martedì 5 febbraio 2008
Teatro "L.Pagliughi" a Gatteo
Intervista a Lorenzo Montevecchi tratta dal "Gazzettino di Gatteo"
Da metà ottobre, tutti i sabati in Parrocchia, dalle ore 17 alle ore 19, si svolge il "Lab-Oratorio" di teatro: condotto da Lorenzo Montevecchi. In questo numero del giomalino, abbiamo pensato di fomirvi una testimonianza, da parte di una delle tante persone che si prodigano per la Parrocchia: l'ideatore, appunto, di questa iniziativa teatrale.
Com'è nata questa passione per il teatro?
All'inizio era solo mia moglie Simona a frequentare il corso di teatro diretto da Franco Mescolini. Poi, dopo qualche anno, ha iniziato ad invitarmi a questi incontri. lo all'inizio pensavo che non si addicesse alla mia personalità, poi dopo tante "preghiere", mi sono detto: "Ma sì! Dai! Mettiamoci in gioco!". Così ho iniziato a frequentare queste serate e mi sono divertito tanto! Ho potuto scoprire, in più, grazie a questa forma di arte, quali sono i miei limiti!
Quali sono stati i motivi per cui hai voluto insegnare a noi ragazzi?
Non mi considero un insegnante, anzi credo di avere ancora molto da imparare. Comunque per quanto riguarda la vera domanda, credo che il motivo principale sia che mi piace stare insieme a voi e giocare con il teatro.
Il teatro per te, è anche una scuola di vita?
Assolutamente sì! Penso che sia un modo perfetto per imparare a conoscere sé stessi e gli altri. Non superficialmente, però: grazie al teatro credo che ci si possa arricchire delle qualità più interiori del nostro compagno, iniziando a "studiare" tanto il proprio profondo, quanto quello dell'altro.
C'è una figura da cui trai ispirazione?
Si, per quanto riguarda una figura concreta, adoro la positività e la serenità che trasmette Franco Mescolini; però credo sia fondamentale appartenere a qualcuno: Dio. La fede è una cosa indispensabile, almeno per quello che sento io!
Quali progetti hai per il futuro di questo laboratorio?
Prima di tutto, il nostro obbiettivo dev' essere quello di compiere un cammino insieme. Poi, fra poco, durante la serata juniores del 25° Festival Canoro di Gatteo, daremo al pubblico un assaggino dello spettacolo che poi insceneremo completo, alla fine dell'anno scolastico. IL titolo è: "Liberi, Liberi" e tratta il periodo più difficile della vita di un uomo: l'adolescenza! Poi, appena ci verrà fomito un video-proiettore, ho l'idea di organizzare tutti i' sabati un Cineforum, per creare un momento di discussione costruttiva fra i giovani...
Auguriamo allora a Lorenzo, di poter vedere concretizzati i suoi sogni! E, vorrei fare un invito a tutti i ragazzi che frequentano una classe dalla quinta elementare alla terza media: di recarsi, ogni sabato dalle 17 alle 19, in teatro, perché mettersi in gioco fa crescere una cognizione più profonda dei propri limiti e, una conoscenza più interiore delle persone che ci stanno vicino!
Teatro Pagliughi
giovedì 3 gennaio 2008
Dediche- poesie di Hanna
Mi è arrivato oggi il libro stampato a San Remo dalla casa editrice Vitale Edizioni, redatto e con la prefazione della dott.Silvia Denti . A pagina 109 troviamo una mia poesia dedicata a mio figlio intitolata "Non piangere"
La cito qui intera:
La cito qui intera:
NON PIANGERE
Un giorno
Seminerai il mio corpo
Nella terra
Umida di lacrime
Riscaldata dell' alito caldo di preghiere
Ad un Dio d'incongruo valore
Vi crescerà una verticale sorta d'amore
A sostenere i cieli per me.
Allora sarò laddove non sono mai stata
Nel tuo cuore crudo
Nelle promesse, nei rimpianti
Tanti "se" e tanti "ma"
Progenie di vita sospesa
Nella tua mente sarò più viva di prima
Tra di noi interprete la morte
Fidati di me
E non piangere
Germoglierò
Germoglierò
Un giorno
Seminerai il mio corpo
Nella terra
Umida di lacrime
Riscaldata dell' alito caldo di preghiere
Ad un Dio d'incongruo valore
Vi crescerà una verticale sorta d'amore
A sostenere i cieli per me.
Allora sarò laddove non sono mai stata
Nel tuo cuore crudo
Nelle promesse, nei rimpianti
Tanti "se" e tanti "ma"
Progenie di vita sospesa
Nella tua mente sarò più viva di prima
Tra di noi interprete la morte
Fidati di me
E non piangere
Germoglierò
Germoglierò
venerdì 28 dicembre 2007
Parole a dissenso
Ghulam posa accanto a Faiz Mohammed e lo guarda.
Ghulam ha 11 anni, Ghulam è la moglie di Faiz Mohammed.
Che di anni ne ha 40.
La foto che l'Unicef ha premiato come la migliore del 2007
è stata scattata dalla statunitense Stephanie Sinclair e racconta,
da sola, una storia. Imponendo al mondo il dramma,
tragicamente diffuso,
delle spose bambine.
