qualche pasticcino al termine.
Le persone geniali che sanno scrivere, di natura sono assai tormentate e depresse, e in maggior parte non gli piace vivere "più a lungo" (e nemmeno vendere il proprio operato)
Sarà un incontro-dibattito con la scrittrice riminese Anna Rosa Balducci, autrice del romanzo "Pane e tempesta" e di libri di racconti pubblicati dalla casa editrice "Il Ponte Vecchio" (quella dei fratelli Casalini - uno di loro è anche l'assessore del Comune di Cesena)
Domenica, 6 Marzo alle 16,30
Interverranno i poeti:
Marinella Frani e Giancarlo Casadei.
Al termine dell'incontro culturale sarà offerto un buffet per tutti i presenti.
E ora della postilla made by Hanna:
A margine, dopo il doveroso annuncio copiato dalla baccheca, avrei un interrogativo da esplicitare:
come si fa imparare lo scrivere attraverso un laboratorio?
Io credevo, quello fosse un dono di Dio elargito a poche persone scelte, tipo: Hemingway, Proust, Petrarca, Dante ecc...
Lo scrivere per me, dovrebbe essere un'ispirazione, una dote individuale, una grazia divina non riconducibile ai corsi "artigiani".
Laboratorio di scrittura??!! Ma cosa dite?
Ricetta per allungare la vita??!! (ma quanto siamo caduti in clichè)....niente botox o staminali, eh? Corso di scrittura, ecco...(allungalavita) e...al massimo qualche pasticcino al termine.
Le persone geniali che sanno scrivere, di natura sono assai tormentate e depresse, e in maggior parte non gli piace vivere "più a lungo" (e nemmeno vendere il proprio operato)
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