Ghulam posa...-«Chi ha influenza e chi crea opinione deve fare i conti con le conseguenze di quello che dice...»
l'Unicef ha premiato..-dobbiamo smettere di pensare, ma lo dobbiamo smettere nel fondo, che la nostra civiltà sia superiore o che noi abbiamo il monopolio di alcunché, della civiltà, della felicità, del benessere, della dignità delle donne, di tutto. Non abbiamo questo monopolio. Ci sono altre civiltà che la pensano diversamente e che vedono noi come “civiltà del male”, così come noi pensiamo di loro.
racconta da sola, una storia...-«La libertà ognuno se la deve conquistare per conto suo. È come scalare le montagne: se si vuol godere di arrivare in cima, non si può mandare un altro, non è che qualcuno ci può portare in cima con un elicottero… Se le donne afghane trovano che il burqa sia qualcosa che offende la loro dignità, non ci devono essere i paracadutisti americani che glielo vanno a togliere.»
Quanto ai problemi che ogni civiltà ha, devono essere visti all’interno di quella civiltà. Esempio: il burqa è un problema delle donne afghane. Le donne afghane sono meravigliose — non so se voi conoscete l’organizzazione RAWA (Revolutionary Association Women of Afghanistan) — si pongono i loro problemi e l’idea che noi, perché siamo i più forti, i più potenti, dobbiamo andare a liberare la gente altrui, è una cosa assurda, sacrilega.
imponendo al mondo il dramma...-Allora dico: se le vere ragioni della guerra non sono fuori, ma dentro di noi, cominciamo a fare la rivoluzione dentro di noi, forse è quella meno violenta, che non fa massacri e forse, alla lunga, crea quelle condizioni in cui tutti ci troveremo meglio. Prendiamo coscienza di chi siamo e incominciamo a riflettere: non siamo solo corpi, non siamo solo materia. Dobbiamo ricominciare, chi sa, a pregare, chi non sa, a fare altro. L’unica rivoluzione oggi veramente possibile è quella dentro di noi, ma ci vorrà tempo, molto tempo.
nessuno può essere convinto e sicuro dei fatti dell’11 settembre, perché le prove non ci sono, non sono state date, nessuno può andare a controllare, nessuno ha accesso a quello che è successo. E la guerra è stata un continuo impacchettamento, infatti io lo dico in vari modi: questa non solo una guerra di bombe più o meno intelligenti, di missili, di computer... È una guerra soprattutto di bugie, che sono cominciate ancor prima della guerra...
tragicamente diffuso...-chi sa pregare, preghi, perché la dimensione del divino, che noi abbiamo eliminato eliminando, fra l’altro, la morte dalla nostra vita, è orripilante, orribile, perché toglie all’uomo questa bella dimensione dell’altro.
"Ci vuole uno con l’aria da pazzo, che non ha paura di essere preso per un grullo"
, cosi diceva girovago Terzani, l'uomo di cui le citazioni ho usato in questo post per contraddire le parole didascaliche di Stephanie Sinclair .
"And here I was thinking that we liberated Afghanistan. Silly me!"
Delete Stephanie!
Ghulam ha 11 anni, Ghulam è la moglie di Faiz Mohammed.
Che di anni ne ha 40.
La foto che l'Unicef ha premiato come la migliore del 2007
è stata scattata dalla statunitense Stephanie Sinclair e racconta,
da sola, una storia. Imponendo al mondo il dramma,
tragicamente diffuso,
delle spose bambine.
Meme in memoria di Tiziano Terzani
Ghulam posa...-«Chi ha influenza e chi crea opinione deve fare i conti con le conseguenze di quello che dice...»
l'Unicef ha premiato..-dobbiamo smettere di pensare, ma lo dobbiamo smettere nel fondo, che la nostra civiltà sia superiore o che noi abbiamo il monopolio di alcunché, della civiltà, della felicità, del benessere, della dignità delle donne, di tutto. Non abbiamo questo monopolio. Ci sono altre civiltà che la pensano diversamente e che vedono noi come “civiltà del male”, così come noi pensiamo di loro.
racconta da sola, una storia...-«La libertà ognuno se la deve conquistare per conto suo. È come scalare le montagne: se si vuol godere di arrivare in cima, non si può mandare un altro, non è che qualcuno ci può portare in cima con un elicottero… Se le donne afghane trovano che il burqa sia qualcosa che offende la loro dignità, non ci devono essere i paracadutisti americani che glielo vanno a togliere.»
Quanto ai problemi che ogni civiltà ha, devono essere visti all’interno di quella civiltà. Esempio: il burqa è un problema delle donne afghane. Le donne afghane sono meravigliose — non so se voi conoscete l’organizzazione RAWA (Revolutionary Association Women of Afghanistan) — si pongono i loro problemi e l’idea che noi, perché siamo i più forti, i più potenti, dobbiamo andare a liberare la gente altrui, è una cosa assurda, sacrilega.
imponendo al mondo il dramma...-Allora dico: se le vere ragioni della guerra non sono fuori, ma dentro di noi, cominciamo a fare la rivoluzione dentro di noi, forse è quella meno violenta, che non fa massacri e forse, alla lunga, crea quelle condizioni in cui tutti ci troveremo meglio. Prendiamo coscienza di chi siamo e incominciamo a riflettere: non siamo solo corpi, non siamo solo materia. Dobbiamo ricominciare, chi sa, a pregare, chi non sa, a fare altro. L’unica rivoluzione oggi veramente possibile è quella dentro di noi, ma ci vorrà tempo, molto tempo.
nessuno può essere convinto e sicuro dei fatti dell’11 settembre, perché le prove non ci sono, non sono state date, nessuno può andare a controllare, nessuno ha accesso a quello che è successo. E la guerra è stata un continuo impacchettamento, infatti io lo dico in vari modi: questa non solo una guerra di bombe più o meno intelligenti, di missili, di computer... È una guerra soprattutto di bugie, che sono cominciate ancor prima della guerra...
tragicamente diffuso...-chi sa pregare, preghi, perché la dimensione del divino, che noi abbiamo eliminato eliminando, fra l’altro, la morte dalla nostra vita, è orripilante, orribile, perché toglie all’uomo questa bella dimensione dell’altro.
"Ci vuole uno con l’aria da pazzo, che non ha paura di essere preso per un grullo"
, cosi diceva girovago Terzani, l'uomo di cui le citazioni ho usato in questo post per contraddire le parole didascaliche di Stephanie Sinclair .
"And here I was thinking that we liberated Afghanistan. Silly me!"
Delete Stephanie!
sabato 22 dicembre 2007
domenica 9 dicembre 2007
La pagina dell'Unione dei Comuni del Rubicone
Accordo sindacale siglato, dal 2008
pianta organica al completo per i Vigili Urbani
GASPERONI: "ORA, PENSIAMO VERAMENTE AL CORPO UNICO"pianta organica al completo per i Vigili Urbani
E' a gennaio che è stata fissata la 'gestione' a tempo pieno del servizio unificato del personale. Giusto allora fare il punto. A partire dai servizi che, per varie, ragioni, hanno registrato minore 'successo'; tra questi quello relativo alla vigilanza urbana.
Ragioni personali, sindacali e non da ultimo difficoltà a porre in sintonia tre comandi abituati, da sempre,a tempi e modalità di gestione diversi. Ragioni magari 'amplificate' da comportamenti non ancora in linea con le scelte politiche fatte dalle tre entità comunali del Rubicone. " Del resto- interviene Tiziano Gasperoni, presidente dell'Unione dei Comuni del Rubicone - quando si attua qualcosa di è nuovo non tutto facile e scontato. Certo è che ad un anno e mezzo circa dall'avvio, la fase di sperimentazione può considerarsi conclusa. E' già previsto infatti il bando apposito per il completamento, dal 2008, della pianta organica. Nello stesso tempo si è siglato l'accordo sindacale che non potrà che portare la richiesta efficienza e serenità. Nel nuovo accordo è stata inserita la verifica dei tempi e carichi di lavoro che, per ovvi motivi, non potranno risultare identici a quelli attuali. Dobbiamo, in buona sostanza, arrivare alla realizzazione di un 'corpo unico', giustamente distribuito a presidio del territorio. E se, in quest'ultimo periodo, di vigili in giro non se ne sono visti tanti, d'ora in poi questo non dovrà più accadere. Abbiamo compiuto gli sforzi necessari ed eventuali ulteriori alibi non devono quindi sorgere più". ..
tratto dalla "gazzetta del Rubicone"
venerdì 7 dicembre 2007
Gatteo eventi di dicembre
DICEMBRE 2007
Sabato 8 - dalle ore 14.30
NATALE 2007 - PAESI IN FESTA
Spettacoli e animazione in costume corredati di suoni, musiche e luci natalizie per un pomeriggio di festa all'insegna del divertimento. Babbo Natale sulla sua bellissima slitta tutta rossa e dorata trainata da due 'simpaticissime renne saluterà i bambini con le più belle poesie dedicate al natale offrendo caramelle.
Ma sarà 'anche un Natale all'insegna del...dono, quello vero. in collaborazione con AVIS la giornata procederà con l'inaugurazione della nuova sede dell' Associazione, che per l'occasione offrirà un goloso buffet per tutti i presenti e ci farà omaggio di un divertente spettacolo di teatro-cabaret per tutta la. famiglia: Romagna Solatìa con Giampiero PizzoI.
Sant' Angelo di Gatteo - Vie del paese e Piazza Fracassi
Ingresso libero
Sabato 23 - dalle ore 15.00
NATALE 2007 - PAESI IN FESTA
L'Accademia dei Remoti presenta:Strenna di Natale. Spettacolo con parata itinerante ed effetti pirici. La produzione vanta la combinazione di forme artistiche che vedono il trampolo, la danza, la musica, il teatro acrobatico fondersi in una combinazione di professionalità e inventiva nell'arte della festa e della meraviglia.
Gatteo - Vie del paese
Ingresso libero
Tutto il mese
CORSO DI HATHA VOGA
Prosegue il Corso di Hatha Yoga
organizzato dall' Associazione Circolo Chakra.
In programma: yoga per la colonna vertebrale, yoga per gli occhi, pranayama - la dinamica del respiro.
Per informazioni e iscrizionitei. 0541 819115 - 339 2322109 -
mail - circolochakra@libero.it
Palestra Scuola Media Statale - Gatteo -lunedì e giovedì ore 19.00-20.00 e 20.30-21.30
Ingresso € 40,00 al mese.
Tutto il mese
VISITE GUIDATE A GATTEO
Ogni. venerdì mattina sarà possibile effettuare visite guidate, previa prenotazione .presso l'Ufficio Turistico di Gatteo a Mare: tei. 0547 86083.
Partecipazione interamente gratuita.
Enti organizzatori: Associazione Italia Nostra con il patrocinio del Comune di Gatteo in colIaborazione con l'Associazione Albergatori di Gatteo a Mare.
A cura dell'Ufficio Turistico Comunale di Gatteo
Piazza della Libertà, 10 - 47043 (FC)
martedì 4 dicembre 2007
Messaggio di Angelo
Nel mio blog su Gatteo trovo ogni tanto dei commenti, di cui un autore sembra essere costante, attento e abbastanza intelligente da capire il senso delle cose...
Qui copio uno dei suoi messaggi che mi piace troppo per lasciarlo sepolto.
- La Gazzetta - è un bel tentativo di far lavorare i ragazzi, comunicare notizie a chi esce dalla Chiesa, racimolare un po' di soldi per il piazzale . inoltre smuove le coscienze...sapessi quanti dicono no a quel foglietto e rispondono , ai ragazzi, "Che il Parroco , quel comunista, se lo paghi da solo".. non so se lo è , non credo, comunque avvilente per chi entra a pregare il Signore...meriterebbe che la Chiesa non ci fosse per capirne l'importanza!!
- Il Banco - è una grande prova di carità, si è quasi istituzionalizzata, come se molta gente aspettasse quel momento per donare qualcosa , o il tempo o gli alimenti. Chi non partecipa non capisce che il cuore dell'uomo è fatto per l'eternità e quel gesto ha valore solo se un Altro si rende presente, altrimenti sarebbe solo solidarietà fine a sè stessa che andrebbe persa nel vuoto di una vita senza speranza. Grazie
"Angelo"
P.S.
Angelo, il primo comunista fu Gesù, poi quel zozzone di Marx, per non risultare un plaggiatore, lo ha negato e bandito nei suoi ranghi.La dottrina del comunismo, lacerata poi da Marx e Stalin ha la sua base nel cristianesimo.
Qui copio uno dei suoi messaggi che mi piace troppo per lasciarlo sepolto.
- La Gazzetta - è un bel tentativo di far lavorare i ragazzi, comunicare notizie a chi esce dalla Chiesa, racimolare un po' di soldi per il piazzale . inoltre smuove le coscienze...sapessi quanti dicono no a quel foglietto e rispondono , ai ragazzi, "Che il Parroco , quel comunista, se lo paghi da solo".. non so se lo è , non credo, comunque avvilente per chi entra a pregare il Signore...meriterebbe che la Chiesa non ci fosse per capirne l'importanza!!
- Il Banco - è una grande prova di carità, si è quasi istituzionalizzata, come se molta gente aspettasse quel momento per donare qualcosa , o il tempo o gli alimenti. Chi non partecipa non capisce che il cuore dell'uomo è fatto per l'eternità e quel gesto ha valore solo se un Altro si rende presente, altrimenti sarebbe solo solidarietà fine a sè stessa che andrebbe persa nel vuoto di una vita senza speranza. Grazie
"Angelo"
P.S.
Angelo, il primo comunista fu Gesù, poi quel zozzone di Marx, per non risultare un plaggiatore, lo ha negato e bandito nei suoi ranghi.La dottrina del comunismo, lacerata poi da Marx e Stalin ha la sua base nel cristianesimo.
lunedì 3 dicembre 2007
Le donne di Pascoli
Nella fotografia, una rara immagine del Pascoli degli anni universitari.
Giovanni Pascoli non si poteva definire un bell'uomo. Ma il poeta non aveva neppure un aspetto disprezzabile. Specialmente da giovane, quando era studente a Bologna. Le immagini di allora lo mostrano infatti con il volto un po' asciutto e dai lineamenti marcati, baffi e capelli scuri, sguardo acuto e profondo. Un uomo, insomma, che poteva piacere, come tanti altri. E , sempre come tanti altri, non ignorava le donne. Era però impacciato di fronte a loro. Lo bloccava una istintiva timidezza. Ma all'occorrenza, senza essere spavaldo, riusciva a vivere la sua storia sentimentale pur tra molti tormenti. A Pascoli non piacevano i brevi amori. Invece dell'avventura, desiderava, sognava di trovare la donna della sua vita. Cercava una moglie "giovane, allegra, canterina, volenterosa e volitiva". Un primo pensierino sulla sua donna Giovanni Pascoli l'aveva fin da giovanissimo; a dodici anni nel momento certamente più drammatico della sua vita, nel 1867, l'anno in cui il padre, Ruggero, amministratore dei Torlonia, era stato ucciso da ignoti il lO agosto. Una tragedia che di li a poco avrebbe portato alla tomba anche la sorella più grande e poi la madre: Caterina Allocatelli Vincenzi.
Ebbene, proprio allora quando "finì tutta una fiorente famiglia", Pascoli conosce una ragazza. E' la figlia del falegname di San Mauro di Romagna che ospita in casa il futuro poeta con la madre, i fratelli e le sorelle dopo l'atroce delitto. Ma bastano soltanto pochi giorni, perché Zvani' - così lo chiamano in famiglia- s'innamorò della giovanissima Erminia Tognacci. Lei è troppo graziosa, è troppo deliziosamente bionda perché non gli faccia battere il cuore. E' insieme con lei, immagina, che potrà costruire il suo avvenire. Non si sa se il giovane Pascoli si fosse 'dichiarato'. Probabilmènte no: per timidezza o perché la ragazza era ancora poco più d'una bambina. Ma un'intesa fatta di sguardi, di parole non dette doveva esserci stata. Comunque, non c'era fretta. Tutto sarebbe potuto avvenire qualche anno dopo, pensava il futuro poeta. E con questo sentimento nel cuore era andato a studiare a Urbino nel collegio Raffaello tenuto dagli Scolopi, poi a Roma, a Firenze e infine all'università di Bologna, allievo di Carducci,con una borsa di studio
Erminia Tognacci, che ormai faceva la tessitrice,continuava sempre ad essere l'amore segreto di Pascoli.Intorno a lei, il poeta costruiva sogni di vita familiare,tutto il suo mondo sentimentale.Fu dunque un tremendo colpo per lui l'atroce notizia che lo raggiunse a Bologna nel 1878: la bellissima bionda di San Mauro era improvvisamente morta a soli 17 anni. Un fatele incidente stradale mentre con il padre in calesse si recava a Rimini, le aveva stroncato la vita."Forse Giovannino non venne a conoscere subito la verità"osservò uno studioso dell'epoca,fino a quando seppe la verità dalla sua famiglia. Erano trascorsi cinque anni dalla scomparsa di Erminia, aveva appena cominciato a insegnare al liceo di Matera, quando il 14 novembre 1883 scriveva all'amico in Marcovigi "Spero d'avere un gruzzoletto per quando tornerò. Poi prenderò moglie.Fammi il piacere di trovarmela, tu che hai molto tempo e molte conoscenze". Però nei due anni che seguirono sembra che un po' più di tempo lo trovasse e che qualche conoscenza la facesse. Pascoli divenne sempre più reticente, segreto. E questo suo atteggiamento fece lievitare alcuni pettegolezzi. Si sussurrava che il suo cuore palpitasse per la vedova dell'eterno amico Severino Ferrari. C'era chi sosteneva che corteggiasse la giovanissima cognata del fratello Raffaele. Altri parlavano di una fanciulla riminese che gli avrebbe fatto girare la testa. Ma restarono tutte voci, soltanto voci. Il poeta cominciò a tornare allo scoperto nel 1885 offrendo forse una nuova traccia dei suoi amori nei versi de La Tessitrice (@, L'amorosa giornata. Non ci furono invece dubbi su quanto accadde al poeta nel 1890. Pascoli, allora trentacinquenne, si era trasferito a Livorno per insegnare nel liceo classico. E fu durante quel periodo che si trovò al centro di un amore appassionato, intenso, praticamente l'unico di cui si possa avere l'assoluta certezza. Galeotta fu la scuola. Proprio di fronte al liceo abitava una ragazza graziosa e giovanissima. Si chiamava Lia Bianchi. Figlia di un maestro di musica, aveva subito mostrato di gradire le attenzioni di Pascoli, innamorato di lei fin dal primo momento che l'aveva vista. Ma quel sentimento sbocciato così improvviso non solo trasformava il poeta, ma anche tutti i suoi amici livornesi. E il perché era semplice: la differenza di età .Lia Bianchi aveva appena quindici anni. "Sono vecchio e lei è quasi una bimba. . .", confidava il poeta ad un collega del liceo livornese." Vent' anni tramezzo son molti; tutti me lo fan capire. Ma al cuore,tu sai, non si comanda". E nel nome di questo amore sopportava i pettegolezzi della gente e anche le fastidiose beffe dei suoi studenti. Ormai per Giovanni Pascoli non sembrava che esserci Lia. E siccome lei dimostrava di gradire sempre più la sua corte il poeta cominciò a pensare al matrimonio. Doveva aver ottenuto il consenso del padre della ragazza se a un certo punto andò a Firenze e si recò con un amico da un orefice per ordinar~ l'anello nuziale. Tutto pareva dunque pronto per le nozze, quando, all'improvviso, non se ne fece più nulla E l'amico fiorentino ricevette l'incarico di andare a disdire l'anello. Perchè questo colpo di scena? Che Cos'era accaduto? Lia si era rifiutata di sposarlo? Al poeta era mancato il coraggio? E' la contraddizione di Giovanni Pascoli. Mentre da una parte esiste in lui un grande bisogno d'amore (un giorno aveva confidato:- "Se non avessi amato non sarei quello che sono"), mentre è grande il desiderio della paternità, dall'altra non riesce mai a compiere il passo del matrimonio. Sui motivi sono circolate molte spiegazioni. Alcune, anche un po' piccanti. Si è pure sussurrato che Pascoli fosse frigido, impotente, oppure che fosse morbosamente sensuale, ovvero che trovasse soltanto in ambigue manifestazioni lo sfogo della sua sessualità. C 'è poi chi ha sostenuto che si era votato alla castità per soddisfare un' altra aspirazione spirituale chi o chi ha voluto vedere nelle sue improvvise fughe davanti al matrimonio l'atteggiamento di un uomo che non riusciva mai a trovare in una donna quella che giudicava la qualità principale: la
fedeltà.
Giovanni Pascoli non si poteva definire un bell'uomo. Ma il poeta non aveva neppure un aspetto disprezzabile. Specialmente da giovane, quando era studente a Bologna. Le immagini di allora lo mostrano infatti con il volto un po' asciutto e dai lineamenti marcati, baffi e capelli scuri, sguardo acuto e profondo. Un uomo, insomma, che poteva piacere, come tanti altri. E , sempre come tanti altri, non ignorava le donne. Era però impacciato di fronte a loro. Lo bloccava una istintiva timidezza. Ma all'occorrenza, senza essere spavaldo, riusciva a vivere la sua storia sentimentale pur tra molti tormenti. A Pascoli non piacevano i brevi amori. Invece dell'avventura, desiderava, sognava di trovare la donna della sua vita. Cercava una moglie "giovane, allegra, canterina, volenterosa e volitiva". Un primo pensierino sulla sua donna Giovanni Pascoli l'aveva fin da giovanissimo; a dodici anni nel momento certamente più drammatico della sua vita, nel 1867, l'anno in cui il padre, Ruggero, amministratore dei Torlonia, era stato ucciso da ignoti il lO agosto. Una tragedia che di li a poco avrebbe portato alla tomba anche la sorella più grande e poi la madre: Caterina Allocatelli Vincenzi.
Ebbene, proprio allora quando "finì tutta una fiorente famiglia", Pascoli conosce una ragazza. E' la figlia del falegname di San Mauro di Romagna che ospita in casa il futuro poeta con la madre, i fratelli e le sorelle dopo l'atroce delitto. Ma bastano soltanto pochi giorni, perché Zvani' - così lo chiamano in famiglia- s'innamorò della giovanissima Erminia Tognacci. Lei è troppo graziosa, è troppo deliziosamente bionda perché non gli faccia battere il cuore. E' insieme con lei, immagina, che potrà costruire il suo avvenire. Non si sa se il giovane Pascoli si fosse 'dichiarato'. Probabilmènte no: per timidezza o perché la ragazza era ancora poco più d'una bambina. Ma un'intesa fatta di sguardi, di parole non dette doveva esserci stata. Comunque, non c'era fretta. Tutto sarebbe potuto avvenire qualche anno dopo, pensava il futuro poeta. E con questo sentimento nel cuore era andato a studiare a Urbino nel collegio Raffaello tenuto dagli Scolopi, poi a Roma, a Firenze e infine all'università di Bologna, allievo di Carducci,con una borsa di studio
Erminia Tognacci, che ormai faceva la tessitrice,continuava sempre ad essere l'amore segreto di Pascoli.Intorno a lei, il poeta costruiva sogni di vita familiare,tutto il suo mondo sentimentale.Fu dunque un tremendo colpo per lui l'atroce notizia che lo raggiunse a Bologna nel 1878: la bellissima bionda di San Mauro era improvvisamente morta a soli 17 anni. Un fatele incidente stradale mentre con il padre in calesse si recava a Rimini, le aveva stroncato la vita."Forse Giovannino non venne a conoscere subito la verità"osservò uno studioso dell'epoca,fino a quando seppe la verità dalla sua famiglia. Erano trascorsi cinque anni dalla scomparsa di Erminia, aveva appena cominciato a insegnare al liceo di Matera, quando il 14 novembre 1883 scriveva all'amico in Marcovigi "Spero d'avere un gruzzoletto per quando tornerò. Poi prenderò moglie.Fammi il piacere di trovarmela, tu che hai molto tempo e molte conoscenze". Però nei due anni che seguirono sembra che un po' più di tempo lo trovasse e che qualche conoscenza la facesse. Pascoli divenne sempre più reticente, segreto. E questo suo atteggiamento fece lievitare alcuni pettegolezzi. Si sussurrava che il suo cuore palpitasse per la vedova dell'eterno amico Severino Ferrari. C'era chi sosteneva che corteggiasse la giovanissima cognata del fratello Raffaele. Altri parlavano di una fanciulla riminese che gli avrebbe fatto girare la testa. Ma restarono tutte voci, soltanto voci. Il poeta cominciò a tornare allo scoperto nel 1885 offrendo forse una nuova traccia dei suoi amori nei versi de La Tessitrice (@, L'amorosa giornata. Non ci furono invece dubbi su quanto accadde al poeta nel 1890. Pascoli, allora trentacinquenne, si era trasferito a Livorno per insegnare nel liceo classico. E fu durante quel periodo che si trovò al centro di un amore appassionato, intenso, praticamente l'unico di cui si possa avere l'assoluta certezza. Galeotta fu la scuola. Proprio di fronte al liceo abitava una ragazza graziosa e giovanissima. Si chiamava Lia Bianchi. Figlia di un maestro di musica, aveva subito mostrato di gradire le attenzioni di Pascoli, innamorato di lei fin dal primo momento che l'aveva vista. Ma quel sentimento sbocciato così improvviso non solo trasformava il poeta, ma anche tutti i suoi amici livornesi. E il perché era semplice: la differenza di età .Lia Bianchi aveva appena quindici anni. "Sono vecchio e lei è quasi una bimba. . .", confidava il poeta ad un collega del liceo livornese." Vent' anni tramezzo son molti; tutti me lo fan capire. Ma al cuore,tu sai, non si comanda". E nel nome di questo amore sopportava i pettegolezzi della gente e anche le fastidiose beffe dei suoi studenti. Ormai per Giovanni Pascoli non sembrava che esserci Lia. E siccome lei dimostrava di gradire sempre più la sua corte il poeta cominciò a pensare al matrimonio. Doveva aver ottenuto il consenso del padre della ragazza se a un certo punto andò a Firenze e si recò con un amico da un orefice per ordinar~ l'anello nuziale. Tutto pareva dunque pronto per le nozze, quando, all'improvviso, non se ne fece più nulla E l'amico fiorentino ricevette l'incarico di andare a disdire l'anello. Perchè questo colpo di scena? Che Cos'era accaduto? Lia si era rifiutata di sposarlo? Al poeta era mancato il coraggio? E' la contraddizione di Giovanni Pascoli. Mentre da una parte esiste in lui un grande bisogno d'amore (un giorno aveva confidato:- "Se non avessi amato non sarei quello che sono"), mentre è grande il desiderio della paternità, dall'altra non riesce mai a compiere il passo del matrimonio. Sui motivi sono circolate molte spiegazioni. Alcune, anche un po' piccanti. Si è pure sussurrato che Pascoli fosse frigido, impotente, oppure che fosse morbosamente sensuale, ovvero che trovasse soltanto in ambigue manifestazioni lo sfogo della sua sessualità. C 'è poi chi ha sostenuto che si era votato alla castità per soddisfare un' altra aspirazione spirituale chi o chi ha voluto vedere nelle sue improvvise fughe davanti al matrimonio l'atteggiamento di un uomo che non riusciva mai a trovare in una donna quella che giudicava la qualità principale: la
fedeltà.
domenica 2 dicembre 2007
Copia numero due della gazzetta
E' uscita oggi la seconda copia del giornalino della parrocchia.
Una pagina tutto stile,capiente e più bella della prima.
Qui copio un articolo e delle poesie che mi paiono molto belle.
Specialmente "TI voglio bene" ha una certa idea che adotterei verso i ragazzi che redigono il Giornalino e lo vendono per una causa,ed anche se fosse un'utopia ma li fa belli dentro.Secondo me spataccare una mattinata di domenica a rincorrere gente o suonare campanelli per 80 euri è roba da idioti/senza dire delle ore perse a redigere la pagina/,confrontando centinaia di euro della chiesa buttati via in cause perse. Solo che, come ho notato, i ragazzini di 12,15 anni non ancora corrotti si sentono grandi. Plauso a loro!
Stamane Dennis e Giorgio hanno venduto 77 copie per altrettanti euro,aggiunti altri 8 euro raccolti dagli altri fanno 85 in totale,cioè 2 m quadri di lastrico della cortilizia e....niente pizza!
Il resoconto della colletta alimentare. . GRAZIE!
Grazie a tutti i volontari e a tutte le persone che, donando la loro spesa, hanno partecipato alla colletta alimentare. Sono stati raccolti oltre 4 quintali di alimenti a Gatteo che sono stati inscatolati e inviati insieme alle tantissime scatole riempite nei supermercati della zona, al centro di raccolta permanente di Imola. Qui verranno distribuite ad associazioni ed enti che provvederanno poi a raggiungere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.
E' stato un gesto molto bello che ha ricevuto quest'anno anche la benedizione del Papa.
La cosa che mi ha colpito di più è stato che quasi tutti i clienti del supermercato hanno donato qualcosa e lo hanno fatto volentieri, esprimendo spesso la contentezza di partecipare, anche se con un piccolo contributo,a questa grande iniziativa. Davvero sorprendente se consideriamo che la reazione più comune quando ti viene chiesto di mettere mano in portafoglio è indifferenza o addirittura fastidio!
Tommaso
A me ha colpito di più l'ipocrisia di farla grande. Non è segreto a nessuno che imbroccare la gente che vuole spassarsela in un week-and è assai fastidioso.Capita che le facce girano altrove scocciate o rispondono male ,escono da un'altra porta,gettano via la lista consegnata o danno il loro contributo in malo modo.
Sono solamente queste cose scritte ufficialmente,sto benedetto appello che deve suonare positivo.
Alla faccia dell'informazione!
Ti voglio bene
Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore, e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L'hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Anonimo
Una pagina tutto stile,capiente e più bella della prima.
Qui copio un articolo e delle poesie che mi paiono molto belle.
Specialmente "TI voglio bene" ha una certa idea che adotterei verso i ragazzi che redigono il Giornalino e lo vendono per una causa,ed anche se fosse un'utopia ma li fa belli dentro.Secondo me spataccare una mattinata di domenica a rincorrere gente o suonare campanelli per 80 euri è roba da idioti/senza dire delle ore perse a redigere la pagina/,confrontando centinaia di euro della chiesa buttati via in cause perse. Solo che, come ho notato, i ragazzini di 12,15 anni non ancora corrotti si sentono grandi. Plauso a loro!
Stamane Dennis e Giorgio hanno venduto 77 copie per altrettanti euro,aggiunti altri 8 euro raccolti dagli altri fanno 85 in totale,cioè 2 m quadri di lastrico della cortilizia e....niente pizza!
Il resoconto della colletta alimentare. . GRAZIE!
Grazie a tutti i volontari e a tutte le persone che, donando la loro spesa, hanno partecipato alla colletta alimentare. Sono stati raccolti oltre 4 quintali di alimenti a Gatteo che sono stati inscatolati e inviati insieme alle tantissime scatole riempite nei supermercati della zona, al centro di raccolta permanente di Imola. Qui verranno distribuite ad associazioni ed enti che provvederanno poi a raggiungere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.
E' stato un gesto molto bello che ha ricevuto quest'anno anche la benedizione del Papa.
La cosa che mi ha colpito di più è stato che quasi tutti i clienti del supermercato hanno donato qualcosa e lo hanno fatto volentieri, esprimendo spesso la contentezza di partecipare, anche se con un piccolo contributo,a questa grande iniziativa. Davvero sorprendente se consideriamo che la reazione più comune quando ti viene chiesto di mettere mano in portafoglio è indifferenza o addirittura fastidio!
Tommaso
A me ha colpito di più l'ipocrisia di farla grande. Non è segreto a nessuno che imbroccare la gente che vuole spassarsela in un week-and è assai fastidioso.Capita che le facce girano altrove scocciate o rispondono male ,escono da un'altra porta,gettano via la lista consegnata o danno il loro contributo in malo modo.
Sono solamente queste cose scritte ufficialmente,sto benedetto appello che deve suonare positivo.
Alla faccia dell'informazione!
Ti voglio bene
Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perché tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore, e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L'hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
Anonimo
giovedì 29 novembre 2007
Promemoria-gazzettino di Gatteo
III parte
Adorazione Eucaristica
In parrocchia ogni primo venerdì del mese 20,30
Lettura della Parola
Ogni giovedì alle 20:30 incontro presso alcune famiglie di Gatteo per ascoltare la parola di Dio che è amore ,luce e gioia.
Incontro del M.P.A.
Riflessione e preghiera sulle Virtù Umane ogni secondo martedì del mese a Gatteo presso le Suore della Scuola Materna alle ore 20,30.
Scuola di Comunità
un percorso di fede attraverso i testi di Don Giussani a Gatteo ogni giovedì sera a casa di Pierangelo Rossi e ogni lunedì pomeriggio alle 15,30 a casa di Silvana Montalti
Centro CARITAS
e Banco Alimentare
In parrocchia ogni Sabato dalle 15 alle 17 distribuzione di indumenti e prodotti alimentari a famiglie bisognose, ogni Martedì dalle 15 alle 17 raccolta di indumenti e prodotti vari.
Pallavolo
per bambini e ragazzi delle medie a Gatteo presso la palestra della Scuola Media ogni lunedì e mercoledì dalle 17 alle 18,30
Calcetto parrocchiale CSI
Ogni Sabato dalle 15,30 alle 17 a Gatteo presso i campetti del Centro Sportivo.
sabato 24 novembre 2007
Secondo post sul gazzettino
Nella prima fotografia ho mostrato la seconda pagina del famigerato giornalino della Parrocchia di San Lorenzo Martire redatta dall'associazione ragazzi VAR di Gatteo.
Di seguito copio uno degli articoli che trattano della storia della chiesa parrocchiale.
In questo piccolo spazio del nostro Gazzettino cercheremo di descrivere al meglio la storia della chiesa di Gatteo dedicata a San Lorenzo Martire. Tutto ciò si svolgerà in più parti nelle quali vi parleremo della storia della cappella dalle origini fino ai giorni d'oggi. ATTO 1: Inizialmente a Gatteo vi era la cappella di Santa Maria in Lacrimis, menzionata in alcuni documenti risalenti al 140-O. In seguito sulle rovine di quest'ultima venne edificata dal marchese Fabrizio Guidi di Bagno la chiesa dedicata alla Madonna del Popolo che poi divenne l'attuale San Lorenzo. Si tramanda che la chiesa di San Lorenzo divenne nel 1541 Parrocchia di Gatteo. Inizialmente la parrocchia era sotto la dipendenza di S.Giovanni in Compito, poi nel 1554 divenne indipendente ed ebbe pure un proprio Fonte Battesimale...
CONTINUA NELLA PROSSIMA PUNTATA
de historia sancti lorenti
Di seguito copio uno degli articoli che trattano della storia della chiesa parrocchiale.
De Historia Sancti Lorenti
In questo piccolo spazio del nostro Gazzettino cercheremo di descrivere al meglio la storia della chiesa di Gatteo dedicata a San Lorenzo Martire. Tutto ciò si svolgerà in più parti nelle quali vi parleremo della storia della cappella dalle origini fino ai giorni d'oggi. ATTO 1: Inizialmente a Gatteo vi era la cappella di Santa Maria in Lacrimis, menzionata in alcuni documenti risalenti al 140-O. In seguito sulle rovine di quest'ultima venne edificata dal marchese Fabrizio Guidi di Bagno la chiesa dedicata alla Madonna del Popolo che poi divenne l'attuale San Lorenzo. Si tramanda che la chiesa di San Lorenzo divenne nel 1541 Parrocchia di Gatteo. Inizialmente la parrocchia era sotto la dipendenza di S.Giovanni in Compito, poi nel 1554 divenne indipendente ed ebbe pure un proprio Fonte Battesimale...
CONTINUA NELLA PROSSIMA PUNTATA
Dennis Faedi e Francesco Colinucci
de historia sancti lorenti
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